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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: TI PREGO, PERDONAMI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kia-hikotaru galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/07/2005 17:42:08

credete sia normale che un`autrice pianga scrivendo una fic? ...........mi sono commossa scrivendola e non so perché... commentatela dài!!
 
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LETTERA DAL CUORE (CAPITOLO UNICO)
- Capitolo 1° -

Ciao, mamma.
Non sto impazzendo, so che sei morta, ma da quando ho riacquistato la memoria c'è un pensiero fisso che mi tormenta, non riesco più a tenermi tutto dentro, devo mettere su carta i miei pensieri per cercare di fare chiarezza nel mio cuore. O perlomeno per illudermi che tu possa ascoltare le mie parole. Lascerò che la penna scivoli da sola sulla carta, tracciando segni su questo foglio che qualcuno magari un giorno leggerà e si stupirà di trovare una lettera scritta da me, purtroppo, però, sicuramente quel qualcuno non sarai tu. Ormai te ne sei andata e non tornerai, questo l'ho accettato anni fa, ma la tua perdita mi ha lasciato un vuoto dentro che non posso colmare, e non mi riferisco soltanto a quello affettivo. Sei rimasta poco al mio fianco, avevo appena sei anni quando te ne sei andata, lasciandomi solo con quel verme di Susumu, non volevi lo chiamassi così, volevi lo chiamassi 'papà', ma io mi rifiutavo, ricordi? Ti dicevo che io non avevo un padre, che quell'uomo non aveva alcun valore per me, e allora tu ti arrabbiavi un po', mi prendevi in braccio e dicevi che non dovevo avercela con lui perché ci aveva abbandonati per quella puttana della sua nuova donna. Non volevi nemmeno che la chiamassi per quello che è, una sgualdrina, ma leggendo nel tuo sguardo lo sapevo che condividevi in pieno i miei pensieri. Io sono la tua copia esatta, mamma, non ho preso quasi nulla dal ramo Hiwatari, ma tutto da te, sono come te. Irina, la nostra domestica (te ne ricordi? Mi voleva molto bene, e tu eri gelosa di lei...), mi disse, quando due anni fa tornai da Soichiro, che al tuo funerale sembravo un cucciolotto ferito, sembrava potessi morire da un momento all'altro. Sei anni, così piccolo, eppure con sentimenti così profondi, io... Odio, rabbia, rancore, ma anche... rimorso... amore. Odiavo Soichiro, Susumu e la famiglia Hiwatari, provavo rabbia quando pensavo che quell'essere spregevole che dovrebbe essere mio padre ti aveva lasciata sola con un figlio a carico, sbattendosene altamente della famiglia che aveva costruito, delle sue responsabilità, rotolandosi come un porco nei suoi soldi guadagnati grazie al sacrificio di persone innocenti, lo sapevi che era un assassino, così come lo era suo padre e così come lo sono diventato io. So che non volevi questo, per me, mamma, non avresti mai voluto che facessero di me una macchina assassina, volevi che io rimanessi puro, che portassi un po' di bontà e sicurezza in quella famiglia sbandata, ma, in fondo al cuore, anche se lo nego, io sono un Hiwatari, sono un diretto discendente del demonio... ma scavando tra le tenebre e il ghiaccio che avvolgevano il mio cuore ho ritrovato la luce, un angelo dagli occhi dolci mi ha aiutato, e ce l'ho fatta, le ali della Fenice si sono spalancate ancora una volta, stagliandosi contro il cielo azzurro, e il demonio ha potuto riprovare quell'assoluta felicità e quel benessere quasi sovrannaturale che si prova volando tra le nuvole con le persone che si amano. Perché io sono innamorato, mamma, innamorato follemente di lui, il mio Takao. Ti sconvolgerà sapere che mi piace un ragazzo, ma credo sarà ancora più traumatizzante per te scoprire che io, ghiacciolo, distacco fatto persona, mi sia innamorato. E' la sensazione più bella che io abbia mai provato, mi sento così leggero, felice, come non lo sono mai stato prima. Anche l'Aquila Rossa è più serena adesso, adesso che sto con Takao, io e lei ormai siamo una cosa sola, viviamo in simbiosi, sa perfettamente cosa provo così come io so cosa prova lei. Siamo felici, spero ti faccia piacere saperlo. In fondo tu hai sempre voluto soltanto il mio bene ed io, sciocco e cinico bambino, non vedevo la tua bontà, confondendola per la spregevole ipocrisia del mondo, ed eccoci arrivati al succo della questione, ciò che mi preme più di tutto di dirti. Mi dispiace. Mi dispiace di tante cose. Mi dispiace di averti permesso di morire. Mi dispiace di averti vista andare via senza fare niente. Mi dispiace di averti lasciata morire senza averti mai detto quanto ti ho amata. Madre, tu sei stata la persona più importante della mia vita, la prima ad avermi amato per quello che sono, a prescindere dalla mia discendenza, in modo sincero e incondizionato, anche se io non mi merito niente... Takao me lo ripete in continuazione, non è vero, ma io so che non valgo molto, so che non sarei mai dovuto nascere, nonostante tu abbia sempre cercato di nascondermelo. Susumu ti violentò, lo so, l'ho scoperto. I miei occhi, il mio corpo, io sono maledetto, uno sbaglio della natura, ma ormai sono qui. Da quando l'ho scoperto ho cercato di essere il migliore perché non sopportavo il pensiero di essere... diverso... per quanto non abbia mai capito il concetto di diversità, sia il mio che quello della gente, perché non ho mai capito cosa sia davvero normale. La normalità e l'anormalità sono astrazioni, eppure così importanti per gli uomini, infatti in nome di questi spregevoli criteri quando cammino per strada, mano nella mano con Takao, non posso fare a meno di beccarmi occhiatacce e suscitare l'indignazione generale. Io non ci do molto peso, me ne sono sempre fregato altamente di quello che pensa la gente, al diavolo gli altri, m'interessa solo Takao, ma temo che il mio cucciolo possa risentirne. Mi dispiace di non averti mai detto che quando Susumu mi voleva da lui, e tu non venivi mai, lui sfogava tutta la sua rabbia su di me, in poche parole mi violentava... non volevo lo odiassi ancora di più perché tu eri e sei una creatura pura, non volevo che il sentimento d'odio che ti bruciava dentro divampasse sempre più, sporcando la tua anima. Mi dispiace, mamma, non ti ho mai detto quanto sei stata importante, è un rimpianto che porterò per sempre, è grazie a te che io posso essere così felice, che Takao è felice, perché tu hai deciso di non abortire, hai deciso di mettere al mondo un figlio che avresti tranquillamente potuto rinnegare, in quanto frutto di una violenza, ma non l'hai fatto, mi hai amato fin dal primo istante e io ti ringrazio, perché nelle mie vene scorre il sangue che è frutto del tuo amore, e che mi permette di vivere.
Grazie.
E ti prego perdonami se non sono stato il figlio che avresti voluto, perdonami le grida, le parole cattive che ti rivolgevo, soltanto adesso mi accorgo di quanto sono stato cretino. Scusami, mamma, ti prego, io ti ho sempre amato e so che nel profondo tu lo sapessi, anche se non te l'ho mai detto a parole. Ti sento accanto a me e ti ringrazio anche per questo, perché nonostante tutto hai deciso di non abbandonarmi.
Grazie, mamma, grazie.
Tuo,
Kaichi.

 
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