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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: GAARAXSASUKE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sasuke88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/06/2005 21:29:03

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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

(P.OV. Esterno)
Un ragazzo di circa 24 anni, capelli rossi, occhi di ghiaccio e palle lattea, guardava senza vedere la pioggia che batteva violentemente sul vetro della finestra del salotto. Il kazekage sospirò pesantemente, lasciando cadere lentamente la testa sulle braccia incrociate sul davanzale
La persona che in quel momento doveva trovarsi là, a consolarlo durante quel terribile temporale non c'era. Dopotutto era più di un mese che il suo compagno ormai non si faceva più vedere e il kazekage sospettava che non avrebbe mai più visto il moretto dentro la sua casa
Lui sospirò pesantemente. Chi lo avrebbe detto che quel pezzo di ghiaccio sarebbe arrivato a confidare proprio a lui tutti i suo problemi con la moglie, le sue illusioni, di come lei lo tradisse da quasi un anno e di come pensavano di amarsi veramente.
Forse il clan Uchiha era destinato ad estinguersi veramente
Forse Itachi aveva dato avvio ad una cosa già prevista dal destino. Gaara ripensò alle cose che gli diceva quando si trovavano da soli, nella loro stanza, insieme. Si alzò dal davanzale della finestra e si diresse lentamente verso il tavolo dove aveva lasciato il ramen a raffreddare. Si sedette e iniziò a cenare
Da solo.
Kankuro era partito per un viaggio con qualcuno che lui non voleva nemmeno conoscere, mentre Temari era in luna di miele, visto che tre giorni prima la sorella si era sposata con Hayate, nonostante lui si fosse opposto visti i quasi 7 anni di differenza (Temari ha 28 anni, mentre Hayate ne ha 35)
Il rosso spostò passivamente il ramen con le bacchette, sentendo che la fame gli era sparita così come gli era venuta. Un tuono fece tremare violentemente le finestre, ma lui non ci badò più di tanto. Ad un tratto bussarono freneticamente alla porta e un vento gelido, misto ad acqua ghiacciata, riempì la casa del capo del Villaggio della Sabbia.
Gaara vide una ragazza che ansimava, bagnata da capo a piedi. I capelli lunghi e rosa erano tirati indietro da un coprifronte, quello della Foglia. Gaara si chiese se il volto bagnato di Sakura, fosse dovuto alle lacrime o al temporale che da ben 5 giorni imperversava nel Paese del Vento
<<Sakura........>> mormorò lui passivamente, scoprendo che l'ultima persona che voleva vedere era la moglie dell'uomo che amava
<<Gaara, per favore aiutami>> singhiozzò la donna. Era la prima volta che Gaara vedeva la ragazza così stravolta e apparentemente distrutta <<Dimmi dove sta Sasuke. So che tu lo sai, dimmelo>>
<<Io....io invece non lo so>> ammise il rosso spostando lo sguardo oltre la finestra. Dopotutto non ne voleva più sapere niente, voleva dimenticare ed eliminare qualunque ricordo ed ogni momento passato con Sasuke.
Voleva dimenticare la loro lunga amicizia (avevano 12 anni quando si erano scontrati per la prima volta). Voleva dimenticare quando Sasuke era venuto da lui e gli aveva chiesto di fare da testimone al suo matrimonio con Sakura. Voleva dimenticare il dolore al petto quando aveva visto il volto sorridente, entusiasta e quasi infervorato di Sasuke, voleva dimenticare il momento che aveva sentito la voce di Sasuke dire "Si, lo voglio" al matrimonio.
Non voleva più pensare al loro primo bacio, voleva strappare tutti quei ricordi dove lui e Sasuke stavano insieme, le sue mani, le sue labbra, il suo corpo dalla pelle diafana e alle mille e mille sensazioni che travolgevano il suo corpo ogni volta che facevano l'amore insieme.
