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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: LA DECISIONE CHE PRENDE IL CUORE
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: dana-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/06/2005 16:26:36

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3
- Capitolo 1° -

La decisione che prende il cuore


Capitolo 3

“Finalmente siamo arrivati! Fiuu’! Non sembravano così distanti le terme quando le abbiamo viste da l
ontano!”disse Kaname.
“Bene, adesso possiamo andare a fare il bagno.”disse Kagome.
“D’accordo andiamo.”concordò Sango.
“Vengo con voi!”
“Mi dispiace Miroku, ma penso che dovrai abbandonare l’idea!”disse Sango pronta a sguainare il suo boomerang
gigante.
“Ehm, credo che io ed Inuyasha cominceremo ad andare!”rispose prontamente Miroku prendendo Inuyasha per
il colletto e trascinandolo via.
“Il “pericolo” Miroku sembra passato!”disse sollevata Kaname.
“Non ci scommetterei! Torna sempre all’attacco e ti giuro che non si arrende molto facilmente!”le rispose Sango
con un’espressione rassegnata.
“Ci sarebbe un problema, io non ho un costume per fare il bagno!”
“Non ti preoccupare Kaname, ti presto io un asciugamano.”
“Ti ringrazio Kagome.”
“Figurati, ne porto sempre uno in più in caso di emergenza!”


Com’era rilassante fare il bagno nelle terme, Kaname non aveva mai provato una sensazione così piacevole,
il vapore che fuoriusciva dall’acqua la avvolgeva e la faceva sentire leggera, come se non ci fosse cosa al
mondo in grado di scalfirla, anche Kagome e Sango provavano le stesse sensazioni e per questo non avevano
alcun pensiero nella mente che potesse rovinarle quel momento così rilassante.
D’un tratto Kaname sentì un rumore fra i cespugli che ruppe quell’atmosfera così rilassante che si era creata
attorno a lei, si alzò appena e vide un ciuffo di capelli nero spuntare da un arbusto davanti alle terme dove
stava facendo il bagno con le sue amiche.
Quando finalmente capì, urlò”aaahhhaaahhh!!!!”
Quell’urlo mise in allerta anche Sango e Kagome che si risvegliarono dalla loro pace e subito chiesero a
Kaname cos’era successo, lei non rispose e puntò il dito verso un piccolo arbusto con qualcosa di nero che
spuntava dal dietro e Sango fu la prima a capire ma non urlò, invece quando a capire fu Kagome, urlò così forte
che Miroku si accorse subito di essere stato scoperto.
Le ragazze cominciarono a schizzarlo dicendo frasi tipo”Razza di maniaco!” “Ma non ti vergogni!”
Solo dopo si accorsero che l’idea di schizzare Miroku era stata a dir poco pessima, infatti, il monaco stava
perdendo l’equilibrio e cadendo nella loro vasca.
Quando cadde una miriade di schizzi bagnarono le tre ragazze che urlarono ancora più forte costringendo
Miroku a rialzarsi immediatamente, ma quando lo fece non si era accorto che il suo asciugamano era rimasto
in acqua.
Le ragazze smisero di urlare per un attimo e si accorsero che Miroku aveva perso l’asciugamano,
diventarono bordo dalla vergogna e ricominciarono a schizzarlo.
Intanto le urla avevano raggiunto Inuyasha che si stava dirigendo verso la direzione dal quale provenivano,
solo quando arrivò a destinazione si rese conto di quel che stava succedendo, era chiaro che Miroku ne
aveva combinata un’altra delle sue, così gli si avvicinò e gli chiese”Cosa stai facendo qua nudo è Miroku?”
Poi si voltò e vide davanti a lui le tre ragazze mentre stavano facendo il bagno che si erano dirette verso i loro
vestiti, e quando videro Inuyasha, anche lui li mentre stavano cercando di fare il bagno, presero scarpe, pettini,
asciugamani e tutto quello che riuscivano a trovare intorno a loro, costringendo i due invasori ad una ritirata strategica.
Miroku raccolse l’asciugamano, lo strizzò, se lo legò intorno alla vita e disse”Con permesso ragazze!”poi si
diede alla fuga.


L’ora del bagno era ormai finita, infatti il cielo si stava scurendo e il sole stava tramontando in mezzo ad
una miriade di nuvole che non promettevano niente di buono, Kaname guardava stranita Miroku, ripensando a quel
pomeriggio gli venne da sorridere, poi il suo sguardo passò a Sango e Kagome, sempre quel pomeriggio non gli avevano più
rivolto la parola e la cosa che gli dava più fastidio è che aveva la sensazione che Sango la trovasse simpatica e che volesse
conoscerla, ma secondo lei Kagome glielo impediva.


