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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: LA GIORNATA TIPO DEL PICCOLO SUICIDA ^^``
Genere: Comico
Rating: Per Tutte le età
Autore: tortorella galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/05/2005 20:25:41

dicono che fa ridere o.o voi che dite? ^^
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Era un giorno come un altro, e Inuyasha proseguiva alla lentezza di una lumaca il suo viaggio alla ricerca dei tanto desiderati frammenti. Kagome era intenta a cantare una canzone che pareva una lamentela al povero Inuyasha, costretto a sorbirsela tutta solo per non offendere la bellissima Kagome; ma che dico, sicuramente non era per quello… e anche se lo fosse stato Inuyasha non lo avrebbe mai ammesso!!! Questioni di orgoglio…
La vera ragione era che lui sapeva che offendendola avrebbe scatenato un mare delle cosiddette critiche “femminili” che naturalmente sono solo una stupida invenzione di quei maschi, col cervello ridotto alla grandezza di una nocciolina. Già la vedeva Kagome, tutta arrabbiata: “Inuyasha sei proprio un insensibile!!!!!!” oppure “Sei solo geloso della mia bella voce!!!!” che non sia mai detto!!!! geloso lui?!?! O ancora, perché il bello deve ancora venire, “Inuyasha non puoi capire!” cos’è che non dovrebbe capire? Il mondo femminile? Meno male che non lo capiva! Se no a quest’ora sarebbe già condizionato da tutte quelle cose femminili veramente incomprensibili, come tutto quel trucco che le ragazze mettono per sembrare più “belle e naturali” oppure quei gridolini infantili derivati dalla vista di un piccolissimo insetto, almeno cento volte più piccolo di loro!!! No, una persona non deve sforzarsi di capire le ragazze, perché sarebbe uno sforzo inutile!!! Inuyasha sa già che non capirà mai le ragazze… chi potrebbe???
In quel momento non si era accorto che stava pensando a voce alta, e Kagome lo guardava con sguardo assatanato. Inuyasha, il povero e sfigato mezzo-demone, sentiva che la sua vita era in pericolo, e sprofondò a terra. Ma Kagome non si lasciò impressionare. Si tolse la maschera da “ragazza buona e gentile” e fece pentire Inuyasha di essere nato dimostrandogli la forza delle sue corde vocali, con un urlo stratosferico che spaccò le pietre. Un’oretta dopo, la rabbia era svanita, e Kagome aveva ricominciato a cantare ma questa volta Inuyasha pensò che forse era meglio tenere la bocca chiusa…
Il giorno dopo, mentre si stavano rinfrescando facendo un bagno nel lago, (nudi ovviamente) arrivò un cagnolino che portò via i vestiti di tutti e due. Quando Inuyasha spuntò fuori dall’acqua tutto fradicio, con le sue orecchiette tenere, (bisogna proprio dirlo), balzò in aria. “CHI HA PRESO I MIEI VESTITI?!?!?!” urlò incazzato. A quel punto Kagome spuntò fuori dall’acqua, ma avrebbe fatto meglio a non farlo. Quello che vide non fu altri che Inuyasha…ma non come lo vedeva normalmente. Non sapeva cosa provare: amore o imbarazzo? O tutti e due??? Ma come faceva a piacerli quel bruto, puzzolente e menefreghista? Per non dire mezzo cane! Ma evidentemente una spiegazione c’era perché Inuyasha le piaceva veramente, anche perché loro due si intendevano alla perfezione… a parte quando lui non la ascoltava e pensava per se! Infatti questo carattere rientrava nella categoria “menefreghista” . Ma non fu solo lui che fu colto in quello stato. Bensì, egli si era voltato e……il resto lo sapete. L’imbarazzo fu il sentimento che ebbe il predominio in quei maledetti secondi, ma ad interromperlo fu l’urlo di Kagome, che espresse molto male il sentimento di affetto che provava nei confronti di Inuyasha, scoinvolgendolo definitivamente. Poi dopo si calmò e cominciò a sentirsi a suo agio, dato che conosceva da tanto tempo Inuyasha. Anche lui aveva sentito qualcosa, qualcosa di diverso, uno strano calore al cuore, nonostante quell’acqua gelida che gli raggrinziva i polpastrelli (molto romantico) e capì di essere innamorato di quella splendida ragazza che era ora apparsa davanti ai suoi occhi, tutta rossa e bagnata. Pochi minuti dopo si ritrovarono distesi sull’erba a parlare dolcemente. Poco ci volle