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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: LA MIA ANIMA TI APPARTIENE
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Drammatico, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: lynn12 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/07/2005 15:57:20

mi è venuta un po` diversa da come l`avevo pensata..mah...fatemi sapere cosa ne pensate
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

LA MIA ANIMA TI APPARTIENE

Il cielo notturno nell’epoca Sengoku era uno spettacolo meraviglioso. Privo di smog e non offuscato dalle luci della città, era così limpido che si aveva l’impressione di riuscire a toccarlo e arrivare a catturare una stella.
Kagome non si stancava mai di guardarlo, ne era irrimediabilmente affascinata. Il tempo che aveva trascorso in quell’epoca le aveva insegnato che la natura nascondeva una miriade di segreti, uno più bello dell’altro, e che ogni giorno sapeva sorprenderti facendoti scoprire qualcosa di nuovo. Ammirare il manto stellato sopra di lei, poi, era una cosa che le infondeva una grande serenità e che la faceva sentire parte della natura. Così come ormai si sentiva parte di quel mondo, dell’epoca Sengoku, che considerava come una seconda casa. Quei luoghi, così diversi da quelli in cui era nata e che l’avevano vista crescere, le erano entrati nel cuore...e non solo loro. Kagome si voltò verso la persona che occupava oramai il posto più importante nel suo cuore e restò ad osservarla per qualche minuto. Il giovane hanyou dormiva tranquillamente poco distante da lei, con la schiena appoggiata al tronco di un albero e con le braccia e le gambe incrociate. La ragazza sorrise intenerita, nel sonno il volto di Inuyasha perdeva la sua solita aria imbronciata e lasciava il posto ad un’espressione serena e rilassata. Sembrava quella di un bambino...Come se avesse percepito il suo sguardo, il mezzo demone aprì gli occhi. Colta in flagrante mentre lo stava osservando, Kagome arrossì, ma non distolse lo sguardo. –Non riesci a dormire?- le chiese Inuyasha –No...Forse sono ancora un po’ scossa per il combattimento di oggi con quel demone...- gli rispose la ragazza. Quel giorno, infatti, avevano affrontato l’ennesimo demone, anche lui con un frammento della sfera all’interno del corpo. Era stata una battaglia lunga e faticosa e Inuyasha ne era uscito con una ferita al braccio. –Non capisco perchè tu sia scossa, in fondo era un demone come tanti altri- le disse l’hanyou –Come va il tuo braccio?- gli chiese Kagome cambiando discorso –Tsk, è solo un graffio- le rispose il mezzo demone con la sua usuale superbia –Ora cerca di dormire, Kagome. Domattina dobbiamo metterci in cammino molto presto-Hai ragione, buonanotte Inuyasha- Sembrava però che quella notte il sonno non si decidesse ad arrivare. Ma non era per il combattimento di quel giorno che Kagome non riusciva a dormire; in realtà non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di Inuyasha che veniva ferito. Ogni volta che succedeva sentiva una fitta di paura trafiggerle il petto. Nonostante sapesse bene quanto forte e potente fosse Inuyasha, non poteva fare a meno di preoccuparsi per lui. Perchè lo amava. Dal primo momento in cui lo aveva visto, imprigionato al Goshinboku, qualcosa dentro di lei era cambiato e più imparava a conoscerlo, più l’hanyou le entrava nel cuore. Peccato però che nel cuore di Inuyasha il posto più importante era occupato da Kikio...Tormentata da questi pensieri, Kagome riuscì ad addormentarsi solo a notte inoltrata.
Il giorno dopo, Inuyasha e il resto del gruppo si misero in cammino all’alba. Il mezzo demone di tanto in tanto lanciava delle occhiate indagatrici a Kagome, preoccupato per le occhiaie che vedeva intorno ai suoi bellissimi occhi, ma la ragazza sembrava allegra e spensierata come sempre. Questo gli sollevò il morale. Il sorriso di Kagome gli illuminava le giornate e gli scaldava il cuore, se lei era triste aveva l’impressione che il sole improvvisamente si fosse oscurato.
Era una bellissima giornata di giugno, il cielo era limpido e faceva caldo, perciò Kagome propose di fermarsi a pranzare accanto alla riva di un piccolo ruscello. Tutti furono d’accordo, perciò la ragazza, aiutata da Sango, si accinse ad accendere il fuoco. Aveva appena messo a bollire l’acqua, quando si sentì un’improvvisa folata di vento e poi una voce esclamare:-Ciao Kagome, come stai?- Era Koga. –Oh, Koga, ciao! Come mai qui?- lo salutò Kagome –Ho sentito il tuo odore e ho pensato di venire a farti una visitina. Vedo che sei ancora in compagnia di quel botolo ringhioso...-Ehi tu, lupastro, bada a come parli o ti faccio a fettine!!- lo minacciò Inuyasha. I due, come al solito, iniziarono a litigare. Miroku, Sango, Shippo e Kagome sospirarono sconsolati...quei due erano peggio dei bambini! Alla fine Kagome, esasperata, urlò:-Adesso basta! Smettetela! Inuyasha, a cuccia!- E...SDONK! Inuyasha finì con la faccia a terra. –E tu Koga, ti prego, smettila di stuzzicare Inuyasha!-Ti chiedo perdono Kagome, non volevo farti arrabbiare. E poi...non intendo sprecare il mio tempo con quello stupido mezzo demone quando posso trascorrerlo con te- le disse il demone lupo prendendole le mani. Kagome era rossa come un peperone per l’imbarazzo, ma, prima che potesse fare qualsiasi cosa, Inuyasha, rialzatosi, si frappose tra loro mettendo fine a quel contatto. –Non hai niente di meglio da fare che importunare Kagome?!- esclamò l’hanyou con rabbia –Non stavo importunando nessuno, stavo semplicemente parlando con la mia donna!- rispose Koga –Ancora con questa storia?! Kagome non ha mai accettato di diventare la tua donna!-Tsk, dettagli...È solo questione di tempo!- E i due cominciarono di nuovo a litigare. Kagome, sebbene lusingata dalla reazione di Inuyasha, intervenne per risolvere la situazione. Dopo un po’, poterono finalmente dedicarsi al pranzo, a cui fu invitato anche Koga, nonostante le proteste di Inuyasha.
Nel frattempo, a debita distanza, uno strano insetto stava osservando il gruppo...


