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- Capitolo 1° -
Stavo guardando il cielo stellato. Quella sera il cielo era molto limpido, per questo si riuscivano a vedere molte più stelle. Stelline luccicanti, che davano un senso di tranquillità. Andavo spesso ad ammirare questo spettacolo notturno, nel parco vicino casa mia. E quando tornavo a casa sapevo di poter avere sogni tranquilli ed armoniosi, grazie al benessere che emanavano le mie piccole amiche.
Quella sera, però, non feci sogni tranquilli.
Ero ancora sdraiata sull'erba, quando vidi una luce accecante provenire dall'alto. Un rumore sordo mi spaccò i timpani e istintivamente chiusi gli occhi. Dopo qualche secondo li riaprii e notai, con grande sopresa, un piccolo scrigno poggiato sulla panchina accanto a me. Uno scrigno dorato. Tentata dalla curiosità, cercai di aprirlo, invano. Come molti altri scrigni, anche questo aveva bisogno di una chiave per essere aperto. Cercai lì attorno, per vedere se da quella strana luce arrivata qualche minuto prima fosse uscita qualche altra "sorpresa". Ma non trovai nulla. Sospirai, con delusione e, spaventata, ma ancora molto curiosa, presi lo scrigno e mi avviai verso casa.
Per la strada non vidi un'anima. 'Forse nessuno si è accorto di niente' pensai.
Mi diressi verso casa, aprii la porta con le chiavi che avevo nella tasca del mio jeans e salii le scale in punta di piedi, per non svegliare i miei genitori. Entrai nella mia piccola camera e, per qualche minuto, provai ad esaminare nuovamente quello strano oggetto, che fin 'ora avevo tenuto nascosto dentro la giacca. Accesi la lampada vicino la mia scrivania e vidi degli strani simboli incisi nello scrigno. -Non riesco a capire cosa ci sia scritto...- Ormai era tardi e avevo anche molto sonno. Decisi di riprendere le mie ricerche il giorno seguente, così mi misi il pigiama e mi sdraiai sul letto, pensando a quella strana serata. Ero molto scossa, ma la curiosità era più forte della paura. Infine mi addormentai, ma i miei sogni non furono tranquilli ed armoniosi, come nelle precedenti nottate.
Erano le cinque del mattino, quando mi svegliai di soprassalto, tutta sudata. Avevo fatto un incubo.
Sognai di riuscire ad aprire quello strano scrigno, ma appena compiuto questo gesto, qualcosa di immensamente grande e scuro uscì da lì. La strana "forma" iniziò a seguirmi, mentre io correvo terrificata. Arrivai però in un vicolo cieco e, non avendo speranze, decisi di voltarmi per vedere meglio quell’ essere orribile. Ma al posto di quello, trovai un esserino minuscolo, di uno strano colore rosa, che mi guardò negli occhi e mi sorrise. Subito un calore avvolse il mio corpo e sentii una sensazione molto piacevole, continuando a guardare quel piccolo esserino.
Mi alzai dal letto e il mio sguardo andò sull'oggetto che trovai la sera prima. Ancora un pò impaurita, distolsi lo sguardo dallo scrigno e iniziai a vestirmi. Scesi al piano di sotto per poi fiondarmi in cucina. La mamma mi guardò con un'espressione preoccupata. -Miyu? Hai una brutta cera...- mi disse. -Non preoccuparti. Piuttosto, dopo la scuola faccio un salto in biblioteca. Non torno per pranzo.- Volevo infatti esaminare meglio lo scrigno e non volevo essere disturbata. Finita la colazione, presi la bicicletta nel garage e, dopo cinque minuti, arrivai a scuola. Lì incontrai la mia amica Arisa, che mi venne incontro sorridendo. -Sei in ritardo, come sempre!- disse scherzosamente. -Lasciami stare...Stanotte non ho dormito per niente!- le risposi. -Come mai?- chiese lei, con aria interrogativa. Incapace di tenere un segreto così grande, ed oltretutto alla mia migliore amica, decisi di raccontarle tutto. -Mh...Curioso! Posso accompagnarti in biblioteca, oggi?- mi chiese con uno sguardo supplichevole. -Va bene- dissi.
Dopo le lezioni, quindi, io e la mia amica iniziammo a dirigerci verso la biblioteca, ma un ragazzo attirò la nostra attenzione...
-Ehi, hai visto com'è bello? Di che scuola sarà? Lo hai mai visto? Eh?- disse Arisa, amante dei bei uomini. Lo guardai anch'io. La mia amica aveva ragione, era una ragazzo bellissimo. 'Sembra un modello...' pensai. Era molto alto e aveva un bel fisico. Ero certa che andasse in palestra. I capelli neri scompigliati gli davano un'aria ingenua da bambino, ma da quegli occhi verdi si capiva che non era così. Stava camminando su un marciapiede e aveva un'aria preoccupata...Come...Come se stesse cercando qualcosa...Ad un tratto mi voltai verso la mia amica, ma quella si era subito fiondata verso il bel tipo. Decisi di seguirla. -Ciao! Hai bisogno d'aiuto? Sai, stavo camminando con la mia amica e improvvisamente ti vedo! Sei davvero molto carino! Ah, mi presento, sono Arisa e lei è Miyu. Siamo studentesse del 2° anno al liceo Meisho. E...Tu chi sei?- Arisa non aveva peli sulla lingua. Diceva sempre tutto quello che pensava. E per questo un pò la invidiavo...
Il ragazzo guardò Arisa e disse -Mi chiamo Takeru. In effetti stavo cercando una cosa...Ma...Voi non potete aiutarmi. Ci vediamo!- detto questo, il ragazzo girò sui tacchi e continuò a camminare, guardandosi attorno, sperando di poter ritrovare la cosa che aveva perduto.
Ebbi un presentimento. Iniziai a correre in direzione del ragazzo, lo raggiunsi e lo presi per una manica, facendolo girare di scatto. -Per caso cerchi questo?- Cacciai dalla cartella lo scrigno dorato e lo mostrai al ragazzo. Lui mi guardò con aria attonita. -Do...Dove l'hai trovato?- mi chiese. -E' tuo?- risposi, con immensa curiosità. -Si...- Finalmente avrei scoperto la verità su quello scrigno!
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