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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall Z
Titolo Fanfic: NOTTE FREDDA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: flamia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/06/2005 22:30:43 (ultimo inserimento: 18/05/06)

ehm... gohan x broli o////o... nessuna scena particolarmente violenta, perciò... good reading!!!!
 
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NOTTE FREDDA
- Capitolo 1° -

Notte Fredda


Buonaseeeeera… indovinate chi è tornata con una fanfic di Lady Tsuru, la regina dei pairing strani… ragazzi, è ufficiale, io amo questa donna!!! (In senso platonico, non pensate male O_o ok che sono bisessuale, ma…) A lei la parola! (Flamia si inchina pomposamente U__U)

Disclaimer: Dragon Ball Z non mi appartiene. L’ho soltanto preso in prestito per divertirmi e divertire un po’quelli che leggeranno questa fic.

Titolo: Notte Fredda.

Avvertenze: yaoi (amore tra maschi), tentativo di scrivere qualcosa sul soprannaturale, la trama è stata rivista milioni di volte per svariati fan e svariate combinazioni di personaggi, un pairing davvero strano, vecchia di circa un anno

Rating: dai 13 anni in su, per essere sicuri

Riassunto: Durante una passeggiata di mezzanotte, Gohan finisce nei guai…

Note: OK, se non vi piace lo yaoi non leggete. E per favore non uccidetemi per questo pairing! È solo una stupida one-shot che ho ritrovato tra i miei appunti di matematica. L’ho scritta circa un anno fa. Comunque sia, enjoy!

Notte Fredda

“Fa freddo, eh?” Gohan si voltò alla voce del vecchio uomo. Era in effetti una notte fredda; la luna di Ottobre faceva capolino da dietro le nubi, col suo bagliore arancio che si mescolava al barlume dei lampioni in strada e alla luce dalle finestre del ristorante. Erano quasi le undici di sera, e il ristorante era uno dei pochi locali che restassero aperti fino a tardi in Satan City. L’uomo sedeva curvo davanti a un negozio di computer vicino al ristorante da cui Gohan era appena uscito, stringendosi addosso il cappotto per proteggersi dal vento tagliente.

“Infatti,” riconobbe Gohan, infilandosi i guanti.

“Speriamo solo che tu non debba restare fuori troppo a lungo,” continuò l’uomo, grattandosi la sua trasandata barba grigia, “Sai cosa si dice delle notti come questa…”

“No davvero,” l’adolescente sembrò insospettirsi, “Qualunque cosa sia, sono sicuro–”

“Oh, non parlo di rapinatori, ovviamente,” ridacchiò l’uomo, “Sembra che tu potresti stendere almeno una dozzina di farabutti come quelli. Sto parlando di fantasmi e cose così, sai? Vampiri e simili.”

Gohan si concesse una piccola risatina, “Ne dubito, signore,” iniziò ad allontanarsi, “Devo andare, ora…”

“Fai attenzione,” lo richiamò l’uomo, “Ho sentito che ci sono stati molti attacchi qui attorno…”

Gohan continuò a camminare. *Poveraccio,* pensò, *Si è esposto al freddo troppo a lungo…* Passeggiando con andatura lenta, arrivò al parco della città. Gli alberi erano quasi del tutto spogli a causa del freddo prematuro, e si poteva vedere la luna oltre i loro rami scheletrici. Il vento soffiava le secche foglie brune sul sentiero mentre Gohan si addentrava nel parco, decidendo di prendersi tempo per tornare a casa. Decise che più tardi avrebbe volato oltre i confini della città; sua madre aveva detto che poteva restare fuori fino a tardi se voleva fermarsi a casa di un amico, e quindi si godette la sua passeggiata notturna.

Mentre avanzava nell’ombra tra le chiazze di luce dei lampioni, che erano molto distanziati l’uno dall’altro lungo la strada, credette di sentire qualcosa frusciare dietro di lui. Gettò con noncuranza un’occhiata indietro – niente. *Proprio così,* pensò, *Posso cavarmela con un rapinatore o una cosa simile. Non è come se Cell mi seguisse nel parco di notte con il ki azzerato.* Provò a immaginarsi il mostro simile a una cavalletta nascosto dietro il sostegno di un lampione, vestito con un cappotto militare. Scacciò l’immagine dalla testa: era divertente, ma un po’ spaventosa. Scosse di nuovo la testa alla sua immaginazione.

Udì di nuovo un fruscio. Era alla sua destra, e lui voltò rapidamente la testa. *Dev’essere uno scoiattolo…* pensò, e continuò a camminare. Mentre entrava nella luce del successivo lampione, sentì lo stesso suono sopra di lui. Questa volta non guardò, e continuò ad avanzare con passo sostenuto. Mentre l’ombra lo avvolgeva ancora una volta, si fermò di colpo. Fermo nella luce del lampione successivo c’era un uomo – un uomo molto alto, dai capelli ispidi. Gohan non riusciva a vedere i suoi lineamenti, poiché la faccia dell’uomo era immersa nell’ombra. La sola cosa che poteva vedere erano gli occhi dell’uomo. Erano rossi come il sangue; Gohan poteva giurare che non aveva mai visto occhi come quelli. Le sue gambe tremarono, ma il semi-Saiyan si risolse e camminò dritto verso l’uomo.