Il resto della giornata passò tranquillamente. Koga ritornò dai suoi compagni e Inuyasha e il suo gruppo continuarono la ricerca dei frammenti. Purtroppo però non ebbero la fortuna del giorno precedente.
Durante la notte Kagome ebbe un incubo: si trovava nella foresta, era notte, perciò non si vedeva quasi nulla. Kagome correva, anzi scappava, ma non sapeva da chi. Avanzava velocemente senza sapere dove stesse andando, i rami e gli arbusti le graffiavano le braccia e le gambe. All’improvviso una radice sporgente la fece inciampare e cadere malamente a terra. Sentiva che il suo inseguitore si avvicinava, tentò di alzarsi ma non ci riusciva, percepiva quell’inquietante presenza sempre più vicina...Kagome si svegliò di soprassalto, le immagini di quel terribile incubo ancora vive nella sua mente. Aveva il respiro affannoso, come se avesse corso realmente, e un senso d’angoscia le attanagliava il cuore. Si guardò intorno: tutti dormivano tranquillamente. Kagome si alzò e si avvicinò alla riva del ruscello, cercando di calmare il battito furioso del suo cuore. Quel sogno le era sembrato così reale!
Inuyasha aprì lentamente gli occhi, gli era sembrato di sentire un rumore. Guardò i suoi amici addormentati attorno al fuoco ormai spento e vide che il sacco a pelo di Kagome era vuoto. Kagome non c’era. Un brivido di paura gli attraversò il corpo: che fosse stata rapita? Ma come aveva fatto a non accorgersi di nulla? Poi notò una figura seduta sulla riva del ruscello e sospirò di sollievo: avrebbe riconosciuto quella figura tra mille...Si alzò e la raggiunse. Illuminata dal tenue bagliore della luna, Kagome era ancora più bella: la sua pelle era candida, quasi argentea, i suoi capelli erano lievemente mossi dalla brezza notturna, i suoi occhi scuri erano fissi sulla superficie dell’acqua. Il cuore di Inuyasha perse un battito...Dio quanto amava quegli occhi...Ogni qualvolta quelle due pozze scure si posavano su di lui si sentiva sommergere da una profonda emozione, così intensa da togliere il respiro. Era perdutamente innamorato di lei. Inuyasha aveva dovuto ammetterlo con se stesso già da tempo, ma ancora si stupiva della grandezza del sentimento che albergava nel suo cuore. Un sentimento che, lentamente, giorno dopo giorno, da quando quella dolce ragazza era entrata nella sua vita, era cresciuto fino a colmarlo. Un sentimento neanche lontanamente paragonabile a quello che aveva provato per Kikio. Ormai tutto ciò che lo legava alla miko era il senso di colpa; era per questo deciso che aveva deciso di morire con lei. A questo pensiero il volto di Inuyasha si rabbuiò. Come avrebbe voluto rivelare a Kagome quello che provava per lei...stringerla tra le braccia...posare le labbra sulle sue...vivere per sempre al suo fianco...Ma non poteva. Se lo avesse fatto poi lei avrebbe sofferto ancora di più nel momento dell’addio.
Kagome continuava a vedere le immagini di quell’incubo con la mente. Un brivido di paura l’attraversò, così la ragazza si cinse le ginocchia con le braccia e le strinse a se cercando di frenare il tremito che la scuoteva. Improvvisamente sentì qualcosa di caldo avvolgerla. Si volse e vide Inuyasha al suo fianco, si era tolto la parte superiore del kariginou e glielo aveva appoggiato sulle spalle. –Inuyasha...grazie- sussurrò sorpresa –Che cosa ci fai qui da sola? Mi sono preoccupato quando non ti hi vista!- Aveva usato il suo solito tono brusco, ma Kagome non ci fece caso: si era preoccupato per lei e questo bastava a farla emozionare –Scusami, è solo che...ho avuto un incubo e non riuscivo a riprendere sonno-Un incubo? Di che genere?- Kagome scrollò le spalle –Non importa, era solo un sogno- Ora che Inuyasha era accanto a lei tutta la sua paura era scomparsa, con lui si sentiva protetta e al sicuro. “Già, è stato solo un sogno...” si rassicurò Kagome. Ma avrebbe avuto modo di ricredersi.


Qualche giorno dopo, Kagome camminava stancamente dietro agli altri con espressione assorta. Il sogno che l’aveva spaventata tanto era tornato ogni notte; la scena era sempre la stessa, ma nelle ultime due notti, oltre alla paura, aveva provato una strana sensazione, come se il suo inseguitore fosse una persona a lei conosciuta. Tuttavia non si trattava di Naraku, era qualcuno di cui si fidava. Per quanto si sforzasse, però, non riusciva a capire chi fosse. Kagome aveva un brutto presentimento...che fosse un sogno premonitore? Forse avrebbe dovuto parlarne con Inuyasha...Ma no, sicuramente le avrebbe detto che quelle erano tutte sciocchezze!
Nel frattempo, in un luogo non troppo lontano, il capo della tribù Ioro correva con la sua usuale velocità attraverso la foresta. All’improvviso Koga si fermò, aveva percepito un odore a lui familiare... “Ma questo è l’odore di quel maledetto di Naraku!” pensò guardandosi intorno. Qualche secondo dopo, infatti, la sagoma del demone apparve di fronte a lui. –Ci si rivede, demone lupo-Naraku, bastardo, che cosa vuoi?-Ho bisogno che tu faccia un lavoretto per me-Stai scherzando? Credi davvero che accetterei di aiutarti?!- Naraku sorrise beffardamente –Non ho detto che te l’avrei chiesto...lo farai con o senza la tua volontà!- Di punto in bianco un fascio di luce proveniente da Naraku colpì Koga dritto in mezzo alla fronte. Il demone lupo cadde a terra privo di sensi.
Kagome si svegliò di colpo. “Di nuovo quell’incubo” si disse. Si alzò e s’incamminò verso la foresta: sentiva il bisogno di camminare. Una figura le si parò davanti all’improvviso, stava per gridare dallo spavento, quando riconobbe Koga. –Koga! Mi hai spaventato! Che cosa ci fai qui a quest’ora?-Mi dispiace di averti spaventato, ma devo assolutamente parlarti- le rispose lui, poi la prese per mano e iniziò ad addentrarsi nella foresta –Aspetta...ma...dove mi stai portando?-Voglio parlarti da sola, non voglio che Inuyasha ci senta- Kagome pensò che Koga fosse strano. Era diverso dal solito, era freddo, distaccato...Un bagliore sulla schiena del demone lupo attirò la sua attenzione: era un frammento della sfera! E ne aveva un altro alla base del collo! –Koga, fermati! Dove hai preso quei frammenti della sfera?- Kagome si liberò dalla sua stretta e si fermò –Avrei dovuto immaginare che te ne saresti accorta- le rispose Koga voltandosi verso di lei –Ma non è di questo che volevo parlarti...- continuò guardandola dritto negli occhi –Voglio che tu diventi la mia donna- La ragazza restò interdetta, ma cosa gli era preso così tutto d’un tratto? –Koga, ne abbiamo già parlato, io non voglio...-La mia non era una domanda- la interruppe lui prendendola per le spalle –Tu diventerai la mia donna, che tu lo voglia o no!- Detto questo, avvicinò le labbra a quelle di lei con l’intento di baciarla. Dopo un attimo di sgomento, Kagome cercò di liberarsi dalla sua presa. –Koga, ma cosa ti è preso? Sei impazzito?! Lasciami!- Finalmente la ragazza riuscì a respingerlo –Mai stato meglio- Il demone lupo l’afferrò di nuovo e la gettò a terra, poi si chinò su di lei e le strappò la maglietta –Koga, smettila! Che cosa vuoi fare?- La paura ora cresceva nel cuore di Kagome. Quello non era il Koga che lei conosceva, che cosa gli era successo? Aveva la sensazione che il cambiamento del demone lupo avesse a che fare con i nuovi frammenti della sfera presenti nel suo corpo. Ora che li guardava bene, infatti, notò che avevano una luce diversa dai normali frammenti della sfera dei quattro spiriti, il loro bagliore aveva un colore più scuro e più opaco, come se fossero stati contaminati. Doveva capire cos’era successo a Koga...ma prima doveva riuscire a liberarsi! Mentre Koga le teneva le braccia ferme e si chinava per cercare di nuovo di baciarla, Kagome gli sferrò un calcio in mezzo alle gambe e lo spinse via. Poi si alzò e, tenendo uniti i lembi della maglietta con le braccia, si mise a correre cercando di capire in quale direzione si trovasse il luogo dove gli altri erano accampati. Ben presto, però, si rese conto che non aveva la più pallida idea di dove fosse, Koga l’aveva fatta allontanare più di quanto pensasse. –Kagome! Fermati!- Il demone lupo si era rialzato e ora la stava inseguendo, perciò di tornare indietro non se ne parlava; l’unica cosa che poteva fare era continuare a correre, pregando che quella fosse la direzione giusta. Kagome correva velocemente, gli arbusti le graffiavano le braccia e le gambe, cercando di vedere dove fosse la fine della foresta. Zigzagava tra gli alberi in modo da confondere il suo inseguitore, ma sapeva che, vista la straordinaria velocità di cui era dotato Koga, non ci avrebbe messo molto a raggiungerla. Non si accorse di una radice che sporgeva dal terreno, vi inciampò e cadde a terra. Sentiva i passi di Koga sempre più vicini. Un’improvvisa sensazione di dejà-vu la pervase...“Ma questo...” pensò la ragazza “Questa situazione...è tutto uguale al mio sogno!” Il demone lupo l’aveva ormai raggiunta, tentò di alzarsi, ma un forte dolore alla caviglia glielo impedì. Probabilmente era slogata. –Ti sei decisa a fermarti finalmente!- Kagome alzò gli occhi e vide Koga davanti a lei –Non hai più scampo ormai-Ti prego Koga, torna in te! Tu non sei così, tu sei gentile...- -Non dire stupidaggini!- la interruppe lui –Io sono un demone, non so neanche cosa sia la gentilezza! Ora fai la brava e vieni con me!-No, ti prego...- Kagome, trascinandosi con le braccia, cercò di indietreggiare in un ultimo, disperato tentativo di fuga. Il demone lupo era ormai arrivato a lei...


