torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: SOLE PER SEMPRE!
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ireth galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/06/2005 23:21:21

i nostri amati eroi di saiyuki alle prese con la nostra vita quotidiana... o quasi... leggete leggete!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
SOLE PER SEMPRE!
- Capitolo 1° -

<<Uffa!>> sbuffò un ragazzino dagli occhi che ricordavano il colore dell’oro. <<Io non ci capisco nulla!>>. Urlò portandosi le mani dietro la testa e lasciandosi andare sulla sedia. <<Oh, insomma, Goku!>> cercò di calmarlo un giovane ragazzo dagli occhi verdi e dall’aria gentile. <<La matematica non è, infondo, così complicata! Devi solo applicarti di più!>> aggiunse alla fine come se fosse il modo per risolvere il problema. <<Si, ma continuo comunque a non capire!>>. <<Questo perché sei solo e comunque una inutile scimmia!>> lo canzonò un ragazzo dagli occhi e capelli del colore del sangue, entrando nella camera in cui Goku ed Hakkai stavano studiando. <<Taci, pervertito di un kappa!>> rispose a tono il ragazzino. <<Come mi hai chiamato, stupida scimmia?>> urlò il Gojio. <<Kappa! Ti ho chiamato Kappa! Perché sei proprio uno scarafaggio!>>. <<Ma tu senti questo stro… >> di colpo però il rosso sentì un brivido percorrergli la schiena, quando la voce profonda e gelida di un ragazzo dai capelli color del grano e dagli occhi viola gli disse: <<Vedi di non fare troppo casino o giuro che ti sbatto fuori di casa…>>. <<Oh, Sanzo! Ben svegliato!>> lo salutò amichevolmente Hakkai. <<Vorrai dire “Mal-svegliato!”! Mi spieghi come tu mi abbia convinto a fare le copie di chiavi del mio appartamento ed a darle a voi due?>>chiese avvicinandosi ad un piccolo tavolino e togliendo di mezzo tutte le bottiglie di birra e cicche di sigaretta. <<Perché Goku ha bisogno di ripetizioni di matematica, o perderà l’anno!>> gli spiegò con mitezza. <<Tsk… meglio farglielo perdere che dovere vedere ogni santo giorno il maniaco…>> rispose con molta calma il biondo, al che Gojio si arrabbiò. <<Maniaco a chi? Cosa posso farci se io piaccio alle donne e tu, invece, te la fai con gli uomini?>> beccò il rosso. Il nervo di Sanzo si ruppe. <<Mi stai dando del Gay?>> chiese senza nemmeno voltarsi. Goku e Hakkai fecero un passo indietro, sapendo già quali sarebbero state le reazione dell’amico biondo. Quindi Gojio si fece coraggio e rispose: <<SI! Sei solo un Gay>> urlò tutto d’un fiato. <<Vai all’inferno!>> sbottò di colpo Sanzo prendendo una bottiglia di vetro e alzando il braccio per tirargliela addosso, ma fortunatamente un atletico e quanto mai scattante Hakkai fermò la follia del biondino bloccandogli il braccio. <<Suvvia, suvvia Sanzo! Non arrabbiarti così tanto!>> cercò di calmarlo togliendogli la bottiglia dalle mani. <<Guardati le spalle! Perché la prossima volta non ci sarà Hakkai a salvarti!>> sentenziò Sanzo con il dito puntato su Gojio. <<Uuuuuuh! Sai che paura!>> lo prese in giro il rosso, che però si beccò un occhiataccia di Hakkai. <<Sanzooooooo! Ho fameeeeeeee!>> sbottò di colpo Goku strusciandosi avidamente su una gamba di Sanzo. <<Sta zitta! Bakasaru!>> lo rimproverò con un colpo di harisen. <<Ahia! Sanzo mi hai fatto male!>> piagnucolò il ragazzino. <<E’ quello che ti meriti!>> lo rimproverò il rosso, ma anche lui si beccò una bella sventagliata. <<Bè, ormai sono quasi le otto e mezza, perché non andiamo a mangiarci una pizza?>> propose allegramente il ragazzo dagli occhi verdi. <<Siiiiiiiiii!>> approvò con entusiasmo il ragazzino correndo subito nella sua camera per prendere il cappotto. <<Bè, l’idea non mi dispiace!>> rispose Gojio accendendosi l’ennesima sigaretta. <<Tsk…>> fu la tipica approvazione del biondino che seguì Goku in camera per indossare anche lui il cappotto.
Sanzo ed i suoi amici erano il gruppo più gettonato tra le ragazze. Camminavano in gruppo e quell’atteggiamento misterioso li rendeva ancora più belli. Sanzo indossava dei pantaloni neri e una maglietta nera con una grande croce rossa al centro il tutto abbellito da un bellissimo e morbido cappotto bianco; Goku era più sportivo: stivali neri, pantaloni tra quarti neri, maglietta bianca e giacca con disegni militari; Gojio aveva una giacca bianca, maglietta nera, pantaloni rosso scuro e scarponcini neri; Hakkai indossava un cappotto corto marrone chiaro, jeans grigi e maglietta bianca. Insomma: un bel colpo d’occhio. <<Salve bella signorina…>> cominciò Gojio appena entrato nella pizzeria ed avendo adocchiato una graziosa cameriera. <<… sei libera questa ser…>> non concluse la frase a causa della forte pedata da parte di un certo biondino. <<Vedi di non farci cacciare anche questa volta!>> lo rimproverò avvicinandosi alla cassa e chiedendo un tavolo per quattro. <<Ma a me non basta un pizza!>> avvertì subito la scimmia guardano, anzi, scrutando il menù. <<Bè, per questa volta ti dovrai accontentare!>> cercò di dissuaderlo con il suo dolce sorriso Hakkai. <<Allora, siete pronti per ordinare?>> chiese una graziosa cameriera dai lunghi capelli viola. <<Si, Yaone…>> rispose prontamente Sanzo porgendole i menù. <<Prendiamo tre pizze medie ed una grande…>> disse guardando con un occhio Goku che era leggermente arrossito. La serata passò abbastanza piacevolmente, se non fosse stato per il fatto che già Gojio, dopo dieci birre, era crollato sotto l’effetto dell’alcool. <<Non credo potrà guidare per questa notte…>> commentò Hakkai reggendo l’amico ubriaco. <<Sarebbe meglio che passasse la notte da te…>> aggiunse alla fine guardando Sanzo egli occhi, che però per poco non ebbe un mancamento. <<Da me? Ti sei bevuto il cervello?>> chiese senza alcun ritegno. <<Come glielo porto a casa? Io abito lontano e vado in autobus!>> <<Tsk!>> rispose il biondino infastidito, ma che comunque, prese l’amico in spalla e tornò a casa seguito da un Goku leggermente assonnato, che però poté crollare tra le braccia di Hakkai che lo portarono fino all’appartamento. <<Mi ha fregato pure il letto!>> imprecò a bassa voce Sanzo vedendo l’amico ubriaco che poltriva nel suo letto. Quindi chiuse la porta della camera ed aiutò Goku a spogliarsi ed a mettere il pigiama. <<Stupida scimmia!>> si lamentò quando il ragazzino diede per sbaglio un pugno nello stomaco a Sanzo che dovette a stento trattenere le lacrime. Fatto ciò: uscì dalla camera cercando di non fare rumore, quindi ritornò nella stanza dove Goku e Hakkai avevano studiato e mise tutto in ordine. Si tolse la scarpe e si sostituì la maglia nera con una canottiera bianca. Prese una coperta da un armadio e costruì un caldo e morbido letto sul divano. Si addormentò dopo pochi minuti.

“Che mal di testa!” pensò tra se Gojio mettendosi una mano sulla fronte. Si era appena svegliato e la luce che proveniva dagli spiragli della serranda gli ferivano gli occhi. Si guardò intorno cercando di capire dove diavolo fosse finito. Ma capì subito quando vide l’harisen di Sanzo adagiato su una sedia. Si tirò su e si rese conto di non avere più i pantaloni che però erano finito ai piedi del letto. Quindi, infilatosi questi, uscì lentamente dalla camera e si diresse al bagno. Lì, dopo essersi rifocillato per bene, un conato di vomito lo portò a rigettare nel gabinetto. <<Che schifo…>> imprecò a bassa voce uscendo dal bagno e portandosi i capelli indietro. “Aspetta, ma se tu stavi dormendo nella sua camera: dove ha dormito lui?” si chiese di colpo. Con passo svelto si diresse in quella di Goku, dove però dormiva solo il ragazzino. Quindi entrò nel salone e lì: lo vide. Era tutto accovacciato in un angolo del divano e dormiva beatamente come un bambino. A Gojio fece tenerezza. Gli si avvicinò però si accorse che il volto del biondino era leggermente contratto dal dolore. “Non sarà che…” cominciò a supporre il rosso, che però ebbe tutte le certezze poggiando una mano sulla fronte di Sanzo. <<Scotta…>> disse in un sussurro Gojio tirando di colpo la mano indietro. Non perse tempo. Avvolse, cercando di non svegliarlo, il biondino nelle coperte per bene. Quindi poi, facendo appello alle poche forze rimaste dopo la sbronza, prese Sanzo si peso e lo sollevò. Lo portò nella camera da letto e lì, lo infilò sotto le coperte. <<Dovresti ringraziarmi…>> disse piano con un leggero ghigno stampato in volto. Quindi uscì dalla stanza e andò in cucina a prepararsi un caffè. “Mamma mia! Questo tizio è un maniaco dell’ordine!” pensò tra se quando aprì un armadietto e vide tutte le tazzine divise per grandezza e colore. <<Uhm… dov’è Sanzo?>> chiese una voce assonnata alle sue spalle. <<Scimmia, il tuo padrone sta dormendo, credo si sia preso un bel raffreddore.…>> rispose Gojio mentre che Goku si sedeva su una sedia. <<Quindi mi prepari tu la colazione?>> chiese svegliandosi completamente e aspettando impaziente. <<Perché non te la prepari da solo?!>> lo prese in giro. <<Ma io non so cucinare!>> rispose con le lacrime agli occhi. <<Uff… Sanzo ti vizia troppo!>> si lamentò il rosso cominciando a cercare qualcosa da preparare per il ragazzino. <<Cosa mangi di solito?>> chiese. <<Bè… di solito latte, biscotti, cornetti e pluncake!>> rispose già emozionato. <<Eh eh! Allora oggi assaggerai la più buona colazione che tu abbia mai mangiato!>> annunciò alzandosi le maniche e cominciando a cucinare. Dopo pochi minuti una fumante, bruciata e puzzolente colazione si presentò di fronte a Goku, che alla vista di quella oscenità scoppiò a piangere. <<Voglio la mia colazione!>> urlò scendendo dalla sedia con l’intenzione di svegliare Sanzo. <<Oh, insomma, cos’è tutta questa confusione?>> chiese una voce gentile e pacata. <<Hakkai… sigh sigh… ho fame!>> balbettò il ragazzino tra i singhiozzi. <<Per fortuna sei arrivato!>> disse Gojio che già stava buttando la sua creazione nell’immondizia. <<Ti preparo io la colazione…>> disse Hakkai scompigliando i capelli di Goku, che subito smise di piangere e si rimise al suo posto. <<Dov’è Sanzo?>> chiese Hakkai che già si era messo a lavoro. <<Questa notte ha dormito sul divano e deve avere preso freddo… scottava, quindi lo infilato nel su letto.>> rispose accendendosi una sigaretta e sedendosi anche lui al tavolo. <<Allora dopo vado a portargli la colazione…>> fece Hakkai cominciando a servire i due con abbondanti biscotti e con un fumante e quanto mai profumato pluncake. <<Evviva! Si mangia!>> annunciò Goku cominciando a spazzolare tutto quanto. <<Ehi, ehi, ehi! Lascia qualcosa anche per noi!>> si lamentò Gojio vedendo sparire anche la sua porzione. <<Volete fare meno rumore?>> chiese una voce gelida proveniente dall’entrata della cucina. Sanzo indossava un lungo maglione di lana e dei pantaloncini corti e delle calze lunghe. <<Sanzo, come ti senti?>> chiese Hakkai gentilmente. <<Starei meglio se non ci fosse tutto questo casino!>> sbottò colpendo con l’harisen i due litiganti. <<Io devo andare a lavoro, portate voi Goku a scuola…>> disse voltandosi e dirigendosi verso il bagno. <<Ehm, Sanzo, non sarebbe meglio se rimanessi a casa, oggi? Non hai per niente un bell’aspetto!>> lo fermò il ragazzo dagli occhi verdi, quanto mai preoccupato. <<Sto benissimo, mi basta un aspirina e via…>> rispose sbattendo la porta del bagno. <<Bè, è meglio che vada anch’io, adesso…>> comunicò Gojio infilandosi il cappotto. <<… il mio manager potrebbe arrabbiarsi se non mi vede a casa…>>. Quindi uscì. <<Bene, Goku! Perché non vai a vestirti, così ti porto a scuola!>> consigliò Hakkai al ragazzino. <<Siiiii!>> rispose raggiante. Dopo una mezz’oretta la casa era vuota. Sanzo era andato a lavoro. Era un professore universitario: insegnava economia politica. Naturalmente tutte le ragazze che seguivano il suo corso lo facevano solo, ed unicamente per potere cercare di flirtare con lui, anche se poi ci rimanevano male vista la sua totale freddezza, che si diceva fosse dovuto ad un passato triste e doloroso. Si diceva avesse un figlio di circa dieci anni dagli occhi dorati ed i capelli lunghi; Gojio, invece, era un modello. Ogni mattina si recava nello studio e, con il suo paziente e diligente manager: Dokugakuji, faceva tutti i suo calendari. Hakkai era, anche lui, un professore, ma di liceo. Insegnava tutte la materie letterarie, ma si dilettava anche in quelle scientifiche, infatti, dava ripetizioni a Goku che, anche se dava l’impressione di essere un bambino, aveva sedici anni. <<Atchoo!>> starnutì Sanzo mentre che era in macchina, imbottigliato nel traffico. Di colpo il cellulare suonò. <<Pronto?>> cominciò lui. <<Ah, pronto, Sanzo? Sono Hakkai!>> rispose il giovane dall’altro lato del filo. <<Cosa c’è?>> chiese il biondino sospirando. <<Ecco, mi sono ricordato di avere un impegno, e quindi non posso andare a prendere Goku, dovresti andarci tu!>> disse leggermente amareggiato. <<Tsk… quella bakasaru… d’accordo, ci vado io!>> accettò chiudendo la chiamata e accorgendosi che erano già l’una e venti. <<Ma che diavolo!>> imprecò vedendo che il traffico non accennava a diminuire. <<Ehi, insomma, si può sapere che cavolo sta…>> cominciò ad urlare uscendo dalla vettura, ma di colpo, appena sceso giù, il rombo di uno sparo attirò la sua attenzione e vide in lontananza un ragazzo che scappava via: aveva i capelli neri con tonalità bluastre. Urla e grida riempirono la strada. Sanzo non capiva perché però tutti di colpo lo stessero osservando. <<Signore?>> lo chiamò un uomo poggiando una mano sulla spalla. <<Si sente bene?>> chiese, ma Sanzo non capiva. Si vedeva così tanto che era un po’ influenzato. Poi però di colpo un acuto dolore proveniente dal fianco gli fece capire: lui era stato la meta del proiettile. Poggiò una mano sul fianco e, appena premuto leggermente, la camicia bianca si tinse di rosso. <<Ah… io… non…>> balbettò prima di accasciarsi a terra svenuto.

