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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: YOU ARE DISMISSED
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Shounen Ai
Autore: kurama87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/08/2005 23:07:01 (ultimo inserimento: 11/08/05)

ralph, andrew, kei e...? quattro capitoli, shounen ai ^^ che la forza sia con voi!
 
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CAPITOLO UNO
- Capitolo 1° -

L’acqua e la schiuma bianca gli accarezzavano la pelle candida quasi fossero mille dolcissime mani. La fragranza intensa del bagnoschiuma lo deliziava. Il vapore che si creava grazie al calore dell’acqua lo rilassava. La stanza illuminata solo dalla luce tremolante di qualche candela profumata d’arancio contribuiva a calmarlo, lasciandolo cadere in uno stato di piacevole torpore. Gli capitava sempre, quando si lavava in quella vasca da bagno. Era grande, comoda e lui l’adorava. Fondamentalmente, preferiva fare il bagno, piuttosto che la doccia, ma raramente ne aveva il tempo. Così, quando si presentava l’occasione, s’impossessava della vasca e la occupava per ore. Kei sospirò, risvegliandosi e stiracchiandosi, mentre infinite goccioline giocavano con i suoi capelli argentati e con i muscoli, che indubbiamente lo rendevano ancor più misterioso e affascinante. Chiuse gli occhi e gemette un po’ per lo sforzo, cosicché Ralph, entrando in bagno, per poco non collassò. Doveva ammettere ogni volta, che Kei era un ragazzo assolutamente meraviglioso. Il russo si alzò dalla vasca da bagno e si risciacquò, notando solo in quel momento il tedesco.
-non è più d’uso bussare?- chiese Kei, aggrappandosi all’asciugamano che Ralph gli porgeva e cominciando ad asciugarsi. -scusa se questa è casa mia e tu nemmeno mi avverti quando intendi usare il bagno…- rispose il tedesco, girandosi dall’altra parte per evitare di guardare ancora Kei. -quanto la fai lunga! L’hai detto tu di fare come se fossi casa mia…e io ti ho preso in parola!- protestò il russo, guardandosi allo specchio e borbottando qualcosa contro i suoi capelli che, bagnati, diventavano quasi grigi. Lui li odiava, quand’erano così. Ralph sospirò. Non poteva replicare, Kei aveva pienamente ragione.
-è molto presto, Kei…sono appena le cinque, cosa ci fai già sveglio?- -la tua sbadataggine mi stupisce, Jurgens- mormorò il russo con il suo solito tono altezzoso, sorridendo con disinteresse –è da quando sono qui che mi alzo prima dell’alba e tu non te ne sei mai accorto? La ricchezza rende distratti, l’ho sempre detto!- in quel momento gli cadde l’asciugamano a terra. Kei, chinandosi a raccoglierlo, sospirò flebilmente –e io di certo non faccio eccezione…- Ralph sorrise, concordando con Kei.
Il russo accese il phon e si asciugò i capelli, pettinandoli, donandogli lucentezza e morbidezza. Erano argento e zaffiro, i fili sottili e profumati che gli ricadevano sul viso e sulla nuca.
-come mai sei venuto a cercarmi?- domandò Kei, spegnendo l’asciugacapelli e mettendolo al suo posto. Guardò infine Ralph, con una leggera luce di curiosità negli occhi…ma come faceva a sapere che lo stava cercando? Eppure gli sembrava di aver finto benissimo, dicendo a Kei che avrebbe dovuto avvertire prima di usare il bagno! -per Andrew.- mormorò, infine. Del resto, non era mai stato capace di fingere.
