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- Capitolo 1° -
La decisione che prende il cuore
“ “ parlato
* * pensato
Capitolo 1
“Che bello che è stato l’episodio di oggi di Inuyasha!!!”
Kaname spense la televisione e si avviò verso la sua camera *Come mi piacerebbe vivere
un’avventura…combattere contro i demoni e avere finalmente degli amici veri*
in cuor suo sapeva che non sarebbe mai stato possibile, ma lei continuava a sperare che
un giorno lei sarebbe stata lì, con Inuyasha, Kagome, Shippo,Miroku e tutti gli altri, così
anche lei avrebbe difeso la Terra e si sarebbe resa utile….utile, quella parola le dava proprio
una bella sensazione.
Non c’era molto da fare nel piccolo paesino in cui abitava e non succedeva mai niente di nuovo…
*Eh si una bella avventura è proprio quello che mi ci vorrebbe! *
e con questi pensieri che le frullavano nella mente chiuse gli occhi e si addormentò.
La mattina dopo si svegliò come al solito in ritardo, si lavò molto velocemente, si infilò la
sua divisa verde e si avviò verso la scuola.
Percorse la strada di tutti i giorni immersa nei suoi strani pensieri *cavolo!!!! L’interrogazione di
storia, me n’ero completamente dimenticata! * ma i suoi pensieri furono interrotti quando
vide una piccola capanna che non aveva mai notato prima.
Decise di avvicinarvisi, si fermò davanti alla porta e, prima di entrare, bussò due o tre volte
per essere sicura che non ci fosse nessuno.
Aprì la porta e….e…” etchi!!!!!! C’è nessuno?!”
Quella casa era piena di polvere e da questo dedusse che non era abitata da tempo, vide
Una piccola porta che sembrava condurre a un piano sotterraneo.
Kaname si avvicinò e diede una poderosa spinta alla porta; come stava diventando eccitante:
era come scoprire un mistero che era stato nascosto al mondo da milioni….anzi miliardi di anni.
Scese la gradinata che portava al piano di sotto, non riusciva a vedere niente, era tutto buio,
non c’era neanche una luce, così non impiegò molto a inciampare e cadere giù dalle
scale.
Si rialzò con una mano appoggiata sulla schiena “haio! Che botta!”
si guardò intorno e non vide nulla di speciale in quella stanza.
Stava per andarsene con il morale a terra, quando si accorse che in fondo alla stanza c’era
un vecchio pozzo polveroso, si avvicinò ad esso, le ricordava qualcosa, ma non riusciva a ricordare
cosa.
Così, vi guardò dentro, ma, visto che non riusciva a vedere niente, si sporse ancora…ancora e ancora,
fino a che non si sporse così tanto che vi cadde dentro.
Si sentì cadere per alcuni secondi che sembrarono un’eternità, poi sentì la terra sotto di sé, ma
l’impatto fu così violento che svenne sul colpo.
Quando riaprì gli occhi *Dove sono? Ah giusto, sono caduta nel pozzo * ma poi si guardò intorno e si
rese conto che il paesaggio che le stava intorno era tutt’altro che il fondo di un vecchio pozzo, ma
non era neanche la sua città.
Allora dove si trovava?!
Era un paesaggio indubbiamente bello; da dove era seduta lei poteva vedere monti, colline, boschi,
distese di erba e tutto questo era completamente incontaminato dalle opere dell’uomo.
Quello spettacolo le fece dimenticare per un attimo in che guaio si trovava, ma tornò subito alla realtà
e cercò con lo sguardo una qualsiasi forma di vita per chiedere informazioni su dove si trovava in quel
momento.
Ad un tratto vide una vecchia signora che si incamminava lungo ad un sentiero con il viso coperto
da un sottile velo azzurro, le si avvicinò e le posò una mano su una spalla “Mi scusi, mi sa dire dove mi
trovo in questo momento?”
La vecchia fece un cenno con le spalle, poi si voltò verso la ragazza.
Kaname la guardò stupefatta “aaahhhhaaaahhhh!!!!!”
La vecchia signora aveva una faccia tutt’altro che umana: era una sorta di…di…di demone-volpe!
La povera ragazza si mise a correre con tutta l’energia che aveva in corpo, ma il demone, dopo essersi
liberato dal travestimento, si mise ad inseguirla e la afferrò per una caviglia.
Kaname cadde rovinosamente a terra.
Ancora un po’ stordita vide davanti a sé un oggetto che brillava, lo raccolse e quando il demone-volpe
iniziò a trascinarla via, lei si voltò di scatto e gli puntò addosso quella punta di freccia.
Il demone in principio non era per niente intimorito da quella misera punta di freccia, ma quando
la ragazza spaventata e in preda al panico gliela conficcò nel petto, essa cominciò a brillare di una strana
luce rosa che finì per abbagliarla.
Quando riaprì gli occhi il demone era scomparso, forse era scappato? Forse era invece morto?
Non lo sapeva, ma non intendeva di certo restare li ferma a scoprirlo.
Cominciò a correre verso il gruppo più vicino di capanne, una volta arrivata si appoggiò alla porta di una
di esse e vi si fiondò dentro senza convenevoli per paura che si facesse vedere un’altra specie di demone
ancora più terribile di quella in cui si era imbattuta prima.
Dentro la capanna c’era un’atmosfera accogliente, fece scorrere velocemente il suo sguardo fino a che
notò un gruppo di persone, anzi, ragazzi che la stavano fissando con aria stranita.
Kaname invece era rimasta come impietrita, perché uno di loro era un demone, per essere più precisi un
mezzo demone, ma la cosa che la spaventava di più era che lei conosceva bene quel mezzo demone;
lo aveva già visto molte volte.
Quando ebbe finalmente il coraggio di muoversi riuscì a dire con un soffio di voce, quasi come non volesse
ancora credere che quello che stava vedendo con i suoi occhi era reale “Inu…Inuyasha…”
CONTINUA…
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