Il demone lupo era ormai arrivato a lei, quando una figura le si parò davanti per proteggerla. –Inuyasha!- esclamò sollevata Kagome –Kagome, stai bene? Che diavolo sta succedendo qui?-Ancora tu, Inuyasha! Arrivi sempre nel momento meno opportuno- disse Koga –Che cosa volevi fare a Kagome?- gli chiese con rabbia Inuyasha, ma fu Kagome a rispondere:-Inuyasha, Koga non è più lo stesso e credo che la causa siano i due frammenti della sfera che ha sulla schiena e alla base del collo, penso siano stati contaminati. E c’è una sola persona che ha questo potere...-Naraku- terminò per lei l’hanyou –C’è sempre lui dietro- Poi si rivolse a Koga:–E così, lupastro, ti sei messo agli ordini di Naraku...ma non dovresti odiarlo per quello che ha fatto alla tua tribù?-Ma di quale tribù stai parlando? E poi perchè dovrei odiare Naraku? Grazie hai frammenti che mi ha dato ora sono potentissimo!- esclamò il demone lupo –Sembra che Naraku gli abbia fatto il lavaggio del cervello...- mormorò Kagome stupita –Ora, cagnolino, togliti di mezzo! Naraku mi ha promesso che, dopo che lui ne avrà assorbito i poteri, potrò fare di Kagome la mia donna-Che cosa?! Te lo puoi scordare, tu non toccherai Kagome neanche con un dito!-Bene, vorrà dire che dovrò ucciderti- Detto questo, Koga partì all’attacco e lo colpì con un pugno. La forza del colpo scaraventò Inuyasha contro il tronco di un albero. –Maledizione! È diventato molto più forte di prima!- Stava per sfoderare Tessaiga, quando la voce di Kagome lo fermò:-Ti prego Inuyasha, non fargli del male, non sa quello che sta facendo!-Sgrunt! E va bene, farò come vuoi...anche se l’idea non mi piace per niente!- rispose il mezzo demone lasciando l’impugnatura della sua spada. I due ingaggiarono un combattimento, ma i frammenti della sfera avevano reso Koga molto potente e Inuyasha non riusciva a contrastarlo. Ben presto l’hanyou si ritrovò a terra, sul corpo numerose ferite, mentre Kagome lo guardava impotente e spaventata. –Inuyasha! Koga, basta! Smettila!- Il demone lupo si voltò verso di lei –E va bene, voglio essere magnanimo, lo lascerò vivere se adesso tu vieni con me senza fare storie-No!- l’urlo di Inuyasha era carico di rabbia, non poteva permettere che quel lupastro portasse via Kagome, l’avrebbe protetta anche a costo della vita! Il mezzo demone tentò di rialzarsi, ma un piede di Koga lo spinse nuovamente a terra. –Ahhh- Il demone lupo iniziò a premere su una delle sue ferite provocandogli un dolore lancinante –Allora Kagome, qual’è la tua decisione?- Kagome guardava Inuyasha con il cuore straziato. Se continuava così sarebbe morto e lei non poteva permetterlo, lo amava troppo, era pronta a sacrificarsi per lui. –Va bene, verrò con te, ma ora lascialo, ti prego!- -Ottima decisione- Koga si allontanò da Inuyasha e si diresse verso di lei –No...Kagome...- L’hanyou cercava di alzarsi, ma le forze lo avevano abbandonato –Inuyasha...- Kagome nel vederlo così sentì le lacrime riempirle gli occhi, avrebbe tanto voluto andare da lui, ma Koga la prese tra le braccia e disse: -Addio cagnolino. Non ti preoccupare per Kagome, mi prenderò cura di lei!-Bastardo...Lasciala!- Inuyasha allungò il braccio in un ultimo tentativo di raggiungerli, ma alla fine perse i sensi. Nella mente l’immagine di Koga che portava via colei che amava con tutto se stesso.
Inuyasha fu trovato poco dopo da Sango, Miroku e Shippo che, non avendo trovato né il mezzo demone né Kagome al loro risveglio, erano andati a cercarli. Lo portarono dalla vecchia Kaede, dove fu curato e dove raccontò al gruppo quello che era successo. Tutti restarono sconcertati da quello che l’hanyou disse loro. –Accidenti! Sapevamo già che Naraku non si espone mai di prima persona nell’attuare i suoi loschi piani, ma servirsi addirittura di Koga!- esclamò Miroku –E ora come faremo a trovare Kagome e a liberarla?- chiese preoccupata Sango –Credo che non ce ne sarà bisogno- le rispose il monaco –Che cosa vuoi dire?- intervenne allora Shippo –Ritengo che il nostro nemico non si accontenterà di avere solo la divina Kagome, Naraku vuole anche Inuyasha. Sono quasi sicuro che sarà lui a farsi vivo, non sei d’accordo Inuyasha?- L’hanyou non rispose; dopo aver raccontato quello che era successo nella foresta si era chiuso in un silenzio assoluto. Dopo qualche secondo si alzò e uscì dalla capanna senza degnare gli altri di uno sguardo. –Inuyasha, dove vai?- Il piccolo Shippo fece per seguirlo, ma Miroku lo fermò –Lascialo stare Shippo, Inuyasha si sente in colpa per non aver saputo difendere la divina Kagome, è meglio lasciare che la sua rabbia si plachi-
Inuyasha si diresse al Goshinboku, si avvicinò all’albero e sfiorò la corteccia con la mano. “È qui che è iniziato tutto...” pensò il mezzo demone. Già, quello era il luogo in cui aveva incontrato per la prima volta Kagome, il giorno in cui lo aveva liberato dal sigillo. Il giorno in cui per lui era iniziata una nuova vita, in cui era rinato. Sì perchè, anche se all’inizio non sopportava quella strana ragazza venuta dal futuro così somigliante a Kikio, ora sapeva di non poter vivere senza di lei. Kagome gli aveva dato così tanto: con la sua gioia di vivere e la sua dolcezza aveva risvegliato la sua parte umana, quella in grado di provare sentimenti come la gentilezza, la compassione, l’amicizia...e l’amore. Questo suo cambiamento, i suoi amici...tutto questo era avvenuto solo grazie a lei. “E cosa le ho dato io in cambio? Niente! Non sono neanche stato in grado di proteggerla!” pensò Inuyasha con rabbia “Sono solo capace di farla soffrire...” Come avrebbe voluto rivelarle i propri sentimenti, ma aveva paura che poi Kagome avrebbe sofferto ancora di più quando fosse venuto il momento di andare nel mondo dei morti con Kikio...Ma chi voleva prendere in giro?! In realtà si era già pentito di aver fatto quella promessa alla miko e aveva tutta l’intenzione di dirglielo. “Quello che voglio è stare con Kagome...per sempre” si disse Inuyasha “E non appena l’avrò trovata e liberata glielo dirò!”


