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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: NON MORIRE...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: gyh galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/07/2005 00:15:31

una volta tanto, niente sporcellate. sempre yaoi, ruhana
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Non morire, ti prego. È il mio unico pensiero, spezzettato. Tante piccole sfaccettature dello stesso sentimento, una paura folle che mi pervade. Perché non è ancora arrivato il tempo della tristezza. Siamo ancora in ambito paura. Non sei morto. Non ancora, perlomeno. Sento il cuore battere, così forte che credo che potrebbe uscirmi dal petto. Spero che lo faccia. Non so quanto potrei resistere senza te in questo mondo. Probabilmente… non resisterei affatto. Neanche due secondi. Così, non appena i tuoi occhi dolci si chiuderanno per l’eternità… ecco che il mio cuore mi abbandona e io muoio, muoio e ti seguo. Non è certo la peggiore delle prospettive, dopotutto. Saremmo insieme.
Dio, ti prego… lasciamelo.
Non morire, ti scongiuro, Hana. Tu sei l’unico per il quale esisto, l’unico che noterebbe la mia assenza non solo durante una partita… l’unico che mi ama davvero, con tutto il cuore, l’unico grazie al quale il mio cuore batte – troppo forte, troppo forte… - l’unico di cui mi fido totalmente, ciecamente, l’unico che non mi tradirà mai, per nessuna ragione al mondo. Se tu scompari… io che cosa farò? Abbandonato. Avrò ancora la forza per sollevare un rasoio?
Riuscirò a piangere? Dovrò tenermi dentro tutto il dolore del mondo…
Non morire… resisti, pensami, amami… fallo per me…
Per me, il tuo ultimo pensiero prima dell’oblio, lo voglio per me, perché sei mio, perché questo me lo devi, il mio ricordo portalo con te, se te ne vai… portami con te…
Abbraccia la mia immagine stampata nella tua mente, succhiami via l’anima mentre una lacrima scende lungo la tua tempia e magari mormori il mio nome, piano, prima di spegnerti, la tua ultima parola, sussurrata, nessuno la capirà, ma io saprò che era il mio nome, perché tu sei mio, io sono tuo, io e te, io e te, nient’altro conta, nient’altro…
Porta con te il mio ricordo, abbracciami, una bolla di luce, le tue braccia forti, stringimi, sì, stringimi forte, mentre voli verso il paradiso, te lo dicevo sempre che eri un angelo, il mio angelo, avevo ragione, Hana, avevo ragione, anche se tu ridevi e mi dicevi che non era vero e se insistevo t’imbronciavi ma si vedeva che in fondo ti faceva piacere essere chiamato così, il mio dolcissimo angelo…
Piccolo, ti piaceva anche quando ti chiamavo così, anche se non lo ammettevi mai… tutti i modi in cui ti ho chiamato, non potrò pronunciarli mai più… se te ne vai li terrò in un prezioso scrigno d’oro nella mia mente e non li dirò mai più.
Ci pensi? Non potrò più dare dell’idiota a nessuno… non ci saranno più scimmie rosse né piccoli, né tesori… niente.
Niente.
Se te ne vai, ti prego, fallo senza soffrire, perché se tu soffri, il mio dolore sarà cento volte più grande, te lo giuro e non so se il mio è egoismo o paura, tutto si sta mischiando e mi chiedo se ti ho ripetuto abbastanza volte che ti amo, perché è così, ti giuro, ti amo, ti amo come non ho mai amato nessun altro in vita mia, come non amerò nessuno, ti giuro, te lo prometto, anche se so che non lo vorresti mai, ma io non mi innamorerò mai più, non ci riuscirei perché saprei quanto fa male perdere l’unica persona importante… sei tu, ti amo… ti amo…
Dimmi che lo sai, lo sai, non puoi sentirmi, ma ti amo… e te l’ho detto troppo poco, solo nelle occasioni importanti, è colpa mia, dovevo ripetertelo sempre, sono terrorizzato all’idea di averti lasciato dei dubbi… ti amo, ti amo, ti amo…
Con chi farò l’amore, se te ne vai?
Il mio piccolo angelo dai capelli di rubino, di sangue, di vita… non avrò più un luogo in cui rifugiarmi…
Torna da me, ti scongiuro, amami, adottami, lascia che ti abbracci, che ti possieda, riscaldami… sii mio, non lasciarmi, ti prego…
Ti amo, Hana…
Lo ucciderò? Quel fottuto idiota che ti ha aggredito, nel parco, senza motivo, un coltello e tanta rabbia, lo ucciderò? Tu non vorresti, non per lui ma per me, ma io… cos’altro potrei fare? Me ne fotto della galera, della vita sprecata, del basket, non me ne può fregare di meno, ti giuro… vendetta.
Ma le lacrime non escono, e io come faccio a sfogare il dolore? Voglio piangere, voglio disperarmi, voglio alzarmi da questa sedia del cazzo, prenderla e romperla contro il muro, voglio avere una crisi isterica e spaccare tutto, voglio che mi vengano a immobilizzare, che mi iniettino merda nelle vene per farmi stare calmo, voglio picchiare, uccidere, distruggere, salvarti…
Sto seduto.
- Signor Rukawa?
Voce, donna, infermiera.
Ti voglio con me, ti voglio con me…
- Sakuragi sta bene, è fuori pericolo… vuole vederlo?
Un sorriso benevolo, mi rassicura, sembra felice per me, non me ne frega niente.
Annuisco, non parlo – tanto per cambiare!, commenteresti, sbuffando.
Voglio vederti.
La donna mi accompagna nella stanza in cui alcune macchine lavorano intorno a te, amore mio, amore, amore…
Dei tubicini nel naso, una flebo nel braccio, pallido… lo squarcio nel petto non si vede, una coperta candida ti nasconde…
Ti amo, sei così fragile, così piccolo, amore, così dolce in questo momento, così paurosamente indifeso…
Come ha potuto farti del male?
Voglio stringerti, voglio sussurrarti che ti amo, stringerti forte la mano, farti sentire che ci sono…
Ti amo.
Ecco, le sento!
Non ci credo, mi diresti, se le vedessi. Ma invece ci crederesti molto più di me.
Lacrime che scorrono sul mio viso, la paura che scivola via, le forze che mi abbandonano, non mi reggo in piedi.
Sei vivo… con me.


 
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