Era passata un intera ora, ma di Sanzo non ne aveva visto neanche l’ombra. Cominciò a pensare che forse l’ho aveva abbandonato. Aspettò un'altra mezz’ora, quindi si decise a chiamarlo al cellulare. Ma nessuno rispose. Così, non sapendo cosa fare, si decise a chiamare Gojio. “Quello non fa mai nulla!” pensò tra se. <<Pronto?>> cominciò il rosso. <<Pronto, Gojio, sono Goku!>> rispose il ragazzino. <<Cosa c’è, stupida scimmia?>> chiese lui leggermente infastidito da quella strana chiamata. <<Ah, ecco… Hakkai doveva venirmi a prendere, ma si è ricordato di avere un impegno e così ha chiesto a Sanzo di venirmi a prendere, e io sto aspettando da più di un ora e mezza e lui non si è ancora fatto vivo! L’ho chiamato anche al cellulare, ma non risponde!>> spiegò la situazione tutto d’un fiato, quindi attese il verdetto dell’amico. <<D’accordo… >> sbuffò Gojio. <<… sto arrivando!>>. Chiuse lo comunicazione, quindi si rivolse al proprio manager. <<Senti, io devo andare…>>. <<Andare? E dove?>> chiese sbalordito Doku. <<Ecco, un mio amico è stato lasciato in tredici, ed io devo andare a prenderlo…>> rispose mettendosi il cappotto e dirigendosi verso l’ascensore. <<Ma questa è la tua grande occasione di spuntare sulle copertine dei più grandi ed importanti giornali!>> cercò di fermarlo, il rosso si infilò nell’ascensore e fece spallucce in segno di resa. Non sapeva perché, ma aveva un terribile presentimento. Scese negli scantinati e salì nella sua bellissima e sfavillante Ferrari, quindi partì il più velocemente possibile. Dopo pochi minuti era già arrivato. <<Goku!>> lo chiamò agitando un braccio. <<Grazie, Gojio!>> lo ringraziò il ragazzino seriamente dispiaciuto. <<Oh, non fa niente, invece, hai provato a richiamare Sanzo?>> chiese per cercare di mettere Goku a suo agio. <<Si, ma continua a non rispondermi!>> rispose demoralizzato. Gojio non rispose, si limitò a fare retromarcia e sfrecciare verso l’appartamento dei due. <<Vedi se ha lasciato qualche messaggio nella segreteria…>> suggerì Gojio quando salirono in casa. <<Si…>>. Il ragazzino si avvicinò al telefono e si accorse che vi erano due messaggi. Il primo: “Biiiip… Sanzo? Sono io, Hakkai! Ti lascio questo messaggio in caso io non sia riuscito a rintracciarti al cellulare e quindi tu sia già tornato a casa ignaro del fatto che non posso andare a prendere Goku e che quindi tu devi andare a prenderlo… Biiiip…” il secondo: “Buon giorno, sono il dottor. Ni, sono spiacente di avvertivi che vostro padre, Sanzo, è stato ferito gravemente ed adesso è ricoverato qui in ospedale… la preghiamo di raggiungerci immediatamente all’ospedale civico… Biiiip”. Gojio e Goku rimasero allibiti. <<No… non può essere lui…>> balbettò Goku già sull’orlo del pianto. <<Dai, muoviti!>> urlò Gojio prendendolo per un braccio e trascinandolo fuori casa. Scesero di corse per le scale, quindi risalirono in macchina e corsero all’ospedale. Arrivati lì chiesero ad una graziosa infermiera dove avessero ricoverato Sanzo, questa le rispose che era ancora però in sala operatoria. <<Potete aspettare lì…>> disse indicando delle poltroncine infondo alla sala accettazioni. <<Non voglio stare qui…>> disse Goku dopo che si erano seduti. <<… sento odore di sangue…>>. Gojio lo guardò. Per la prima volta vedeva il ragazzino veramente demoralizzato. <<Senti…>> disse poi poggiandogli una mano sulla testa <<… devo avvertire Hakkai, vuoi portato qualcosa da mangiare?>> chiese gentilmente. <<No… non ho fame…>> rispose stringendosi le gambe al petto. Gojio si allontanò, quindi chiamò Hakkai, che appena sentì la notizia lasciò quello che stava facendo e corse all’ospedale. Gojio ritornò a sedersi accanto a Goku. Non sapeva cosa dire. Sapeva che se Sanzo fosse morto Goku sarebbe caduto nella desolazione più totale. Dopo poco la porta della sala operatoria si aprì e da lì ne uscì fuori un dottore con il camicie giallo di plastica sporco di sangue. Se lo tolse velocemente e si avvicinò ai due che già aspettava impazienti. <<Come sta?>> chiese subito Goku che era scoppiato in lacrime. <<Sta bene, sta bene… quell’uomo ha la pellaccia veramente dura! Il proiettile è rimasto in superficie senza toccare organi vitale…>> rispose sorridendo. <<Meno male…>> sospirò Gojio contento della notizia. <<Possiamo vederlo?>> chiese subito Goku aggrappandosi al camice del dottore. <<Oh, calmati, ragazzo mio… non è ancora uscito da lì, devi aspettare che venga portato in una stanza privata!>> cercò di calmarlo. Quindi si allontanò. <<Gojio! Goku!>> una voce li chiamava. I due ragazzi si voltarono e videro uno stanco Hakkai arrivargli incontro. <<Hanf… hanf… come sta?>>chiese cercando di riprendere fiato. <<Come vuoi che stia? Quello non lo ammazzi neanche se gli spari in testa!>> rispose riprendo il suo sarcasmo. <<Ah, meno male!>> disse Hakkai portando una mano al petto per cercare di tranquillizzarsi. <<E tu?>> si rivolse a Goku che era ancora leggermente turbato. <<Come stai?>> chiese scompigliandogli i capelli. <<Ho fame…>> mugugno il ragazzino, al che i due amici capirono che era ritornato tranquillo.

