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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: YURUSENAI
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: ookami-yasha galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/05/2005 19:49:20 (ultimo inserimento: 14/06/05)

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ALBA ROSSA
- Capitolo 1° -

Amoriiiiiiiiii!!!!!!! Ma grassie a tutti quelli che hanno commentato!ma chi vi ha pagato???? O_o troppo gentili! ^__^
Adesso vi stupirò con uno dei miei titoli assolutamente senza senso…


CAPITOLO II
§Alba rossa§

Intanto nel campo militare degli yokai, Inu Yasha e Sesshomaru discorrevano con i capi: -La prossima tappa è il villaggio di Musashi, domani ci arriveremo…- disse il capo degli stregoni e aggiunse: -ma è così povero che non vale nemmeno la pena di sputarci sopra!-
Gli rispose un uomo dai lunghi capelli argentati, vestito di un elegante kimono pesante, bello nell’aspetto, ma con occhi glaciali e graffi violacei sugli zigomi: -Non importa se è povero di materie prime…vuol dire che ci soddisferemo ampiamente con le donne!- . Si udì una risata maligna di sottofondo, ma un ragazzo (fino ad allora rimasto in disparte) gli disse:
-Fratello, me ne sbatto di fottermi tutte le ningen, me ne basta una e la testa di quell’arrogante del capo degli Yarou!-
Era Inu Yasha, il fratello minore di Sesshomaru, aveva un corpo atletico e scattante, coperto da un kariginu rosso vermiglio. Anche lui aveva dei lunghi capelli argentati, ma con delle orecchie canine sul capo; la frangia gli incorniciava un viso dai lineamenti delicati ma sempre imbronciati, scrutava diffidente chi lo circondava con i suoi occhi color miele.
Sesshomaru lo guardò in cagnesco e gli disse:- Taci, do’aho*, decido io, che sono il maggiore!
Si scambiarono occhiate omicide, infine Sesshomaru tornò a parlare con i capi e disse: - mettiamoci in marcia, arriveremo al villaggio di Musashi all’alba!- poi rivolto a Inu Yasha –chissà che stavolta non trovi ciò che ti tormenta…-
Il grande esercito si rimise in cammino; lo spettacolo che si presentava era rivoltante: c’era ogni sorta di creatura infernale e demoniaca, e l’aria era satura di malvagità.
°§°
Nel frattempo, Kagome chiacchierava con i suoi amici Sango e Miroku:
-Houshi sama! Mio fratello e Koga stavano parlando di andare a combattere contro i demoni in difesa del paese , anche voi ci andrete?
-eh si! Domani ci sarà una grande battaglia, la più grande dell’ultimo secolo per il nostro paese. Io non vi assisterò: il mio compito è quello di portare in salvo tutte le donne al monte Hakurei…- Sango lo guardò torva -…a cominciare da voi e dalla luce dei miei occhi Sango!vero amorino, pucci pucci patatini? –disse sorridendo, mentre una goccia di sudore freddo gli traversava la tempia. –Che paraculo!- gli rispose lei, sospirando stancamente.
Kagome si stava sganasciando dalle risate, quando le tornò alla mente il pensiero di Sota e Koga in battaglia…
Quando i due ragazzi ritornarono a casa, Kagome si gettò tra le braccia del fratello: -Fratellino! Non andare domani! Ti prego!-
Koga le si avvicinò, parlandole dolcemente per calmarla: -piccola Kagome, è dovere mio e di vostro fratello andare in battaglia per preservare l’incolumità del villaggio. Anche se saremo in pericolo, vi prometto che gli starò appiccicato come le mosche sul letame!- .Sota lo guardò di traverso :-un paragone migliore no, eh?
Riuscì nel suo intento di far sorridere Kagome, uno di quei sorrisi che lo gratificavano come uomo, e che gli facevano battere il cuore; amava sia i pregi che i difetti della ragazza, bella e nel fiore degli anni. Kagome era una giovane molto graziosa: aveva capelli lunghi e lisci, del color della notte, che incorniciavano un viso dolce e sorridente e occhi di cerva color nocciola; aveva un corpo armonioso e sottile percorso da braccia affusolate sempre intente a lavorare.
[praticamente era un pezzo di strappona nd.Ookami].
Ai cinque si aggiunsero anche il nonno e altri vicini venuti dalle capanne vicine per passare la nottata in compagnia; discorsero insieme accanto al Goshimboku, protettore del villaggio, fino a ora tarda, che la giovane Kagome si addormentò tra le braccia dell’amica. Fu Koga a prenderla in braccio e a portarla a letto, e , senza che nessuno lo vedesse, le diede un bacio sulla guancia. Sapeva che domani sarebbe potuto non ritornare più a casa…
°§°
Dopo una notte travagliata, arrivò l’alba…e l’orda di demoni. Quando Kagome si svegliò, vide suo fratello che indossava l’armatura e che si preparava a raggiungere le scarse schiere della resistenza, composte per la maggior parte da ragazzi che non avevano mai visto una guerra.
Frattanto all’orizzonte si riusciva a vedere l’orda demoniaca “emergere” dai monti, e man mano che si avvicinavano al villaggio, diventavano sempre più numerosi; Kagome era terrorizzata, il suo cervello non riusciva a farla muovere, eppure DOVEVA muoversi, doveva fuggire, ecco quello che le urlava Sango, ma lei non la sentiva, era totalmente stordita, poi le lacrime cominciarono a pizzicarle gli occhi…Si mise a correre verso il tempio, con Miroku e Sango a ruota; si inginocchiò davanti al Goshimboku, pregandolo di salvarli, fu vano ogni tentativo degli amici di dissuaderla dal rimanere lì, finchè Miroku non la stordì con un pugno nell’addome e la trascinò via, unendosi agli altri fuggitivi. Ma la fuga non durò a lungo: vennero investiti da un’onda di luce accecante di luminosità pari al sole, che li disorientò non riuscendo più a farli avanzare. Poi li sentirono: erano alle loro spalle.
Ci furono urla, pianti e infine sangue.

FINE II CAPITOLO
*do’aho= idiota
Da prossimo capitolo finalmente la storia prenderà il volo. Risparmiate le armi, soprattutto te nekoyasha…=P
Se mi lasciate un commentuzzo…magari sta’ ff la porto finalmente a termine! >_<

 
Continua nel capitolo:


 
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