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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: CASCADIA MUSIC ACADEMY
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yurilol galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 16/07/2005 10:25:06 (ultimo inserimento: 12/08/05)

°_° le imprese di uno sclerato e i suoi amici sclerati in una scuola di musica
 
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°_°
- Capitolo 1° -

“Quando i giovani musicisti sognano, sognano Cascadia. E chi non lo farebbe? Cascadia è il luogo adatto per avere successo, con i migliori insegnanti del mondo in un angolo idialliaco del Quebec"

Ebbene sì, come avrete capito è questa la scelta che ho fatto. Dopo un lungo periodo di meditazione, ho deciso di intraprendere questo viaggio verso il lontano Canada, per frequentare la prestigiosa Cascadia Music Academy. Se però volessi cambiare idea, ora non potrei, visto che sono nel mezzo dei corridoi con spartiti alla mano…
-Yuri!!!-
Sentii una persona chiamarmi dalla sommità della scala che portava alle camere: chi poteva essere, se non Lolly?
-Lolly!- Feci per salire, ma la trovai a metà scalinata –hai lezione?-
-No, per fortuna ne sono uscita qualche minuto fa…- sospirò –quella donna è davvero terribile!-
-Chi?- domandai, incuriosito.
-La Capaduca- la risposta fu secca –spero per te che non sia la tua insegnante…-
-Non ho ancora controllato i tabelloni- le dissi –vado a controllare e corro a lezione-
-Sono in fondo a destra. A dopo!-
-Ok, a più tardi-
Incrociando le dita, mi diressi in fondo a destra, sperando di avere un’insegnante decente. “Cascadia è il luogo adatto per avere successo, con i migliori insegnanti del mondo”…e se Lolly fosse solo paranoica? Trovai i tabelloni, e diedi una sbirciatina all’elenco. Uh, ero capitato con una certa…
-Yuri!!-
Mi girai di scatto sentito il mio nome.
-Emanuè!- gli dissi istintivamente –che ci fai qua?-
-Ho dato un taglio al conservatorio e ho deciso di studiare qua- comunicò con un tono allegro –piuttosto, come mai sei qui?-
-I miei mi han regalato una scelta importante per il compleanno. Cascadia o conservatorio? Se avessi scelto il conservatorio mi avrebbero regalato un paio di scarpe piuttosto costose…però ho scelto la Cascadia-
-Perché hai preferito la Cascadia alle scarpe?-
-Che me ne frega delle scarpe se posso studiare nella scuola più prestigiosa del Canada?-
-Giusto…invece io sono qui per regalo di compleanno di tutti i miei parenti assieme. Con chi sei capitato?-
-Con una certa Stiles. Adena Stiles. Te hai fatto l’iscrizione solo per pianoforte o anche per flauto?-
-Solo pianoforte, visto che con quello posso superarti…-
-Sì, l’importante è crederci. Ora ho lezione, a presto!-
-Ciao!-
Stiles…suona bene! Tornai all’ingresso, pensieroso: chi mai sarà ‘sta Stiles? Ala 5, terzo piano, aula 69. Giunto all’ala 5 salii le scale fino al terzo piano: i corridoi erano impraticabili, tanta ch’era l’affluenza di studenti che entravano ed uscivano dalle aule. Sorgeva però un problema: dov’è che dovevo andare per raggiungere l’aula n°69?
-Scusi- chiesi al custode
-Sì?
-Dov’è che si trova l’aula n°69?-
Mi indicò un corridoio gremito di studenti che cercavano la propria aula.
-Laggiù- mi disse –è la più grande dell’istituto, inoltre basta leggere la targhetta sulla porta-
-La ringrazio-
Ripresi il mio cammino verso l’aula n°69 nel corridoio indicatomi. Le porte delle aule erano grandi, enormi. Su ognuna di esse era indicato il numero dell’aula, il nome dell’insegnante e lo strumento. A metà corridoio scorsi una porta grande quanto tutta la parete. Incuriosito, non guardai le scritte sulle porte e corsi verso di essa. Beh, con mia grande sorpresa questo fu ciò che lessi:
Aula 69
Insegnante: Adena Stiles
Strumento: Pianoforte
Bussai. Nessuna risposta. All’interno si sentiva un motivetto suonato al pianoforte che somigliava parecchio ad I Just Wanna Live dei Good Charlotte. Mi decisi ad entrare, e vidi una persona che…
-ADRIANA? °_°-
-Cuatro cuatro cuatro cuatrooooo…- disse suonando il motivetto al pianoforte.
-Adena Stiles…in realtà…È ADRIANA? °_°-
-Cuatro stelineee…cuatro papereleee…-
Una ragazza si diresse verso di me.
-Sei Yuri?- mi chiese
-Sì, sono io…-
-Adena Stiles, piacere!-
-Yuri Ivanov…ma che ci fa qua Adriana Lima?-
-Amica di infanzia, le do qualche lezione nei lassi di tempo liberi…Adrià, smamma, ho uno studente-
-Prima un autografo!- urlai dirigendomi verso Adriana. Lei aprì un block notes, scrisse qualcosa e me lo consegnò, per poi andare via dicendo –tu sei cuatro volte matto…-.
-Ehm..da quando Adriana negli autografi disegna quattro stelle, quattro papere, firma e sotto scrive “Ho bisogno di neuroni” con il nome e il numero di telefono del suo chirurgo?-
-Da quando quelli della Tim glieli hanno risucchiati- sospirò –va beh, iniziamo-
Ci dirigemmo entrambi verso il pianoforte a coda nero che occupava buona parte della stanza.
-Allora, cosa hai preparato?- mi chiese.
-Un allegretto di Muller- risposi.
-Beh, suonalo allora-
Con un po’ di timore misi le dita sui tasti del grande strumento e iniziai a premerli nota per nota. Ero nervosetto, ma scaricai tutta la tensione col piede portando il tempo. Già nella vecchia scuola capitò che rovinai un’esecuzione quasi perfetta col tremore delle mani; da allora mi sono ripromesso che avrei scaricato la tensione sul piede che portava il tempo. Finito il pezzo, la Stiles iniziò a battere le mani.
-Complimenti!- esclamò con allegria continuando a battere le mani. –Per oggi la lezione finisce qui, ci vediamo alla prossima lezione-
Mi porse un foglietto con gli orari delle lezioni.
-Mi raccomando, sii puntuale-
-Ok. A presto, signorina Stiles-
-Oh, chiamami Adena-
-Ok…Adena. Ciao!-
-A domani-
Suonava strano chiamare l’insegnante per nome, ma visto che è stata lei a volerlo…. Le lezioni del giorno erano finite, era quindi il momento dell’assegnazione delle stanze. Mi diressi quindi verso i dormitori maschili, nella sala dove ci saremo incontrati ogni mattina prima delle lezioni. In ogni caso, fu quello il momento delle presentazioni, considerato che conoscevo solo Emanuele. Dopo una lunga lotta riuscii ad accaparrarmi la camera più grande, che però avrei dovuto condividere. E così mi fu data la scelta.
-Rick- dissi chiaramente. Vidi Emanuele pronto a mettere tutto a soqquadro, tanto era arrabbiato: era troppo sicuro che avessi scelto lui. Rick invece era felicissimo, al punto da buttarmi a terra. A quel punto sistemai le mie cose nella nuova stanza e andai a farmi un giro in cortile, dove incontrai Lolly sotto un albero intenta a solfeggiare qualcosa.
-Lolly!-
-Yu!! Già avete finito l’assegnazione delle camere?-
-Sì, perché, da te no?-
-No, lottano ancora per quella più grande…a me non interessava, allora ho preso una stanza con Cody-
-Cody?-
-Una delle ragazze. È così simpatica…a te come è andata?-
-Sono riuscito ad ottenere la camera più grande, e la condivido con Rick-
-Rick? Rick O’connor? Il figlio della professoressa Megan O’connor?-
-Sì, lui..perché?-
-Me lo presenterai…vero?-
-Sì, contaci…-
Tornò in camera, io invece mi diressi a contemplare la calma acqua del laghetto. Mi sedetti sulla riva, tranquillo, quando sentii qualcuno raggiungermi. Mi girai di scatto e vidi…
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