ADDIO ENRICO
- Capitolo 1° -
Cara Agnese,
mi dispiace. Sono parole banali da dire, ma sono le uniche che riesco a pensare.
Sono le 21.52 e ho saputo solo mezz’ora fa quello che è successo a tuo fratello.
Uno crede che le cose andranno lisce, che sarà contento nella sua vita. Siamo giovani e non pensiamo a quando questa finirà perché è una eventualità talmente remota che crediamo sia solo una perdità di tempo. Le tragedie succedono da altre parti, sono lontane, non ci toccano più di quanto non sia civilmente giusto. E poi… un giorno succede tutto all’improvviso. La mattina ti svegli credendo che sia l’ennesima giornata uguale alle altre e arrivi alla sera che una persona a cui tenevi moltissimo non c’è più. Allora cominci a pensare a quand’è stata l’ultima volta che hai parlato con lei, ad ogni particolare del suo viso per imprimertelo nella memoria, se ci avevi litigato, se le tue ultime parole scambiate con lei erano affettuose o semplici scambi di frasi o, peggio, insulti.
Non posso sapere come ti senti tu ora e penso che nessuno potrà mai saperlo fino in fondo. Sono cose, queste, che non si capiscono se non si provano sulla propria pelle. Sarei ipocrita a dire il contrario.
Giovedì dovevamo festeggiare il mio compleanno. Io per prima ora non ho la forza di festeggiarlo e mi dispiace che quando tu penserai al mio compleanno, l’unica cosa che ti verrà in mente sarà che è quattro giorni dopo la morte di tuo fratello. E dire che due giorni fa eri stata proprio tu a dirmi “Cosa?! Non vuoi festeggiare il tuo compleanno?! Ci penso io! Ti porto a Cesena dai nostri amici!”.
Non so ancora cosa ti dirò quando ti vedrò. E’ una situazione difficile per te e probabilmente quando ti avrò davanti le uniche parole che mi usciranno saranno solo un flebile “Mi dispiace.” Oppure non dirò niente per paura che la mia voce rotta dal pianto ti faccia sentire ancora più triste di quanto tu non sarai già e mi limiterò ad abbracciarti stretta.
Agli occhi di tutti vuoi sembrare una dura, ma standoti vicino tutti questi anni ho potuto constatare le tua fragilità, la tua sensibilità. Non puoi lasciarti andare come hai fatto quando B. ti ha lasciato. Se non vuoi farlo per te stessa, fallo per i tuoi amici.
Non so quanto ci vorrà per riprenderti, spero solo che non sia tutta la vita perché questa continua per te, non è finita 5 ore fa.
Nel frattempo io sono qui. Per qualsiasi cosa ti sono vicino. Per quanto le mie parole non possano ridarti tuo fratello, farò quanto mi è possibile per restituirti il sorriso. Quello che per tanto tempo era rimasto nascosto dietro la tua corazza.
Ti voglio bene, tua
Elisa
Non so se riuscirò mai a darti questa lettera. Nel frattempo la mando nell'etere così che chi la leggerà possa riflettere.
Se qualcuno vuole mandare un messaggio per la mia amica lo faccia pure al mio fp.
T.V.B Agne
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