Cenarono tutti con appetito visto che avevano saltato il pranzo e dopo di questo delle piccole goccioline bagnarono il
terreno arido e il gruppo cercò un riparo per la notte.
Trovarono una grotta abbandonata che faceva proprio a caso loro così vi entrarono.
E’ vero, non era il massimo della comodità, però tra dentro la grotta all’asciutto o fuori al bagnato, era molto meglio dentro.
Tutti si stesero sopra i loro morbidi letti e si addormentarono in pochi minuti, tutti a parte Kaname, che, come al solito, non riusciva a prendere sonno *Uffa! Chissà perché quando non dormo nel mio letto faccio sempre fatica a prendere sonno! E’ proprio seccante. *
Poi si voltò indietro e guardò i suoi amici dormire come sassi *Beati loro! *
Decise di uscire dalla grotta e di andare a fare una passeggiata incurante della pioggia che continuava imperterrita a cadere.
Si sedette sotto ad un alberò e aspettò che la stanchezza arrivasse ammirando il panorama che, secondo lei, era magnifico anche quando pioveva.
Si stava per addormentare, quando vide una figura che si stava dirigendo verso di lei, la sua prima reazione fu quella di alzarsi in piedi e di scappare, ma una calda voce di donna la fermò “Non scappare, non ti mangio mica!”
Kaname, che era rimasta ferma immobile, riconobbe subito quella voce “Tu…tu sei Kikyo!?”
“Certo che sono io!” si lamentò la ragazza, ma nel suo tono di voce c’era un po’ di sarcasmo “Comunque non sono qui per affrontarti, ma solo per parlare con te.”
“E perché vuoi parlare proprio con me? In fondo sono l’ultima arrivata!”
“E’ proprio per questo che voglio parlare con te, avrei potuto farlo anche con Kagome o Sango, ma le conosco bene, Kagome mi odia…”
“..certo, hai cercato di ucciderla più di una volta! Come puoi pretendere di andare d’amore e d’accordo con lei!” la interruppe Kaname.
“Forse hai ragione, comunque mi piacerebbe avere un’amica, non hai idea di quanto mi senta sola, io! Però tu mi sei sembrata simpatica…e poi sei l’unica che io non abbia tentato di uccidere!”
“Il tuo ragionamento non fa una piega! Però posso chiederti perché non sei rimasta sorpresa quando ti ho detto che hai cercato di uccidere Kagome malgrado io non fossi li con voi e nessuno l’abbia mai raccontato a me?”
“Semplice, vi ho seguito per tutto il tempo!”
“Ci hai seguito?!”
“Si, e non fare quella faccia stupita, capito! Guarda che lo so che avevi percepito la mia presenza!”
“E tu come fai a sapere che io sapevo che tu ci stavi seguendo?!”
“Hey! Non mi piacciono i giochi di parole!”
“Comunque adesso passiamo alle cose serie!”
“Quali cose serie? Io voglio solo fare conversazione e…”
“Non mentirmi Kikyo! Non puoi aver fatto tutta questa strada solo per parlarmi di queste cose!”
“Uffa! Sei troppo in gamba! La prossima volta farò meglio a trovarmi un’amica più stupida!”
“Grazie per il complimento!”
Dopo quelle parole le due ragazze cominciarono a ridere, era la prima volta per tutte e due che trovavano una vera amica e che ridevano di gusto tra ragazze, infatti per loro era molto difficile trovare amiche vere, Kikyo era morta da cinquant’anni e tutti consideravano Kaname troppo infantile perché riusciva a parlare solo di manga e cartoni animati.
Kaname smise di ridere per un attimo perché sentiva che se avesse continuato ancora la sua pancia sarebbe scoppiata e osservò Kikyo, era così bella quando rideva, anche lei che seguiva le puntate di quella serie tv da casa sua non l’aveva mai vista ridere, i suoi capelli nero corvino erano bagnati fradici e gli cadevano sulle spalle raccolti in una coda, le sue mani le sue gambe e tutto il suo corpo si muoveva sinuosamente, ma la cosa più straordinaria erano i suoi occhi che finalmente risplendevano di una nuova luce, non sembravano più gli occhi di uno spirito in cerca di vendetta, ma quelli di una ragazza felice, allegra e spensierata, altro che Kagome, quando Kikyo sorrideva diventava di gran lunga più bella di lei e di tutte le ragazze esistenti sulla Terra, adesso capiva perché Inuyasha si era innamorato di lei…
