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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: ECHOES
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ran7 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/09/2002 02:49:41 (ultimo inserimento: 04/10/02)

ed ecco una nuova avvincente ff della sottoscritta..o meglio il primo capitolo!nuova scuola, nuove inimicizie no? poi allo shohoku!
 
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MY FRIEND OF MISERY
- Capitolo 1° -

ECHOES

Ecco un'altra meravigliosa, avvincente storia...stavolta per essere ancora + intrigante del solito l'ho divisa in tanti capitoli...oddio non così tanti eh!!!
Cmq il mio cervellino frenetico che per una volta non era in sciopero, mi consente non più di qche cap al gg, quindi non posso fare come mio solito un unico capitolo...altro che esigenze di suspance!!!!!

A proposito i personaggi non sono i miei, ecc... e i titoli dei capitoli sono delle canzoni tratte dal Black Album dei Metallica ( non in ordine, bensì come + si adattano alla storia!!!)


MY FRIEND OF MISERY

La piccola città era tutta illuminata, i piccoli lumini colorati che brillavano da ogni casa si specchiavano nel mare, nero come inchiostro, creando mille giochi di luce....L'aria sembrava di festa, il posto era un piccolo paradiso, sembrava quasi di udire il vociare dei turisti...peccato che il guardare quella cartolina inviatale da una conoscente non le sollevasse il morale, anzi.....

Sedici anni, alta, fin troppo per i suoi gusti, i capelli neri e argentati (sua madre era mezza svenuta quando aveva visto quella pazzia delle meches argento...), gli occhi che quasi sembravano richiamare i capelli....grigi e nell'interno che tendevano al nero...era bella, ma di una bellezza eterea, non sembrava neppure viva, non sembrava tanto una giovane ragazza quanto più una figura mitologica...forse una ninfa o una dea ma meno vitale.....anche i suoi movimenti erano praticamente ipnotici...sembrava un felino, agile e rapido, quando si stira lentamente e pigramente....
Lei adorava poche cose, ma quelle erano praticamente ciò per cui viveva, se qualcuno gliele avesse portate via lei sarebbe impazzita...

Il mare, quell' infinita moltitudine di goccie salate, quella meravigliosa distesa di acqua che cambiava colore, che variava dall'azzurro al verde, dal rosso al giallo, dal bianco al nero....lei viveva e sentiva il mare vivere....per lei era come un amico silenzioso che, leggendo nella sua anima ciò che provava, lo esprimeva nelle sue onde e lo trasmetteva lontano...ma oggi non lo aveva ancora visto e non gli aveva potuto confidare le sue sensazioni così forti, che la avrebbero portata a non rivederlo più...

Aveva cambiato casa, non era riuscita a dare l'addio al suo mare sostituito con una sua copia, una voce straniera che non l'avrebbe più capita come il suo amico....
Kanagawa, vista così di sfuggita non le era sembrato poi un brutto posto, di certo non avrebbe avuto problemi per le amicizie...non xchè era una persona espansiva, bensì xchè neppure nella sua vecchia città aveva uno straccio di amico, però il suo bel mare le sarebbe mancato da morire....sua madre, ormai stufa del suo comportamento ribelle non le aveva neppure chiesto nulla per il trasferimento, non si poteva dire che era stato imposto perché la realtà vera era che era stato un viaggio a tradimento, il fatto di provare invidia per le vacanze di una pseudo-amica, il fatto di voler andare anche lei in quella spiaggia, in quel paesino era di seconda importanza....ora era ancora più sola e disperata di prima, avrebbe voluto spaccare il mondo, prenderlo a schiaffi...ma si sa che è sempre il mondo a vincere e sarebbe stata proprio lei a essere presa a schiaffi...e non metaforicamente!