Kei spalancò un po’ gli occhi e si girò dall’altra parte, pettinandosi. La sconfitta che gli aveva recato qualche anno prima, nonostante poi si fosse ripreso la rivincita, gli bruciava ancora. -non c’è nulla da dire.- -sì, invece! Non puoi continuare ad ignorare lui e i suoi sentimenti per sempre, Kei!- esclamò Ralph, gesticolando un po’, appoggiando una mano sulla spalla nuda del russo. Kei si girò e lo fissò per qualche istante. -e cosa dovrei fare? Lui non m’interessa, Ralph!- disse, alzando la voce. Lo sguardo di fuoco. Il tedesco rimase in silenzio per qualche momento.
-lo odi?- mormorò quasi timidamente, guardando Kei… -no, non più. Sono cresciuto, ho imparato a superare l’odio che provavo all’inizio nei suoi confronti. Adesso mi sta semplicemente indifferente.- il russo uscì dal bagno e andò in camera sua, seguito dal tedesco. Qui si levò l’asciugamano che teneva legato in vita, quasi fosse simbolo di un pudore che non gli apparteneva, cominciando a vestirsi. -come posso spiegarlo ad Andrew? Lui ti ama!- il tedesco osservò il corpo nudo di Kei per qualche momento…poi, girò lo sguardo… -non è affar mio. Se vuoi, digli che ho già una persona a cui dedicare tutte le mie attenzioni.-
-intendi ucciderlo con una menzogna, dunque?- chiese Ralph con tono di voce alto e sprezzante. Odiava i bugiardi.
-no, Ralph.- lo sguardo che gli rivolse, cercava intesa e complicità.
Ralph dilatò le pupille. Non aveva pensato che Kei potesse essere già impegnato. Era stata una svista piuttosto infantile e stupida, infondo non finiva mai di stupirsi di quanto quel ragazzo fosse bello ed intelligente, era ovvio che avesse già trovato la persona giusta per lui.
-ci vediamo a colazione…- sussurrò, dopo essersi vestito, uscendo dalla propria camera.   ***
Kei, dopo un paio d’ore passate a contemplare l’immenso giardino di villa Jurgens, completamente bianco a causa della neve che continuava a cadere da alcune ore, si avviò verso il salotto riccamente decorato e si sedette su una poltrona, davanti al fuoco, mettendosi a leggere un libro. Cosicché Andrew, raggiungendolo, lo vide seduto in una posa elegante, con i gomiti appoggiati ai braccioli, mentre le gambe s’incrociavamo morbidamente e svogliatamente fra loro, donandogli quell’aria eterea e saggia che mai avrebbe creduto appartenesse a Kei. Più naturale per uno come il russo, era il fuoco che gli si rispecchiava sul volto e sulla camicia, fondendosi con lui. Andrew rimase immobile per alcuni istanti. Poi, timidamente riacquisì la propria sfacciataggine e si avvicinò a Kei.
-non è un po’ troppo presto per mettersi ad occupare inutilmente questa poltrona?- lo diceva come se lo odiasse. Non sapeva che Ralph aveva parlato a Kei dei sentimenti che provava per lui. -trovo spiacevole che tu consideri inutile la cultura, Andrew…perché questo presagisce la mancanza d’istruzione di cui ti separerai solo quando la morte ti accoglierà fra le sue braccia…- rispose, senza degnarlo d’uno sguardo, girando una pagina con un accurato movimento della mano, continuando a leggere. Non avrebbe di certo parlato a Andrew delle parole di Ralph. Non era ancora il momento. L’inglese digrignò i denti. A volte avrebbe voluto prenderlo a sberle. A tenerlo fermo era indubbiamente l’amore che provava per Kei. La sua arroganza lo affascinava da morire. Sapeva di non piacergli. Probabilmente il russo lo detestava. Ma questo non cambiava i suoi sentimenti. Anzi, a volte credeva che l’ostilità di Kei alimentasse il suo amore. -tsk!- mugugnò, sedendosi davanti al fuoco e cominciando ad ammirarlo.
Si riscosse solo sentendo la suoneria del cellulare di Kei.
