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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: ***CONCORSO FANFICTION*** BUON COMPLEANNO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: crystall galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/06/2005 20:06:46

il compleanno dei 18 anni. il giorno più bello. o no?
 
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- Capitolo 1° -

Oggi compio 18 anni. Che allegria che si respira qui dentro… Mamma è dovuta uscire per lavoro. Un impegno dell'ultima ora. Si scusa tanto e mi da un bacio sulla guancia. Augurandomi un buon compleanno. Col cazzo! Lo sappiamo tutti benissimo che se n'è andata da uno dei suoi amanti. Uno qualsiasi. Pur di non restare qui. Mia sorella è andata a lavorare sulla strada, come fa sempre. Mio fratello è praticamente uno dei suoi clienti insieme agli amici. Ed io sono solo. La porta si apre alle mie spalle. Sgrano gli occhi "Papà! Pensavo fossi al lavoro!" Si leva la neve dai capelli, sorridendomi apertamente. "Potevo perdermi i 18 anni del mio tesoro?" Lo abbraccio di scatto. Lui ricambia "Buon compleanno." Le sue parole sono le uniche cose che riescono a rendermi felice in questo momento. "La mamma dov'è?" Fisso vagamente il pavimento "Mh… a lavoro…" Un lampo di malinconia gli attraversa lo sguardo e gli incrina il sorriso. Anche lui sa questo cosa significa. Ma non vuole far crollare la maschera il giorno del mio compleanno. "E Stefano e Diana?" Alzo le spalle. Sempre con gesti e parole vaghi "Avevano da fare. Sai che sono sempre impegnati." Un altro tremito nel sorriso. So che sa anche di loro due. "Beh, allora festeggeremo da soli! Io e te!" Pronunciando queste parole il sorriso gli si illumina un po', ma si nota che non è lo stesso con cui è entrato. "Tu… apparecchia un attimo… io mi faccio una doccia-lampo. Sono sfinito." Annuisco e mi dirigo in cucina. Pochi minuti dopo la tavola è pronta. "Pà, è pronto!" La risposta mi giunge dalla Camera da Letto "Si, arrivo!" Ed arriva, infatti. Con i capelli bagnati come al solito. Non se li asciuga mai. "Potevi metterti almeno un pantalone, papà." Sorridiamo entrambi "Si, hai ragione. Scusa." Prende il jeans dalla sedia e se lo infila. Poi sparisce in cucina "Vedo che hai riscaldato la pizza…" Alzo le spalle "Non avevamo molto." Immagino stia annuendo "Si, hai ragione." Torna qui. Con le pizze in una mano ed una bottiglia nell'altra "Che c'è nella bottiglia?" Lui sorride poggiando le pizze sul tavolo "Champagne. Per te. Per il mio tesoro." Sgranò gli occhi, poi rido "Ma sei impazzito? Vuoi farmi ubriacare?" ridacchia a sua volta "Forse." Ci sediamo attorno alla tavola e lui subito stappa lo champagne. Versandone in entrambi i bicchieri. "Prima di iniziare. Un brindisi. Ai 18 anni del mio cucciolo." Sorrido mentre le guance mi si colorano di imbarazzo e bevo un sorso dal bicchiere, poi lo poso "E no." Mi blocca papà scuotendo la testa "Non lo sai che quando si brinda a qualcuno questi deve bere tutto il bicchiere in un unico sorso?" Aggrotto le sopracciglia "Questa non la sapevo." Ammetto divertito. Tanto è finta. "Ovvio… non sai tutto il Galateo a memoria, alcune cose non le sai… è normale…" Lo fisso un po' tentennate. Ha il calice ancora in mano e lo champagne all'interno ruota assecondando il leggero movimento che papà imprime sul bicchiere. E mi fissa a sua volta. Chino lo sguardo sul bicchiere di champagne. E' vero. Io non so tutto il galateo. Rialzo per un attimo lo sguardo su mio padre poi mi finisco il bicchiere tutto d'un fiato. "Contento?" Gli domando stringendo gli occhi, tentando di dissipare la nebbia che li ricopre. "Molto." Sento lo champagne riempire nuovamente il bicchiere e apro gli occhi. Effettivamente tra le mani mi ritrovo il calice di nuovo pieno. "Un altro Brindisi. A te." Lo fisso semi-sconvolto "Ma papà! Vuoi farmi morire?" Ride "Ma no, sciocco! Voglio solo brindare!" Sarà, ma a me non pare. Ma no! Sono io che sono troppo sospettoso. Mi porto il calice alle labbra ed ingoio anche questo secondo bicchiere di champagne. Papà mi dice qualcosa, ma lo sento troppo ovattato per capire cosa mi dica. Poi, d'un tratto, mi sento sollevare dalla sedia e fluttuo nell'aria. Capisco che papà mi ha preso in braccio solo quando mi riposa sul letto. Poi posa le labbra sulle mie. Ed io rimango fermo. Bloccato un po' dalla sorpresa, un po' dallo champagne. Rimango fermo anche quando scivola sul mio collo. Poi, d'un tratto, un singhiozzo. Scaturito dalla poca lucidità che resta al mio cervello e che tenta in tutti i modi di combattere la nebbia che aleggia nella mia mente. Papà sgrana gli occhi stringendomi d scatto "Oddio… scusa… scusa, tesoro. Io… non so cosa mi sia preso… E' solo che… ti ho visto così… fragile… ed ingenuo… e non ho resistito… perdonami…" Sorrido. Sarei disposto a farmi violentare pur di stare così vicino a mio padre. Già… perché, nonostante mi voglia bene, ha sempre poco tempo per coccolarmi. E adesso invece… Qualcosa inizia a suonare. Il cellulare di papà! Lo fissò ad occhi sgranati. Sperduto "Scusami un attimo… torno subito…" si alza allontanandosi verso la porta, rispondendo al cellulare "Pronto? … si… che succede? … non ci credo… si, aspetta…" E con queste parole sparisce alla mia vista.