Kagome si aspettava di essere portata al palazzo di Naraku, o perlomeno in uno dei palazzi che questo era solito occupare per i suoi loschi fini, ma quando vide il luogo in cui Koga l’aveva condotta rimase a bocca aperta: era una grotta...la stessa grotta in cui Onigumo era stato curato dalla sacerdotessa Kikio. –Ma...che cosa ci facciamo qui?- chiese la ragazza –Se permetti vorrei essere io a risponderti...- Una voce attirò la sua attenzione verso l’entrata della grotta: davanti a lei vide Naraku. –Ho pensato che questa grotta, il luogo dove tutto è iniziato, fosse anche il luogo ideale per la conclusione-Quali sono le tue intenzioni, Naraku? E perchè hai usato Koga per portarmi qui?- esclamò allora Kagome –Le mie intenzioni sono quelle che già conosci, mia cara Kagome: uccidere Inuyasha e sottrargli i frammenti della sfera di cui è in possesso. Per quanto riguarda il motivo per cui mi sono servito di quel demone lupo, è semplice: è stato un modo come un altro per levarmelo di torno. Ora che è sotto il mio potere ho una seccatura in meno-E io perchè sono qui?-Tu mi servi come esca per quello stupido mezzo demone. Inoltre, in cambio della sua collaborazione, ho promesso a qualcuno la tua anima...- A quelle parole la ragazza restò a bocca aperta dallo stupore –La mia anima?-Proprio così. Rivoglio quello che mi appartiene- intervenne in quel momento una terza voce. Kagome sapeva bene a chi apparteneva...-Ki...Kikio...ma...tu...che cosa ci fai qui?-Te l’ho già detto, sono venuta a riprendermi quello che è mio. E non parlo solo della mia anima...- le rispose la miko con uno sguardo penetrante. Kagome capì immediatamente a cosa si riferiva: Kikio rivoleva con se Inuyasha. A quel pensiero una fitta di dolore, mista a gelosia, le trafisse il petto. Era a conoscenza del fatto che l’hanyou avesse promesso alla sacerdotessa di seguirla nella morte, ma aveva cercato di allontanare quel pensiero dalla sua mente per evitare di soffrire. Ora, però, non poteva più nascondere la testa sotto la sabbia, la dura realtà le si stava presentando di fronte agli occhi nelle sembianze di quella miko dall’aspetto così simile al suo. –Ma Inuyasha ti ha già promesso di morire con te, che altro vuoi Kikio?- chiese infine Kagome –Sì, è vero, mi ha promesso che mi avrebbe seguito nel regno dei morti non appena avesse completato la sfera dei quattro spiriti. Ma ho capito che non sono solo i frammenti della sfera dei quattro spiriti a trattenerlo qui...ci sei anche tu!-Io? Ma...cosa...?-Più il tempo passa e più tu diventi importante per lui...più importante di me. E questo non lo posso accettare!- esclamò Kikio con rabbia. Kagome non credeva alle proprie orecchie: Kikio era gelosa del rapporto tra lei e Inuyasha! Se non si fosse trovata in quelle circostanze, avrebbe riso dell’assurdità di quella situazione. –Ti stai sbagliando Kikio. Sì, è vero, forse sono importante per Inuyasha, ma solo perchè sono l’unica in grado di vedere i frammenti della sfera...anche come amica magari...ma io non potrò mai competere con te. Tu sei il suo primo amore e sei tu la persona che occupa il posto più importante nel suo cuore- disse tristemente Kagome. Kikio fu molto colpita dalle parole della ragazza e dal tono con cui le aveva pronunciate. “Deve amarlo molto...” pensò la miko. Poi rispose:-Beh, questo lo vedremo molto presto- Detto questo le voltò le spalle e si allontanò.
Per tutto il tempo, Naraku era rimasto in silenzio, osservando la scena con un sorriso divertito. –Devo dire che le cose si fanno sempre più interessanti...- disse alla fine con un ghigno –Ora manca solo una persona all’appello...ma a questo ci penserò io. Koga, tu intanto fai accomodare la nostra ospite all’interno della grotta-Posso divertirmi un po’ con lei mentre aspettiamo il tuo ritorno?- chiese il demone lupo accarezzando la ragazza con lo sguardo. Kagome provò un brivido lungo la schiena. Conosceva Koga, sapeva che non le avrebbe mai fatto del male...ma quello non era Koga. Non il Koga reale perlomeno. –No! Te lo proibisco!- rispose perentorio Naraku –Finché non avrò assorbito i suoi poteri non puoi toccarla neanche con un dito-Uffa...- sbuffò deluso il demone lupo –Ma non preoccuparti, quando avrò finito con lei sarà tutta tua- lo consolò Naraku. Koga sorrise soddisfatto. Kagome, ancora una volta, ebbe un fremito di paura.
All’interno della capanna della somma Kaede regnava il più totale silenzio. Tutti erano immersi nei propri pensieri e tutti stavano aspettando che Naraku facesse la prossima mossa. E finalmente il momento tanto atteso arrivò. Il primo ad accorgersi della presenza del demone fu Inuyasha, che si precipitò fuori dalla capanna seguito da Miroku, Sango, Shippo e Kaede. Davanti a loro trovarono Naraku avvolto nell’usuale pelliccia di babbuino. –Naraku, bastardo! Dimmi immediatamente dove hai portato Kagome!- esordì furioso Inuyasha –Ohhh, quanta furia Inuyasha...devi tenere molto a quella ragazza- replicò ironico il demone –Dimmi dov’è Kagome!- ripeté l’hanyou –Se le hai fatto del male, giuro che ti faccio a pezzi!-Ti darò un indizio: la tua cara Kagome si trova nel posto dove tutto è iniziato...Ci rivedremo quando avrai capito di che luogo si tratta- Detto questo Naraku sparì prima che il mezzo demone potesse fermarlo –Il luogo dove tutto è iniziato? Ma cosa avrà voluto dire Naraku?- chiese Sango –Forse intendeva il Goshinboku...- esclamò il piccolo Shippo –No, sarebbe troppo facile- lo contraddisse Inuyasha –Inuyasha ha ragione. Ritengo che Naraku abbia scelto un luogo per lui molto significativo- disse Miroku –Naraku ha scelto il luogo dove LUI ha avuto inizio, il luogo che l’ha visto nascere- intervenne allora Kaede –E tu dovresti sapere di cosa parlo, Inuyasha- -Io? Ma...- l’hanyou si interruppe, un lampo gli attraversò la mente –Non sarà forse...?-


Nel frattempo, Kagome fu condotta da Koga all’entrata della grotta. –Ora entra e cambiati. All’interno della grotta troverai un kimono- le ordinò il demone lupo. Kagome tentò ancora una volta di farlo ragionare:-Ti prego Koga, torna in te! Il Koga che conosco non avrebbe mai collaborato con Naraku, sono quei frammenti che...-Adesso smettila con queste sciocchezze!- la interruppe lui –Entra nella grotta e cambiati, muoviti!- La ragazza capì che era inutile insistere, almeno finché Koga era sotto l’influsso di quei frammenti. Rassegnata, entrò nella grotta.
Poco dopo Naraku tornò. –È tutto pronto per il rito?- chiese il demone a Koga –Sì. La ragazza si sta cambiando-Molto bene-Mio signore, volevo chiederle il permesso di combattere contro il botolo ringhioso quando arriverà-Non ti preoccupare Koga, avrai la tua occasione- Sul viso di Naraku aleggiava un ghigno malefico.
Dopo aver lasciato il piccolo Shippo dalla somma Kaede, nonostante il cucciolo di kitsune avesse protestato non poco per questa decisione, Inuyasha, Miroku e Sango con la fedelissima Kirara si recarono alla grotta che aveva ospitato il brigante Onigumo. Quando vi giunsero, trovarono nella radura antistante la grotta Naraku e Koga attorno ad una specie di giaciglio. Su questo era sdraiata Kagome. Era priva di conoscenza e respirava con affanno. A quella vista il cuore di Inuyasha mancò un battito. –Kagome!- gridò spaventato l’hanyou –Oh, ecco il nostro eroico mezzo demone. Sapevo che saresti venuto a salvare la tua donna- esclamò Naraku –Naraku, maledetto, che cosa hai fatto a Kagome?-Semplice, ho assorbito i suoi poteri- rispose quello con la massima tranquillità –Bastardo, me la pagherai per aver osato farle del male!- Inuyasha stava per mettere mano alla sua Tessaiga, quando una figura uscì dalla grotta e si unì al gruppo. Sul volto di tutti si dipinse lo stupore, ma in particolare su quello dell’hanyou. –Ki...Kikio?-Ci rivediamo Inuyasha-Ma...che significa tutto questo? Sei un’alleata di Naraku ora?-Era l’unico modo per riprendermi la mia anima. Ma, soprattutto, era l’unico modo per costringerti una volta per tutte a fare una scelta tra me e quella ragazzina- Inuyasha non sapeva più cosa dire. Tutta quella situazione gli sembrava un incubo. Sapeva che un giorno avrebbe dovuto scegliere definitivamente tra Kikio e Kagome, ma mai avrebbe pensato che succedesse in quel modo. Quella donna che ora gli stava di fronte non era la Kikio che conosceva , non era la Kikio che un tempo aveva amato. –Allora, Inuyasha, cosa mi rispondi? Davvero quella ragazzina è diventata più importante di me?-Sì, è così- rispose deciso Inuyasha. La miko rimase allibita: una parte di lei si aspettava quella risposta, ma sentirglielo dire...-Tu non sei la Kikio che io conosco- continuò l’hanyou –Lei non si sarebbe mai alleata con Naraku e non avrebbe mai potuto fare del male a qualcuno. Ora mi rendo conto chela tua vita è finita 50 anni fa, che il tuo corpo di terra e cenere è vuoto, privo di qualsiasi sentimento. Non avrei dovuto prometterti di seguirti nella morte, non è giusto né per te né per me, ma soprattutto io non voglio questo. Io voglio passare il resto della mia vita accanto alla persona che mi ha fatto rinascere, che mi ha accettato per quello che sono, che mi ha voluto bene nonostante tutto...accanto alla donna che amo. Voglio restare con Kagome per sempre- Miroku, Sango e la stessa Kikio per qualche secondo rimasero immobili per lo stupore. Inuyasha non si era mai aperto così tanto in presenza di altre persone. Ma non vi era alcun dubbio sul fatto che le sue parole fossero sincere, lo si poteva leggere nei suoi occhi, che in quel momento erano risoluti, decisi, e allo stesso tempo pieni d’amore e di dolcezza per quella ragazza che lo aveva cambiato così tanto.
Il silenzio che si era creato fu rotto dalla voce di Naraku:-Ma che scena commovente...- disse sarcastico –Sei proprio come tuo padre Inuyasha, come lui ti sei invaghito di un’umana ed è proprio questo che ti porterà alla morte-Questo è tutto da vedere, Naraku- rispose Inuyasha estraendo Tessaiga –Calma mezzo demone, per ora non sarò io il tuo avversario. Koga, prego, è tutto tuo-Ti ringrazio mio signore, non aspettavo altro- disse Koga portandosi di fronte a Inuyasha –Bene botolo ringhioso, sei pronto a ricevere un’altra lezione?- esclamò poi rivolto all’hanyou –Tsè, sei troppo sicuro di te, lupastro. Questa volta te la farò pagare per quello che hai tentato di fare a Kagome!- replicò Inuyasha –Inuyasha, mi raccomando, non ucciderlo- intervenne allora Miroku –Ricordati che se si comporta così è solo per colpa dei frammenti della sfera-Lo so, lo so- gli rispose il mezzo demone rinfoderando Tessaiga –Però nessuno mi impedisce di dargli qualche pugno, no?- Inuyasha e Koga iniziarono a combattere. L’hanyou evitava di usare i suoi artigli per non ferire il demone lupo, ma questo era molto forte e non era facile evitare i suoi attacchi.
Nel frattempo Kikio era rimasta ferma ad osservare la scena e a riflettere sulle parole di Inuyasha. “E così non vuole morire insieme a me...” pensava la miko “Preferisce quella stupida ragazzina a me... No! Non posso assolutamente accettarlo! Se non posso averlo io non potrà averlo neanche lei!” Kikio prese il suo arco e una delle sue frecce e la puntò verso Inuyasha “È tutto come 50 anni fa...” si disse preparandosi a scagliare. Ma, prima che potesse farlo, un’altra freccia colpì il suo arco e lo fece volare lontano di qualche metro.


