UNA STORIA FANTASTICA
- Capitolo 1° -
Premessa
Tutti i martedì abbiamo due ore di pedagogia, durante le quali la noia impera indisturbata. Così io e la mia compagna di banco, nonché dolcissima amica (permettetemi un pizzico di sentimento), mettiamo su assurde discussioni cartacee. Quelle che leggerete di seguito non sono discussioni nate oralmente e poi trascritte, bensì nate proprio su carta: in quelle ore comunichiamo così. Questo però non ci esonera certo da repentini richiami da parte della prof. Metterò delle note per rendervi il più partecipe possibile alle nostre assurdità. Ah, dimenticavo che se vi sembrerà davvero troppo stupido, non stupitevi, ne siamo consapevoli. E adesso buona lettura!
Una storia fantastica
Un martedì di marzo…
R: Lei ha detto che la pedagogia che ci interessa sta iniziando ora. E allora perché abbiamo fatto tutta quella prima?
S: Pi passatempu… pi farimi nesciri u sensu(1).
R: Bo! Un ci staiu capennu nenti(2). Voglio a Vi!
S: E miii!
R: Chi?
S. Nun ni pozzu cchiù(3)
R: E allora sai che fai? Lo rapisci e me lo porti.
S: Come fa un folletto a rapire un gigante(4)?
R: giusta osservazione! Magari lo fai addormentare e poi non so come, ma me lo porti.
S: Senti ho pensato che chiederò agli altri miei amici folletti. Farò un’assemblea, ma non è detto che riesca a convincerli.
R: Va bene. Fra i tuoi amici folletti c’è pure Marialuisa (o suo fratello)?
S: No. Quelli sono del popolo dei giganti. Siamo amici, ma non sono folletti.
R: e visto che sono amici non possono aiutarti a portarlo?
S: Ci posso parlare. Ma non posso coinvolgere tutto il regno magico.
R: No, magari solo loro.
S: No, perché ci sono i nani, i principi, le principesse… cmq, temo che l’impresa sarà ardua, mi è arrivata voce che Vi sia sotto il controllo di un gruppo di streghe.
R: Mischino! Chi te lo ha detto?
S: Voci di corridoio… cmq conosco la fatina buona e la liberiamo dall’incantesimo.
R: E chi è? La conosco?
S: La fatina Lulù(5).
R: E la strega chi è?
S: Quelle non le conosco, se ne stanno nascoste. Un povero folletto mica può sapere tutto!
R: E Tino di che mondo fa parte?
S: Lui è un altro follettino. È il più bello fra tutti.
R: Chiediamo alla fatina Lulù come possiamo liberarlo?
S: Si
R: Fatina Lulù come possiamo liberare Vi?
Fatina Lulù: La fatina Lulù dice di stare bene attenti… dovete liberarlo da quell’incantesimo di cui è affetto!!
S: Si, ma l’incantesimo devi darcelo tu! Sei la fatina o no?
FL: Picciò, ma da cosa dovete liberarlo che ancora non l’ho capito?! Si, sono la fatina, ma se non mi dite da cosa dovete liberarlo…
S: chiedi alla maga Za.
FL: La maga Za non è dell’umore adatto oggi. Dobbiamo trovarlo noi.
S: Ho consultato la maga Ry e mi ha detto che lo custodiscono in una caverna oscura e l’hanno fatto diventare un loro servo.
FL: Allora… potremmo escogitare un piano… andarlo a prendere e cacciare da questo “paradiso” i malvagi. Ma la maga Ry è sicura di quello che ha detto? Perché io ho un altro presentimento…
S: Che presentimento?
FL: Per me è come se fosse stato ingannato da qualcuno, ma non è prigioniero di nessuno!! Mah!
R: Fatina Lulù ti vedo un pochettino confusa, mi spieghi che cosa dobbiamo fare?
FL: Ma siccome sono confusa già in questo periodo, pensa se dovrei pensare a come liberare Vi… Bedda matri(6)! Comu ha fari(7)? Dimmelo tu, calmatemi… calmate la vostra fatina Lulù… vi prego!
