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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: VIAGGIANDO...
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: fly-angel galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/08/2005 00:22:47

non è proprio questo il genere, c`è magia...comicità...sentimento..leggete
 
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LA SCOPERTA
- Capitolo 1° -

La casa silenziosa risuonava dei passi leggeri di una ragazza; erano le sei del mattino, il sole illuminava già con i suoi tenui raggi i mobili del salotto. Federica non riusciva più a dormire, il sogno che aveva fatto la turbava e il fatto di essere da sola, in quella casa antica a Venezia, non la aiutava affatto. Per non pensare a quel sogno aprì tutte le finestre, accese lo stereo a volume molto basso e iniziò a preparare la colazione. Era l'inizio di maggio, il mese delle rose, faceva già molto caldo, ma in quella vecchia casa, che la ragazza avrebbe definito antica, c'era comunque una temperatura mite. Non era una casa enorme, andava bene per due persone, ma nessuno sembrava aver voglia di mettere piede in quell'edificio; quando era iniziata l'università ad ottobre, Federica si era meravigliata di aver trovato quella casa antica, vicino all'università, ad un prezzo così stracciato. Poi, qualche mese dopo scoprì il motivo: si diceva che in quella casa ci fossero strane presenze, che era una casa di proprietà degli Illuminati.
La ragazza non fece caso a quelle dicerie, anche perchè la cosa la attirava e, in un certo senso, era dentro a questo genere di cose.
Dalo stereo sacturirono le note di "Au claire de la lune" di Debussy, sembrava una scelta strana, soprattutto vedendo i poster attaccati in giro per l'appartamento e vedendo l'abbigliamento abituale dell'inquilina. Federica si sedette sul divano mentre aspettava che fosse pronto il caffè, nell'attesa sciolse la lunga treccia rossa che si era fatta per dormire; i capelli le arrivavano a metà schiena, forse era il momento di tagliarli un pò. Poi si alzò e canticchiando il motivo della musica accenò qualche piroette e un rond de jamb, rise tra sè e sè, era molto che non faceva classico, visto che da sei anni faceva hip hop, ma ancora le riusciva decentemente. Il rumore della caffettiera la fece correre verso il fornello per evitare che il caffè, uscendo velocemente, sporcasse tutto; mentre gustava il caffè squillò il telefono:
-Ma chi è che mi chiama a quest'ora?- Federica prese il cordless e vide sul display il nome di Alice.
-Pronto!-
-Ciao Fe! Allora sei sveglia! Quando hai risposto ho fatto il calcolo che tra noi ci sono sei ore di differenza...perdono!-
-Complimenti...e' più di un mese che sei a New York e ti ci devi ancora abituare. Ma adesso dove sei? Sono quasi le una di notte no?-
-Sono appena uscita da un pub, siamo andati a festeggiare la fine dei lavori...cioè della prima parte. Dovresti vedere il gioiellino di macchina che stiamo creando!-
Federica rise: -Mi piacerebbe. Io invece sto sperimentando alcune cosette...viaggi astrali, sogni psichici...e mi sto dilettando nella cucina giapponese!-
-Visto che fai i viaggi astrali vieni a trovarmi ogni tanto!-
-Se riuscissi a controllarli lo farei, per il momento mi lascio guidare e finisco sempre nello stesso posto, in una casa giapponese, ma devo ancora vedere chi ci abita.-
-Giappone...sarà i destino, vedi allora di finire l'università in fretta, così quando torno da New York, partiamo per Tokyo. Ora ti lascio, scrivimi i resoconti dei tuoi viaggi ok? Bacio.-
-Ok, matane!-
Federica posò il telefono, poi andò in camere e accese il suo computer per scrivere il suo ultimo viaggio in quella casa particolare:
"La casa non è molto grande, l'arredamento è minimale, all'interno è buio, le tapparelle erano abbassate, quindi non sono riuscita a vedere bene le fotografie sulle pareti. Ci sono molti cd, alcuni erano sul letto. Sembra la casa di un ragazzo, anzi lo è di sicuro , ho visto alcuni vestiti, delle camicie, dei pantaloni...per il momento è tutto."
Il rumore metallico della chiusura del pc portatile risuonò nella camera , Debussy aveva cessato di esistere da un pò, ma non se n'era accorta. La ragazza controllò l'orologio, erano le 8 e tra poco avrebbe dovuto prepararsi per andare a lezione. Per caricarsi un pò mise nello stereo l'ultimo cd dei Dir en grey, un gruppo j-rock che adorava. La ragazza si vestì, nell'abbigliamento sembrava davvero poco coerente con i suoi gusti musicali: pantaloni extralarge e una maglietta aderente con alcune scritte.
La giornata all'università non risultò particolarmente pesante, le lezioni volarono e ben presto Federica si ritrovò sulla strada di casa.
 
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