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Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Malice Mizer
Titolo Fanfic: MALICE MIZER`NAPPING!
Genere: Comico
Rating: Per Tutte le età
Autore: trinity-darkange galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/05/2005 16:39:40

il delirio in purezza!xddd commentate,pliz!^^
 
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L`UOMO RAGLIANTE
- Capitolo 1° -

Fanfic scritta a quattro mani da me e Kumiko...il delirio più totale! Siamo presenti anke come personaggi:Satomi sono io e Kumiko...è Kumiko!^^"Attenzione Dears: non è molto adatta a voi che tanto amate Gackt...e nemmeno alle fan di Tetsu(ma esistono???)...gliene abbiamo fatte di tutti i colori!XD Ma non temete, ce n'è per tutti!XD E nel prox capitolo tocca a Mana,ma...non vi anticipo niente!XD Posso solo dirvi che la demenzialità raggiungerà il suo apice!XD Cmq commentate,pliz!^^
Ed ora...buona lettura!XDDDDDDD
***oOOOOO^^OOOOOo***
MALICE MIZER’S NAPPING!
Fanfic By: Satomi&Kumiko
CAP.1° “L’UOMO RAGLIANTE”
Era una notte buia e tempestosa, i tuoni parevano infrangersi sui vetri delle finestre. La sala era oscura, a malapena i lampi facevano intuire qualcosa in quel buio, solo quattro figure legate a delle sedie, che si dimenavano, per quanto loro possibile, tra una saetta e l’altra.
“Dare me sigaretta…” mugugnava un certo Kozi, con aria frustrata.
“Penso che se non mi sarà messo subito un’arricciaboccoli a disposizione avrò una crisi di pianto!” disse una voce delicata e profonda, insolitamente proveniente da un corpicino aggraziato e femmineo.
“Ghghgh..oscurità…” sogghignò Yu-Ki, per sdrammatizzare, in preda ad un attacco di demenza.
“Yu-Ki vuoi stare zitto?” sbuffo il povero Klaha “Ti sembra il caso?!”
Improvvisamente un riflettore si accese sui loro volti, e, accecati dalla luce improvvisa, i quattro poterono solo avvertire una risata profonda e selvaggia, simile al ragliare di un’asino.
“Oh mio Dio…questa voce!!!” esclamò disgustato Yu-Ki.
“Non può essere! Nessuno gli ha ancora tagliato le corde vocali!” fece Kozi fingendo disperazione.
“E’ proprio lui!” esclamò Mana, la creatura femminea “Tetsu!”
“Bwah ah ah ah ah!!! Proprio io! E sono qui per farvela pagare…cari Malice Mizer!” fece l’uomo ragliante.
“Ora…non per deluderti, amico…” fece Klaha con noncuranza “Ma noi ci siamo sciolti, non siamo più i Malice Mizer!”
Tetsu sbiancò “E da quando?!”
“Da un po’ di tempo ormai, in effetti…” sbuffò Mana.
“Chiedo scusa…è un po’ che non faccio un salto sul sito del vostro fan club…ma non temete…riuscirò lo stesso ad avere la mia vendetta…inizierò da te…piccolo Mana!” sogghignò sardonico Tetsu, estraendo un paio di forbici da parrucchiere dalla tasca del suo cappotto in velluto blu.
Mana parve saltare sulla sedia “Ormai è troppo tardi Tetsu!” esclamò Mana “Juka e Kazuno saranno già vicini, staranno arrivando a salvarmi!”
La creatura femminea non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che la porta della stanza venne abbattuta. Due figure paffute in nero erano ferme sulla soglia, ancora in posizione per il calcio che aveva abbattuto la porta, le zeppe ben piantate a terra e un’aria truce sui volti offuscati dall’ombra.
“Juka! Kazuno! Siete voi???” chiese speranzoso Mana.
“Ah-hem, non proprio…” fece una delle figure.
“Chi cavolo siete?!” ragliò Tetsu.
“Muah ah ah ah ah!!! Noi siamo il terrore che svolazza nella notte…noi siamo i moscerini spiaccicati sul tuo quotidiano…”
“Ma io non leggo quotidiani…” fece Tetsu.
“Cazz…allora siamo il sassolino nella tua scarpa!”
“Io cammino scalzo!” disse Tetsu mostrando un piede pieno di calli e funghi, vagamente fetido.
“CHE SCHIFO!!!!” urlarono tutti.
“Oh, che volete se Tokyo è sporca?” sbuffò Tetsu.
“Mio Dio, un carmelitano scalzo…” disse Klaha disgustato.
“Hem, comunque…noi siamo due cosplayers venute fin qui per punirti, uomo ragliante…noi siamo…SATOMI E KUMIKO!” dissero trionfanti le due paffute figure in nero.
“CHI???” dissero tutti in coro.
“Basta, branco d’ingrati! E noi che volevamo salvarvi!”
“No no no! Prego, fate pure!” dissero i Malice ruffiani.
“ Tsè, leccaculo…” disse Satomi, una giovane dalla lunga e liscia chioma nera, con indosso un vestito da aristocrat gothic lolita pieno di merletti, poi scattò all’attacco.