Quando Inuyasha si volse per vedere quello che era successo, restò a bocca aperta: la freccia che aveva colpito l’arco di Kikio era stata scagliata da Kagome. La ragazza si teneva in piedi a fatica e respirava affannosamente, sembrava che lanciare quella freccia le fosse costato un enorme sforzo. –Tu? Ma com’è possibile?- esclamò la miko –Quella ragazzina è riuscita a mantenere una parte dei suoi poteri!- intervenne in quel momento Naraku –Maledetta! Ti pentirai di questo affronto!- gridò allora Kikio. Poi, con un movimento del braccio, scagliò un fendente di luce verso la sua reincarnazione. Kagome, con le poche forze rimastale, prese velocemente un’altra freccia e la scagliò. Questa colpì prima il fendente di luce, disintegrandolo, e poi si diresse verso Kikio, colpendola in pieno petto. Sbalordita, la miko si portò una mano alla ferita e subito dopo si voltò verso Inuyasha: mentre il suo corpo diventava polvere, allungò il braccio verso di lui, come per chiedergli di aiutarla. Ma l’hanyou non si mosse, sconcertato da quello che era appena successo. “Kikio...ha tentato di uccidermi...” pensò “...e Kagome mi ha salvato la vita...” Solo quando vide Kagome cadere a terra sembrò risvegliarsi da quello stato di trance. –Kagome!- gridò preoccupato correndo verso di lei. Kagome era in ginocchio, con un braccio si teneva sollevata da terra, il suo viso era rivolto verso il basso. Quando la ragazza lentamente lo alzò verso di lui, Inuyasha sentì il suo cuore fermarsi. Gli occhi di Kagome erano pieni di lacrime...di disperazione...di angoscia...-Mi dispiace Inuyasha- sussurrò lei tra le lacrime –Kagome, ma cosa...- Il mezzo demone era stupito da quella reazione –Mi dispiace tanto- ripeté Kagome –Io...ho ucciso Kikio...ho ucciso la donna che...ami- Inuyasha restò spiazzato da quelle parole. Kagome si sentiva in colpa per aver ucciso Kikio, perchè era convinta che lui amasse ancora la miko! E stava soffrendo terribilmente per questo. E ancora una volta era tutta colpa sua, perchè non le aveva rivelato i suoi veri sentimenti. Cercò di trovare le parole per spiegarle come stavano realmente le cose, ma in quel momento successe qualcosa di incredibile... Poiché tutti erano attenti a ciò che succedeva tra Kagome e Inuyasha, nessuno si era accorto che dal corpo di Kikio, prima che diventasse polvere, era fuoriuscita una strana luce rossa, di forma sferica. Era la sua forza spirituale, che lentamente si era diretta verso Kagome e l’aveva avvolta. –Ma che succede? Improvvisamente ho riacquistato tutte le mie forze!- esclamò la ragazza –E poi...- si interruppe, incerta –Mi sembra di essere più forte-Credo dipenda da quella strana luce rossa che è uscita dal corpo di Kikio- disse Sango –Ma che cos’era?- chiese stupito Inuyasha –Credo fosse la forza spirituale della sacerdotessa- rispose Miroku –La forza spirituale di Kikio? E come mai è entrata nel corpo di Kagome?- Inuyasha ci capiva sempre meno –Vedete, solitamente la forza spirituale delle miko segue la stessa sorte della loro anima e quindi, quando l’anima di una miko si reincarna in un’altra persona, questa riceve anche la sua forza spirituale. Ora, visto che l’anima della sacerdotessa Kikio la possiede la divina Kagome...-...adesso ha anche la sua forza spirituale- concluse per lui Sango –Esatto-Ma che storia interessante...- li interruppe la voce ironica di Naraku. Finora era rimasto a guardare in disparte, interessato alla piega che stavano prendendo gli avvenimenti, ma ora si era stancato di aspettare: voleva quella ragazza. Era già molto potente prima, adesso che possedeva anche i poteri di Kikio, però, era ancora meglio. –Consegnatemi immediatamente Kagome!- ordinò loro il demone –Te lo puoi scordare!- rispose con rabbia Inuyasha –Non ti lascerò avvicinare a lei di nuovo!-Koga, pensaci tu- disse allora Naraku rivolgendosi al demone lupo –Con piacere- rispose questo avanzando verso Inuyasha. L’hanyou si preparò a riprendere il combattimento, ma prima che potesse fare una sola mossa fu fermato dalla voce di Kagome:-Inuyasha, fermati!- gli intimò la ragazza avanzando verso Koga –Kagome! Ma cosa vuoi fare?- chiese stupito e preoccupato, il mezzo demone. Kagome non rispose, continuò ad avanzare, per poi fermarsi di fronte al demone lupo. –Che c’è? Ti sei finalmente accorta che quello stupido mezzo demone non vale nulla?- le chiese sarcastico Koga. Kagome gli sorrise, ma rimase ancora in silenzio. Poi, con grande sorpresa di tutti ed in particolare di Inuyasha, alzò una mano per accarezzargli il volto e con un passo si avvicinò ancora di più a Koga, tanto che i loro corpi ormai si toccavano. Inuyasha strinse i pugni dalla rabbia...e dalla gelosia. Vedere Kagome appiccicata a quel lupastro gli faceva ribollire il sangue nelle vene. “Ma che diavolo sta facendo?” si chiese. –Kagome!- la chiamò facendo un passo nella sua direzione, ma ancora una volta lei lo fermò: –Sta fermo Inuyasha, o ti mando a cuccia!- esclamò senza nemmeno voltarsi. Poi, lentamente, avvolse le sue braccia intorno a Koga. Questi, ovviamente, non sembrava per nulla dispiaciuto. –Finalmente hai capito chi è il vero demone qui- disse ricambiando l’abbraccio. Avvicinò le sue labbra a quelle di lei per baciarla, ma prima che potesse farlo Kagome gli tolse i frammenti della sfera dalla nuca e dalla schiena. Subito dopo Koga perse i sensi. –Inuyasha, Miroku, aiutatemi a portarlo via- esclamò Kagome. I due, sebbene ancora molto stupiti, obbedirono. –È stata bravissima divina Kagome! Un’idea geniale!- la lodò Miroku –Grazie!- rispose lei, poi si rivolse ad Inuyasha:–Visto? Basta essere gentili e si ottiene tutto!- esclamò mostrandogli i due frammenti della sfera, ora purificati dalla ragazza. Ma l’hanyou non sembrava molto felice...-Pensiamo a sconfiggere Naraku ora!- disse duro voltandole le spalle. Kagome fu ferita da quel comportamento. “Perché sei così freddo con me?” pensò rattristandosi “Perché ho ucciso Kikio?”
In realtà, più che arrabbiato, Inuyasha si sentiva ancora fremere dalla gelosia. Non gli era piaciuto per niente il metodo con cui Kagome aveva recuperato i frammenti. Sapeva di essere stato troppo duro con lei, ma vederla abbracciare Koga gli aveva fatto perdere la ragione. Inoltre, come al solito, la sua timidezza unita al suo orgoglio gli avevano impedito di dire ciò che realmente pensava. “Devo sbrigarmi a uccidere Naraku, così poi potrò finalmente parlare a Kagome” si disse Inuyasha. Nei suoi occhi si accese un bagliore, quel bagliore che si poteva scorgere nei suoi occhi prima di ogni battaglia e che significava che era pronto alla lotta. Mai come in quel momento quel bagliore era stato così intenso, Inuyasha era determinato a vincere, ad ogni costo.


