DUE PER DUE
- Capitolo 1° -
How can you see into my eyes like open doors….
Apro la porta e non ti vedo...
Leading you down into my core where I've become so numb…
Intorpidito dal suono dei tuoni…
Without a soul my spirit's sleeping somewhere cold…
La finestra è aperta e ho freddo…
Until you find it there and lead it back home...
Sono tornato a casa e non c’è nessuno…
Wake me up!
Svegliati!
Wake me up inside!
Svegliati!!
I can’t wake up!
SVEGLIA!!!
Aprii gli occhi. Mia madre era ai piedi del mio letto, aveva aperto la finestra e la fioca luce del mattino mi accarezzava la pelle.
-Ti sei addormentato di nuovo con le cuffie e il lettore CD aperto?!- Gentile come sempre
-No ma’ l’ho acceso poco fa e mi sono riaddormentato.- Feci io cercando di evitare lo scontro di prima mattina.
-Ah ok, scendi a fare colazione o farai tardi.- Disse secca lei.
-Ooook-
Dopo essermi lavato e vestito scesi in cucina dove Kaede stava già facendo colazione, mi salutò con un vacuo ‘ciao’ e io le risposi con altrettanta indifferenza con un ‘buongiorno’ uscito per foza dalla mia bocca.
All’improvviso mi ritornarono in mente le parole di una canzone:
When she embraces
Your heart turns to stone
She comes at night when you are all alone
And when she whispers
Your blood shall run cold
You better hide before she finds you…
Mi scappò un sorriso…
-Cos’ hai da sorridere a quel modo?- Mi chiese Kaede
-Eh? Oh niente, ripensavo ad una cosa che mi è successa ieri…- Cercai di sviare il discorso- Piuttosto, hai deciso che Pokémon prenderai?-
-Non ancora, e tu?-
-No, neanche io…-
Quel giorno compivo 14 anni e anche Kaede poiché eravamo gemelli. Mamma aveva deciso che eravamo abbastanza grandi e responsabili da possedere dei Pokémon tutti nostri. Uscimmo di casa per avviarci verso il laboratorio del Prof. Birch. In giardino Ski, il Pokémon di mamma, stava inseguendo una farfalla. Lo superammo e ci dirigemmo a ovest, lungo il sentiero incontrammo alcuni vicini ma per il resto non incontrammo niente di interessante. Arrivammo al laboratorio, entrammo e salutammo il Prof. Birch.
-Oh, benvenuti ragazzi! Vi stavo aspettando, ecco qui tre Pokéball scegliete il Pokemon che più vi piace.-
Da ognuna Pokéball uscì un Pokémon. Uscì un Treecko, un Charmander e un Totodile.
-Non so professore, non mi piacciono molto questi…- Disse un po’ tagliente Kaede
-Ah- Rispose un demoralizzato Prof. Birch. –Ok a te piace qualcuno di questi?- chiese rivolgendosi a me
-Ehm, veramente- Incalzai, ma vedendo lo sguardo un po’ speranzoso un po’ abbattuto replicai –Sono moooolto carini, il problema è che non sono…adatti a noi…Vero Kaede, Vero? Vero? Diglielo anche tu eh? Eh? Eh?- Cercai l’appoggio di Kaede.
-Ma quando? Sono orribili non vedi?-
Il povero professore quasi svenne, poi si fece forza e disse:
-Bene credo di avere quello che fa per voi-
Tolse dalla tasca una bustina bianca…
-No grazie noi non facciamo uso di quella roba…- Replicò Kaede
-Cos…? Ah no questo è zucchero, mi serve per il caffè- rimise la bustina in tasca e prese un portachiavi anch’esso bianco. Attaccata c’era una piccola chiave, si diresse verso una porta lì vicino e l’aprì. Prese due pokeball e disse:
-Credo che questi vi piaceranno- Fece uscire due Eevee
-Oh che carino questo!- Feci io. –Questo lo prendo io e lo chiamerò Shiro!-
-E guarda l’altro che aria da duro che ha!- Notò lei. –Credo proprio che lo chiamerò Kuro!-
-Ok, credo di avervi accontentato, no? Ora sparite…ehm volevo dire tornat a casa ché ho da fare…-
Tornammo a casa felici di aver preso quei due pokemon e di non aver preso la bustina…
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