“TEKKEN PUNCH!!!” urlò, rifilando a Tetsu un pugno nello stomaco e facendolo stramazzare al suolo, mentre Kumiko, una elegant gothic lolita con i capelli a caschetto riflessati i rosso, fece sventolare il tulle della sua veste nera mentre correva a liberare i quattro. Tagliò le corde con l’aiuto di Sventrino, il suo fido coltellino svizzero, così Mana, Kozi, Yu-Ki e Klaha furono finalmente liberi di muoversi. Tetsu giaceva a terra privo di sensi, con una leggera bava alla bocca.
“Bhe…grazie, allora…” fece Klaha.
“Grazie!” eclamò Mana saltando in braccio a Satomi “Ho avuto tanta paura per i miei boccoli!”
“Ooooh pucciiiii!” fece la cosplayer, commossa.
“Mana…datti un contegno!” sbuffò Kozi.
“Oscurità…” ghignò nuovamente Yu-Ki, non sapendo che dire.
“Perché nessuno mi calcola? Anch’io vi ho salvati!” si imbronciò Kumiko, a braccia conserte.
Mana scese dalla imbarazzante posizione, tossicchiando,
“Hem…si, giusto…contegno…” disse il puccioso chitarrista, mentre Kozi si rivolgeva a Kumiko.
“Hem…bè, si…grazie…” fece il chitarrista.
“Hem…bè, si…prego…” disse Kumiko, diventata in volto di un simpatico color ciliegia.
“Hem…bè, si…basta!” gli fece eco Klaha, mentre gli altri ridacchiavano. Kozi si limitò a tossicchiare.
“Non vorrei interrompere un magico momento” disse Satomi “ma che ne dobbiamo fare di quello?” indicando Tetsu.
“Posso pensarci io?” sogghignò Mana.
E dopo qualche minuto…
Un Tetsu rasato a zero veniva defenestrato, mentre ancora i tuoni rombavano nell’oscuro temporale.
“Indi per cui” sbuffò Satomi “che dobbiamo fare?”
“Chi ha voglia di un sushi-bar? chiese Yu-Ki.
“Perfetto, allora tutti a casa di Mana!” disse Klaha.
“…da quando casa mia è diventata un sushi-bar?!” ringhiò Mana.
“Aspettate, io devo andare in bagno!” disse Kumiko, e si avviò verso una grande porta su cui risaltava la scritta “LADIES”. La ragazza varcò la porta, e venne investita dal vapore che invadeva la stanza. Tra il vapore scorse una figura, intenta ad intonare un’aria della “BUTTERFLY” sotto la doccia.
“Ma chi è?” si chiese Kumiko. In quel momento riuscì a distinguerne i lineamenti: occhi chiari(finti), un naso rifatto, inquietantemente familiare…
“Oh mio Dio…non può essere…” disse Kumiko in preda al panico. L’uomo, ignaro della sua presenza, uscì dalla doccia accingendosi ad indossare un succinto kimono, quando incrociò lo sguardo della ragazza.
“AAAAAAAAARGH!!!!” urlarono entrambi. Lo sguardo della giovane scese fino alla zona pelvica dell’uomo, e, in preda alla pietà per il losco figuro, sentenziò: “…neanche in India tanta miseria…”
“Mgrrrr…chi saresti tu?!” ringhiò la figura, ora identificata: era Gackt, secondo vocalist dei Malice Mizer, ora solista. “Che le fan ti perdonino per la tua eresia!”
“Io al posto delle fan ti querelerei! Lo sai che dichiarare il falso a fini commerciali è reato?Tsk, Pappa lapped a pappa lopped tua sorella…” ringhiò Kumiko.
“Che strano…” sibillò Gackt visibilmente alterato “non avevo mai visto un’elefante in cosplay!”
A quelle parole gli occhi di Kumiko parvero diventare di fuoco.
“…ti va di diventare soprano? Potremmo fare “DIVA ’S LIVE” insieme…” disse estraendo il fido Sventrino.
“Dubito tu possa essere un soprano” disse velenoso il Camui “al massimo puoi essere un baritono!”
“Problemi coi baritoni?” sibillò una voce profonda, sensuale e, soprattutto, baritonale “Era da tempo che non ci vedevamo, Camui Gackt…”
“Proprio così…Masaki Haruna!” disse Gackt beffardo.
“Non chiamarmi così!” ringhiò Klaha nel sentire il suo vero nome “Non ne hai il diritto!”
Kumiko picchiettò sulla spalla del baritono “Ma…io…dovevo avere una rissa con quest’ omuncolo!”
“Si,lascia fare alle donne, baritono!” disse il Camui, ormai in preda ai nervi.
“Tsè, io almeno ho una classificazione vocale” ringhiò Klaha, sul punto di saltargli al collo “e non un’impostazione da cantante napoletano!”
“Heeeeeeeem…scusateeeeeeeeee…” urlò Kumiko, nell’invano tentativo di farsi sentire “See, buonanotte…figurati se ascoltano me…”
“RI-SSA! RI-SSA! RI-SSA!” scandì Mana, muovendo ritmicamente i pugnetti.
“CONTA FORTE FINO A VENTI, GACKT SI PERDE TUTTI I DENTI! CONTA E FAI DEI SALTI LUNGHI, GACKT SI PRENDERA’ DEI PUGNI!!!” canticchiarono Juka e Kazuno con i pon pon in mano.
“E voi due quando siete arrivati?” chiese Mana fissando attonito i due componenti dei Moi dix Mois, il suo nuovo gruppo.
“Veramente abbiamo seguito due vecchietti reumatici che si dirigevano in questa direzione…” disse Kazuno.
“Penso che a causa dell’artrosi stiano giungendo in ritardo rispetto a noi…” disse Juka.
Intanto Mana era sbiancato in volto, mentre il campanello della porta suonava minaccioso…
TO BE CONTINUED!

 
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