<<Sanzo…?>> una voce lo stava chiamando. Conosceva quella voce, quante volte l’aveva sentita? Era una voce che quasi sempre poteva infastidirlo, ma la sera lo riempiva di gioia. Aprì un occhio. Una luce bianca gli ferì la vista. Quindi si portò una mano sugli occhi. <<Dove sono?>> chiese a Goku. <<Sanzo!>>esultò abbracciandolo. <<Ehi, scimmia… così mi fai male!>> lo rimproverò con quel poco di voce che aveva. <<Ti sei appena svegliato e già rompi?>> chiese Gojio entrando nella stanza con una tazza di caffè. <<Tsk…>> si tirò su a sedere. <<Se potessi in questo momento di prenderei ad harisenate…>> disse poggiandosi una mano sulla fasciatura. <<Cosa è successo?>> chiese Hakkai che stava seduto su una sedia. <<Non so… ero imbottigliato nel traffico, così sono sceso dall’auto, ma di colpo ho sentito uno sparo ed ho visto un tizio con dei capelli neri con sfumature bluastre…>> spiegò guardandosi intorno alla ricerca delle sigarette. <<Ehi, dove sono le mie Marlboro?>> chiese arrabbiato. <<Non credo dovresti fumare!>> azzardò Goku. <<Tsk, sta zitta bakasaru, io faccio quello che voglio…>> rispose, ma di colpo la voce del dottore attirò l’attenzione di tutti. <<Io, invece, credo che dovrebbe ascoltare suo figlio!>>. <<Perché non si fa i cavoli suoi?!>> si adirò Sanzo che già stava scendendo dal letto. <<Ehi, Sanzo, ma che credi di fare?>> cercò di fermarlo Gojio. <<Vado a prendere a calci quello stronzo che mi ha sparato!>> rispose con molta tranquillità. <<No, lei deve rimanere qui ancora per un'altra settimana!>> disse il dottore tirando il biondino per un braccio e cercando di rimetterlo a letto, ma Sanzo, a maggior ragione, si arrabbiò. <<Sto benissimo!>> sbottò scacciando la mano di Gojio e del dottore. Quindi vide la sua camicia e il cappotto adagiati su una sedia: li prese, se li infilò ed uscì dalla stanza con l’intenzione di tornare a casa. <<Su, credo che il nostro Sanzo non cambierà idea…>> fece Hakkai prendendo il ragazzino per mano ed uscendo anche lui seguito da Gojio. <<EHI! GUARDI CHE LA FERITA NON SI E’ CHIUSA!>> urlò il dottore prima che i quattro fossero usciti.

