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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Holly e Benji (Captain Tsubasa)
Titolo Fanfic: ANGEL
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: okkiblu galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/09/2002 19:27:15

scritta sulle note della splendida canzone degli aerosmith...
 
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- Capitolo 1° -

I'M ALONE YEAH I DON'T KNOW IF I CAN FACE THE NIGHT
I', IN TEARS AND THE CRYIN THAT I DO IS FOR YOU...
L'ho aspettata per una vita. Sette anni sono un'infinità quando si aspetta la persona che si ama. Quando si aspetta lei... Jenny... La mia Jenny. Mi ricordo quando avevo sedic'anni e le sono corso dietro fino all'aereoporto. Ero stanco avevo appena finito di giocare la partita contro la newteam. Avevamo anche perso. Ma a me non importava di aver perso la partita contro Hutton. Perderei qualuque cosa per lei.
I muscoli delle gambe ormai non li sentivo più, ma sapevo che se non avessi continuato a correre non l'avrei più rivista. E probabilmente adesso... le cose sarebbero andate in un altro modo.
Sarò caduto venti volte sull'asfalto, ma mi sono sempre rialzato. Se solo avessi visto prima quello che aveva scritto su quella fascetta. Ce l'ho ancora. Come potrei non averla.
La gola mi bruciava e l'aria che respiravo mi arrivava ai polmoni come un coltello. Ma ce l'ho fatta. Per un pelo ma sono riuscito a vederla... a salutarla... ma non a parlarle. A dirle "Ti amo". Parole semplici da dire, ma difficili da esprimere. Specie per dei ragazzini di sedici anni.
Però lei era l'unica cosa che volevo. Volevo dirle che l'amavo e volevo che lei mi amasse.
I WANT YOUR LOVE, LET'S BREAK THE WALL BETWEEN US
DON'T MAKE IT TOUGH, I'LL PUT AWAY MY PRIDE
ENOUGH'S ENOUGH, I'VE SUFFERD AND I'VE SEEN THE LIGHT...
Si è avvicinata a me e ha visto come ero ridotto. Sporco, sudato, pieno di graffi e taglietti per via dei vari ruzzoloni che avevo fatto per correrle dietro. Ero stanco morto e... spaventato a morte di perderla.
Non riuscivo a spiccicare una parola. Prendevo fiato ed è venuta verso di me con quell'aria preoccupata che assumeva quando era ancora la manager della Flynet. Quando uno di noi si faceva male. Lei si accigliava e veniva subito con passo deciso e veloce.
Mi chiese cosa avessi combinato e io come un idiota le ho risposto "Sono caduto..."
Non disse niente e co mettemmo seduti prima che chiamassero il suo volo.
Mi guardava con quei suoi occhioni scuri sistemandosi dietro l'orecchio i capelli lisci lunghi fino alle spalle. Dovevo parlarle, ma non avevo il fiato per farlo.
Poi chiamarono il suo volo e fu come una pugnalata al cuore.
Non l'avevo mai vista piangere fino a quel giorno. Gli occhi le si riempirono di lacrime. Vedevo che si sforzava per non piangere, ma non riusciva proprio a farne a meno. Io l'ho guardata. Non voleva piangere davanti a me. Ma davanti a me non doveva vergognarsi di farlo.
Mi abbracciò forte. La strinsi a me per un attimo e chiusi gli occhi. No. Non era un addio. Ma continuavo a credere il contrario.
"Devo... andare...Philip..." disse piano staccandosi da me lentamente. Non volevo lasciarla andare via. Non volevo non volevo assolutamente.
Sono rimasto in piedi mentre se ne andava.
YOU'RE MY ANGEL COME AND SAVE ME TONIGHT
YOU'RE MY ANGEL COME AND MAKE IT ALRIGHT...
E poi un bel giorno sento Amy dire qualcosa a Julian Ross.
"Sabato pomeriggio alle cinque torna Jenny." disse solo.
Sarebbe tornata da me! Sarebbe tornata da me! Dopo sette anni l'avrei riabbracciata.
Non potevo ricevere notizia migliore. Vederla di nuovo... mi bastava guardarla negli occhi e sarei stato felice. Avevo bisogno di guardarla e di dire "Adesso è qui. Davanti a me." solo questo. Mi bastava una sua occhiata e un suo sorriso e tutto il resto sarebbe stato cancellato. Tutte le ragazze con cui ero stato per riuscire a dimenticarla contavano meno di zero. Erano solo i miei...ehm... i miei ormoni a volerle, ma Jenny... il cuore, la mente... volevano Jenny. Toccarla... non mi importava. Mi bastava essere con lei e io ero già completo... SONO già completo. Il resto è nulla. Io e lei.
Quella settimana fu peggio di cento anni. Non finiva mai. Volevo arrivare a sabato. Lo studio, l'università, gli amici, il calcio riempivano quelle ore infinite e poi arrivò il venerdì sera, predente al suo arrivo.
E se mi avesse dimenticato? Se avesse cercato qualche altra persona con cui sostituirmi come se fossi un pezzo rotto di qualche cose?
