CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
Yuki-Kushinada e Miyu-Miyu89, sono liete di presentare a voi questa nuova fic sulla splendida serie di Kareshi Kanojo no Jijo. Sperando che sia di vostro gradimento, leggete e commentate!!! ^_^
Sulla città di Tokyo si svegliava una nuova alba, portando con sé nuovi problemi e quelli già lasciati la sera prima e accompagnando questi, con la monotonia del quotidiano.
Nessuno poteva permettersi di pensare a qualcosa di nuovo, essendo impegnato nell’abitudine di tutti i giorni, che non poteva essere infranta: così tutta la famiglia si riuniva attorno ad una colazione, mentre ognuno si preparava per quello che era il proprio compito: lavoro, scuola, affari domestici...
In casa Asaba la cosa era particolarmente differente…
Vivendo da solo, il ragazzo, non condivideva con nessuno il proprio risveglio, né tanto meno pareva esserne particolarmente dispiaciuto!
Andava tranquillo con un sorriso soddisfatto stampato sulla bocca, quasi come se, tutto ciò che lo circondava, fosse particolarmente divertente! Solo le belle donne parevano riuscir a smuovere la sua espressione...
Arrivarono le sette: la sveglia suonò. Una testa bionda con capelli arruffati, spuntò da sotto le coperte.
Asaba spense la sveglia e si diresse verso la cucina, dove si preparò la colazione. Poi andò in bagno per lavarsi.
Non appena fu pronto, mangiò con tutta calma, senza preoccuparsi minimamente del tempo che trascorreva. Tranquillamente in ritardo, si gettò sulla strada fischiettando.
Le vie erano affollate di macchine, che attraversavano in velocità la città per raggiungere la propria meta, di signore che andavano per mercati, di studenti che correvano per arrivare puntuali…
Tra tute queste persone, Asaba camminava con tutta calma, nonostante l'orario.
La scuola era iniziata già da un bel pezzo.
Il ragazzo, entrò con totale indifferenza, di fronte alla quale il professore non disse nulla: oramai era abituato a quel suo atteggiamento e inoltre sapeva bene che, qualcosa gli avrebbe detto, non sarebbe valso a niente!
Si limitò, quindi, a mandargli un’occhiataccia, alla quale il ragazzo rispose con un sorriso divertito.
Ognuno dei suoi compagni gli lanciò uno sguardo: chi solo per salutarlo, chi per sorridere delle sue stravaganti performance, chi per compatirne l'idiozia…!
Immediatamente, fece di tutto per togliersi dal centro delle attenzioni, fingendosi interessato ad una lezione, della quale non aveva udito neanche una parola.
Tornata la scolara normalità, adocchiò, libero e indisturbato, una delle sue compagne di classe che, quel giorno, gli pareva particolarmente carina: Kato Aiko.
Asaba sedeva nel banco all'angolo, nell'ultima fila; la sua preda, a quello davanti.
“Kato...”
Bisbigliò il suo cognome senza alcun risultato.
Probabilmente la ragazza non l'aveva sentito... O non aveva avuto voglia di farlo...!
Strappò un pezzetto di carta dal quaderno degli appunti e vi scrisse sopra velocemente. Terminato ciò, gettò a terra la propria gomma ai piedi del banco della compagna.
Sentendone il rumore della caduta, Aiko Kato si chinò a prenderla; mentre il biondino si era già alzato con lo stesso scopo, almeno apparentemente.
Alzando lo sguardo, la ragazza si trovò quello di fronte, con occhi particolarmente sensuali, che ne esplicitavano chiaramente le intenzioni.
Si sentì infastidita da quello sguardo: la stava considerando forse una di quelle scemette, che gli urlavano dietro? Beh, si era sbagliato!
“Tieni! Ti è caduta!”
Disse sbattendogli la gomma in questione nella mano.
“Oh, grazie! Sei molto...gentile!”
Piegò il tono sull'ultima parola, mentre posava nella mano della ragazza il bigliettino accartocciato e la richiudeva.
Non appena il ragazzo tornò al suo posto, lei lesse il messaggio: ‘Oggi sei veramente bella, sai?’.
Girò il foglio e qui rispose; poi, chiese di uscire, passando però prima la sua replica al tipo dietro.
Asaba l’aprì: ‘E tu incredibilmente stupido!’.
Sul volto comparve un sorriso…
Si ricordò del primo giorno di scuola: l’aveva notata subito, poiché era l'unica ragazza della loro classe, a trattarlo in modo così freddo.
Le aveva mandato diversi bigliettini del genere; ma... quella era stata la prima volta che si era degnata di rispondergli!
E la cosa lo lasciò giustamente stupito!
Certo, avrebbe preferito che il contenuto del messaggio fosse decisamente differente; ma… tutto sommato poteva considerarlo un passo avanti...
Aiko era una ragazza piuttosto interessante: aveva capelli lunghi, lisci come la seta e castani, gli occhi dello stesso colore. Era di media statura: non la si poteva definire una ragazza bellissima... ma era abbastanza carina.
…Abbastanza da far si che avesse degli spasimanti...
Carina come tante altre però... E ciò faceva sì che non era il suo aspetto a catturarlo particolarmente! Era un’altra la cosa che lo colpiva e al contempo interessava: il suo odio. Non riusciva davvero a spiegarsi perchè non lo sopportava!
Eppure non le sembrava di averle fatto qualcosa di male...
Aveva cercato più volte di avvicinarsi a lei; ma... i risultati furono sempre pessimi!
Gli si era sempre rivolto in malo modo ed erano glaciali gli occhi con cui lo guardava….
E lui, dal suo canto, non riusciva a spiegarsi che peccato aveva commesso per meritarsi tutto ciò!
Ogni volta che la fissava voleva saperne la causa ed era tentato dal chiederle spiegazioni, sul quel comportamento... Eppure, non lo aveva mai fatto, nella certezza che l’ora non fosse ancora giunta...
Ma quel biglietto, gli aveva dato una forza interiore particolare, fino a fargli credere che il giorno giusto fosse giunto.
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