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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: COME VOGLIAMO NOI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: -aya-chan- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/08/2005 23:17:22 (ultimo inserimento: 19/12/06)

l`ultimo capitolo, la fine di tutto; ma il mondo poi sarà davvero ``come vogliamo noi``...?
 
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L`ARRIVO DELLA PRIMAVERA...
- Capitolo 1° -

Bene bene bene…
Rieccomi con voi! Siete contenti, vero? ^^
Come “no”? =_=*
Va beh, non me ne frega un emerito tubo, io qui sono, e qui rimango! *_*
Ebbene, questo è quello che io chiamo Chie 2, e che, ahimè, di Chie non avrà traccia per un po’…! Ad ogni modo, è la terza e conclusiva (si spera) parte de “Il sigillo che non deve essere spezzato”, e temo proprio che sarà lunga come la prima, se non di più…
…Ma non voglio svelarvi tutto subito! >_<
Basta, ora mi azzittisco e vi lascio leggere! ^_*

Enjoy…


PS: e ringraziate yamamaxwell se questo primo capitolo è già in rete... Questa ragazza sa essere assillante, quando vuole!

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CAPITOLO 1 – L’arrivo della primavera…



Il silenzio avvolgeva la locanda come una pesante coltre di neve, benché fosse ormai primavera inoltrata.
Non un suono turbava la profonda quiete delle stanze sobrie, non un animale disturbava la totale immobilità dell’ambiente esterno. Sola, una piccola falce di luna brillava coraggiosamente, quasi oscurata dalle altre stelle, quella sera luminose come non mai.

Al pianterreno della locanda, in una stanza piccola ma confortevole, un ragazzo dormiva in una posizione quasi impossibile, russando di tanto in tanto e mormorando qualche parola, con espressione beata. Si girò su un fianco, mormorando qualcos’altro e ridacchiando appena, quando la quiete della stanza fu rotta all’improvviso da un grido strozzato e un tonfo, seguito da un lamento.
«Ma cosa…» mormorò una voce con tono piagnucoloso, poi un’ombra si sollevò carponi sul pavimento, appena distinguibile grazie alla pallida luce lunare.
Un istante dopo ci fu un rapido movimento, e un’altra ombra si buttò su quella carponi a terra, bloccandola con la schiena contro il pavimento e un’arma lunga sul collo, premendo quel tanto che bastava per immobilizzarla. Il letto prima occupato era ora deserto.
«Chi sei?» chiese una voce, con tono duro.
«…G-Goku…?» balbettò la figura con la schiena a terra, con la voce appena strozzata.
La figura che stava sopra rimase interdetta. Perché quella voce gli pareva femminile?
- Come sai il mio nome? – chiese con diffidenza, mentre un pensiero spaventoso si faceva strada nella sua mente. Ogni parte del suo corpo sembrava diventata all’improvviso iper-sensibile, e stava scoprendo cose che iniziavano a confonderlo.
Poi il sospetto si trasformò nella terribile realtà: qualcuno spalancò la porta e accese la luce.
«Goku! Cosa è st…!» iniziò ad esclamare Gojio, ma rimase impietrito con una mano sulla maniglia e una sull’interruttore della luce.
Goku, in mutande e maglietta, nel centro della stanza stava bloccando a terra una ragazza. Una RAGAZZA.
«Deve essere un’illusione» commentò Gojio con aria risoluta, e richiuse la porta. La riaprì un attimo dopo, ma la visione non era cambiata. «Dio mio…» mormorò, sconvolto.
Goku passò lo sguardo da Gojio alla ragazza che stava immobilizzando sul pavimento. Sbatté le palpebre e all’improvviso si rese conto di quello che poteva sembrare a un osservatore esterno. Specie uno come Gojio. Avvampò.
«NON E’ COME PENSI!» esclamò subito, allontanandosi come scottato da qualcosa e tendendo una mano verso Gojio.
«Auguratevi che ci sia un buon motivo per avermi svegliato nel cuore della notte…» borbottò un’altra voce con tono seccato, da dietro alla porta, poi sulla soglia, accanto a Gojio, comparvero Sanzo e Hakkai. Ovviamente a parlare era stato il primo.
«Cavolo se è una cosa importante!» esclamò Gojio, ancora traumatizzato. «Per Goku è arrivata la primavera!»
«Hn?» fece Sanzo, inarcando un sopracciglio, poi lanciò un’occhiata nella stanza. Vide una ragazza che, nel centro del pavimento, tossiva tenendosi una mano sulla gola, e, poco più in là, incrociò lo sguardo di un Goku color amaranto che appariva sconvolto. «Sei stato attaccato?» chiese soltanto il bonzo.
«Ma quale attacco?» sbottò Gojio. «Quello che si faceva in questa stanza ha un altro nome!»
«Non hai capito un accidente!» esclamò Goku, arrossendo ancora di più e facendo scomparire la Nyoibou. A quel punto si lanciò in spiegazioni confuse. «Io stavo dormendo, e poi ho sentito un rumore, e allora mi sono svegliato e mi sono buttato sull’ombra che ho visto sul pavimento, e l’ho bloccata, non potevo fare altro, e poi siete arrivati voi e avete capito male…!» disse tutto d’un fiato.
Gojio gli lanciò un’occhiata profondamente scettica.
«Goku, posso farti notare che detta da uno in mutande, la storia non regge?» disse poi, incrociando le braccia sul petto.
«Ma è la verità!» esclamò Goku, avvampando ulteriormente. «E comunque io in mutande ci dormo!» aggiunse un attimo dopo, come ripensandoci.
«Scusate…» intervenne a quel punto Hakkai, accarezzando distrattamente Hakuryuu che stava appollaiato sulla sua spalla. «Non faremmo prima a chiedere alla signorina cosa è successo?» propose con un sorriso.
«Giustissimo!» approvò Goku, sospirando per il sollievo.
«A me sembra tutto piuttosto chiaro» borbottò Gojio.
Sanzo non disse nulla, ma si limitò a pensare:
“Se è un demone la uccido. Se non è un demone uccido gli altri per avermi svegliato”
Intanto Hakkai aveva raggiunto la ragazza a terra e si era chinato per chiederle se stesse bene.
«E’ tutto a posto, signorina?» chiese gentilmente.
La ragazza alzò lo sguardo e fissò Hakkai con gli occhi verdi velati di lacrime e il respiro corto. Sembrava confusa e spaventata.
Capelli di un castano chiaro tendente al biondo le scendevano fin poco al di sotto delle orecchie, rivolti all’esterno, e indossava una camicia rossa sbracciata e un paio di pantaloncini corti in jeans, beige.
«No, non è tutto a posto!» rispose, tossicchiando ancora.
«Si calmi e respiri a fondo» le disse il demone, tranquillizzandola.
La ragazza gli lanciò una lunga occhiata mentre riprendeva a respirare normalmente, poi passò lo sguardo su Gojio e Sanzo, per tornare infine a Goku e poi a Hakkai.
«Bene, mi sembra che si sia calmata» disse questi, con calma. «Ora potrebbe gentilmente dirci chi è e perché è qui?»
«E perché sa il mio nome!» aggiunse Goku, fattosi coraggio.
«Il tuo nome?» ripeté Hakkai. Sanzo e Gojio inarcarono un sopracciglio per la sorpresa.
«Io…» mormorò la ragazza, radunando in fretta le idee.
Sentiva il suo cuore battere a una velocità spropositata, faticava a ragionare coerentemente e persino a capire cosa stesse succedendo, ma doveva dire qualcosa, per dio!