Il russo sussultò, vedendo il nome della persone che lo stava chiamando e, con un sorriso dolcissimo, rispose. Andrew si sentì divorare dalla sua stessa gelosia. Era sempre stato un ragazzo molto geloso…soprattutto nei confronti di chi amava. A volte diventava addirittura possessivo. Fu principalmente per questo motivo che poi, stanco di sopportare la voce smielata con cui Kei parlava, si alzò e andò in salotto, buttandosi davanti al televisore. La accese e sospirò, vedendo la programmazione che offrivano a quell’ora del mattino. Erano quasi le otto. Quasi mezz’ora dopo, Ralph raggiunse Andrew e, con lui, arrivò anche Kei, visibilmente più felice e rilassato. -ha ricevuto una telefonata dalla morosa, il musone…- mormorò Andrew, con la vocetta melensa di chi sta facendo il verso a due innamorati… -dal moroso, più precisamente- rispose Hiwatari, glaciale. L’inglese spalancò gli occhi. Non pensava né sperava di aver fatto centro. Ci rimase molto male, ma cercò di non darlo a vedere. Eppure era così chiaro! A chi altri, se non alla persona che amava, poteva rivolgersi con tanta dolcezza? Ralph sospirò: faticava a capire Kei. Capiva bene l’insofferenza che provava nei confronti di Andrew, ma non era necessaria una risposta così brusca, visti i sentimenti di Andrew. Tuttavia, non disse nulla. Tacque anche quando Andrew si alzò da tavola, andandosene in camera con qualche stupida e sussurrata scusa. Neppure Kei disse o fece qualcosa. Continuò a mangiare, composto ed elegante come sempre, con gli occhi socchiusi e i pensieri altrove. Forse, rifletté Ralph, pensava al suo ragazzo.
Jurgens non era mai stato un ragazzo curioso. Mai! Eppure, in quel momento, gli risultava difficile nascondere l’interesse che lo tormentava. Voleva sapere chi fosse il ragazzo che aveva avuto tutta la forza d’animo necessaria a conquistare la meravigliosa fenice rossa. E ad imprigionarne il cuore in uno scrigno di diamante. L’aveva imprigionato, sì, ma aveva fatto in modo di non farlo soffrire, di non cambiarlo. Kei era rimasto quello di sempre. Era serio, imperturbabile, indifferente a tutto e a tutti –eccezion fatta per il suo amante-…non era cambiato di una virgola, insomma. Era sempre il misterioso ed inquietante Kei Hiwatari, colui il quale ti stregava appena fissava i suoi occhi sanguigni e spregiudicati nei tuoi, affascinati e un po’ impauriti. Ralph, a dire il vero, era indeciso fra tre persone:
Takao Kinomiya.
Rei Kon.
Yuriy Ivanov.
Kei e Takao avevano sempre avuto quel rapporto speciale di amici-nemici ad unirli.
Con Rei, invece, era diverso, in quanto si capivano l’un l’altro con uno sguardo. Yuriy invece…beh, con lui Kei era cresciuto. Una cosa era certa: Kei difficilmente gli avrebbe rivelato il nome del suo amore. Del resto, non aveva neppure capito perché, di preciso, il russo sostasse a casa sua da quasi due mesi. Un giorno aveva ricevuto una telefonata da Kei. Aveva detto che si era stancato del chiasso che Takao e gli altri facevano anche mentre dormiva e che il castello di un blader capace come Ralph facesse proprio al caso suo. Una specie di vacanza, insomma.
Ralph aveva acconsentito e aveva fatto preparare una camera.
Ma non aveva mai capito perché avesse scelto lui e non qualcun altro. Infondo non era l’unico bravo blader al mondo! Poteva andare in Cina da Rei, ad esempio. Il fatto che si fosse staccato da Takao, gli faceva supporre che non amasse il campione del mondo. Ma Rei e Yuriy? Era uno dei loro due, l’amante di Kei, a questo punto ne era certo. Perché, allora, non era andato da uno di loro, una volta stufatosi di Takao? Perché aveva scelto proprio il castello Jurgens, come residenza fissa delle sue vacanze?  Poi gli venne un lampo di genio: aveva sentito dire che sia Rei che Yuriy si erano trasferiti da Takao e che vivevano tutti assieme nel dojo Kinomiya. Ecco perché non era andato in Cina! Era risaputo che fra Kei e i Baihuzu non scorreva buon sangue. Ma in Russia..? Infondo aveva i suoi ex compagni di squadra, là!