<<Perché vorrebbero ucciderti?>> chiese Hakkai mentre che sorseggiava una tazza di cioccolata calda. <<E io che ne so?!>> rispose sinceramente il biondino togliendosi la camicia. <<So solo che quel tizio non la passerà liscia…>> concluse alzando leggermente la benda e vedendo il buco della ferita. <<Ehi, Sanzo?>> chiamò Goku che era concentrato su un libro. <<Cos’è il petrolio?>> chiese leggendo attentamente sul libro. <<E’ una materia prima che si trova sotto terra: è nera e liquida… >> rispose sedendosi al tavolo di fronte a Gojio. <<…Non si mangia!>> aggiunse alla fine vedendo l’espressione di Goku che voleva dire: non ho capito comunque! Un rumore leggero ma costante attirò l’attenzione dei quattro: aveva cominciato a piovere. Tutti guardarono Sanzo, che non perse tempo: si alzò lentamente dalla sedia e senza neanche dar conto a nessuno andò in camera sua e si ci chiuse dentro a chiave. <<Quello sta diventando monotono…>> disse Gojio portandosi le mani dietro la testa. <<… comunque… Hakkai, mi dai le chiavi di casa che così prenoto cucina cinese: ho voglia di abbuffarmi!>> aggiunse. <<Oh, Ok! Goku, tu, visto che Sanzo starà così per un po’: vuoi venire a mangiare da noi?>> chiese con il suo dolce sorriso il giovane dagli occhi verdi al ragazzino. Questo però fece cenno con la testa di no: <<Preferisco rimanere qui, ho paura per Sanzo: se si dovesse sentire male?>>. <<Ma dai! Starà benissimo! Tanto qui ti annoieresti! Da noi, invece, potremmo giocare a carte e magari ti farò assaggiare della birra!>> lo incitò Gojio con un ghigno cattivo. <<Uhm… non so…>> Goku si voltò verso la camera del biondino, poi si rivoltò verso gli amici. <<…Bè… in effetti… Uff… Va bene, d’accordo!>> si rassegnò alla fine. Hakka uscì dalla cucina e si accostò alla porta della camera di Sanzo. <<Ah, ehm… Sanzo?!>> chiamò <<Goku viene a mangiare da noi, ok? Se ti dovessi sentire male, non esitare a chiamarci!>>. Non arrivò alcuna risposta. Hakkai quindi sospirò ed uscì insieme a Gojio e Goku.

<<Ah!>> gemette Goku svegliandosi di soprassalto. Si guardò intorno cercando di capire dove fosse: era nella sua camera. Poi si ricordò. Dopo avere giocate a carte con Gojio ed Hakkai fino all’una di notte, si era placidamente addormentato. Quindi l’aveva preso in braccio e l’aveva riportato a casa. “Sanzo!” di colpo l’unico suo pensiero si rivolse a suo padrone. <<Scese dal letto e vide che erano le sette del mattino. “E adesso chi mi prepara la colazione?” si chiese, ma subito il sorriso gli tornò in volto quando vide che aveva smesso di piovere. Si precipitò nel corridoio e lì vide che la porta della camera di Sanzo era, non più chiusa a chiave, ma accostata. Capì che doveva essere uscito, e ne ebbe la certezza quando sentì il rumore dello sciacquone del water. Aspettò fermo davanti la porta, poi questa si aprì. <<Cha fai qui, davanti alla porta?>> chiese un Sanzo abbastanza assonnato. <<Non sapevo se eri uscito o no!>> rispose sorridendo allegramente. Il biondino rispose al sorriso con una scompigliata di capelli per Goku, che fu subito felice di correre in cucina per aspettare la colazione. <<La tua è sempre la migliore!>> esultò il ragazzino mentre che mangiava velocemente tutto. Sanzo sorrise dolcemente ed il cuore di Goku per un attimo si fermò di fronte quel bellissimo sorriso che lo faceva risplendere ancor di più. <<Ah, ehm Sanzo?>> Il ragazzino prese l’occasione. <<Ieri pomeriggio… non ho potuto fare i compiti!>>. Di colpo il sorriso svanì per trasformarsi in un ghigno omicida. <<Ma d’avvero? E quale sarebbe il motivo?>> chiese prendendo una boccata di sigaretta. <<Ecco… prima sono venuto in ospedale e poi… ho giocato a carte con Gojio ed Hakkai!>> La sventagliata arrivò potente e puntuale. <<Ahiahiahia!>> piagnucolò Goku con le lacrime agli occhi. <<Tsk… così impari per una prossima volta!>> disse prendendo carta e penna e cominciando a scrivere la giustificazione per Goku. Ma lui era felice: il suo amato padre si era ripreso completamente. <<Vai a vestirti così ti accompagno a scuola e poi me ne torno a casa: oggi non mi va di lavorare…>> disse il biondino cominciando a lavare le tazze nel lavandino. Goku corse in bagno, si lavò velocemente e poi tornò nella sua camera. Dopo poco il telefono squillo. Il ragazzino non si preoccupò di rispondere, ma quando il telefono gli arrivò in testa capì che avrebbe dovuto rispondere lui. <<E’ Nataku!>> urlò Sanzo mentre che tornava in cucina. <<Pronto Nat?>> cominciò Goku cercando di infilarsi le scarpe con una mano sola. <<Ohi, Goku! Senti, li hai fatti i compiti di Greco?>> chiese il ragazzino con fare spigliato. <<No, mi dispiace! Ieri hanno sparato a Sanzo e sono andare in ospedale!>>. Rispose Goku. <<Oh, mi dispiace, ma adesso come sta?>> chiese Nataku con fare dispiaciuto. <<Adesso bene, ma mi sono preso un bello spavento! Comunque, perché ti servivano i compiti di greco?>> chiese accigliato. <<Ieri sono dovuto uscire con mio padre perché vuole assolutamente che impari il Karate… che seccatura!>> rispose. <<Scusami, ma adesso devo andare, devo prendere l’autobus, ciao ciao!>> concluse Nataku chiudendo la chiamata senza neanche dare il tempo a Goku di salutare. Quindi buttò il telefono sul letto e ricominciò a fare i nodi nelle scarpe. <<Ok!>> esultò alla fine dell’opera, ma di colpo un boato e il rumore di vetri che si rompevano lo fece saltare in aria. <<Sanzo!>> urlò correndo in cucina, ma lì lo spettacolo era raccapricciante: Sanzo giaceva quasi morto in un angolo, ricoperto di sangue e su di lui vi era un uomo, con i capelli neri e sfumature bluastre. L’uomo si voltò si voltò verso. <<Son Goku! Ti ho trovato!>> esultò avvicinandosi al ragazzino, che di colpo indietreggiò. <<Chi sei? E cosa vuoi da me e Sanzo?>> chiese urlando Goku. <<Da Sanzo? Io non voglio nulla da lui! Io voglio te!>> precisò prendendolo per un polso e avvicinandolo a se. <<Lasciami!>> urlò Goku cercando di liberarsi. Ma l’uomo fece comparire ai polsi, alle caviglie ed al collo delle catene. <<Tu sei mio!>> urlò l’uomo dandogli un pugno e stordendolo. Goku si sentì sollevare e potare via. <<S… Sanzo…>> balbettò vedendo la figura inerme che non respirava. Scoppiò in lacrime. <<SANZO!>> urlò con tutte le sua forze prima di svenire.

