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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: AMORE PER CASO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: miha-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/08/2005 17:19:28

salto perchè nn ci sta tutta. dico solo che lei è la figlia del preside, lui è mitsui.
 
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INCONTRI
- Capitolo 1° -

Ciao!!!!!!!!
Arieccomi con un'altra fic, sta volta su Slam Dunk!!
Per chi non lo sapesse sto anche scrivendo Più che un amico su Ranma 1/2.
Bene, vi lascio al primo capitolo...e ricordate di commentare!

CAPITOLO 1

Se qualcuno pensa che essere la figlia del preside serva a far ottenere privilegi speciali, beh, vi assicuro che si sbaglia di grosso. Tanto per dirne una il corso avanzato di letteratura tenuto dalla professoressa Tenkushi.
La Tenkushi è una delle insegnanti più tremende dello Shohoku, e quasi tutti quelli che capitano nella sua classe decidono di cambiare corso. Ma io, la figlia (adottata) del preside, non posso farlo. Mio padre è molto orgoglioso dell'istituzione di questo corso, e si sentirebbe molto offeso se sua figlia rifiutasse il grande onore di esservi ammessa.
Beh, quel bellissimo venerdì di fine estate, quarto giorno del mio ultimo anno di liceo, essere nella classe della Tenkushi con altri cinque poveri infelici come me (che per qualche motivo non erano riusciti a sfuggirle) non mi faceva sentire per niente onorata.
Urge qualche dettaglio sulla professoressa Tenkushi: sulla sessantina, robusta, seno abbondante, capelli cotonati, occhi da falco, lingua affilata come un rasoio.
- Bene, apriamo il testo del signor Omero, riga 137 - disse quel giorno la signora Tenkushi, battendo con la penna sul tavolo - Chi vuole cominciare a leggere?
Sospirai. Avevo l'impressione che il mio ultimo anno delle superiori sarebbe stato una rottura: non solo a causa del corso avanzato, ma della sottoscritta, Delia Kujirakawa; e della sua vita sociale che non cambiava mai. Nella classifica dei popolari/non popolari, credo di essere stata sempre al centro, il che significa che sono stata invitata ai balli studenteschi, mai al Ballo d'Autunno. Le ragazze popolari vengono invitate a tutte le feste. Per esempio la mia migliore amica, Mayumi Kuno, da quando aveva dodici anni è stata invitata a cinquecento feste.
Io invece sono un tipo comune, non ho un ragazzo, non ho un giro particolare: per molti sono solo la figlia del preside, una sorta d'istituzione scolastica. E anche se non sono una secchiona la leggenda vuole che a scuola sia considerata THE BEST.
Tuttavia non potevo fare a meno di sperare che quell'anno potesse essere diverso. Forse sarebbe arrivato il momento in cui avrei smesso di essere Delia Kujirakawa, la figlia del preside, e sarei diventata popolare, più bella e più socievole. Forse...
- Delia Kujirakawa - disse la prof interrompendo i miei pensieri - Vorresti essere così gentile da leggere per noi ad alta voce?
Aprii il mio testo dell'Odissea e cominciai a leggere il brano in cui Ulisse e i suoi compagni vedono l'unico occhio del Ciclope:

Alzarono quelli il tronco d'ulivo e la punta poggiarono aguzza nell'occhio del mostro; e forte premendo da sopra io la giravo come uno che fora col trapano un'asse di nave; così giravamo nell'occhio il tronco infocato che intorno il sangue tingeva caldo scorrendo.