prima che si ritrovassero corpo a corpo, con un contatto fisico inaspettato. Dopo, appendendoci al detto che una cosa tira l’altra, pian piano si ritrovarono a stringersi felici e a condividere quel gesto sempre con più intimità fino a che non fecero l’amore… Passarono insieme momenti felici, con la testa svuotata da quei pensieri che riguardavano l’insicurezza o Naraku e la sfera. Ma rimaneva un altro problema: che fine avevano fatto i loro vestiti? Si misero alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarli a ritrovarli, e al posto delle vesti si misero addosso foglie a mo’ di Tarzan, legate insieme da dello spago che si trovava nello zaino di Kagome. “E quello dove salta fuori?” esclamò Inuyasha esaltato. “Pensavo servisse e allora l’ho preso prima di partire!!!!!” rispose Kagome con aria autoritaria. “Ma sei un genio!!!” disse Inuyasha contento, e la baciò. Kagome rimase a bocca aperta ma, dopo un momento di esitazione, gli rese il bacio tutta contenta. Fu un viaggio lungo e noioso, quando finalmente trovarono un cagnolino, lo stesso che aveva preso “in prestito” quei vestiti. Allora Inuyasha disse, divertito e allo stesso tempo scocciato “Ma guarda un po’ il nostro piccolo ladruncolo!!! Vieni qui bello!” il cane si avvicinò spaventato e si fece carezzare da Kagome, ma quando Inuyasha tentò di prendergli i vestiti, esso si divincolò e scappò via con il “suo” tesoro. “Perché non gli hai preso quello che ci appartiene Kagome!!!!!!!!!!!!!!” disse Inuyasha più arrabbiato che mai. - è sempre il solito- pensò Kagome. “Non l’ho fatto apposta! Non lo vedi quanto era carino! Pensavo che carezzandolo si sarebbe fatto prendere i vestiti dalla bocca! Ma poi sei arrivato tu e lo hai spaventato!” e Kagome scoppiò in lacrime. Inuyasha, pentito di quello che le aveva detto, decise di andare a scusarsi, ma il suo orgoglio lo trattenne; allora decise di scusarsi senza usare le parole (non era nel suo stile!) ma con un gesto affettuoso. Spedito da questa idea geniale, andò in un praticello lì vicino e raccolse dei fiori. Poi controllò che non ci fosse nessuno ad osservarli, se no la sua reputazione sarebbe stata rovinata, e pian piano si avvicinò alla sua amata, porgendole con un gesto più naturale possibile, quel mazzo di fiori che aveva colto per lei con tanto amore. “G-grazie……” disse Kagome imbarazzata, sorpresa da quel gesto amorevole. Fu una bella idea e Inuyasha ne fu soddisfatto. Kagome lo perdonò anche se non glielo disse. Allora partirono di nuovo alla ricerca di quei benedetti vestiti, e ritrovarono il cane dispettoso. Questa volta gli strapparono direttamente i vestiti di bocca e……..STRAP! i vestiti si ruppero. Inuyasha rimase allibito e con la bocca aperta “M-ma..è la pelle di u-un demone! È r-resistentissima!” disse. Kagome rispose, con aria maliziosa “Era resistentissima!”. Così fu costretto ad aspettare di arrivare ad una città, per comprarsi dei nuovi vestiti. L’imbarazzo fu al settimo cielo e Inuyasha decise che se mai avesse perso di nuovo i vestiti avrebbe viaggiato nudo, invece che portare quella robaccia addosso! Kagome si comprò un Kimono graziosissimo, rosa con i fiorellini viola che le stava benissimo, (almeno secondo Inuyasha) e lui si comprò, con i pochi risparmi che gli rimanevano, a causa del costosissimo vestito di Kagome, dei pantaloni aderenti e coloratissimi a mo’ di discoteca anni ’70, e una giacca, anch’essa coloratissima, piena di lustrini. Quando uscì dal negozio, dove non c’erano specchi, notò che la gente lo fissava con espressione angosciata. Cadde a fagiolo una vetrina dove egli poté specchiarsi e………….. “Kagome!!!!!!!!!!!!! Ma perché mi hai fatto mettere questa roba!!!!!!!!!!!!!!” urlò; “Mi sembrava ti stesse bene!” disse lei di tutta risposta, per difendersi dalla follia omicida di Inuyasha. A questo puntò fu lui che si strappò i vestiti e corse al negozio, lamentandosi della robaccia che vendevano. Risultato, arrivarono le guardie del paese e ci mancò poco che lo arrestassero! Riuscì a scappare con Kagome che gli veniva dietro a fatica, e si nascose in una grotta. Lì vi trovarono un demone, che uccise per scuoiarlo. Kagome non poté guardare mentre Inuyasha lo scuoiava, e alla fine lo vide con indosso una tunica marrone scuro, non molto chic, ma bisogna accontentarci, perché tanto conosciamo già Inuyasha. Con quel vestito “galante” andarono al villaggio della vecchia Kaede, e così Kagome poté tornare a casa. Mentre scendeva nel pozzo, fece una domanda al suo compagno, che non gli piacque affatto, anzi, riuscì solo ad imbarazzarlo: “Senti Inuyasha, io..ehm.. pensavo di dare la grande notizia ai miei!” e lui “Quale notizia?” rispose sospettando qualcosa; “Quella del nostro fidanzamento!!!” disse Kagome come se fosse una cosa scontata. “Ma come Inuyasha, non lo sai? Da noi si fa così!”. Inuyasha rimase alcuni minuti a fissarla poi disse, esitante: “M-ma io….cioè….io…beh, ecco, io…è così importante per voi?” “Ma certo! Non ti devi vergognare! Vedrai che starai simpatico a tutti! Soprattutto a mio fratello! Lui ti adora!” disse Kagome. “Ma come fa a conoscermi! non gli avrai mica parlato tu di me!?!? Vero?!?!” “Ma naturalmente! Ora sei il suo eroe! Non vorrai mica deludere un bambino che ti ammira, vero? Inuyasha rispondi!” “N-no..non lo farei mai! Certamente no! cioè, forse… no, volevo dire no!” rispose Inuyasha sperando di cambiare discorso. Ma Kagome non lo fece: “Allora non ti dispiacerà conoscerli oggi, vero Inuyasha?” questo fu un colpo per lui. “beh, forse…eh un po’ troppo presto, non credi?” “Lo sapevo che ne saresti stato entusiasta Inuyasha! Sono fiera di te!” rispose Kagome, trascinandolo dentro il pozzo. -Questo non ci voleva! Vedo già il mio cadavere sepolto nel giardino degli Higurashi!- pensò Inuyasha. Ma ormai era troppo tardi. Arrivarono davanti a casa di Kagome e suonarono. La mamma di Kagome aprì con indosso un accappatoio e una maschera di bellezza e dei cetrioli sul viso, così che non ci poteva vedere bene. Vedendosi davanti un mezzo-cane, prese il battipanni e glielo diede in testa, pensando che stesse facendo qualcosa di male a sua figlia. Poi riconobbe in lui Inuyasha e si scusò, mortificata. Lui, che se l’era cavata con un solo bernoccolo in testa, dopo la continua martellata della madre di Kagome, borbottò: “Salve signora, sono venuto per…ehm…dirle una cosa…prego Kagome, a te l’onore!” Kagome, disse tranquilla: “Lui è il mio ragazzo, mamma!” La signora Higurashi disse: “Sono contenta per te tesoro, so che Inuyasha è una brava persona! Ah, senti” disse rivolta a Inuyasha “puoi chiamarmi mamma!” Inuyasha non sapeva che dire, sconvolto come era, e riuscì solo a bisbigliare: “Anch’io sono contento…mamma(questa parola gli uscì come un sussurro), e spero che mi accettiate nella vostra famiglia!!” “Ma certo! come si fa a non accettare un bravo ragazzo come te?(- ma sa che non sono un ragazzo?- pensò Inuyasha- evidentemente no, ed è meglio non dirglielo………..- si rispose automaticamente) Poi arrivò il fratellino di Kagome che appena vide il Suo eroe gli saltò addosso: “Inuyasha finalmente sei tornato! avevo bisogno di te! Il nostro gatto è su di un albero e non riesce a scendere!! Potresti aiutarmi a tirarlo giù?” Inuyasha scioccato disse: “Va bene, vedrò cosa posso fare…..”. Allora andò sotto l’albero e chiamò: “Micio! Micino! Micietto! Vieni qui piccolo! - ma chi me lo ha fatto fare??- pensò. Così balzò sull’albero e inciampò…..
Intanto il gatto si era buttato e Inuyasha tornò a casa di Kagome con il questi in braccio, tutti e due sporchi e feriti. Facendo finta di aver cercato di prenderlo faticosamente, saltando sull’albero e rincorrendolo, quando invece era stato il gatto a venire da lui mentre era caduto, disse: “è stata dura riprenderlo, ma cel’ho fatta!” allora il fratellino si gettò alle sue braccia, e lui, fece la parte dell’eroe che non era e esclamò: “Dovete fare più attenzione a lui!! Se avrete ancora bisogno di me basterà dirlo!” disse, da perfetto bugiardo. Così, avendo guadagnato la fiducia della famiglia, tornò nell’era del Sengoku, con Kagome in braccio, tutti e due contenti e soddisfatti. Finalmente, dopo tanti sforzi, e tante catastrofi, i nostri sono tornati sani e salvi nel Sengoku.
THE END!
By Gloria

 
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