Sentiva le palpebre pesanti. Cercò di aprire un occhio, ma si accorse di vedere tutto rosso. Prima che svenisse del tutto aveva sentito qualcuno chiamare il suo nome. <<G… Goku…>> balbettò spuntando una grande quantità di sangue. Cercò di alzarsi, ma non si reggeva in piedi a causa di tutte le scaglie di vetro che lo attraversavano da parte a parte. Non sapeva che fare. Goku era stato portato via e lui adesso doveva avvertire Gojio ed Hakkai, ma non riusciva a muoversi. Si guardò intorno alla ricerca del telefono, ma si ricordò che era nella camera di Goku: troppo lontano per raggiungerlo. Cosa doveva fare? Per la prima volta nella sua vita Sanzo non sapeva come comportarsi. Gli era stato portato via l’unico essere che l’avesse mai fatto sorridere e di colpo era stato preso dal panico. Sputò ancora sangue nella speranza che gli atroci dolori che lo tormentavano potessero dargli la forza di pensare. Poi però capì che anche se avesse chiamato i due probabilmente non sarebbe neanche riuscito a spiegare la situazione: sarebbe scoppiato a piangere al telefono. Quindi si arrampicò alla sedia e si tirò su. Stette qualche minuto fermo per cercare di prendere equilibrio. Poi pian piano fece qualche passo. Si pulì, con un fazzoletto che era per terra, la faccia per non dare a vedere le sue condizioni e poi si infilò il cappotto. Quindi uscì dalla casa lasciando la porta aperta e barcollando scese negli scantinati e salì in macchina.

DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON DLIN DLON ! <<Ma chi diavolo è che suona così alle sette e mezza del mattino?!>> urlò Gojio scendendo dal letto e stropicciandosi gli occhi. <<Ah ah! Potresti aprire tu, per favore?>> chiese gentilmente Hakkai che stava rifacendo il suo letto e sfoggiando il suo sorriso migliore che però svanì subito quando sentì Gojio. <<Oh CAZZO! Hakkai! Hakkai! Presto corri!>> urlò il rosso. Hakkai corse alla porta e vide Gojio che reggeva Sanzo che era ricoperto di ferite dalla testa ai piedi. <<Ma che è successo?>> chiese il giovane dagli occhi verdi aiutando l’amico a reggere Sanzo che sta già crollando per terra. <<Ah!>> gemette sputando sangue per terra. <<G… Goku… è… stato… rapit…>> non ce la fece: squassò al suolo. <<Presto! Prendi una bacinella e delle bende!>> urlò Hakkai a Gojio. Sanzo si contorceva dal dolore. Urlava disperatamente, ma allo stesso tempo cercava di spiegare quello che era successo. <<Goku… ah!... Goku… è stato rapito!>> disse mentre che si voltava su un lato per sputare altro sangue. <<Rapito?>> chiese Gojio che era tornato con le bende. <<L’uomo… c… che mi ha sparato…>> concluse mentre che Hakkai lo prendeva per il busto e Gojio per le gambe e lo portavano sul letto appena fatto del giovane gentile. <<Goku…>> balbettò prima di svenire del tutto.

<<Ben svegliato Son Goku!>> lo salutò amichevolmente l’uomo dai capelli neri. <<Sono felice che tu sia ripreso!>>. Goku si guardò intorno: era in una specie di vecchio magazzino ed era stato legate con delle catene. <<Cosa vuoi da me?>> urlò dimenandosi. <<Ehi, ehi ehi! Calmati ragazzo mio!>> lo prese in giro avvicinandosi al ragazzino e toccandogli dolcemente la guancia. Ma Goku, per tutta risposta, gli sputò in faccia. <<Vedi di moderare i termini!>> sbottò l’uomo schiaffeggiandolo. <<Quello che voglio da te, Sono Goku…>> cominciò a spiegare. <<… io non chiedo altro che essere il tuo sole!>>. Il ragazzino rimase di sasso. Diventare il suo sole? Quel tizio dai capelli neri come la pece voleva sostituire il suo adorato Sanzo? Non riusciva a crederci. <<Il mio sole? Stai, forse, scherzando?>> chiese confuso Goku. <<No… naturalmente so che tu e quello stupido biondino siete troppo attaccati per potere cercare di convincerti con le parole, quindi…>>. Gli si avvicinò e, con forza, baciò il ragazzino, che però, preso alla sprovvista, morse le labbra dell’uomo. <<Mi fai schifo!>> urlò Goku. Ma l’uomo a maggior ragione sorrise e baciò nuovamente Goku, che questa volta non riuscì a morderlo, ma sentì che qualcosa si stava insinuando dentro la sua bocca. Era caldo e sapeva tanto dell’antibiotico che il suo adorato Sanzo gli faceva ingerire quando prendeva la febbre. <<Ora…>> ricominciò a parlare l’uomo. <<… Io, Homura, non ti farò mio, ma mi accontenterò…!>> concluse. Goku sentì il suo corpo andare a fuoco. La testa gli girava fortemente e un senso di vomito lo stava tormentando. <<C… cosa mi hai fatto?>> chiese prima di perdere i sensi. <<Oh, non preoccuparti… tra poco tu non ricorderai minimamente chi è Sanzo…>> gli spiegò Homura. “Dimenticare Sanzo?” si chiese tra se Goku “NO! IO NON VOGLIO DIMENTICARLO! IO NON POSSO!” il sonno calò su di lui. “SANZO!”