Voleva semplicemente dimenticare quei 4 mesi di relazione extra-coniugale. E ora quella donna arrivava là e rischiava di rovinare più di un mese di sforzi
<<Cosa....>> il tono di Sakura preannunciava la rottura anche dell'ultima speranza che la donna riponeva in sé <<Tu....Tu devi saperlo....>> mormorò poi scivolando sulle ginocchia
Gaara trovò penoso e inutile l'ultimo gesto quasi illusorio di Sakura che cercava di salvare anche l'ultima briciola di quello che lei credeva un matrimonio felice e unito. O forse Sakura cercava di far tornare Sasuke a casa solo per fare vedere a tutti gli altri che loro erano ancora uniti e che in realtà non si vedevano solo e forse nemmeno a cena? Voleva solo tenere alzate le apparenze che lei si era costruita.
Gaara la guardò freddamente, senza farsi toccare minimamente da quella finta disperazione di quella finta e infima donna
<<Io non so dove si trova Sasuke>> ripeté gelido lui <<Ora sparisci dalla mia casa. Non ti voglio più vedere>>
A quelle parole Sakura alzò di scatto la testa, furiosa
<<Tu eri il suo amante>> gli urlò <<Tu hai rovinato il nostro matrimonio, stronzo>>
Il volto di Gaara divenne una maschera di pietra e di freddezza
<<Io non ho rovinato proprio nulla>> sibilò <<Tu per prima ti sei fatta l'amante. Tu per prima hai tradito Sasuke andando a letto con Naruto come una puttana>> ringhiò sputando veleno
Quante volte Sasuke era andato a casa di Gaara e si era sfogato da lui, quante volte lo aveva consolato e quante volte lo aveva stretto fra le sue braccia? Quante volte aveva sentito le mani di Sasuke stringersi sulle sue spalle con forza mentre tratteneva con tutto se stesso le lacrime, quante volte gli aveva accarezzato i lunghi capelli neri, mentre il moro chiudeva stancamente e passivamente gli occhi, chiedendosi il perché di tutto quello, addossandosi colpe che non aveva.
E quante volte lo aveva consolato, riuscendoci la maggior parte delle volte, anche se il cuore, quel poco cuore che aveva, gli urlasse di fregarsene di Sakura, di prendere il moro, di baciarlo, di spogliarlo e di amarlo con tutto se stesso
Ma nulla. Quel poco di lealtà che aveva lo obbligava ad essere onesto nei confronti di Sasuke stesso
E così ogni volta che Gaara gli asciugava gli occhi, stava male e si sentiva morire dentro. Sforzava un debole sorriso che rivolgeva al moro, che non capiva e gli sorrideva sinceramente, lo abbracciava con forza, ringraziandolo di cuore e dicendogli che non ci sarebbe stata un altro litigio.
Ma sistematicamente, dopo una settimana, lui ritornava e tutto ricominciava da capo. E alla fine Gaara si era davvero stancato, lo aveva costretto a starlo ad ascoltare, gli aveva detto bruscamente che il matrimonio con Sakura era finito da un bel pezzo, gli aveva aperto gli occhi e gli aveva fatto capire che i suoi erano solo degli inutili tentativi di aggrapparsi ad un qualcosa che non esisteva più e che probabilmente non era mai esistito
E gli aveva detto tutto quello che si teneva dentro da 4 lunghi anni, si era liberato da un peso enorme
Era riuscito a dirgli che lo amava, che lo desiderava, che voleva stare con lui, che lo voleva tutto per sé, senza doverlo dividere con una donna che non lo voleva più. Probabilmente in quei giorni Sasuke lo odiò con tutto se stesso.
Ma incredibilmente lui era tornato nuovamente da lui, a farsi stringere non più come amico ma come amante......
Furioso in quel momento con Sakura per tutto il male che aveva fatto a Sasuke, Gaara riuscì comunque a tenere una parvenza di stabilità mentale. Uscì lui di casa, andando chissà dove sotto la pioggia.