Inuyasha, con in pugno la sua fedele Tessaiga, si lanciò all’attacco e il combattimento ebbe inizio. Miroku, Sango e Kagome guardavano la scena in disparte. Non era la prima volta che si scontravano con Naraku, ma ognuno di loro era ben cosciente che questa volta sarebbe stata anche l’ultima. Kagome guardava Inuyasha che lottava contro Naraku con ansia sempre crescente. Nonostante negli ultimi mesi la forza di Inuyasha fosse aumentata e lo stesso la potenza di Tessaiga, Naraku era ancora troppo potente e l’hanyou non riusciva a contrastarlo. Il demone riusciva ad evitare e a respingere gli attacchi del mezzo demone con apparente facilità. Ogni volta Inuyasha veniva gettato a terra dai potenti colpi di Naraku, ma ogni volta si rialzava e attaccava di nuovo. Tuttavia iniziava a risentire delle ferite infertegli dall’avversario e rimettersi in piedi gli costava sempre maggior fatica. Kagome decise che doveva fare qualcosa per aiutarlo. Non poteva restare a guardare mentre Inuyasha veniva ferito, non riusciva a sopportare la vista di lui che rischiava la vita. Doveva aiutarlo...già, ma in che modo? Come in un flash, la risposta le apparve nella mente. Ma come faceva ad essere a conoscenza di un tale sortilegio? Probabilmente era una delle tante cose che aveva appreso quando aveva ricevuto i poteri di Kikio. Kikio...la donna amata da Inuyasha...e che lei aveva ucciso...A questo pensiero Kagome si convinse. “Devo farlo per Inuyasha” pensò “Glielo devo!” La ragazza si concentrò, poi, in un momento in cui Inuyasha e Naraku non stavano combattendo, si avvicinò all’hanyou. –Kagome, cosa diavolo ci fai qui? È pericoloso, vattene!- le intimò questo –Taci e lasciami fare Inuyasha- gli rispose Kagome posando le sue mani sul petto del mezzo demone –Ma...cosa...?- balbettò Inuyasha rosso per l’imbarazzo –Ti prego, non dire niente e lasciami fare- Kagome alzò su di lui due occhi così supplichevoli che l’hanyou non poté far altro che annuire. Non era capace di dire di no a quei stupendi occhi, così profondi che gli sembrava di annegarci dentro.
Kagome chiuse gli occhi e in pochi secondi trasferì la sua anima nel corpo di Inuyasha. Era molto pericoloso, soprattutto per lei, ma per lui avrebbe dato qualsiasi cosa, anche la vita, se necessario. Appena il trasferimento ebbe fine, Kagome perse i sensi, ma prima che cadesse a terra Inuyasha riuscì a prenderla tra le braccia. –Kagome, che succede? Kagome!- gridò l’hanyou spaventato. Sango e Miroku si avvicinarono a loro. –Miroku, ma che cosa è successo?- chiese Inuyasha –La divina Kagome ha trasferito la sua anima nel tuo corpo, Inuyasha- rispose serio il monaco –Cosa? Ma perchè?-Per donarti i suoi poteri e permetterti così di sconfiggere Naraku-Allora quando l’avrò sconfitto l’anima di Kagome tornerà nel suo corpo, vero?-Beh, ecco...potrebbe anche non essere così- Miroku distolse lo sguardo da quello dell’amico, quello che stava per dire non era per nulla facile. –Che cosa vuoi dire, Miroku?- lo incalzò Sango –Vedete, l’anima di un essere umano non riesce a sopportare troppi spostamenti e, nonostante quella della divina Kagome sia molto potente, questo è già il secondo trasferimento nel giro di breve tempo...-Vuoi dire che la sua anima potrebbe non tornare più nel suo corpo?- lo interruppe Inuyasha, spaventato da quello che Miroku gli stava rivelando –Proprio così- mormorò contrito il monaco. A quelle parole, il cuore di Inuyasha fu percorso da una fitta di dolore. Stava rischiando di perdere Kagome...la sua Kagome...Non avrebbe più rivisto il suo luminoso sorriso, capace di scaldargli il cuore in un istante; i suoi occhi, così intensi che sembravano leggergli dentro...No! Non lo avrebbe mai accettato. Inuyasha non poteva vivere senza di lei, senza la sua fresca risata, senza la sua dolce voce...L’hanyou fissò lo sguardo sulla figura inerme tra le sue braccia, poi la strinse a se mormorando:-Kagome...perchè?-Kagome si sentiva tremendamente in colpa per aver ucciso Kikio, credo l’abbia fatto per questo, per ripagarti...per chiederti perdono- intervenne Sango –Non ha capito nulla. Io non amo Kikio. Io...amo solo lei...- sussurrò accarezzando il volto di Kagome. La voce di Naraku lo riportò bruscamente alla realtà:-È una scena davvero patetica! Sacrificare la propria anima per un mezzo demone come Inuyasha...- esclamò con sarcasmo il demone. Inuyasha strinse i pugni dalla rabbia, gli avrebbe fatto rimangiare quelle parole! Posò delicatamente a terra Kagome e si alzò, voltandosi verso Naraku. Tu-tum. L’hanyou si portò una mano al petto. Tu-tum. Tu-tum. Il suo cuore batteva più forte del solito; inoltre sentiva uno strano calore invadergli il corpo. “Dev’essere l’anima di Kagome” pensò il mezzo demone “Ora lei è dentro di me...” Era una sensazione bellissima e indescrivibile. Le loro anime sembravano fondersi insieme, e questo gli trasmetteva una forza incredibile. Ora sarebbe riuscito a sconfiggere Naraku, ne era certo. Perchè Kagome era dentro di lui e perchè ora erano una cosa sola, una sola anima, una sola forza.


Inuyasha impugnò saldamente la sua Tessaiga e cercò di concentrare la sua energia e quella di Kagome su di essa. Non sapeva perchè lo stava facendo ma il suo cuore gli diceva di agire in quel modo. E l’hanyou sentiva che era stata Kagome a suggerirlo.
Naraku lo guardava con espressione divertita. –Sei un illuso Inuyasha, neanche ora riuscirai a sconfiggermi- esclamò il demone. In realtà il fatto che il mezzo demone ora possedeva l’anima e i poteri di quella ragazzina lo preoccupava non poco. Era cosciente di quanto fosse potente Kagome, perciò anche lui si stava concentrando per scagliare uno dei suoi colpi più potenti.
Qualche attimo dopo un intenso bagliore rosa si andò sprigionando dal corpo di Inuyasha e si concentrò sulla lama di Tessaiga, avvolgendola completamente. L’hanyou sentì che quello era il momento giusto e scagliò il suo kaze no kizu contro Naraku con tutta la forza che aveva. Anche il suo avversario era pronto, lanciò il suo potentissimo fendente per contrastare quello del mezzo demone. Ma, con suo grande stupore, questo venne spazzato via dal colpo di Inuyasha senza apparente difficoltà. Senza che Naraku potesse fare nulla per fermarlo, il kaze no kizu si diresse verso di lui e lo colpì in pieno, procurandogli un profondo squarcio che gli attraversava gran parte del corpo. Sconcertato, si portò una mano al petto. Com’era possibile? Lui, il potente Naraku, era stato ferito... –Devo ammettere che sei stato bravo, Inuyasha- disse poi il demone, riavutosi dalla sorpresa –Ma non abbastanza...Io sono ancora vivo!- L’hanyou lo guardò con un sorriso di scherno dipinto in volto, poi rispose:-Chi ha detto che volevo ucciderti?- Non appena il mezzo demone ebbe pronunciato queste parole, dal corpo di Naraku si sprigionò un’accecante luce azzurra e da esso iniziò a fuoriuscire qualcosa. Era Muso, o, per meglio dire, Onigumo, la parte umana di Naraku. –Ma cosa...?- Naraku non si sarebbe mai aspettato una mossa del genere –Allora è questo che volevi fare?-
-Esattamente. Non ho dimenticato il fatto che in realtà anche tu sei un mezzo demone e che privato della tua parte umana sei più debole- rispose Inuyasha –Grazie ai poteri di Kagome sono riuscito a separarvi e ora ucciderti sarà un gioco da ragazzi!- Detto questo, l’hanyou scagliò un altro colpo con la sua Tessaiga. Il corpo di Naraku e quello di Onigumo furono spazzati via, dissolvendosi in una nuvola di polvere.
Inuyasha restò immobile qualche secondo per riprendere fiato. Ancora non riusciva a crederci...aveva sconfitto Naraku! Finalmente lo aveva ucciso e liberato lui e i suoi amici da un incubo. Rinfoderò Tessaiga, ora ritornata normale, e lentamente si portò una mano al cuore. “Kagome...” pensò “È tutto merito tuo” Fu distratto da una forte luce proveniente dal punto in cui si trovavano Sango, Miroku, Koga, che si era risvegliato, e il corpo di Kagome. Raggiunse i suoi amici e vide che la luce proveniva dal braccio destro di Miroku. Pochi secondi dopo questa scomparve e il monaco, con mano tremante, si tolse il rosario. –Il foro nella mia mano è scomparso...- mormorò incredulo Miroku. –Davvero? Allora la maledizione è finita!- esclamò entusiasta Sango –Sì, sono libero finalmente!- Poi, preso dalla gioia e dall’eccitazione del momento, prese tra le braccia la ragazza e la baciò. Quando si ritrasse, pensò che la sterminatrice come minimo l’avrebbe ucciso. –Sango, mi dispiace...ecco, io...- Ma lei non gli lasciò finire la frase, prese il volto di Miroku tra le mani e lo baciò a sua volta. Quando il bacio ebbe fine arrossì, stupita lei stessa dal suo gesto. Per qualche attimo Sango e Miroku rimasero in silenzio, sorpresi ed imbarazzati da quello che era appena accaduto.
Fu Inuyasha a rompere il silenzio:-Se voi due avete finito, qui ci sarebbe un altro problema!- Il tono serio e preoccupato dell’hanyou risvegliò i due da quella specie di trance in cui erano caduti. Si voltarono verso di lui e, dopo essersi schiarito la voce, Miroku gli chiese:-Ehm...sì Inuyasha, che cosa c’è?-L’anima di Kagome è ancora dentro il mio corpo- rispose Inuyasha preoccupato –Quanto ci vuole perchè torni da lei?!-A quest’ora dovrebbe già essere avvenuto...- disse il monaco –Cosa?! Vuoi dire che...-Esatto, è successo quello che temevamo: l’anima della divina Kagome non riesce a rientrare nel suo corpo-


Inuyasha restò interdetto. Cosa significava tutto ciò? Che Kagome non si sarebbe mai più risvegliata? Che l’aveva davvero persa per sempre? La voce di Koga lo riscosse da questi pensieri:-Ma allora è come se Kagome fosse...- Non riuscì a finire la frase perchè Inuyasha con una mano lo prese per il collo e lo sollevò da terra –No!- gridò l’hanyou con rabbia –Non azzardarti neanche a dire una cosa del genere! Kagome tornerà, hai capito?! Lei deve tornare!-Inuyasha ti prego, calmati- Sango cercò di farlo ragionare e alla fine, con l’aiuto di Miroku, riuscirono a convincerlo a lasciare Koga. Inuyasha respirò a fondo tentando di calmarsi, non gli era mai successo di perdere la ragione in quel modo. Ma aveva paura. Sì, per la prima volta nella sua vita sentiva di avere paura. Era terrorizzato all’idea di perdere la persona più importante della sua vita. All’improvviso vide qualcosa luccicare tra l’erba nel punto in cui Naraku era scomparso. Si avvicinò per capire cosa fosse. Era la sfera dei quattro spiriti. La raccolse e rimase a guardarla per qualche secondo; era quasi completa, mancavano solo i frammenti in loro possesso. Quell’oggetto era la chiave di tutto ed era grazie ad essa che Kagome era arrivata in quell’epoca. Era il suo potere che tutti ricercavano e che li aveva condotti ad affrontare una larga serie di battaglie. Lui stesso, inizialmente, si era messo alla ricerca dei frammenti con l’unico scopo di diventare un demone completo. Ma ora tutto era cambiato...lui era cambiato, e il suo desiderio gli appariva ormai privo di importanza. Desiderio...Quella parola iniziò a rimbombare nella mente di Inuyasha. E all’improvviso capì quello che doveva fare per salvare Kagome. Ritornò dai suoi amici e prese Kagome tra le braccia. –Inuyasha, che cosa vuoi fare?- gli chiese Miroku –Te lo spiegherò più tardi, ora dobbiamo tornare la villaggio- Detto ciò si mise velocemente in cammino.
Quando i suoi amici furono a conoscenza di quello che Inuyasha voleva fare rimasero a bocca aperta dallo stupore. –Ma Inuyasha, sei proprio sicuro di quello che vuoi fare?- gli chiese Miroku –Mai stato più sicuro in vita mia- rispose l’hanyou con decisione –Devi proprio amarla molto...-Sì- Inuyasha non disse altro, prese la sfera ormai completa con entrambe le mani e si concentrò. Pochi secondi dopo, l’anima di Kagome lasciava il corpo di Inuyasha e tornava in quello della ragazza. Un silenzio carico di tensione regnò nella capanna della vecchia Kaede, finché non videro che Kagome apriva lentamente gli occhi. Tutti tirarono un sospiro di sollievo. –Ma...dove sono?- chiese in un sussurro Kagome –Va tutto bene, sei nella mia capanna- la rassicurò l’anziana Kaede –Inuyasha...?- la ragazza lo cercò con lo sguardo –Sono qui- l’hanyou le si avvicinò e le prese una mano tra le sue –Naraku?- -Sono riuscito a sconfiggerlo...grazie a te-Sono contenta- Kagome sorrise dolcemente e a Inuyasha mancò un battito; quanto gli era mancato quel sorriso...-Ora riposati- le disse il mezzo demone –Ti racconteremo tutto quando starai meglio- La ragazza annuì e chiuse gli occhi, addormentandosi quasi subito.
Quando si svegliò di nuovo trovò solo Sango accanto a lei. –Ben svegliata. Ti senti meglio?- le chiese la sterminatrice –Sì, molto meglio. E gli altri dove sono?-Sono qui fuori, volevano lasciarti riposare in pace- L’amica le raccontò tutto quello che era successo, tranne il fatto che Inuyasha aveva dichiarato di amarla davanti a tutti. Quello era compito dell’hanyou. –Senti Kagome, Koga vorrebbe parlarti, va bene se lo faccio entrare?- le chiese Sango alla fine del racconto –Certo- Poco dopo entrò Koga, era molto nervoso –Ecco...io...volevo scusarmi con te per quello che ho fatto- disse titubante il demone lupo –Non preoccuparti Koga, eri sotto l’influsso dei frammenti, perciò non è colpa tua-Grazie Kagome- Parlarono ancora per qualche minuto, poi Koga se ne andò e Sango tornò nella capanna.
-Senti Sango...anche Inuyasha è qui fuori?- chiese Kagome con voce incerta –Sì, vuoi che lo faccia entrare?-No, è meglio di no. Non ho il coraggio di affrontarlo-Come non hai il coraggio di affrontarlo? E perchè?- si stupì l’amica –Ti sei forse dimenticata che ho ucciso Kikio?!- le rispose Kagome con le lacrime agli occhi. Sango emise un sospiro di insofferenza. –Ascolta, non dovrei essere io a dirtelo, ma visto che insisti con questa storia non ho altra scelta: Inuyasha aveva già fatto la sua scelta prima che tu uccidessi Kikio. E la persona che ha scelto non è la sacerdotessa-Cosa? Che cosa vuoi dire?- Una piccola speranza si accese nel cuore di Kagome –E non è tutto...- continuò Sango –Sconfitto Naraku, la tua anima non riusciva a tornare nel tuo corpo, perciò Inuyasha ha dovuto trovare un altro modo...-E come ha fatto?-Ha utilizzato la sfera-


Kagome non poteva credere a quello che aveva appena sentito: Inuyasha aveva utilizzato la sfera per ridarle la sua anima! Sapeva bene quanto contasse per lui diventare un demone completo, ma vi aveva rinunciato per salvare lei. Inoltre Sango aveva detto che lui non aveva scelto Kikio, quindi... “Ohhh, non ce la faccio più a restare nell’incertezza, devo sapere!” pensò Kagome –Voglio parlare con lui- disse poi alzandosi e uscendo dalla capanna. Appena la vide, Shippo le corse incontro e le saltò in braccio. –Kagome, finalmente! Stai bene?- le chiese il cucciolo di kitsune –Sì, sto bene Shippo, non preoccuparti- rispose lei posandolo a terra, poi gli chiese:-Sai dov’è Inuyasha per caso?-
-Eccomi- l’hanyou saltò giù dall’albero su cui era appollaiato –Oh, Inuyasha...ecco, io...- balbettò Kagome, ma lui la interruppe:–Vieni con me, devo parlarti- così dicendo, la prese in braccio e si inoltrò nella foresta. Kagome diventò rossa come un pomodoro, ma non protestò, tra le sue braccia si sentiva così protetta...Era una sensazione bellissima, la stessa che provava ogni volta che lui la trasportava sulla sua schiena o quando si preoccupava che non le succedesse nulla.
In poco tempo arrivarono davanti al Goshinboku. Inuyasha si fermò e la fece scendere delicatamente. –Ehm...allora, di che cosa volevi parlarmi Inuyasha?- iniziò titubante Kagome –Perchè hai rischiato la tua vita per me?- la ragazza restò spiazzata da una domanda così diretta, perciò lì per lì non seppe cosa dire –Ecco...io...-Perché ti sentivi in colpa per aver ucciso Kikio, vero?- Kagome abbassò lo sguardo senza rispondere. Inuyasha aveva colpito nel segno. L’hanyou le si avvicinò e le sollevò il volto con un dito. –Non c’era bisogno che corressi un tale rischio, io non ti serbo rancore per aver ucciso Kikio, anzi, ti sono grato. Tu mi hai salvato la vita-Ma io lo avrei fatto in ogni caso, perchè era il solo modo per sconfiggere Naraku e...per salvarti- Kagome arrossì, ma non distolse lo sguardo da quello di Inuyasha. Questi, dal canto suo, faticava a controllare le emozioni. Dio, amava quella ragazza ogni attimo di più. D’istinto la prese tra le braccia e la strinse forte a se. –Non fare mai più una cosa del genere, hai capito?! Hai idea della paura che ho avuto?!- esclamò poi con la voce vibrante di emozione. Kagome restò a bocca aperta dallo stupore: Inuyasha non aveva mai esternato così apertamente le sue emozioni. –Tu...hai avuto paura? E di cosa?- gli chiese –Ho avuto paura di perderti- Il cuore di Kagome si mise a battere così forte che per un attimo ebbe paura che le uscisse dal petto. Si staccò leggermente dall’hanyou per poterlo guardare negli occhi. –E tu perchè hai utilizzato la sfera per salvare me? Così non potrai più diventare un demone completo- disse –Non mi interessa più. Già prima di tutta questa storia avevo preso una decisione. Avrei dovuto prenderla molto prima, ma mi sentivo in colpa nei confronti di Kikio. Poi però ho capito che non sarei mai riuscito a seguirla nel mondo degli inferi perchè ormai nel mio cuore non c’era più posto per lei. Non avrei mai potuto lasciare la cosa più bella che la vita mi avesse donato, la persona che amo più della mia stessa vita...Non avrei mai potuto lasciare te, Kagome- Kagome sentì che un’intensa felicità la invadeva –Tu...mi ami?- Inuyasha le prese il volto tra le mani -Sì, io ti amo Kagome. Tu mi hai fatto rinascere, mi hai cambiato, grazie a te ora ho degli amici...Tu mi hai accettato per quello che sono e io...ho paura di non meritare tutto questo...di non meritarti-No, Inuyasha, non è vero. Tu sei forte, coraggioso, ma anche dolce e generoso. Tante volte hai rischiato la tua vita per salvare quella di un’altra persona, me compresa. Tu sei speciale ed è per questo che io mi sono innamorata di te- Per l’emozione, qualche lacrima era scesa dagli occhi della ragazza, ma, con estrema delicatezza, Inuyasha gliele asciugò con un dito, poi avvicinò il volto a quello di Kagome e la baciò.
Quel momento romantico fu interrotto poco dopo dalla voce di un uomo:-Bene, finalmente ti sei deciso, eh Inuyasha?- lo schermì Miroku uscendo da dietro un cespuglio. Inuyasha e Kagome si staccarono imbarazzati. –Su, non è il caso di fare i timidoni, noi siamo contenti, vero Sango?-Miroku, non hai un minimo di tatto!- gli rispose la donna –E poi senti chi parla!- esclamò Inuyasha –Devo ricordarti quello che è successo quando il foro sulla tua mano è sparito?- Stavolta furono Sango e Miroku ad arrossire –Sì...beh...ecco...credo sia ora di tornare al villaggio, vero Sango?- balbettò il monaco –Sono d’accordo con te- E in tutta fretta i due si defilarono. Inuyasha e Kagome scoppiarono a ridere, poi la ragazza si voltò verso l’hanyou e disse:-Andiamo anche noi, Inuyasha?- Fece per incamminarsi, ma il mezzo demone la bloccò afferrandola per un polso –Aspetta Kagome, vorrei darti una cosa...- Inuyasha tirò fuori dal suo kariginou un piccolo anello bianco –Questo è fatto con la zanna di mio padre, come la mia Tessaiaga, lui l’aveva donato a mia madre e io ora voglio darlo a te. Nella mia famiglia è tradizione regalarlo alla persona che si ha scelto per la vita; se tu lo accetti, significa che acconsenti a restare al mio fianco per sempre- Kagome restò senza parole per l’emozione. Inuyasha la voleva con se per sempre. Accettare quell’anello era un po’ come essere...sposati. A quel pensiero il suo cuore iniziò a battere furiosamente. –Allora, cosa ne dici?- le chiese Inuyasha. Kagome riuscì solo a mormorare un “sì”. L’hanyou le infilò l’anello e la baciò dolcemente, ma prima le disse:-Ora le nostre anime sono di nuovo unite-


THE END







 
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