TUMP!
Feci un salto e la mia voce si spezzò. Quel fracasso veniva proprio dalle mie spalle. Mi voltai e vidi Soichiro Kanno, capitano della squadra di Kendo, steso sul pavimento, gli occhi chiusi e un bernoccolo sulla tempia.
- Kami-sama! - esclamò la prof correndo a inginocchiarsi verso Soichiro - Kanno? - gli battè sulla guancia - Kanno, stai bene?
Lui grugnì, aprì gli occhi e lavide. Li chiuse di nuovo.
- Kanno? Kanno svegliati! - la voce della professoressa si fece più acuta. Soichiro emise un sospirone, e parlò, gli occhi ancora chiusi - Credo...di essere svenuto...stavo ascoltando dell'occhio...e del tronco infuocato... - deglutì.
La Tenkushi gli battè sulla spalla - Su, su, Kanno...vuole andare in infermeria?
Lui fece di si con la testa - Te la senti di camminare?
Annuì di nuovo - Forse sarebbe meglio se aprissi gli occhi - la Tenkushi si alzò in piedi - Delia vorresti essere così gentile da accompagnarlo in infermeria? In fondo è stata la tua lettura a provocargli lo shock - e si diresse alla cattedra.
Aiutai Soichiro a mettersi in piedi, mentre uscivamo nel corridoio udii la Tenkushi dire - Vedete, abbiamo sperimentato il potere della grande letteratura!
- Come ti senti?
Respirò a fondo e sorrise - Meglio, grazie.
Camminammo in silenzio. Soichiro Kanno è il ragazzo più atletico di tutta la scuola, molto bello e con un fisico da urlo. Probabilmente a molte ragazze sarebbe piaciuto scortarlo, come stavo facendo io, in infermeria. Ma io lo conosco fin dall'asilo, perciò non riuscivo a vedere me e lui che nei nostri rispettivi ruoli: il ragazzo più popolare della scuola e la figlia del preside.
Ci fermammo sulla soglia dell'infermeria: la signora Sakiwa, l'infermiera, e la segretaria della scuola, la signora Zimmerman, stavano parlando con un ragazzo che non avevo mai visto.
Era molto alto e atletico. I capelli dal classico taglio da sportivo. Sul mento aveva una piccola cicatrice che lo faceva sembrare un po' ribelle.
- Delia, lui è Hisashi Mitsui - disse la signora Zimmermann - Negli ultimi tempi non ha potuto frequentare regolarmente la scuola, quindi non è al corrente dei cambiamenti dell'istituto. Puoi accompagnarlo nella sua aula? E' quella di letteratura...Mitsui, - disse poi rivolta a lui - questa è Delia Kujirakawa, la figlia del preside.
Tentai di sorridere ma l'avrei strangolata: possibile che non ci fosse altro modo di presentarmi se non come "la figlia del preside"? Non avevo forse una mia identità?
La Zimmerman lo riempì di libri e ci sospinse verso il corridoio.
- Ho conosciuto tuo padre, sai? - mi disse.
Lo guardai con la coda dell'occhio e cambiai prontamente discorso, offendomi di portargli qualche libro.
Poi lessi il numero del suo armadietto - Si trova nell'ala sud, te lo mostro, così puoi metterci i libri.
Mitsui aveva un'aria divertita - Tu sembri...così professionale, coem se il tuo compito fosse quello di far vedere gli armadi. Quelle come te sono nate per fare le assistenti del preside o roba simile - ma si stava prendendo gioco di me o cosa?
- Non mi pare di averti chiesto un'opinione! - gli dissi con più calma possibile.
Lui sgranò gli occhi - Ehi, ma che fai, ti arrabbi? Non puoi prendertela solo perchè ti ho chiesto perchè non eri in classe!
- Senti io ho solo accompagnato Soichiro in infermeria!
- E' quello con il bernoccolo?
- Si, - risposi sollevata per aver cambiato discorso. Cominciammo a salire le scale diretti all'ala sud.
- E' il tuo ragazzo?
Scoppiai a ridere - Chi Soichiro? Si, come no, è... - l'idea di uscire con Soichiro era assurda per me, ma no era necessario che quel ragazzo lo sapesse.
- Immagino che sia difficile che ti chiedano di uscire, dato che sei la figlia del preside - disse Mitsui.
- Perchè?
- Mah...sai, la figlia del preside della mia vecchia scuola media aveva la mia stessa età, ma non era eccezionale...è una storia pazzesca! Andò al ballo di fine anno accompagnata da un suo zio. Pensava che nessuno la scoprisse, ma invece lo capirono tutti, subito...
In due secondi la mia pressione era volata a mille Arrivati in cima alle scale, strinsi i pugni - Sei un odioso maleducato!
Mitsui mi guardò sbalordito - Ehi, io non volevo...
- Tu mi stai paragonando a quella ragazza racchia come poche che nessuno invitava mai alle feste e che doveva ricorrere ai suoi parenti! - gridai. Era incredibile! Solo dieci minuti prima mi stavo illudendo che quell'anno potesse essere diverso per me, e adesso questo bell'imbusto mi veniva a dire che non c'era speranza, soltanto perchè ero la figlia del preside.
- Non ti stavo paragonando a nessuno - protestò lui - Stavo solo dicendo che è dura essere la figlia del preside; crea un sacco di problemi.
- Io non ho un sacco di problemi - affermai gelida.
- Non parlavo di te, dicevo...
- Io ho un solo problema: aver perso tempo a farmi insultare da te - e gli scaricai i libri sulle braccia. Mitsui vacillò e due volumi caddero a terra. Non aspettai che si chinasse per raccoglierli; infuriata, lanciai per aria un mucchio di fogli e mi precipitai giù per le scale.


continua...


Commenti, grazie.
Secondo voi l'ho fatta troppo permalosa Delia Kujirakawa???

 
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