O forse sapeva bene dove stava andando. Uscì dal villaggio, fino ad inoltrarsi nella foresta che circondava il villaggio ricordando come erano felici lui e Sasuke quando si dirigevano nel loro covo segreto, dove potevano amarsi liberamente
Quello che trovò dentro il loro rifugio lo spiazzò completamente. Appeso al muro, come un volgare bandito, c'era Sasuke, grondante di sangue, ferito in ogni punto. Nei punti che Gaara sfiorava spesso con le sue mani, c'era solo sangue, c'erano solo ferite, c'era solo un gemito di dolore.
Indietreggiò istintivamente, sbattendo la schiena contro il muro della casupola.
<<S-Sasuke........>> urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Gli andò davanti e lo liberò con le mani tremante, non sapeva se dal terrore e dall'impacciataggine che in quel momento lo aveva colpito in tutto il corpo.
Il corpo di Sasuke invece gli scivolò tra le braccia, come senza vita. Il ragazzo tossì sangue
<<C-Calmo.......>> gli sussurrò con voce tremante, non sapendo che fare. Adagiò il ragazzo a terra e cercò di curarlo come meglio poteva. Ad un tratto Sasuke gli fermò tutti e due i polsi, impedendogli di continuare il suo pessimo lavoro di guarigione. Forse per la prima volta in vita sua, Gaara sentì gli occhi lucidi, ma non voleva piangere, non poteva piangere davanti alla persona che amava e che mai si era mostrato debole di fronte a lui, non poteva piangere come un ragazzino davanti al primo problema, non poteva farsi trascinare da quelle poche emozioni che Sasuke aveva riscoperto, non voleva lasciarsi andare dalla disperazione come uno sciocco......
Eppure non ci riuscì. Per la prima volta scoppiò in lacrime, maledicendosi per la sua impotenza di quel momento
Sasuke sussurrò poche parole
Gli disse che l'amava ma che non poteva più restare con lui. Gli disse che avrebbe voluto continuare ad amarlo, ma che non resisteva più. Anche il suo volto fu bagnato da due leggere lacrime
Gli disse che stava morendo, che lo sentiva, che nemmeno la forza del segno di Orochimaru poteva salvarlo. Gli disse che comunque era stato proprio quel ninja a ridurlo in quel modo. Gaara si stava sentendo sempre più male. La nausea gli impediva di fare un gesto ragionevole. L'unica cosa che riuscì a fare fu abbracciare Sasuke e di stringerlo a sé con forza
Gli sussurrò le solite parole dolci che gli diceva dopo aver fatto l'amore insieme.
Gli disse che anche lui l'amava.
Gli disse che anche lui lo amava con tutto se stesso.
Gli disse che lo avrebbe raggiunto in fretta che la sua vita senza di lui sarebbe stata vuota e senza senso.
Pianse per qualche minuto, mentre il corpo di Sasuke era completamente molle fra le sue braccia che in passato avevano dato solo dolore.
Si accorse che Sasuke era morto.
Ma con il sorriso sulle labbra che tanto aveva amato.
Ancora una volta gli sussurrò dolcemente all'orecchio che lo aveva amato con tutto se stesso, che era l'unica persona che avrebbe mai amato. Adagiò dolcemente la testa di Sasuke a terra e gli chiuse lentamente gli occhi. Poi dalla tasca prese delle erbe, che ingoiò quasi freneticamente.
Non poteva vivere senza di lui.
Non poteva più vivere senza la persona che gli aveva scaldato il cuore. Decise di lasciare quel mondo che senza di lui gli faceva davvero schifo.
Sentì le forze lasciare lentamente il suo corpo e si lasciò cadere su un braccio, tossendo leggermente.
Tossì anche lui sangue e si lasciò scivolare lentamente al suo fianco. Strinse a sé con le ultime forze che aveva il corpo di Sasuke e poggiò la sua testa sul petto dell'amante.
Riuscì a sussurrare ancora due parole prima di chiudere gli occhi per sempre
<<Ti amo.......>>

FINE

 
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