E se io fossi andato all'aereoporto per salutarla e lei fosse arrivata con qualche altro ragazzo? Angoscia e paura. Quelle mi tennero sveglio tutta la notte. A ventitre anni mi comportavo come un ragazzino alle prime armi (non che adesso a venticique anni mi comporti in altri modi! Ma... ahimè sono stato maledettamente imbranato per venticinque anni e probabilmente lo sarò per altri venticinque...). Una notte senza fine. Un incubo. Non riuscivo a chiudere gli occhi. E così li tenni sbarrati e fissi sul soffitto, immobile nel letto... solo... ma non avevo motivo per preoccuparmi... ma mi sentii improvvisamente solo davanti alla mia paura di trovarmela davanti algli occhi con un altro.
DON'T KNOW WHAT I'M GONNA DO ABOUT THESE FEELINGS INSIDE
YES, IT'S TRUE LONLINESS TOOK ME FOR A RIDE...
Ero arrivato all'aereoporto tre ore prima. Sono rimasto seduto ad aspettarla tirandomi le dita delle mani, che non la smettevano di tremare. E poi eccola comparire tra la folla. Non sapeva che io ero lì. Era cambiata, ma l'avrei riconosciuta fra mille. I capelli castani le erano cresciuti e le arrivavano a metà schiena, le punte dei capelli erano ancora ricci. Probabilmente si era dimenticata di stirarli come faceva da ragazzina. Non le erano mai piaciuti i boccoli.
Una giacchetta di jeans sulla magliettina aderente bianca. La minigonna scozzese rossa e gli anfibi neri ai piedi. Lo sguardo, non più da bambina, ma da donna fiera e coraggiosa, pronta ad affrontare il mondo da sola.
Vederla arrivare sola mi sollevò subito. Le andai incontro e appena i suoi occhi incrociarono i miei la vidi rallentare il passo fino a fermarsi a qualche metro da me.
"Philip... sei proprio tu..." disse con le lacrime agli occhi.
"Ciao Jenny..." disse imbarazzato e teso più che mai.
Mi corse in contro e mi abbracciò forte. Ricambiai l'abbraccio e senza pensarci due volte le sollevai il mento e la baciai. Una, due, cento volte. Adesso sapeva. Ma forse lo aveva sempre saputo. Sentii le sue braccia intorno al mio collo, il suo corpo vicino al mio, le sue labbra sulle mie, il calore della sua lingua accarezzare la mia. Non potevo vivere senza quella ragazza e senza il suo cuore. Volevo fosse mio. E lo è. Lo è sempre stato. Sempre lo sarà.
WITHOUT YOUR LOVE, I'M NOTHIN BUT A BEGGAR
WITHOUT YOUR LOVE, A DOG WITHOUT A BONE
WHAT CAN I DO, I'M SLEEPIN IN THIS BED ALONE...
E quella stessa sera di due anni fa, siamo stati vicini come non mai.
Siamo andati fuori a cena e poi siamo saliti in macchina.
"Andiamo a fare un giro prima di andare a casa?" Gira e rigira ci siamo persi per la campagna. Faceva un freddo boia come ogni inverno ad Hokkaido. Non abbiamo parlato di tutti quei baci che ci siamo scambiati quel pomeriggio. Ma dovevo parlarne.
"Senti Jenny..." non terminai che sentii le sue labbra sulle mie ancora. Le sue mani fredde sulle mie guance che mi attiravano sempre più verso di lei. Senza rendermene conto tirai giù il sedile e le fui sopra. Le nostre labbra si allontanarono e ci fissammo negli occhi.
"Ti amo gioia..." le dissi. Jenny mi guardò ancora e sorrise prima di baciarmi ancora, metre le mie mano le sbottonavano la camicetta nera e cominciavano ad accarezzarle i seni.
YOU'RE MY ANGEL COME AND SAVE ME TONIGHT
YOU'RE MY ANGEL COME AND MAKE IT ALRIGHT...
Le sue manine fredde mi accarezzarono la schiena facendomi rabbrividire.
"S-scusa..." balbettò imbarazzata. Io risi e la baciai di nuovo facendo scorrere le mie labbra fino al collo per poi cominciare a baciarle i capezzoli.
Mi tolse la giacca e cominciò a sbottonarmi la camicia facendola poi andare sul sedile accanto. Le nostre mani si intrecciarono mentre ci scambiavamo un altro bacio.
Poi mi insinuai sotto la sua gonna e cominciai e toccarle le belle gambe che mi fecero spazio tra di loro. Un istante dopo eravamo completamente nudi. Lei sotto di me, potevo sentire il seno schiacciarsi contro il mio torace. La penetrai e trovammo immediatamente il nostro ritmo. Ascoltammo i nostri respiri farsi più veloci e i nostri gemiti fino ad arrivare all'orgasmo. I suoi gemiti di piacere mi davano... gioia. Il pensiero di regalarle quelle sensazioni mi dava gioia. Ogni volta che facciami l'amore è gioia. E non solo perchè mi piace fare l'amore, ma perchè è AMORE.
YOU'RE THE REASON I LIVE
YOU'RE THE REASON I DIE
YOU'RE THE REASON IGIVE WHEN I BREAK DOWN AND CRY
DON'T NEED NO REASON WHY
BABY, BABY, BABY...
Sono passati due anni da allora.
Questa è la nostra prima notte come marito e moglie e lei è vicino a me. Con quella sottoveste color perla corta che le scopre le ganbe fino alla coscia e le spalline sottili mostrano le spalle nude e bianche della mia bellissima Jenny che si sta pettinando davanti allo specchio. Mi avvicino a lei da dietro. Lei mi guarda un po' imbarazzata e mi sorride, mentre io le bacio il collo. La sento ridere piano.
"Phil..." dice.
"Mh...?" faccio io continuando a far scorrere le mie labbra sulla sua pelle.
"Mi stai facendo il solletico..."
Ed ecco che ricomincio ad essere l'imbranato di sempre...
YOU'RE MY ANGEL COME AND SAVE ME TONIGHT
YOU'RE MY ANGEL COME AND MAKE IT ALRIGHT.

FINE
 
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