Una nuova scuola, per lei una valeva l'altra, lei che era stata considerata una specie di genio per tanti anni di scuola e che alla fine era stata talmente stufa da andare apposta male, non impegnandosi più solo per vedere la delusione negli occhi di genitori e parenti.... così la scelta sul liceo Shohoku non la sconvolse né la entusiasmò...rimase come al solito nella sua impertubabile maschera che riservava in famiglia...
Il primo giorno fu di certo particolare, vide un sacco di persone, non ricordandosene neppure una, conobbe alcune ragazze che si offersero di accompagnarla nella scuola, aveva colpito e non sarebbe di certo rimasta sola se non fosse stato per un piccolo incidente...che causò proprio lei!
Andava per i corridoi, seguita da 2 tipe sorridenti che parlavano senza interruzione di cose inutili, si rendeva conto che colpiva le persone che la scorgevano avvicinarsi e di certo non solo per il fatto che era nuova...vide parecchi ragazzi parlucchiare tra loro, lei non solo si sentiva in difficoltà ma ne era anche infastidita...tanto che all'ennesimo ragazzo che, appena passata, si era soffermato a commentare la nuova compagna di scuola lei si voltò, lo mandò a quel paese, lo schiaffeggiò e fece per andarsene via...
Il bello fu che questo, ancora stupito dal gesto improvviso e violento, non si fermò di certo a guardarla come aveva fatto la parte di scuola che aveva assistito al fattaccio...le restituì lo schiaffo senza farsi troppi problemi sul fatto che lei era una ragazza!
Morale della prima giornata: lei , con l'orgoglio ferito da quell'essere odioso e bruto che le sedeva di fronte, chiamata in presidenza già dal primo giorno...lo strano era che lui sembrava quasi di casa lì e non si curava delle parole dure che il preside rivolgeva a lui...mentre per la nuova alunna si limitò ad una ramanzina amichevole!
Provò così tanto odio per quella differenza di trattamenti che quasi prese in simpatia il tizio che l'aveva umiliata, fu così che appena usciti dall'ufficio lei si rivolse a lui:
-direi che proprio non ti fai scrupoli a picchiare una donna...-
-no, se non sono io a iniziare....- rispose lui con un tono arrogante e sicuro di sé
-un vero cavaliere, eh?cmq il preside è stato un vero stronzo...a me "cara, cara" e a te...-
-beh, tanto ci sono abituato...posso sapere il nome dell'isterica che mi schiaffeggia senza motivo?-
-passeranno cento anni prima che io abbia a che fare con uno come te...- istintivamente non lo sopportava, forse xchè aveva saputo tenerle testa, forse xchè la spingeva a interrompere il suo volontario mutismo ed isolamento, forse xchè quei capelli neri e quegli occhi scuri come il mare la notte le facevano ripensare al suo mare...
-direi cha e te l'educazione non l'hanno prorpio insegnato...piacere Isterica mi chiamo Hisashi Mitsui della 3 a!-
-così hai 17 anni? e come mai così veloce a dare di mano ad una + piccola di te di 1 anno?-
-primo: te la sei cercata, secondo: certe abitudini di...difesa non si perdono neppure dopo anni, terzo: non ho 17 anni, ma...ehm...18!-
-Hisashi Mitsui di 18 anni eh? Ricordati che non solo far parlare la sottoscritta è quasi un peccato mortale, ma farla arrabbiare è come camminare sull'orlo di un burrone...addio bastardo!- nonostante le parole dure, il suo tono era quasi amichevole, lei quasi non riusciva ad essere dura con quel tizio....

La sera di quel primo giorno fu particolare per tante persone....lei pianse nascosta in camera, aveva creduto di poter parlare al suo amico della strana giornata, quando si accorse che non lui era più vicino a lui...il suo mare non era poi così infinito come lo aveva sempre pensato....
Hisashi Mitsui si godette la serata rilassante, dopo un duro allenamento, in compagnia di Kogure che era rimasto colpito e dispiaciuto per l'incidente capitato al suo migliore amico...così ne parlarono molto di quello strano incontro-scontro...e proprio in quell'istante...-cavolo alla fine non sono riuscita a sapere il nome di quella pazza!!!-
-ma hai visto che capelli strani che ha quella tipa?- gli disse Kogure
-no, che capelli ha? sai ero talmente arrabbiato che non sono riuscito neppure a guardarla in faccia...-
-è un peccato xchè è veramente bella, cmq ha i capelli neri e argento...strano vero?-
-è bella dici? allora eri tu quello che si doveva prendere lo schiaffo, non io che ero completamente assorto nei miei pensieri!!!!-
-beh diciamo che non è passata inosservata...-
-ecco alla fine il sottoscritto è stato distrutto dal preside a causa della cotta del mio migliore amico...- scherzava, ma non solo sentiva di non essere lontano dalla realtà, provava anche qcosa di non preciso al momento.....



 
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