<<GOKU!>> urlò Sanzo svegliandosi di soprassalto. Aveva il fiatone ed era tutto sudato. Si guardò intorno. Ricordava solo di essere salito velocemente in macchina ed essere andato da Gojio e Hakkai. Poi c’era il vuoto più totale. <<Ti sei ripreso!>> lo salutò Hakkai entrando nella stanza. <<Hai dormito per nove ore di fila…>>. Sanzo si mise subito a sedere. <<Nove ore? Oh, cavolo!>> imprecò cercando di scendere dal letto. <<No, aspetta! Non puoi ancora muoverti!>> lo fermò Hakkai cercando di farlo di sdraiare, ma con scarsi risultati. <<Non ho bisogno di riposo!>> sbottò alzandosi completamente, ma di colpo un mancamento lo stava per far crollare a terra se non fosse stato per Hakkai che lo prese al volo. <<Ma perché non mi ascol…?>> il giovane non concluse la frase: qualcosa stava bagnando la manica del maglione. Sanzo piangeva. <<E’… è tutta colpa mia…>> sussurrò. Hakkai rimase sbalordito, ma capì che l’amico doveva essere davvero distrutto, sia fisicamente che mentalmente. Quindi lo rimise a letto e dopo pochi secondi il biondino si era riaddormentato. Aspettò qualche altro secondo, poi uscì dalla stanza. <<Come sta?>> chiese Gojio quando vide entrare Hakkai in salone. <<E’ distrutto…>> rispose con testa bassa. <<… per la prima volta ho visto Sanzo… che piangeva…>> confessò il ragazzo. Il rosso rimase sbalordito. <<Credi sia una cosa seria?>> chiese facendosi serio. <<Non so… >> di colpo suonarono alla porta. <<Forse è Goku!>> ipotizzò Hakkai correndo alla porta e aprendo questa rimase sbalordito: Goku. <<Goku!>> esultò abbracciandolo. <<Ehi, scimmia! Cosa ti è successo?>> chiese Gojio arrivando e vedendo il ragazzo sporco e ferito alle caviglie ed ai polsi. <<Hakkai! Gojio!>> li salutò scoppiando a piangere. <<Quando… quando mi ha portato via… io… e poi quel magazzino…>> singhiozzava tremando da a capo a piedi. <<Adesso calmati!>> cercò di tranquillizzarlo Gojio mentre che lo faceva sedere. <<Quando non vi ho più visti ho temuto il peggio!>> sbottò aggrappandosi al braccio di Hakkai, che però subito negò con la testa. <<Visti? Vuoi dire: Quando non ho più visto Sanzo!>> lo corresse. Ma di colpo Goku lo guardò storto. <<Sanzo? Chi diavolo è Sanzo?>> chiese. I due amici rimasero senza parole. <<Scimmia, se questo è uno scherzo non fa ridere per niente!>> lo minacciò Gojio. <<Ma quale scherzo? Io vi parlo di un tizio che mi ha rapito e voi mi mettete a parlare di un uomo che non conosco nemmeno!>> si arrabbiò il ragazzino portando le mani ai fianchi. <<Goku…>> cominciò Hakkai prendendolo per un braccio. <<… vuoi dirmi che tu non hai la minima idea di chi sia…>> aprì la porta in cui giaceva il biondino <<… quest’uomo?>> chiese infine mostrando il corpo ricoperto di ferite e inerme di Sanzo. Però il ragazzino appena vide quel volto rimase affascinato dalla sua bellezza. Poi i suoi capelli erano così luminosi che per un attimo gli parvero: il sole. Poi si ricompose e con un secco “no” ritornò in cucina. Hakkai rimase a fissare ancora un po’ il biondino, poi si decise a svegliarlo: doveva sapere quello che stava accadendo. <<Sanzo…?>> lo scosse leggermente, cercando di non toccare le ferite. <<uhm…>> mugugnò Sanzo aprendo un occhio, ma appena vide il volto dell’amico aprì entrambi gli occhi e si mise a sedere. <<Avete trovato Goku?>> chiese subito. <<Bè… è tornato da solo…>> cominciò Hakkai che però non sapeva che pesci pigliare. <<… e… ecco… lui…>> non sapeva cosa dire quindi si limitò ad un: <<… forse è meglio se vieni a vedere...>>. Aiutò Sanzo ad alzarsi, che però appena mise un piede per terra un ondata di dolor provenienti da tutte le parti del corpo lo fecero gemere e se non fosse stato per la salda presa del giovane gentile, sarebbe nuovamente crollato a terra. <<So che non sei ancora in grado di muoverti, ma credo che non sarebbe una bella sorpresa se ti svegliassi tra qualche ora e scoprissi in modo peggiore quello che è successo a Goku…>>> disse Hakkai, al che Sanzo alzò la testa per guardarlo negli occhi. <<Cos’è successo a quella stupida scimmia?>> chiese cercando di impersonare il suo “io” più freddo, anche se la voce rotta dalla paura lo tradiva. <<Vieni…>> lo incitò mettendo il braccio destro del biondino sulle spalle e reggendogli il busto con la sua mano sinistra. Andarono in cucina, dove lì trovarono Gojio che fumava nervosamente ed il ragazzino che mangiava come un forsennato, che però appena vide il ragazzo ferito si fermò di botto. <<Mi spieghi cos’ha che non va?>> chiese Sanzo abbastanza infastidito dal fatto che l’avessero svegliato facendogli credere che Goku fosse gravemente ferito quando invece stava benissimo. Hakkai fece un cenno con la testa a Gojio, che subito si voltò verso Goku. <<Ehi, scimmia! Perché non saluti Sanzo?>> lo incitò il rosso, ma il ragazzino lo guardò, poi si voltò verso il biondino. <<Perché? Vi ho già detto che non conosco quest’uomo!>> disse spazientito Goku. Sanzo si sentì morire dentro. Di colpo le forze che l’aveva sorretto pur di rivedere la sua scimmia, svanirono del tutto. <<D… devo vomitare…>> balbettò Sanzo piegandosi in due e cominciando a rigettare. <<Aiutami!>> ordinò Hakkai a Gojio che si alzò prontamente dalla sedia ed aiutò l’amico a vomitare in bagno. <<Bleargh!>> Gojio gli teneva la fronte, mentre Hakkai gli bagnava il collo con delle pezze umide. <<Ehi… va meglio ora?>> chiese il rosso quando capì che l’amico aveva finito. Ma questo non rispose, si limitò, con meraviglia di tutti, ad alzarsi su. <<Si…>> rispose poi. Quindi con passo deciso e fermo ritornò nella camera in cui aveva dormito, si infilò il cappotto e uscì dall’appartamento sbattendo la porta. <<Sanzo!>> urlò Hakkai correndogli dietro. <<Aspetta! Dove stai andando?>> chiese fermandolo per un braccio. <<Non è un problema…>> sbottò il biondo. <<… ho perso tante persone nel corso della mia vita! Non sarà per una stupida scimmia che mi farò mettere i piedi in testa…!>>. <<Allora dove stai andando?>> domandò nuovamente il giovane gentile. <<… ma… non mi arrenderò così facilmente… Vado a prendere a calci in culo quello stronzo!>> concluse tirando dalla tasca del suo cappotto una pistola. <<Dove diavolo l’hai presa, quella?>> chiese Hakkai facendo un passo indietro abbastanza amareggiato. <<Non ti importa!>> urlò Sanzo. Quindi abbassò la testa. <<Nella mia macchina non c’è più benzina… vuoi avere l’onore di scortarmi?>> chiese riprendendo la sua solita freddezza. L’amico sorrise. <<Credo che Gojio sarebbe felice di venire…>> consigliò. <<Tsk…>> fu la solita risposta.