«…Io… Vi cercavo» mormorò alla fine. «E’ per questo che so i vostri nomi. Non solo quello di Goku»
«E cosa vuoi da noi?» chiese Sanzo a bruciapelo. Sembrava che le cose fossero più complicate di quanto avesse previsto. Pensò alla cosa come a un seccante incidente di percorso.
«Ecco…» la ragazza deglutì. «Devo… Devo chiedervi di aiutarmi a raggiungere una persona…» mormorò, guardando nervosamente il pavimento della stanza. Chiuse gli occhi. «Mia sorella»
«E noi cosa c’entriamo con tua sorella?» chiese ancora il bonzo, iniziando a sentirsi seccato.
«Lei…» la ragazza tenne lo sguardo basso, poi prese un profondo respiro e lo rialzò. «…E’ Chie»
Calò il silenzio.
«Impossibile» disse dopo qualche istante Sanzo, secco. «Chie non ha nessuna sorella: ce ne avrebbe parlato»
La ragazza scosse la testa mentre ancora il bonzo parlava.
«Non sapeva della mia esistenza, allora» disse. «L’ha scoperto solo dopo avervi lasciati»
«Mi sembri un po’ troppo grande per avere quattro anni…» la interruppe Gojio. «Visto che sono appunto quattro anni che non è più con noi»
«Ne ho diciotto, di anni» spiegò la ragazza, rapidamente. «Ma solo quattro anni fa ha scoperto della mia esistenza»
«E perché prima non ne sapeva niente?» indagò Sanzo.
La ragazza rimase un attimo in silenzio, poi riabbassò lo sguardo.
«Lei… Credeva che io fossi morta» disse piano.
«Perché?» la incalzò Sanzo, senza darle tregua. Non credeva a una sola parola della ragazza.
«Perché prima che scappasse con quel mezzodemone i miei genitori le avevano fatto credere di avermi uccisa» ribatté la ragazza, con uno sguardo di fuoco. «Le dissero che se non avesse lasciato perdere Kyoun mi avrebbero eliminata, perché sapevano quanto lei tenesse a me! E quando Chie nonostante questa minaccia se ne andò, le dissero di avermi realmente uccisa!»
«Com’è possibile? Erano i tuoi genitori»si inserì Goku, con espressione corrucciata.
La ragazza si strinse nelle spalle.
«Hanno sempre avuto occhi solo per Chie» disse. «E anche io l’adoravo. Per… Per qualche tempo, dopo la sua fuga, l’ho odiata. L’ho odiata perché mi aveva abbandonata, e, anche se sapeva che andandosene avrebbe potuto provocare la mia morte, lo aveva fatto lo stesso. Poi, però, ha iniziato a mancarmi… E allora mi sono data da fare, all’insaputa dei miei genitori, e ho fatto in modo di trovarla»
«Nel posto sperduto in cui vive?» chiese Sanzo scettico.
La ragazza sorrise appena, come sforzandosi.
«Non ho detto che sia stato facile» ribatté. «Ci è voluto tempo. E denaro. Ma alla fine ci sono riuscita, e le ho scritto una lettera»
«Dubito che il servizio delle poste arrivi fin là» commentò Sanzo acido.
«Esistono anche metodi… meno legali per far arrivare un messaggio a qualcuno» ribatté la ragazza. «Da quel momento ci siamo scritte molto spesso, e lei mi ha raccontato che lo shock per avermi creduta morta ha fatto sì che lei si scordasse completamente di me fino a quel momento, ma mi ha anche raccontato di quello che aveva fatto in tutti quegli anni in cui era stata assente: mi ha raccontato di Kyoun, di come è diventata demone, e poi di voi, di Sayuri, di Ashitare…» la ragazza iniziò a parlare di ciò che c’era scritto nelle lettere, e mentre lei parlava Goku lasciò vagare la propria mente fino all’angolo remoto in cui aveva confinato i ricordi legati a Chie.
In pochi minuti gli passarono davanti agli occhi tutti i giorni che avevano trascorso insieme, i ricordi belli come quelli brutti; gli sembravano avvenimenti di una vita precedente, eppure tutto era avvenuto solo quattro anni prima…
Quando la ragazza smise di raccontare, anche lui si costrinse a riemergere faticosamente da quel mare di memorie che lo aveva sommerso.
«…Mi ha descritto voi quattro nei minimi particolari» continuò la ragazza. «E quando sono stata atterrata da Goku ho riconosciuto subito la sua arma»
«Oh. Ehm… Mi dispiace…» balbettò Goku a quel punto, sentendosi leggermente in colpa.
«No, era ovvio che sentendo un rumore sospetto mi avresti attaccato» ribatté lei scuotendo la testa. «E’ stata colpa mia, che mi sono intrufolata qui dentro come una ladra»
Goku non ribatté, perché effettivamente era vero.
«E perché vuoi raggiungere Chie?» chiese a quel punto Sanzo, fissando la ragazza dritta negli occhi.
Se la storia di prima poteva anche reggere, ora avrebbe dovuto trovare un OTTIMO motivo per spingerli a fare marcia indietro… Cosa che comunque lui non aveva alcuna intenzione di fare.
La ragazza esitò qualche istante.
«E’ una questione di vita o di morte» disse poi, sostenendo lo sguardo del bonzo. «Ora non posso dirvi di più, ma se non mi aiuterete qualcuno morirà»
Nella stanza scese un gelo quasi palpabile.
«Chi?» chiese Sanzo, freddamente.
«Ti ho detto che non posso dire altro» ribatté la ragazza, con voce dura. «Sul serio, non posso» aggiunse poi, in tono più morbido. «Se potessi parlarne lo farei subito, ma… davvero. Dovete fidarvi di me!»
«E se tu fossi un demone?» tornò a chiedere il bonzo, sempre diffidente.
«Allora mi ucciderete»rispose la ragazza, senza un’incertezza. «Se per una qualsiasi ragione riterrete che ho cercato di ingannarvi, allora potrete uccidermi»
Sanzo rimase in silenzio.
Quella ragazza sembrava convinta di quanto stava dicendo, quindi… O era la verità, o lei era davvero un’ottima attrice.

