CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
L’aria fredda e metallica del Makai picchiava violenta sull’arida terra, che ospitava creature che non avevano nulla a che fare con le meraviglie di Madre Natura. Tutto quello che vi era in quel mondo, possedeva un aspetto lugubre e funeste; quasi fosse una punizione per l’intrinseca natura. Così anche il vento, sapeva di tutto, tranne che di vita.
Raccontava le storie lontane di morti e di sangue, ne trascinava l’odore per tutto quel mondo maledetto e preannunciava a chiunque incontrasse un truce destino.
Non era piacevole sentirselo picchiare sul proprio corpo: era un continuo pugno nello stomaco; non una corrente fredda e refrigerante.
Il rumore, stridulo e fastidioso, suonava insopportabile, soprattutto per gli uditi più sensibili.
Ad ogni modo, era una forza superiore a quella di ogni essere vivente, che nessuno sarebbe mai riuscito a fermare o a mettere le briglie; neanche lui!
Per quanto si sentisse irritato, non poteva muovere neanche un dito. Rimaneva quindi impassibile, appoggiato a quel freddo ramo che a stento lo reggeva, mentre osservava le oscure foglie muoversi secondo un volere altrui.
C’era qualcosa di particolarmente ingiusto in tutto ciò, che nella sua semplicità riassumeva la vita nel Makai: il più forte ha ragione e comanda.
Legge che miscelava in sé la più totale dittatura e anarchia nel complesso, facendo sì che fossero gli stessi youkai incapaci di tenere a bada quel mondo.
Per questo il Reikai si era rifiutato di controllarlo e si preoccupava, semplicemente, di far sì che i demoni non uccidessero o coinvolgessero nelle loro questioni anche dei ningen.
Ma, infondo, nemmeno lui era tanto diverso dagli altri, anzi… Per quanto la permanenza nel Ningenkai, avesse influito particolarmente sul suo carattere; era youkai nel sangue e, così come tutti gli altri, mirava anch’egli al potere supremo!
Era tornato nel Makai proprio per questo. Non reggeva più quella vita snervante e pacifica che aveva trascorso nel mondo umano! Combattere al servizio del Reikai? Tsk! Non aveva senso!
Era il ciclo inevitabile della natura: gli youkai e i rei erano destinati ad esser costantemente in guerra! …E non si poteva fare molto a riguardo...
Per questo, non appena ne aveva avuto l’occasione, se n’era tornato nel suo mondo. Certo, si era affezionato a tutta quella banda di fuori di testa o presunti tale, che fino ad allora erano stati suoi compagni di squadra e di avventure; ma ora aveva bisogno di se stesso e null’altro.
Infondo erano tutti in gamba, per quanto gli seccasse ammetterlo! Mica doveva rimanere lì a fare da balia!
Così se ne era tornato nel suo mondo. Prima a servizio di Mukuro, come suo braccio destro e poi come suo amico. Ma dopo aver trascorso nella Mukade circa due anni, aveva ripreso la sua vita libera e senza barriere.
Voleva vivere per se stesso, senza dover rendere a nessuno conto delle proprie azioni. Combattere fino a sputare l’anima e non dover subire la pietà di nessuno.
Semplice come l’aria…
Sì, come il vento che travolgeva in sé la foglia inerme senza darle possibilità di ribellione e non come la foglia che subiva passiva il corso degli eventi.
Lui era l’unico protagonista della sua vita e, pertanto, ne sarebbe stato anche il regista. Lui l’unico burattinaio della sua esistenza! Solo lui e nessun altro!
Ma perché fosse così, doveva essere solo con se stesso.
Non gli importava il prezzo da pagare…
Ricordava molto bene, quando solo due anni prima si era trovato a desiderare la morte… Si sarebbe infilzato la propria lama nel petto con estremo piacere, e… Chissà! Magari si sarebbe anche divertito, nell’osservare le gocce scarlatte del proprio sangue su, quella fredda lama lucida.
Che aveva da perdere? Nulla…
Eppure per qualche ragione, che ancora non gli era del tutto comprensibile, non aveva mai compiuto quel grande gesto, così truce e decisivo! E in fin dei conti, non ne era affatto dispiaciuto.
Aveva capito. Sapeva ore che al di là di quale fosse stato lo scopo della sua vita, era la vita stessa che non poteva perdere.
Per quante noie, dolori, sconfitte, essa avesse condotto; la forza stava nel riuscire ad affrontarla e non di certo dallo scappare da esse…
E si sa, lui non era un vigliacco!
Non poteva mollare come se nulla fosse! Non si poteva lasciare trascinare! Non lui… Un qualunque altro youkai, forse; ma non Hiei!
Deciso a lottare fino alla fine, non per qualcosa, ma solo per se stesso, aveva abbandonato Mukuro e i suoi seguaci, in cerca della più totale libertà.
Lui era questo e avrebbe continuato ad esserlo per il resto della sua vita.
I sentimentalismi e simili, non erano fatti per lui, così come non lo era la vita sedentaria.
A ben riflettere, era passato all’incirca un anno da quanto aveva tagliato ogni legame… Certo, capitava sempre che andasse dai suoi vecchi amici o questi da lui; ma sostanzialmente le sue giornate erano fatte di combattimenti e null’altro.
Non era più spietato come un tempo; non si divertiva ad infierire su un avversario sconfitto, pur di sentire il sangue altrui sulla propria pelle… No, decisamente considerava squallido tutto questo. Ma non il desiderio di combattere! Anzi… Quello pulsava nelle sue vene sempre più forte e ardimentoso.
Più era potente il suo avversario, più lui si sentiva vivo e perché mai allora rinunciare a tutto questo? Che senso aveva?
Sorrise e con un preciso balzo, scese dai rami di quel maestoso albero in mezzo al bosco.
Senza alzare neanche la guardia, prese ad uscire da quella foresta mantenendo la mani in tasca…
Qualunque cosa lo stesse aspettando, lui era pronto a riceverlo!
Salve a tutti.
Non sapend come andranno con esattezza gli sviluppi di questa storia ho deciso di mettere come genere Azione-Avventura, ma non è detto che non ci possano essere capitoli molto romantici (come mio solito d'altronde).
Altra cosa, questa fic è un mio regalo a Xi-Fuan, che le promisi tempo fa ed ora ho finalmente avuto modo di farla.
Tuttavia, essendo impegnata in troppe fic, non premetto nulla sui periodi di aggiornamento, anche se cercherò di renderli il più brevi possibile!
Con questo vi saluto, commentate mi raccomando! >.< Ciao ^_^
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