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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA ROSA DEI MARI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: pulcipupa galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/09/2002 15:56:37 (ultimo inserimento: 23/10/02)

e` la mia prima ff! c`è il mare, l`amore, l`avventura... quello che serve insomma!! aspetto commenti ^_^
 
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CAPITOLO1
- Capitolo 1° -

CAPITOLO 1

Il sole era alto in cielo e la nave fendeva l’acqua a gran velocità. A bordo l’equipaggio lavorava senza sosta per poter permettere ai nobili viaggiatori un viaggio ricco di agi e comodità. Si trattava di un galeone enorme con tantissime vele rosse ornate d’oro; a prua una donna bellissima guardava i delfini che accompagnavano la nave durante il viaggio. Sorrise e strinse a sé una piccola ancora in fasce.
“Che fai qui? Non vorrai prendere un malanno?” disse una voce alle sua spalle. Era Don Diego, suo marito nobile esponente della famiglia Custoza, direttamente imparentata con il re di Spagna in persona. La donna sorrise e spostò le fasce della bimba perché l’uomo potesse scorgerne il visino. “Guarda!” esclamò, “Non è bellissima? Secondo me ti somiglia!”. L’uomo si avvicinò “No… secondo me è bellissima…proprio come te!” sussurrò all’orecchio della moglie baciandola delicatamente sulle lebbra.
“Nave in vista” urlò la vedetta dall’alto. Ci fu un attimo di silenzio mentre tutti aspettavano che la nave fosse identificata… “E’ Jerry il Terribile!!!” urlò terrorizzato il ragazzo dall’alto. Fu un attimo e tutto l’equipaggio della nave cadde nel caos. Jerry il terribile… il pirata più sanguinario e spietato dei sette mari! “Presto!” urlò don Diego alla moglie “Rinchiuditi in coperta!” e trascinò la moglie e la bambina nelle sue stanze. Poi si diresse sul ponte della nave per raggiungere il capitano “Possiamo farcela capitano?”. L’uomo in divisa continuava a guardare la nave all’orizzonte che si ingrandiva sempre di più “Temo che per noi ci siano poche speranze” disse senza distogliere lo sguardo. “Ma se noi lottassimo…” provò ad azzardare don Diego ma le sue parole furono interrotte da un sibilo orribile e da un fragoroso scoppio seguiti da schizzi e flutti: i pirati avevano iniziato il loro attacco. Un’altra palla di cannone seguì la precedente e questa volta cadde nel centro del ponte mandando in mille pezzi il pavimento di legno della nave. L’equipaggio ormai in preda al panico urlava e correva ovunque mentre alcuni si gettavano addirittura in mare per sfuggire alla violenza di Jerry. Un’altra palla di cannone fischiò nell’aria e spezzò in due l’albero maestro che cadde fragorosamente. Ormai il galeone e il suo equipaggio erano spacciati. Don Diego cercò di non perdersi d’animo: forse lui e la sua famiglia potevano ancora salvarsi usando la piccola scialuppa d’emergenza. Corse in coperta ed entrò nella sua cabina. Trovò sua moglie in piedi con la piccola stretta tra le braccia. “Diego!” esclamò la donna quasi con sollievo nel vedere che suo marito stava ancora bene “Sbrigati!” la interruppe il marito “Dobbiamo fuggire se vogliamo salvarci!”. Detto questo prese la moglie per un braccio e si precipitò nei corridoi della nave. Corsero a perdifiato fino ad arrivare ad un’uscita secondaria ma, mentre salivano la scaletta che dava all’esterno, un urlo orribile gelò loro il sangue “All’arrembaggio!”. L’urlo restò come sospeso nell’aria. Don Diego uscì allo scoperto e si trovò davanti il capitano Jerry in persona: alto, con un’enorme barba e una gamba di legno; la spada minacciosamente sguainata davanti a sé e un ghigno orribile quasi provasse gusto a provocare dolore e sofferenza. “Mio signore don Diego!” esclamò in tono di scherno. “Ho sentito molto parlare delle vostre capacità di grande spadaccino” e così dicendo fece un pomposo inchino. Don Diego fremeva per la rabbia, il suo sguardo era pieno d’odio. Con la mano destro impugnava già l’elsa della spada che pendeva sul suo fianco quando le parole del terribile pirata lo fecero rabbrividire “Ma che bella signora vi accompagna! Le dicerie sulla sua bellezza non le fanno merito, dal vivo è molto più bella! Facciamo così prima uccido voi e poi mi diverto con la vostra signora!”. Don Diego non perse un solo istante: sguainò la spada e si lanciò sul pirata “In guardia maledetto bastardo!” gridò e il duello ebbe inizio mentre tutt’intorno i pirati di Jerry duellavano contro l’equipaggio del nobile galeone. La bravura di don Diego era nota in tutta la Spagna e il pirata se ne rese subito conto ma a lui non interessava: sapeva che avrebbe vinto lo stesso, magari anche con qualche piccolo trucchetto. E così andò infatti: don Diego stava avendo la meglio e dopo alcuni colpi ben assestati riuscì a disarmare Jerry e, senza esitare, affondò. Un urlo di donna risuonò nell’aria mentre don Diego, incredulo, non osava muovere la lama. Quel pirata infame si era fatto scudo con il corpo della sua amata Angelica… il terrore e il dolore lo paralizzavano mentre il pirata lo trafiggeva senza pietà.


 
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