Sbuffò. Non c'era niente da fare, poteva solo attendere. 
In quel momento, mentre Kei assaggiava il suo tè, a Ralph venne in mente Andrew.
Andrew Mac Gregor.
Era un ragazzo particolare, che all’apparenza poteva sembrare permaloso e insopportabile. Per certi versi, era come Kei. Ma Kei aveva dalla sua parte carisma, fascino, malizia e quel qualcosa di irresistibile che attirava da morire. Kei sapeva rigirare chiunque. Andrew no. Andrew era un ragazzo semplice, nella sua particolarità. Andrew era ancora puro, aveva il profumo dell’innocenza propria della fanciullezza più tenera e sincera. Kei, invece…Kei era l’esatto opposto. Lui emanava sensualità anche quando, stanco per aver passato due o tre ore a ballare e fumare Marlboro ed ubriaco di vodka e Martini, si buttava maldestramente sulla poltrona vecchia e polverosa di una delle discoteche di terza classe che amava frequentare. Ti faceva venire voglia di avvicinarti a lui e inebriarlo di baci e sesso. Di sentire la sua voce calda ed eccitante chiamarti, fra gemiti e ansimi. Ralph tossicchiò, un po’ imbarazzato da certi pensieri. Kei alzò per un istante lo sguardo su di lui, poi lo riabbassò e riprese a soffiare sulla tazza fumante. -dovresti cercare di essere più comprensivo con lui, Kei.- mormorò Ralph, dopo essersi ripreso.
-per illuderlo?- chiese Kei, guardando Ralph negli occhi… -non ti sto dicendo di passare le giornate a coccolarlo e ad abbracciarlo, ma solo di essere un po’ più gentile. So che non sono problemi tuoi, ma non è bello far soffrire così le persone…- spiegò Ralph, prendendo fra le mani il giornale e cominciando a sfogliarlo con noncuranza. -non sono gentile con nessuno, non capisco cosa ti fa pensare che con lui dovrei esserlo. Se mi ama è innamorato anche del mio carattere.- probabilmente, Kei considerava la discussione chiusa. Era risaputo che non amava parlare e aveva già sforzato le sue corde vocali a sufficienza, per quel giorno. Ralph sospirò.
-potevi evitare quella precisazione, almeno…- disse, chiudendo gli occhi, stanco di dover fare da paciere… -poteva evitare di farsi gli affari miei, almeno!- esclamò Kei, facendo il verso a Ralph e usando un tono leggermente più alto di quello che usava di solito; evidentemente, era seccato.
Ralph annuì e si alzò da tavola, recandosi in camera di Andrew.
Kei aveva ragione, anche se il suo modo di richiedere silenzio e rispetto era un po' troppo burbero.
Andrew si era addentrato in faccende private, riguardanti unicamente Kei e ne aveva subito le dure conseguenze.
Comunque non poteva lasciarlo solo proprio adesso: stava sicuramente male. Forse piangeva.


- Fine del primo capitolo -


Miao ^***^
Ad essere sinceri, non ho ancora finito il quarto capitolo..ma spero di riuscire a finirlo prima di partire per le vacanze...
Aspetto commenti positivi e negativi con ansia ** intanto ringrazio i ragazzi e le ragazze che leggono le mie storie e dedico loro questa fanfic, anche se molti di essi non la leggeranno perchè si dedicano alle mie original. Voglio dirvi solo questo: grazie a tutti voi, ragazzi...siete dotati di un coraggio infinitamente ammirevole ** fate i complimenti anche al vostro stomaco! Resistere a simili affronti...

^***^

Kurama
 
Continua nel capitolo:


 
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