Alzo lo sguardo sull'orologio. Mezz'ora. Papà sta al telefono da mezz'ora. Mi alzo avvicinandomi alla Camera da Letto. E' lì che papà ha il computer. "Papà…" Lui si volta e mi sorride "Si, che c'è tesoro?" Lancio uno sguardo al computer, poi a lui che regge ancora il cellulare "Vieni a dormire, pà?" Si sporge verso di me carezzandomi una guancia "Adesso sto lavorando… arrivo tra poco, okay?" Annuisco chinando lo sguardo "Okay…" Esco dalla stanza e mi poggio al muro. Pochi attimi dopo, appena è sicuro che io non senta, papà riprende la conversazione. Ovviamente non sa che mi sono fermato "Mi ha chiamato Maia… ha detto… ha detto che non torna… che se n'è andata per sempre… che vuole divorziare… e non vuole avere più niente a che fare con me…" sgrano gli occhi a queste parole mormorate in un misto di stanchezza e malinconia. Mamma… mamma se n'è andata? Mi copro le labbra con una mano e corro in camera gettandomi in lacrime sul letto. Si. La odio, la schifo, ma… ma è mia madre! Io… io la voglio qui! E invece se n'è andata. Non so quanto tempo è passato quando i miei fratelli rincasano. So solo che sto ancora piangendo. E che papà sta ancora al telefono "Bhe, che succede?" Alzo lo sguardo su mio fratello "Mamma se n'è andata e non vuole tornare." I suoi occhi si illuminano di gioia "Davvero? Ma è fantastico! Avrò più soldi per comprare i film porno!" Fisso sbigottito mio fratello "Sarà forte! Avrò molte più libertà!" fisso anche mia sorella. "Ma… ma…" Tento di obiettare, ma rinuncio. I miei fratelli non cambieranno mai. Mi alzo stringendomi la coperta sulle spalle e vado in Camera da Letto. Papà s'è addormentato seduto sulla sedia, con le braccia incrociate sulla scrivania e la testa poggiata sopra. Mi levo la coperta e gliela poggio sulle spalle "Buonanotte papà." Mormoro salendo sul cornicione della finestra della Camera. Il vento soffia delicato scompigliandomi i capelli. "E scusami se puoi." Mormoro sedendomi, poi mi lascio scivolare fuori. E cado sull'asfalto.

 
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