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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Kingdom Hearts
Titolo Fanfic: HAND IN HAND
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: pan89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/06/2005 21:12:54

cosa ci unisce? cosa ci divide? cosa vogliamo davvero? (fan fic yaoi, commentate, please ^o^)
 
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- Capitolo 1° -

Questa che state per leggere è una fan fiction Yaoi su Kingdom Hearts. Il genere Yaoi è caratterizzato da storie d’amore tra coppie dello stesso sesso, quindi se siete contro questi tipi di racconti, o semplicemente la coppia Riku/Sora non vi va a genio, vi consiglio di NON leggerla. Per quanto riguarda quelli che amano la coppia Riku/Sora (vi faccio i miei complimenti, perché avete dei gusti fantastici) vi auguro una buona lettura e vi invito a commentare al F-P! si accettano tutti i tipi di commenti! Un bacio a tutti!! ^___^

Chi-chan

HAND IN HAND


Un sogno. Solo uno stupido sogno.
Eppure sono così felice che ciò che ho appena visto nella mia mente non sia vero.
Era disteso a terra, intriso di sangue. Ho avuto tanta paura che fosse vero…che l’avrei trovato davvero in quello stato, da qualche parte. Perché se dovessi perderlo morirei.
Ho deciso di continuare questo viaggio solo per salvarlo, per trovarlo e rivederlo; niente di più…
Mi basterà solo guardarlo, ricordargli che siamo amici e che torneremo finalmente a casa, insieme…
Perché se dovessi davvero ritrovarlo potrei solo fingere…fingere che per me è solo una grande amicizia, fingere che non sto soffrendo, fingere che tutte le volte in cui sarò geloso sarà per Kairi…e non per lui.
Cosa devo fare ora? Fingere ancora di odiarlo, di disprezzarlo per attirare la sua attenzione? Per fare in modo che lui sia sempre intorno a me, per far si che lui mi guardi…anche solo con espressione di sfida. A me basta un suo sguardo per sentirmi felice. Sapere che per lui sono qualcosa…anche solo un amico…un nemico.
Perché in realtà lui è il mio amore proibito, il mio sogno nascosto, il mio segreto più temuto da me stesso.
E, maledizione, quando ho chiuso quella dannata porta…l’ho lasciato lì dentro, a rischiare di morire, ed ora non so nemmeno dove si trovi…dannazione! E le sue parole…mi hanno congelato il cuore…perché dovevo prendermi cura di Kairi? Perché dovevo pensare a lei, quando nella mente ho solo e sempre lui. Anche quando brandisco questo coso…questo…KeyBlade. Ogni Heartless che uccido è una liberazione. È il solo modo che ho per sfogarmi…
Riku, dove sei? Dove ti trovi ora? Ti voglio vedere, voglio parlarti…
Perché forse, in questo momento, se ti vedessi, troverei il coraggio di confessarti che ti amo.

*

“RIKU!”
Era una notte particolarmente fredda. Forse l’inverno si avvicinava, perché Sora sentì un brivido dietro la schiena. Le stagioni…forse non sapeva nemmeno più distinguerle. Come i giorni…chissà che giorno era, chissà quanto mancava alla fine del suo viaggio…?
Sentì le guance umide…così, stropicciandosi gli occhi, si accorse che stava piangendo!
Quel sogno l’aveva scosso parecchio, così fissò per un po’ il cielo, cercando di ritrovare la calma.
Quant’era distante Riku? Dov’era ora? E, soprattutto, stava bene?
Quel maledetto sogno…
“Sora, va tutto bene?” chiese una voce impastata. Il morettino si voltò.
“Ah, Paperino…si, tutto bene!” sorrise, poi si sdraiò sull’erba fredda. Si rannicchiò, con gli occhi ancora lucidi.
‘Dove sei…?’
*