R: Ma che fatina sei?
S: non ci abbandonare pure tu!
FL: Io, Lulù, mi dimetto dal mio ruolo di fatina, per problemi psichici (non so nemmeno se si scrive così)… si dispensa dalle visite…
S: Allora ti consiglio il migliore psichiatra del regno freudiano: la dott. Ynad(8).
FL: Il problema è che già sono tutta presa da questa malattia, quindi… come faccio? Aiutatemi!!!
Ps: i funerali avranno luogo nel mese di Mai e nel giorno di Poi.
S: Ok! Basta! Ho deciso: mi dimetto pure io!
R: No, giò come faccio io! Come salverò il mio principe!
S: E va bene siccome sono un folletto dal cuore troppo grande vedrò di riunire tutti miei amici e vedrò di aiutarti.
R: Riuniscili!
S: Allora, i miei amici mi aiutano, ma tu nessuno hai per aiutarci?
R: No, anche perché non so se il re Tanino è d’accordo a queste nozze.
S: Ma che ti frega del re Tanino, adesso pensa a salvarlo il tuo principe!
R: Ecco chi ci può aiutare! La fatina An!
S: No, la fatina An mi sta antipatica.
R: Va bene.
S: Lo sai, mi ha chiamato il principe dei folletti, Tino, e mi ha garantito il suo aiuto. Che bello!!!
R: Evviva, finalmente qualche follettino buono.
S: I folletti sono tutti buoni. Ma vieni anche tu, no?
R: Certo!
S: E allora andiamo!
R: Siamo di fronte alla caverna oscura. Ma per fortuna sulla strada la maga Rena si è unita a noi.
R: Maga Rena come facciamo a entrare senza essere presi?
Maga Rena(9): Scavalchiamo il ponte di legno, facendo attenzione ai lupi assassini (affamati) che ci vedono come una deliziosa cena!!!
R: Ma per fortuna il folletto Tino ha con sé una polverina magica, la getta sui lupi e questi si addormentano. Siamo finalmente di fronte alla stanza dove c’è il principe…
S: E non c’è
R: Ma per fortuna l’amore riesce a superare tutti gli ostacoli e nella disperazione della principessa Rorò…
S: Il principe fa la sua comparsa dalla finestra della torre, srotola la sua treccia rasta…
R: che schifo! Allora, per fortuna l’amore riesce a superare tutti gli ostacoli e nella disperazione della principessa Rorò insieme ai folletti cercano di uscire dalla caverna.
Tutto va bene e grazie ad un incantesimo della fatina Lulù (che grazie alla dott. Ynad ha potuto recuperare le forze) i malvagi sono stati cacciati dal regno.
Folletta Sivvi si sposò con folletto Tino e la principessa Rorò con il principe dei giganti e divenne regina dei due regni.
E vissero tutti felici e contenti.
END
S: che finale brutto!
1-Pi passatempu… sensu: “Per passatempo… per farmi impazzire”
2-Un ci staiu capennu nenti: “Non ci sto capendo niente”
3-Nun ni pozzu cchiù: “Non ne posso più”
4-Come fa un folletto a rapire un gigante?: il folleto sarei io per le mie proporzioni un po’ ridotte, il ragazzo invece di cui si parla è molto alto.
5-Fatina Lulù: anche lei è una nostra compagna e scrive di sua mano.
6-Bedda matri: tipica esclamazione siciliana.
7-Comu a fari?: “Come devo fare?”
8-La dott. Ynad è una nostra compagna che abbiamo coinvolto a sua insaputa. È una ragazza che si crede una specie di Freud e quando interpreta i nostri sogni non li azzecca mai.
9-Maga Rena: l’abbiamo obbligata mentre si trovava a passare dal nostro banco. Anche lei ha scritto di sua mano.
Bene, adesso so che vi sarà sembrato davvero brutto e confusionario, ma spero lo stesso che qualcuno commenterà anche solo per consigliarci qualche bravo psicologo. Ciao.
Saluti da Sivvi e Rorò
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