Superò l’alta figura, che indossava un cappotto militare – *Oh, tu pensa,* rifletté Gohan – dai capelli biondi acconciati in maniera familiare. Quasi sospirò di sollievo, ma poi realizzò che l’uomo lo stava seguendo. Si accigliò e ignorò la sua presenza.

“Bella notte, eh?” Gohan trasalì sentendo la voce profonda dell’uomo.

“Sì,” disse semplicemente Gohan, sperando che l’uomo se ne andasse. Non voleva dover fare del male a un povero umano.

“Dimmi, che ci fa uno come te fuori a quest’ora?” l’uomo si era avvicinato.

“Sto solo andando a casa. E lei?”

“Oh, io vivo per la notte,” ghignò l’uomo, “Potrei dire che sono un ‘notturno’ di natura.”

“Capisco,” disse velocemente Gohan e troncò il discorso.

Camminarono per un po’, e poi Gohan cominciò a seccarsi. “Perché mi sta seguendo?” chiese.

“Non ho altro da fare.”

“Davvero? Beh, perché non va a seguire qualcun altro?” Gohan si girò per fronteggiare il suo pedinatore e sussultò, indietreggiando dall’altro. “T-tu sei Broli!”

In effetti, era l’immagine stessa di Broli. Era alto uguale, e aveva la stessa acconciatura. I suoi occhi erano l’unico particolare differente, insieme al cappotto. L’uomo somigliante a Broli rise piano, un suono rullante dal fondo del petto. “Sì e no,” disse, “Io sono il clone di Broli.” (Di nuovo??? Che p***e… =___= nd Traduttrice Flamia)

“Ma tu sei stato distrutto!” Gohan arretrò un altro poco.

“Correzione,” disse Broli, “Tu mi hai ucciso. Non mi hai, però, distrutto.” Ghignò: i suoi canini sembravano allungati, molto più di quelli di un normale Saiyan. “Sono, come vedi, perfettamente intero e funzionante. Solo… Diverso.”

“Come?” fu tutto quello che Gohan riuscì a dire.

“A dirti la verità, non lo so,” Broli scrollò le spalle, “Mi sono svegliato nella torre di una chiesa dopo che ero affondato nell’oceano. Ero vestito così come mi vedi e avevo delle nuove capacità, ma non c’era nessuno intorno per spiegarmi qualcosa.” Mentre parlava, si avvicinò, seguendo i passi retrocedenti di Gohan. Presto, la schiena di Gohan fu contro un albero. “Così, mi sono addentrato nella chiesa, sperando di trovare qualcuno. Lo trovai,” si piegò sull’adolescente, “Era un monaco. Mi disse che mi aveva trovato riverso sulla spiaggia e aveva avuto pietà di me. E poi, qualcun altro entrò nella stanza…” si sporse ancora più in avanti, così che lui e Gohan furono naso contro naso, “Era un altro monaco che apparentemente era ignaro della mia presenza…”

Gohan sobbalzò di nuovo quando Broli gli coprì la bocca con un bacio. “Mi indicò…” disse Broli dopo aver interrotto il contatto, “E disse con orrore e incredulità che cos’ero…” si chinò per sussurrare all’orecchio di Gohan, “Un vampiro.”

“N-non è possibile…” riuscì a dire Gohan, tremando un po’, “I vampiri non esistono… Loro–”

Broli ridacchiò sommessamente. “Oh, sì invece.”

Gohan non resistette quando Broli lo baciò di nuovo, né chiese la ragione. Era sopraffatto dall’odore del suo ‘assalitore’: era come un profumo di sangue e terra, che risvegliò istinti primordiali nel corpo già devastato dagli ormoni di Gohan. Il sapore di Broli era come quello del sangue, e Gohan si premette contro il suo solido corpo vigoroso, stringendo le ampie spalle e sentendosi come barcollare. Broli lo trascinò nelle ombre lontano dai lampioni, senza mai spezzare il bacio. Cedendo del tutto, Gohan chiuse gli occhi e presto non seppe più nulla.

………………

Gohan si svegliò quella mattina nel suo letto, con indosso il suo pigiama. Si sedette e si sfregò gli occhi, guardandosi poi attorno. *Cos’è successo?* scese dal letto, *Era solo un sogno?* scosse la testa e scese le scale. Superando sua madre che brandiva pentole e padelle, colse il suo riflesso. *Ho un aspetto orribile,* si accigliò al suo riflesso disordinato, ma i suoi occhi si spalancarono quando scorse il suo collo – c’erano due piccoli buchi. Segni di denti.

Nell’Aldilà, suo padre si stava allenando.

Continua

Nota dell’Autrice
Lo so, è strana. Come ho detto, è un pairing molto strano. E so che questa storia dei vampiri ha stufato da morire, ma non potreste facilitarmi le cose e commentare?

Nota della Traduttrice
No che non ci ha stufato!!!!! >___< Vero??? Amanti di Anne Rice (e di DB, chiaro), unitevi!!!!

 
Continua nel capitolo:


 
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