Perché si trovava in quella stanza? Perché si trovava su un letto sconosciuto?
Adesso ricordava…era tornato alla città di mezzo.
Aveva di nuovo sognato Riku…era stato lui a fargli dimenticare il posto in cui si trovava. Si, perché Riku (che fosse stato un sogno o reale) lo confondeva sempre. Non poteva farci proprio nulla…
Sentì la testa scoppiargli, così si mise seduto sul letto e fissò la finestra che mostrava un malinconico panorama.
“Ehi…”
Sora si destò bruscamente dai suoi pensieri, così sussultò sulle spalle. Si voltò di scatto e sentì subito le guancia inumidirsi. Non poteva impedirlo…stava piangendo di nuovo!
“S-sei tu?” balbettò il morettino.
Riku sorrise mestamente, poi gli asciugò una lacrima con un dito, si sedette sul letto, accanto a lui e avvicinò il volto a quello dell’amico.
“Riku…Ri-riku…non lasciarmi mai più solo..ti prego!” urlò Sora, scoppiando in lacrime e nascondendosi il viso con le mani. Riku gliele tolse delicatamente e le strinse tra le sue.
“Non ti lascerò mai, Sora!” sussurrò, prima di pizzicargli le labbra con le proprie. Poi lo abbracciò.
“Ora basta piangere…” sorrise il ragazzo dai capelli argentati. Sora assentì con la testa, tirando su col naso.
Rimasero un po’ abbracciati, poi Riku lo guardò e i suoi occhi divennero lucidi.
“Riku, ma…che succede?” chiese Sora, accarezzandogli una guancia. Il ragazzo lo guardò per un po’, tacendo.
“Avevo paura dei miei sentimenti, Sora…paura che se ti avessi detto cosa provavo mi avresti abbandonato!” dagli occhi di Riku scesero due finissime lacrime, che finirono sulle sue labbra.
Era la prima volta che il moretto lo vedeva piangere. Sora lo guardò con la bocca semichiusa…era bellissimo in quel momento.
Sora corrugò la fronte: “Come potrei abbandonarti, Riku…?” e si avvicinò, baciandogli la fronte. “Proprio ora che non ho paura di dirti che ti amo…”
Riku sgranò gli occhi. Erano le parole che voleva sentirsi dire dal ragazzo che amava, così lo abbracciò con tutta la dolcezza che aveva, poi si sentì in dovere di regalare al compagno un intenso e caldo bacio, che sembrò ben accettato da Sora, che chiuse timidamente gli occhi, accarezzandogli una guancia.
Riku era decisamente meno timido di Sora. Passò subito a baciargli il collo, appena dietro l’orecchio. Sora si sentì un po’ in imbarazzo, ma sembrò adeguarsi ai comportamenti leggermente dispotici del compagno. Ormai era alle dipendenze di Riku, e questo non gli dispiaceva affatto. Fu felice di non dover essere il primo a cominciare.
Riku cominciò a baciargli l’incavo delle spalle, poi passò a sfioragli con due dita il ventre.
Sora sentì un brivido dietro la schiena. Intorno a loro il silenzio, rotto solo in alcuni momenti dai loro respiri e dal fruscio delle coperte.
Finalmente Riku sarebbe stato soltanto suo.

“Sora…”
Il ragazzo mugugnò insonnolito. Così abbracciò con più enfasi il petto di Riku.
“Sono così felice che tu stia bene…” sussurrò Riku, poi gli accarezzò la testa. Sora appoggiò la nuca sul petto di Riku e gli baciò il mento.
“Anch’io…” rispose, aprendo delicatamente gli occhi.
“Avevo paura che non ti avrei visto più…” continuò Riku abbracciandolo forte.
Sora rimase un attimo allibito dalle sue parole, poi sorrise.
“Ti ho sognato tutte le notti…dicono che i sogni siano lo specchio dei nostri desideri! Io ti ho sempre desiderato Riku! Ho sempre desiderato averti accanto a me, essere solo tuo!”
“Non riuscivo a credere che anche tu provassi gli stessi sentimenti che io provo per te! Non riuscivo a crede nemmeno alle parole che mi hai detto, Sora! E fare l’amore con te, stanotte, è stato come se mi avessi comunicato ciò che provi! Mi sono sentito così…felice…” sospirò, poi si sedette sul letto. Il compagno lo imitò. Lo guardò per qualche secondo, con un sorriso dolce stampato sul giovane volto, poi gli accarezzò una guancia.
“A me rende felice il solo fatto che esisti, Riku…e ti ringrazio per questo!”
avvicinò il volto a quello del compagno, che lo stava fissando rapito da quelle parole…
Sora baciò Riku sull’angolo della bocca; quest’ultimo chiuse gli occhi, sentendo il compagno che cominciava a baciargli il collo.
“Sei bellissimo…” sussurrò Sora, continuando a baciarlo.
Riku cercò di godersi in tutta serietà quel momento, ma scoppiò improvvisamente a ridere.
Il morettino alzò gli occhi, guardandolo allibito, ancora con le labbra vicine al suo collo.
“Cosa c’è?” chiese Sora, confuso, alzando poi il viso all’altezza di quello del compagno.
Riku cercò di ricomporsi e quando ritrovò la calma disse, sorridendo dolcemente al morettino: “Le tue parole sono state dolcissime, Sora!per un attimo mi è sembrato di stare con una ragazza…” e rise di nuovo. Sora lo guardò un attimo allarmato, poi inarcò le sopracciglia.
“E così ti sono sembrato una ragazza, è?” chiese, fingendosi arrabbiato, poi lo spinse e Riku cadde con la testa sul cuscino. Sora gli si avvicinò subito col proprio viso.
“Ripetilo se hai il coraggio…” sussurrò, socchiudendo maliziosamente gli occhi, poi divorò letteralmente le labbra di Riku. Appena si staccarono Riku chiese a Sora, con un sussurro: “Che cosa stai pensando di fare, Sora?”
il moretto fece per rispondere, ma si sentì bussare alla porta.
I due ragazzi sussultarono, poi guardarono allibiti la porta. La maniglia si abbassò, ma la porta non si aprì.
“L’avevi chiusa a chiave?” chiese Riku con un sussurro ad un rincuorato Sora. Il morettino annuì.
Bussarono di nuovo.
“Chi è?” chiese Sora, ad alta voce, mentre si sedeva sul letto.
“Sora…sono Yuffie…perché diavolo la porta è chiusa?” domandò stizzita la ragazza dietro al porta.
Sora ridacchiò silenziosamente insieme al compagno.
“Non è chiusa a chiave, c’è il KeyBlade che la blocca…adesso ti apro, aspetta!” rispose, alzandosi velocemente e vestendosi alla velocità della luce, accompagnato da Riku.
Quando furono entrambi pronti il custode del KeyBlade aprì la porta, con un sorriso insolito sul volto.
“Ehi, ce l’hai fatta!” sorrise Yuffie, poi guardò nella stanza. “Ah, Riku, ci sei anche tu!” aggiunse, mentre Riku, seduto sul letto, agitava una manina. Yuffie notò che il ragazzo dai capelli d’argento aveva lo stesso identico sorriso di Sora, così dedusse che quei due stavano parlando di qualcosa di divertente.
“Come mai sei qui, Yuffie?” chiese Sora.
“Sono venuta a dirti che la colazione è pronta!” poi guardò Riku con sguardo di rimprovero “E tu, signorino…Leon ti sta cercando da un sacco di tempo! Ha detto che sei stato tutta la notte fuori dalla tua stanza e…”
“Sono stato a fare un giretto…” intervenne il ragazzo, facendo spallucce, poi il suo sguardo divenne sognante. Yuffie preferì glissare, così decise di ricordare ai due che la colazione era ormai pronta.
“Tra cinque minuti vi voglio giù, ok?” aggiunse, poi se ne andò.
Sora chiuse la porta e vi si appoggiò sopra, sospirando.
Riku si alzò dal letto, lo raggiunse, poggiò una mano sulla porta, proprio vicino alla testa del compagno. Lo fissò per un po’, poi gli diede un ultimo bacio e disse: “Forse è meglio raggiungerli, non credi?” sussurrò, così Sora annuì sorridendo. Si voltò e aprì la porta.
Stavano per partire quando Riku lo chiamò.
“Ehi…”
Sora si voltò, così vide che il ragazzo dai capelli d’argento gli aveva teso una mano. Rimase un attimo confuso, poi capì e strinse la mano di Riku.
Si guardarono sorridenti, poi si scambiarono un dolcissimo bacio. Poi si avviarono, mano nella mano.
“Andiamo…” sussurrò Sora.

*

Insieme a te, ovunque ti trovi! Perché sei speciale, sei la mia vita! Forse un giorno la tua magia finirà, ma sarà in quel momento che capirò quanto sei stato importante. Ma fino a quel giorno fammi sognare ancora. così al tuo solo pensiero potrò vantarmi di aver toccato il cielo.
Restiamo così, per sempre, trasmettendo ogni sentimento. Restiamo così, per l’eternità… mano nella mano.

Fine


Grazie a tutti per aver letto questa fan fiction!
Un bacione a tutti e commenti a base di antrace al F-P! ^^
Grazie ancora!

Vostra
Chi-chan

 
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