Goku fissò la ragazza al centro della stanza con un groviglio di sentimenti indefinito.
C’era la possibilità di rivedere Chie? Al solo pensarci gli si contraeva lo stomaco, ma non riusciva a capire se per l’emozione o la paura.
Se lei fosse cambiata? Se non fosse stata più la Chie che lui conosceva?
Però… Magari era rimasta la stessa ragazza che lui aveva amato…
E all’improvviso si accorse che desiderava vederla.
Quella ragazza aveva risvegliato in lui il ricordo di Chie.

«…Non mi sembra una minaccia» disse Goku, piano.
Sanzo gli lanciò un’occhiata penetrante.
«Cioè…» tentò di spiegarsi lui, mentre tutti si voltavano a guardarlo, sorpresi. «…Non mi sembra una potenziale minaccia. E’… E’ gracilina, intendo»
«Anche Chie lo era» commentò Gojio, ma non si risparmiò una lunga occhiata calcolatrice alla ragazza ancora sul pavimento.
«Sì, ma… E che cavolo, ci sono stato sopra fino a poco fa!» sbottò Goku, avvampando. Gojio sogghignò. «Riesco a capire se una persona è capace di combattere o anche solo se ha il fisico adatto, se la immobilizzo!»
«…Goku ha ragione» concordò Hakkai dopo un attimo di riflessione. «Anche se ci stesse mentendo, non mi sembra un possibile pericolo»
La ragazza si guardò attorno, il cuore che accelerava i battiti.
Sembrava davvero che sarebbe riuscita a convincerli… Le pareva ancora incredibile!
«Anche volendo, sono quattro anni che siamo in viaggio… Per tornare ci vorranno altri quattro anni, no?» disse Sanzo, deludendo al volo tutte le sue speranze.
La ragazza cercò di trovare una cosa qualsiasi con cui ribattere, ma non trovò nulla. Poteva solo implorarlo.
«Vi prego…»disse, stringendo i denti. «…Ho bisogno del vostro aiuto…!» fissò Sanzo tanto intensamente da farsi bruciare gli occhi.
«Io dico che si può fare» intervenne Goku. «A metà strada accadrà sicuramente qualcosa, come sempre» aggiunse, con un sorriso divertito.
«Beh, non hai tutti i torti…» concordò Gojio sogghignando e grattandosi la testa. «Potremmo anche fare questa rimpatriata…!»
Hakkai sorrise, e rivolse quel sorriso a Sanzo, come a dirgli: “Ormai le cose sono fatte…”.
Il bonzo strinse gli occhi, riflettendo.
«E va bene» disse alla fine, anche se con tono diffidente. «Ma qualsiasi guaio incontreremo sul cammino, scordatevi il mio aiuto»
Detto ciò si voltò di scatto e tornò verso la sua camera, proponendosi di tenere bene d’occhio la ragazza…
“Se sta nascondendo qualcosa, lo scoprirò”

«Grazie, grazie infinite!» esclamò a quel punto la ragazza, lasciandosi andare a un sospiro di sollievo. «Davvero, per me significa moltissimo il vostro aiuto…»
«Anche noi ci guadagniamo» disse Goku, sorridendo. «Rivedremo Chie, dopotutto!»
«Diciamo che tu ci guadagni più di tutti» commentò Gojio con un sogghigno.
Goku arrossì e lo mandò a quel paese.
«Ma non ci ha ancora detto come si chiama, signorina» disse a quel punto Hakkai, sorridendo.
«Oh, è vero…» rispose la ragazza, alzandosi finalmente in piedi, nonostante si sentisse ancora le gambe tremanti. Non era molto alta, ma nemmeno bassa. Globalmente, doveva essere un paio di centimetri in più di Chie.
“Anche se come corpo non c’è paragone con la sorella…” aggiunse mentalmente Gojio. “Meno male che ha ancora qualche anno di crescita davanti a sé…”
«Mi chiamo Haru» disse, intrecciando le mani dietro la schiena.
«’Primavera’?» chiese Gojio, sorpreso.
«Già. Haru» ripeté la ragazza, poi sorrise, con un sorriso che a tutti parve di riconoscere.
E tutti pensarono:
“Ah, ecco la somiglianza”



TO BE CONTINUED…

 
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