Subito dopo questo pensiero gli venne poi in mente che era la prima persona dopo Inuyasha che era stata in grado di far sorridere Kikyo e ne era orgogliosa!
Kikyo smise di ridere, abbassò il volto e mormorò “Era da tanto che non sorridevo così…” e i suoi occhi si riempirono ancora una volta di tristezza “…da quando Inuyasha mi ha abbandonato!”
Kaname a quelle parole le sorrise, era così dolce Kikyo, non aveva ancora dimenticato Inuyasha e si era rassegnata ai sentimenti che lui provava per Kagome, così sentì il dovere di dirle qualcosa di rassicurante “Kikyo, Inuyasha non ti ha abbandonato! E’ solo che prova qualcosa anche per Kagome, ma ti assicuro che tu occupi ancora un posto importante nella sua vita, altrimenti si sarebbero almeno baciati una volta!”
Kikyo si voltò verso Kaname che si accorse che gli occhi della sacerdotessa erano pieni di lacrime, Kikyo rimase ferma per un attimo, poi abbracciò Kaname alla vita e cominciò a piangere.
“Kaname, mi sento così sola! Io…io amo Inuyasha, ma a lui piace anche Kagome e finche ci sarà lei, lui non si curerà minimamente di me!”
Kaname era ancora stupita dalla reazione di Kikyo, infatti era la prima volta che la vedeva piangere, ma era felice perché con lei Kikyo si lasciava andare, non aveva paura di mostrarle la sua fragilità e la sua felicità, e questo voleva dire chela considerava una persona importante per lei, una vera amica.
Così lo stupore del suo viso lasciò spazio alle tenerezza “Stai tranquilla, tutto si sistemerà, Inuyasha si renderà presto conto della persona che ama veramente e se quella persona non sarai tu non avrai alcun motivo per piangere a causa sua, perché vuole dire che non ti merita!” le disse Kaname accarezzandole i capelli.
Kikyo alzò lo sguardo e guardò Kaname che la stava osservando”Ti ringrazio Kaname!” pronunciò queste parole poi abbassò lo sguardo, si rimise a piangere e tra i singhiozzi sussurrò “Sei…sei così gentile con me, e pensare che se fossi arrivata prima avrei potuto cercare di uccidere anche te!”
“Non dirlo neanche per scherzo!” disse Kaname in tono serio.
Poi la sua voce si addolcì e continuò “Non mi avresti mai fatto una cosa del genere, anzi, se fossi arrivata prima, adesso saremmo già amiche da molto più tempo! E in qualità di tua amica non posso permetterti di piangere per una creatura inferiore come un ragazzo, quindi ti ordino di smettere di piangere!” concluse con un sorriso.
Kikyo si sentiva rafforzata dalle parole dell’amica, così si asciugò le lacrime con il suo kimono bianco, si sedette nuovamente vicino a Kaname e disse ridendo “Ho visto che anche tu ti diverti mica male con Inuyasha. Non è che piace anche a te?!”
“Come fai a sapere che mi diverto con lui ?!” il tono di Kaname, da quello di un’adulta responsabile passò a quello di una bambina alla quale hanno appena rubato il lecca-lecca.
“Dai si vede lontano un chilometro, e secondo me tu gli piaci!”
Kaname diventò rossa “Dici…dici davvero?”
“Lo sapevo!” disse Kikyo ignorando la domanda di Kaname “Anche a te piace Inuyasha!”
“No, ma che dici! Non è vero!” Kaname continuava a parlare in tono indispettito, ma non serio, perché aveva capito che Kikyo non le stava dicendo tutto questo per litigare con lei, ma solo per prenderla in giro.
“Certo, certo, non è vero he! E allora perché sei arrossita?”
“Non sono affari tuoi!” e tirò fuori la lingua alla sua amica che aveva già cominciato a ridere.
Però, anche se non voleva ammetterlo, anche a lei piaceva Inuyasha, e se ne rendeva conto ogni giorno di più, ma non si sentiva affatto gelosa di Kikyo, come Kikyo non si sentiva gelosa di lei, erano amiche e per nulla al mondo avrebbero voluto che la loro amicizia fosse interrotta da Inuyasha!
“Tu conosci bene Kagome?” chiese ad un tratto Kaname e Kikyo smise di ridere, ma mantenne lo stesso il sorriso.
“Perché mi fai questa domanda?”