<<Ehi! Ma abbiamo, almeno, un idea di dove si trovi?>> chiese Gojio che tremava dal freddo. Infatti l’unica vettura che Hakkai possedeva era una vecchia jeep verde: aperta. << Goku ha parlato di vecchi magazzini! Quindi la nostra prima tappa è la periferia! Anche perché quando hanno sparato a Sanzo, lui era vicino la periferia che c’è ad ovest della città!>> spiegò Hakkai mentre che andava alla massima velocità. Arrivati lì si ritrovarono di fronte trenta magazzini. <<Bene!>> esultò il rosso con sarcasmo. <<Tsè… vedi di non rompere…>> lo zittì il biondino. Ma di colpo una voce alle loro spalle li fece sussultare. <<Sono felice che voi siate venuti nella mia umile dimora!>> il accolse “calorosamente” Homura. <<Noto con piacere che ti sei ripreso completamente, mio caro Sanzo!>> lo sfotté. << Tsk… le tue ferite mi fanno un baffo!>> fece Sanzo gelido, anche se Gojio lo guardò storto, ricordandosi di come era crollato davanti la porta. <<Vogliamo sapere cosa hai fatto a Goku!>> tagliò corto Hakkai. <<Nulla di che… gli semplicemente fatto scordare chi fosse il suo sole…>> rispose Homura con fare strafottente. <<Qui c’eravamo già arrivati, ma vogliamo sapere il perché!>> chiese nuovamente il giovane gentile. Però Homura fece una smorfia e di colpo sparì dalla loro vista. <<Dov’è sparito?>> chiese Gojio più confuso che mai. Poi sentirono l’urlo di Hakkai, e lo videro stramazzare a terra con un profondo taglio sul petto. <<Maledetto! Fatti vedere!>> urlò Gojio mentre che reggeva Hakkai che era svenuto. <<Non ce ne sarà bisogno…>> sussurrò Sanzo chiudendo gli occhi. Quindi aspettò. Lo sentiva. Quei movimenti veloci e fugaci. I passi quasi impercettibili, ma… esistenti. I suoi sospiri… i suoi sorrisi… pian piano gli ritornarono alla mente tutte le attenzioni che Goku aveva sempre rivolto verso di lui. “Maledetto” imprecò nella sua testa prima di puntare la pistola verso il vuoto e sparare. Il boato fu immenso, tanto che Gojio dovette portarsi le mani alle orecchie. <<Ehi! Biondino dal grilletto facile! Ti sembra questo il…>> stava per urlare, ma di colpo lo vide: Homura si reggeva a malapena in piedi con un buco nello stomaco. Sanzo lo sovrastò. <<C’è un antidoto?>> chiese puntandogli la pistola alla testa. Il ragazzo moribondo sputò sangue, quindi poi scoppiò a ridere. <<Un antidoto? Ah ah ah aha!... S… se sei davvero così importante per lui… ritornerai il suo sole senza uno stupido antidoto…>> rispose ghignando. Sanzo rispose al sorriso con un ghigno ancora più crudele e cattivo. <<Ti sei sprecato le tue ultime parole prima di morire…>> disse prima che un secondo boato portasse il silenzio. Cominciò a nevicare.

Tornarono nell’appartamento di Hakkai e lì trovarono Goku che stava rannicchiato sotto il tavolo. <<Ehi! Che cosa ti succede, scimmia?>> chiese Gojio mentre che aiutava l’amico gentile a camminare verso la sua camera per riposare. <<I… io… ho paura!>> singhiozzò il ragazzino. <<Paura?>> chiese Sanzo accendendosi una sigaretta. <<S… si… della neve…>>. Il biondo lo fissò dall’alto verso il basso, quindi aspettò che Gojio e l’amico uscissero e si accovacciò davanti a Goku. <<Di nuovo?>> chiese. <<Cosa vorresti dire con “di nuovo”? Non ho mai smesso di avere paura… e poi tu che ne sai?>> strillò piangendo. Il biondino lo guardò leggermente confuso. Poi allungò la mano vero il ragazzino che, di fronte quel gesto, si illuminò. <<Ma… tu…>> balbettò quando il volto del serio e deciso del biondo che si allargava in un enorme e dolce sorriso. <<Esci da lì…>> lo incitò sorridendo ancora. Goku ricordò tutto…


THE END

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: