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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IMAGINARY WAR
Genere: Drammatico, Fantascienza, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: lomea galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/05/2005 17:32:23

oddio...non so da dove sia venuto fuori...vi prego di leggerlo!!!
 
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WAR...MONSTER...DON`T KNOW
- Capitolo 1° -

Un giorno son tornata da scuola e volevo scrivere qualcosa. Ma non mi andava di continuare le altre ff, così ho pensato di farne una nuova... ed è venuta sù questa. Non è scritta molto bene perchè è stata scritta quasi senza pensarci... forse all'inizio non si capisce molto... vi prego comunque di leggerla. E commentare. ^*^ Thanx!
"Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, i fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti."





Spalanco gli occhi. Per un attimo nella mia mente c’è confusione. Non capisco dove mi trovo. Non capisco “chi” sono. Non capisco “cosa” sono. Non capisco…
Osservo il soffitto. Come sempre, come ogni notte, delle fioche luci si intrecciano con le ombre, giocando e rincorrendosi, sparendo per poi ricomparire più indietro, più avanti, veloci.
I rumori non finiscono mai.
La guerra c’è anche di notte.
Giorno e notte.
Notte e giorno.
Sempre.
Non smette mai.
Il rumore è perennemente destinato a disturbare me e il mio sonno, la mia vita, la mia testa.
Sento chiaramente, fin troppo chiaramente, i proiettili che vengono sparati dai fucili, andando a colpire le carni di giovani e vecchi per strada.
Riesco quasi a sentirmi parte integrante della scena.
Vedo la gente cadere a terra.
Vedo il sangue fluire sulle mie mani.
Vedo.
Solo raramente i soldati o i civili parlano.
Alcune volte, cantano, accompagnati da una banda, un sottofondo musicale.
Altre volte, urlano.
Urlano tra di loro.
Ma sono i rumori quelli che mi disturbano di più.
Mi rigiro nel letto, lentamente. Non devono sentire troppo rumore provenire da qui, o sparerebbero anche a me. Nel mettermi sdraiato su un fianco, struscio contro il materasso, che cigola appena. Fuori, è tutto in silenzio. Mi avranno sentito? Ora sono fermi, ad aspettare che un altro rumore mi faccia scoprire? Forse sono già coscienti che io sono qui?
…..
….
….
…..
Improvvisamente, brutalmente, senza preavviso, gli spari ricominciano.
C’è rumore!
Troppo rumore!
Troppo!
Ci sono delle urla!
Le sento chiaramente, delle urla!
Nelle mie orecchie!
Urla!
….
….

Sono le mie urla!!
Una porta sbatte, dei passi veloci mi raggiungono, delle voci concitate si alzano nervosamente intorno a me.
Mi hanno trovato?
Non voglio!
Non di nuovo!
Non mi toccate!
Una mano scosta le coperte.
Una voce urla di accendere la luce. Qualcuno obbedisce agli ordini, e i miei occhi sono costretti a socchiudersi per il brusco passaggio dall’oscurità alla luce.
Qualcuno, rudemente, mi afferra un polso.
Non voglio!
Lasciatemi!
Non voglio!
<<Ancora gli spari?>> una voce vicina parla in modo sarcastico, ma la sento a stento, sotto il rumore delle mie stesse urla.
<<Voi non capite! Lasciatemi!>> la mia voce suona spaventata.
Sono spaventato.
La mano che mi ha afferrato per il polso, mi tira su la manica del pigiama, fino all’avambraccio.
Non voglio! Non voglio! Non voglio!
Sento la leggera punta di un ago premere contro la vena pulsante nell’interno gomito.
Perché?
Perché?
Avverto il liquido fluire dentro di me, avverto il rumore provocato dal suo spostamento, sembra quasi stia distruggendo tutte le mie cellule, una ad una, massacrandole.
Basta!
Smettetela!
Basta!
Le mie urla si placano, e il mio corpo si abbandona lentamente su letto, mentre tiro un ultimo calcio verso uno di quei mostri.
Mi hanno avvelenato di nuovo.
Sono loro prigioniero.
Non so da quanto tempo ormai, non ricordo nulla di ciò che mi è successo più di un anno fa.
Mi sono risvegliato qui, in mezzo a questi orribili esseri bianchi e rosa, con voci che paiono normali.
Sono degli sciocchi.
Ignorano la guerra, ignorano gli spari, le luci, i rumori.
Ignorano tutto.
Li osservo spegnere la luce ed uscire dalla porta, chiacchierando a bassa voce.
Sono convinti che io non possa sentirli. Il mio udito è infallibile. E comunque so che stanno parlando di me. Pensano che io sia un bambino. Ma io gliel’ho detto. Sulla terra alla mia età si è già adulti. Loro dicono che sanno che io sono adulto, ma mi comporto come un bambino.
Idioti.
Io mi comporto come il buonsenso mi dice di fare.
Dicono che se farò il bravo forse potrò uscire da qui.
Fare il bravo…
Come posso? Mi torturano ogni giorno, mi costringono ad ascoltare i rumori della guerra che fuori infuria, mi costringono…
Mi fanno paura. Sono terrorizzato. Vorrei andarmene, fuggire di nascosto, ma ho anche paura della guerra là fuori.
Dannazione.
Non riesco a muovermi…il veleno sta facendo effetto, le palpebre mi si chiudono.
Per oggi, dovrò dormire. E rivedere i miei sogni.
I miei incubi tormentati.

 
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