“Perché sembra odiarmi anche se non le ho fatto niente! Mi ha odiato dal primo momento che mi ha visto e impedisce a Sango di diventare mia amica, cioè, non è lei personalmente a impedirglielo, però è come se lo fosse, perché Sango è amica di Kagome e visto che gli sto antipatica lei mi sta alla larga per non tradire Kagome anche se vorrebbe conoscermi!” Kaname aveva il fiatone dopo questa lunga serie di parole pronunciate urlando e senza mai riprendere fiato.
Kikyo era divertita da questo comportamento “Hey, calmati, non c’è bisogno di urlare!”
“Certo che c’è bisogno!” disse Kaname urlando ancora più forte.
Kikyo non sembrava intimorita dalle sue urla, anzi, sembrava divertirsi!
Quando Kaname si calmò disse “Cosa ci troverà mai di speciale Inuyasha in Kagome! Me lo vuoi spiegare? Tu sei molto più carina e gentile di lei, eppure…”
“Hai ragione” la interruppe Kikyo con un tono sicuro” Anche tu sei molto più carina, gentile e simpatica di lei! Sai che ti dico, la prossima volta voglio provare a tornare in vita riprendendomi la mia anima da Kagome!”
“Questo è lo spirito giusto! Solo che c’è un problema, forse mentre ci seguivi non hai ascoltato bene, sono anch’io una tua reincarnazione, quindi uccideresti anche me!”
Kaname lo disse sorridendo, ma sapeva che quello che stava dicendo era vero e Kikyo se ne accorse subito e assunse un’aria più seria.
“Mi dispiace Kaname io non…”
Kaname la rassicurò “Non ti preoccupare, non potevi saperlo, non è colpa tua, so che non potresti mai farmi del male!”
Restarono in silenzio per un po, poi Kaname decise di cambiare argomento “Che stupide che siamo! A tutte e tre piace Inuyasha e quel deficiente si è innamorato di tutte e tre!”
“Hai ragione! Chissà cosa ci troviamo di speciale in lui!”
Kaname sorrise e rispose “Forse sono le sue orecchie!”
Tutte e due si immaginarono le orecchie di Inuyasha e scoppiarono in una fragorosa risata.
Poi si accorsero che era notte fonda e Kaname decise che era ora di tornare nella grotta.
Osservò per un attimo il cielo, aveva smesso di piovere e le nuvole si erano diradate, così poteva osservare le stelle prima di andare a dormire.
Quando decise che le aveva osservate a sufficienza si alzò “E’ meglio che ci salutiamo, è tardi e Sango e gli altri mi verranno a cercare se non mi trovano nel mio letto!”
“Hai ragione. Mi ha fatto piacere parlare con te!”
“Anche a me! Ci rivedremo?”
“Puoi contarci!” disse Kikyo mentre si allontanava.
“Ma non so dove trovarti!”
“Non ti preoccupare, ti troverò io!”
“Va bene! Ci vediamo allora Kikyo! Amica mia!”
“Ci vediamo…” urlò Kikyo “…amica!” aggiunse abbassando la voce, quasi non volesse farsi sentire e restò ad osservare Kaname mentre si allontanava nella foresta e si dirigeva verso la grotta, poi anche lei scomparve nella la fitta vegetazione.


Quando Kaname tornò vide che tutti stavano ancora dormendo e tirò un sospiro di sollievo, si guardò intorno e vide Inuyasha, com’era bello quando dormiva e adesso che era riuscita a capire quello che provava per lui grazie a Kikyo si sentiva ancora di più attratta da lui, così gli si avvicinò piano, gli diede una dolce carezza sulla guancia e gli sussurrò in un orecchio “Buona notte….Inuyasha!”
Poi si diresse verso il suo letto e si addormentò in un attimo, non si era accorta che gli occhi di Inuyasha si erano spalancati subito dopo la sua buona notte e che aveva sentito tutte le sue parole, la sua carezza e si era accorto che era stata fuori tutta la notte.
Così le si avvicinò si chinò su di lei e le sussurrò a sua volta “Buona notte Kaname!” e le diede un leggero bacio sulla guancia, poi si sedette e continuò a dormire, Kaname si svegliò perché le sembrava di aver udito la voce di Inuyasha, alzò la testa dal cuscino ma lo vide immobile, come prima, si era accorta che la posizione non era la stessa, ma non ci badò non trovandoci niente di strano in questo, riappoggiò il viso sul cuscino e si addormentò profondamente.




CONTINUA….









































































































 
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