torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Gundam
Titolo Fanfic: THE WAY YOU LOVE ME
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: oni-link galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/03/2002 23:12:03 (ultimo inserimento: 13/03/02)

attenzione...è una fan fiction yaoi tra heero e duo... :d
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -


***Breve Nota dell'Autrice***
Questa è la prima fan fiction che scrivo... per favore, fatemi sapere cosa ne pensate, ok? Sempre che ci sia qualcuno a leggere :)
La scelta di basare la storia sulla relazione tra Heero e Duo è perché secondo me sono una coppia bellissima (e poi non sopporto Relena >_____< )... e l'impostazione è un po' "cinematografica" quindi scusate se non si capisce nulla!!!
--- --- ---


"Vorrei sapere... Dove sei?" mormorò Heero socchiudendo gli occhi e appoggiando la fronte sul freddo e liscio vetro della finestra. Poi, lentamente, sbatté le palpebre e posò lo sguardo assente sulla strada bagnata. Una vecchia signora imbacuccata in un cappotto grigio avanzava a fatica nella pioggia, litigando col vento che voleva rubarle l'ombrello. Protetti dalla pensilina, un uomo e una ragazza aspettavano l'autobus. Un cane bianco correva lungo il marciapiede cercando riparo.
Eppure tutto quello che succedeva di fronte a lui non aveva senso.
Era come se quello scorcio di mondo che poteva vedere dal suo appartamento lo sbeffeggiasse mostrandogli quanto fosse vivo, a dispetto di tutto.
La sua, di vita, sembrava invece essersi fermata.
Solo, Heero osservava la pioggia battente scrosciare dal cielo che si stava pian piano facendo sempre più scuro.

Duo, seduto su una panchina del parco, pensava a quanto fosse strana la vita. Pensava a come quella pioggia battente che tanto infastidiva gli esseri umani fosse invece gradita a tutte le piante. Anche le rose rosse accanto a lui sembravano nutrirsi di quelle grosse gocce cadute copiose dall' alto, e rinvigorendosi ed aprendo i proprio petali, aspettavano bramose di ricevere ancora quel prezioso nettare.
Poco importava che ormai si trovasse su quella panchina da un' ora, poco importava che ormai avesse i capelli e i vestiti completamente bagnati e che sentisse il freddo penetrargli fin nelle ossa. Quello che desiderava in quel momento era che quella pioggia lavasse via tutti quei pensieri che gli affollavano la mente, che trascinasse via con sé tutti i ricordi che gli facevano scoppiare il cuore.
Solo, Duo sentiva la fredda pioggia bagnargli il viso e mischiarsi alle calde lacrime che ormai non riusciva più a trattenere.


"Tu non sai cosa voglia dire amare".
Una sola frase, detta più per rabbia che perché sentita veramente, aveva segnato l'inizio del suo lento declino, che culminava ora, su quella panchina.

"Tu non sai cosa voglia dire amare".
Una sola frase, detta dall'unica persona a cui avesse aperto il proprio animo, aveva mandato in frantumi il suo fragile cuore di cristallo.

...

Duo si tolse il berretto e si passò la mano sulla fronte, scostando i capelli bagnati.. Sopraffatto da quei sentimenti che lo opprimevano, lasciò che la sua mente tornasse a quel maledetto giorno di un mese prima.

Anche se l'estate era ormai finita, il cielo aveva regalato un'ultima calda giornata e Duo si chiedeva come avrebbero potuto sfruttarla al meglio.
Camminava svogliato accanto al carrello stracolmo di cose spinto da Heero.
"...Un pic-nic?" propose, pensando che in fondo non sarebbe stata un'idea tanto malvagia.
Ma Heero parve non sentirlo nemmeno: in piedi, di fronte allo scaffale del supermercato, non riusciva proprio a decidere se prendere i biscottini ripieni alla vaniglia oppure al cioccolato.
Duo rimase un attimo a fissare il suo compagno, divertito al pensiero che si fosse realmente immerso in quel problema cos' sciocco. A vederlo così concentrato gli parve ancora più bello.
"Sai Heero" disse con un grande sorriso, appoggiandosi al carrello, "Io ti amo".
Lui si voltò lentamente verso Duo. Lo fissò negli occhi e non disse nulla. Poi, tornò a contemplare lo scaffale, prese due confezioni di biscottini alla vaniglia e spingendo il carrello si indirizzò verso la cassa.

"Non riesci proprio a dirlo, eh?" chiese Duo, sconsolato, una volta giunti sul pianerottolo di casa, dopo essere stato stranamente zitto durante tutto il tragitto di ritorno dal supermercato. Aveva pensato molto, mentre camminava, al fatto che Heero non gli avesse mai confessato apertamente i propri sentimenti. Non l' aveva respinto, e non si era mai lamentato di qualcosa, ma allo stesso tempo non aveva mai preso l'iniziativa né mai gli aveva parlato di cosa provasse realmente per lui.
Duo aveva incominciato a sospettare che Heero stesse con lui solo per non dargli un dispiacere.

"Scusa se non sono bravo a parlare" rispose Heero aprendo la porta dell'appartamento e entrando in casa.
"Oh, ora facciamo del vittimismo" disse cinicamente Duo, convintosi di essere in qualche modo preso in giro, e provando una rabbia incontenibile al pensiero che la persona che amava si fosse preso gioco dei suoi sentimenti.
"Duo io..."
"Tu niente, Heero. Probabilmente non ti è ben chiaro cosa voglia dire stare con un'altra persona".
Heero rimase impietrito con il sacchetto della spesa ancora tra le braccia, accorgendosi che Duo non stava, come al solito, scherzando. Non era la prima volta che affrontavano quel discorso, ma quando succedeva, finiva sempre tutto con un bacio o una risata. Questa volta no. Duo sembrava davvero arrabbiato e Heero sentiva che la colpa era solo sua, e in quell'istante maledisse la sua incapacità di esprimersi e la tremenda paura che provava nell'aprire a qualcuno il proprio cuore.
Ma il ricordo del sorriso di Duo di poco prima e la consapevolezza di tutte le cure e le premure con cui veniva trattato lo convinsero che parlare, confessare i propri sentimenti, non avrebbe messo a rischio quella felicità così duramente conquistata. Anzi, forse sarebbe stato ancora più felice. Conoscendolo, Duo si sarebbe perfino commosso, e poi l'avrebbe stretto a sé senza lasciarlo andare più.
Pregustando nell'animo il sapore di un tenero abbraccio Heero fece per parlare.

"Tu non sai cosa voglia dire amare".
Heero rimase in silenzio, dopo che Duo ebbe emesso la sua sentenza, osservandolo mentre si voltava e, sbattendo la porta, usciva di casa.
Poi, le parole che erano rimaste bloccate in gola a Heero uscirono da sole, perdendosi in quel vuoto che si era creato intorno a lui.
"Ti amo".

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: