LO SCONTRO
- Capitolo 1° -
BUFFY&SPIKE
L’AMORE IMMORTALE
CAPITOLO 1: LO SCONTRO
Era una notte buia, una delle tante… la luna illuminava la schiena della cacciatrice che, in uno dei soliti vicoletti, stava per infliggere il colpo mortale ad uno dei soliti vampiri, di quelli con le sopracciglia unite e i canini ben sviluppati. Nel momento in cui il paletto entrò nel petto della creatura notturna e questa si polverizzò, Buffy sentì che qualcuno era appena passato davanti al vicoletto e ne fu molto sorpresa e impaurita allo stesso tempo, nonostante la cintura nera di karate e il paletto che portava sempre con sé e che neanche questa volta si era dimenticata di portare.
Erano varie notti in cui, appena “finiva” un vampiro, sentiva la presenza di qualcuno alle proprie spalle… e poi, c’erano gli incubi, che tormentavano il suo riposo. Così decise per una volta di seguire quella persona, chiunque ella fosse, incurante delle conseguenze che si sarebbero verificate. Si affacciò dal vicoletto e, in quell’attimo, probabilmente quel qualcuno che stava cercando, le diede un calcio allo stomaco con tutta la sua forza, facendola schiantare contro un cassonetto della sporcizia. Quando si riprese sentì un forte respiro sul collo e, ipotizzando fosse un maschio, gli diede una forte pedata dove lo avrebbe potuto sentire meglio, e quando esso subito si rialzò, Buffy capì che era di fronte ad un vampiro, a giudicare dal sangue che aveva sul proprio collo e che gocciolava dalle labbra di quest’ultimo: un seducente ragazzo dai capelli biondi ossigenati e dai muscoli ben delineati del petto e delle braccia.
<< Mi dispiace per te, ma hai trovato pane per i tuoi denti! >> gli ringhiò contro Buffy cercando di ostacolare il suo intento.
<< Mi dispiace per te, ma so che sei una cacciatrice e questo non mi spaventa! >> le rispose lui, con una voce che alla ragazza ricordava qualcosa << Vero, Buffy? >>
La verità attraversò la ragazza come un fulmine.
<< Sei tu la voce che mi perseguita nel sonno e che mi segue la notte durante i miei scontri! Cosa vuoi da me? >>
Il vampiro sorrise: << Bella e anche intelligente, sarà un piacere finire di assaporare il tuo sangue! >>
<< Tu ti chiami Spike, vero? Hai ucciso e generato un sacco di persone innocenti, soprattutto ragazze, ora il gioco è finito: si fa sul serio! >> per quanto fosse un crudele assassino, in lui c’era qualcosa che affascinava la cacciatrice, qualcosa che doveva rimanere nascosto soprattutto a lui.
<< Sarà un piacere! >> la risposta di Spike non preannunciava nulla di buono; infatti, rispetto ai vampiri con cui Buffy aveva combattuto finora quest’ultimo era molto più forte.
Volavano calci, pugni, ma nessuno dei due voleva arrendersi; dopo un po’ la loro non sembrava più una lotta, quasi una danza.
Ad un certo punto, entrambi esausti, si fermarono ma continuarono a guardarsi negli occhi, per evitare di abbassare la guardia nel caso che uno dei due avesse voglia di colpire a tradimento l’avversario, che si era reso in tal modo disattento e vulnerabile. Buffy era tesa e concentrata, mentre Spike le sorrideva maligno, egli non voleva e non credeva di poter perdere. Ad un certo punto il vampiro scomparve dietro a un sacco dell’immondizia lasciato per terra, ma la cacciatrice era sicura che era ancora nei dintorni. Si riaffacciò dal vicoletto quando Spike la prese da dietro per il collo, stringendola con le sue braccia, in modo per niente affettuoso.
Buffy sentiva la presa sul collo che si faceva sempre più forte e il respiro che le mozzava il fiato: per quanto ancora avrebbe resistito? Forse Willow aveva ragione, forse non era ancora il momento di battersi con Spike, era un vampiro troppo forte per lei, glielo aveva detto ma lei non aveva voluto ascoltare. Come al solito aveva fatto di testa sua e ora ne pagava le conseguenze.
Spike intanto cercava di far perdere conoscenza alla cacciatrice perché sapeva che era un avversario pericoloso che andava al più presto annientato, ma allo stesso tempo sentiva qualcosa dentro di sé che gli diceva che poteva fidarsi di lei, poteva farsi aiutare da lei per sconfiggere un nemico ancora più forte di lui e di lei messi insieme, forse non ci sarebbero riusciti, ma la loro unione era più forte di qualsiasi altro male. Tutto stava nel vedere se la ragazza avrebbe prima accettato la sua proposta, ma la doveva accettare comunque perché anche se non l’avrebbe ammesso mai aveva bisogno di lei, bisogno del suo aiuto; siccome però avrebbe chiamato i suoi amici era per questo che Spike doveva portarla nella sua tana e convincerla nel suo intento, là al buio della sua dimora era il posto perfetto per spaventarla, giusto quel tanto che bastava per zittirla.
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naruthokaghe - Voto:
cmq bella ff