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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: NOTTE.
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ayaco90 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/05/2005 13:49:40

notte, racconto dell`ansia di un`anima notturna e di quello che la notte puù fare per placarla...
 
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NOTTE...
- Capitolo 1° -

Quando mi prende quel senso di oppressione è più forte di me, devo uscire e camminare. Di solito mi succede la notte. E’ come se il tempo si fermasse proprio quando stai peggio, il cuore diventa pesante e tutto il corpo irrequieto. Io quei momenti la e i posti chiusi mi opprimono, così mi succede spesso di passare la notte a girovagare senza meta per la città. Mi chiedo da quanto tempo soffro di questi attacchi… non ricordo quando sono iniziati ne come. So solo che ora ci sono.

L’altra notte mi è preso uno dei miei attacchi. Sono uscita di corsa. Appena fuori dal portone ho fatto un gran respiro e ho incominciato a camminare. Il cielo era limpido ma non c’erano le stelle e la luna si intravedeva all’orizzonte dietro i palazzi un po’ ‘sbiadita’. La gente, le luci, le macchine e i palazzi andavano veloci, più veloci di me… troppo veloci! Era tutto come un enorme massa di colori armonici che si muovevano veloci e che mi impedivano di distinguere i contorni delle cose.
Sono uscita dal centro di Kyoto e sono arrivata fino alla sponda del fiume. La fievole luce della luna si rifletteva nell’acqua che guardavo con lo sguardo perso di chi cerca un posto dove stare. Il fiume scorreva lento affianco a me, sentivo il rumore dell’acqua, lento e regolare solcato di tanto in tanto dai pescherecci che tornano al porto dopo la pesca notturna. Mi sedetti vicino al ponte sulla riva del fiume… c’era un po’ di luce per via dei lampioni, rimasi a guardare l’acqua scorrere per ore.
Quando mi fui calmata era già l’alba, mi guardai indietro e decisi di tornare a casa. Feci il primo passo quando vidi un gatto, nero, nero come la pece, lo accarezzai e lui mi fece le fusa e cominciò a fissarmi. Il suo sguardo era triste e un po’ perso, come il mio. Decisi di portarlo con me a casa. Così mi incamminai col micio in braccio e l’alba negli occhi.

Il giorno seguente rimasi a poltrire a letto fino a mezzogiorno . Mi alzai e sbadigliai assonnata, spalancai la finestra, le nuvole ricoprivano il cielo estivo e l’aria era ancora più calda del solito. Ad un tratto sentii qualcosa attaccarsi alla mai caviglia, mandai un urlo di dolore e mi dimenai come un neonato. Guardai giù e vidi che il ricetto si aveva conficcato le sue unghie nella mia pelle… Mi piegai e lo presi in braccio, lo fissai e dissi…
“E ‘mo?”
Il micio mi seguì tutta la mattina, ovunque andassi e qualunque cosa facessi lui mi seguiva, quasi fossimo legati dal filo rosso del destino. Stavo aspettando che l’acqua bollisse e il micio era su tavolo, vigile ma sempre on quello sguardo un po’ triste.
“Mi sa che dovrò trovarti un nome, non credi? Vediamo…”
Non mi veniva in mente niente. Il mio nome non si addice al mio carattere, al mio Io. Non voglio che lui si ritrovi con un nome che non gli si addica. Io mi chiamo Satura, che letteralmente vuol dire ciliegio e in Giappone i ciliegi sono sacri e sono stati spesso fonte di ispirazione per gli artisti. E poi viene anche usato come nome per le eroine di manga e anime. Io non mi sento ne un eroina ne tanto meno un ciliegio! Sono tutt’altro che un eroina spensierata e solare…
Proprio mentre ero assorta in questi pensieri suona il campanello, è lui. Sento la porta che si apre e il rumore dei suoi passi avvicinarsi…
“Sono io Sa-chan!” mi sussurra all’orecchio dandomi un bacio
“Ciao Yu.”
Si toglie la giacca e vede il micio, lo fissa stupito, si gira verso di, io gli sorrido. Sorride anche lui. Lui ama i gatti, infatti lo prende in braccio la accarezza e gli dice…
“E tu come ti chiami?”
“Devo ancora scegliere un nome. Dammi una mano!”
Sorridiamo entrambi.
Passiamo quasi tutto il giorno a cercare un nome adatto, come due genitori che hanno appena saputo di aspettare un figlio. Non abbiamo mai parlato di figli ma sono sicura che lui ne vorrebbe, come ero sicura che voleva un gatto, anche se non me lo aveva mai detto. Non due ci capiamo con lo sguardo, le parole a volte suonano un po’ come delle giustificazioni.
Erano orami le nove di sera, avevamo già cenato e stavamo ‘spulciando’ gli ultimi nomi che ci venivano in mente orami scoraggiati.
“Dormiamo insieme?”
Gli chiesi io un po’ triste per paura che dicesse di no lasciandomi in balia della notte e dei miei pensieri… ma lui rispose di sì.
Il micio rimase a fissarci tutta la notte mentre facevamo l’amore…
“E se lo chinassimo ‘spione’?” disse Yu giocoso
“No, no e no!! Dobbiamo trovare un bel nome…”
“Allora domani ci pensiamo di nuovo.”
“Sì…”
Così mi addormenta cullata dal battito del suo cuore, felice perché con la scusa del nome lui sarebbe rimasto con me tutto il giorno. Così saremmo stati bene, nella nostra calma perfetta.




Salve a tutti! ^^ Eccomi di nuovov qui a scrivere! =) Era da tanto che non scrivevo più...
Beh, ora vi saluto! Ci sentiamo sul fermo posta!! ^__-
Baci Aya-chan




 
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