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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Lady Oscar (Versailles no Bara)
Titolo Fanfic: IL FALCO E LA COLOMBA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sweetsanae galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 09/09/2002 14:38:24 (ultimo inserimento: 20/11/07)

alain è destinato a restare solo?leggete e scopritelo....
 
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STANCHEZZA OBLIO
- Capitolo 1° -










Il Falco e la Colomba

Parigi 1789

Alain de Soisson era un nobile decaduto.Aveva uno sguardo triste e disilluso.Nella sua vita ne aveva passate tante, troppe.Lui era una guardia cittadina.Chi l'avesse visto, avrebbe notato solo la sua altezza, il suo torace possente ed i suoi fianchi stretti,le sue gambe lunghe, ma non avrebbero guardato nei suoi occhi, non avrebbero visto la solitudine, la tristezza, la disillusione che ormai l'accompagnava da sempre.

Le uniche persone alle quali lui teneva erano la sorellina Diane e la madre ormai entrambe morte e seppellite vicino al mare, dove un giorno lui sarebbe andato.Il suo sogno era di fare il contadino...e vivere là con i suoi familiari, vicino le loro tombe.Ma la situazione in Francia non era delle migliori al momento.Si sarebbe potuta scatenare una rivoluzione da un momento all'altro.Lui passava il suo tempo tra la caserma le osterie e le donne.Si andava a donne per cercare di dimenticare la tristezza e la solitudine.All'apparenza sembrava un tipo gioviale e allegro ma chi lo conosceva bene sapeva che era un modo come un altro per sopravvivere alle sofferenze della vita.Era un tipo a cui piaceva fare a botte quando capitava ma se un amico era in difficoltà lui correva in suo aiuto.

In quel periodo alla caserma era venuto il nuovo comandante.Era di una bellezza splendente.Il primo giorno del suo arrivo nessuno avrebbe voluto fare la parata di benvenuto solo Andrè Grandier, che poi si era saputo essere il suo migliore amico anzi l'uomo che l'amava.Si perchè alla fine avevano scoperto che il comandante alto biondo e bello era una donna, e nessuno voleva essere comandato da lei.Così aveva inoltrato una sfida alla spada se lei avesse perso se ne sarebbe andata, invece aveva vinto e tutti avevano poi dovuto fare la parata in suo onore.Con il tempo erano riusciti ad accettarla e soprattutto a rispettarla come comandante, per il suo coraggio, per la sua forza interiore, per la sua lealtà.Lui aveva fatto amicizia con Andrè un tipo silenzioso che veniva nelle osterie con lui, perchè si sentiva solo, visto che la donna che lui amava non l'amava.Però almeno lui se voleva parlare con qualcuno andava da lei, senza alcun problema.

Quella sera si sentiva + giù del solito. forse era meglio che andava ai 4 re, un'osteria ma volendo anche un bordello, magari una donna gli faceva passare la malinconia per qualche momento.

Entrò e si sedette al bancone .Ordinò una birra.Una ragazza che stava servendo un signore era rimasta stupefatta dalla prestanza fisica di quell'uomo, dai capelli neri e dagli occhi nocciola che conoscevano la vita , almeno da quella distanza sembravano tali, che era appena entrato.

Purtroppo lei non aveva molte possibilità, lì lavorava come cameriera ma anche come prostituta.Infatti indossava un abito scollato che metteva in evidenza il turgore dei seni.Tutti gli uomini la desideravano.Il suo soprannome era Silver...ed era la migliore.Di norma nessuno però la guardava negli occhi e non notavano che a mano a mano il suo sguardo si induriva sempre di +.Lei non si dava col cuore e con l'anima ma solo col corpo e solo perchè non aveva scelta.Il suo vero nome era Simone. Ma nessuno conosceva la sua reale identità perchè alla gente lì interessava solo Silver.Lei era figlia di una prostituta e di un uomo che poi l'aveva abbandonata.Era in strada ormai da 27 anni.Non sapeva fare altro che questo.Il suo sogno era di sposarsi ed avere una famiglia, ma ormai....be meglio non pensarci.All'improvviso il braccio di un uomo le afferrò il polso facendole cadere il vassoio che portava e che si ruppe.

"Ehi bella!" disse quello leccandosi le labbra "hai qualche cosa da darmi stasera?"

Simone stava per trasformarsi in Silver, visto che sapeva difendersi da tutto questo solo così, quindi creando un'altra se stessa + forte + determinata senza problemi.



Alain odiava chi maltrattava le donne, qualsiasi tipo di donna.Al suono del vassoio che si frantumava si girò.Rimase abbagliato.Tutto attorno a lui scomparve, le risate, la musica, le canzoni..... c'era solo quella ragazza così bella, castana, formosa e piccola di statura.Fece un risolino...per lui tutte le donne erano piccoline visto che rasentava i 2 metri di altezza.

L'avrebbe aiutata, voleva conoscerla.Così si alzò e si avvicinò alla ragazza."Non sai" disse all'uomo che l'aveva insultata " che non si trattano così le donne?"

Simone approfittò e si mise dietro ad Alain.Si sentiva assurdamente al sicuro, quell’uomo le infondeva calore e sicurezza , forse perché era così alto .

L’uomo non voleva calmarsi ma quando vide la mole di Alain , decise di calmarsi.Ad una rissa avrebbe perso.

Alain aggiunse” chieda scusa alla signorina”.

L’uomo furente borbottò una scusa poi si allontanò.

Gli occhi dolci di Alain si posarono su di lei….e rimase incredulo di fronte agli occhi così simili eppure così diversi di quella ragazza.Assomigliava tantissimo a Diane, ma non aveva la sua innocenza.Le prese la manina nella sua molto + grande e calda e la portò alle labbra baciandola.Poi disse “Piacere mi chiamo Alain de Soisson e tu?”

Lei non diceva mai come si chiamava perché a nessuno davvero importava, ma quel ragazzo era diverso così disse “Simone….mi chiamo Simone La Morielle”

Improvvisamente venne chiamata da una donna che doveva essere la padrona dell’osteria “Silver!!”

Alain ne rimase stupito ma poi capì.Lei stava per allontanarsi ma lui la fermò con delicatezza per il polso”Simone tu domani ci sei? “”Si” “a che ora termini?Magari possiamo fare una passeggiata”

Lei si emozionò….lui non la trattava da prostituta ma come una ragazza….” In serata tardi ….Va bene”.Così si allontanò.

Lui vide che si allontanava ed il suo sguardo stranamente si incupì.





Quella ragazza però ne aveva dovute passare parecchie.All’apparenza poteva somigliare alla sorellina gli stessi occhi, gli stessi capelli…ma lo sguardo…si il suo sguardo era duro, temprato dalla vita e disperato, ma soprattutto solo.Aveva riconosciuto in lei, una sua simile.

Simone quella sera era assurdamente contenta.Quell Alain l’aveva invitata ad uscire pur sapendo che lei era una prostituta.Si sentiva contenta perché allora il mondo era fatto anche da persone corrette e sincere.Sorrise e poi dovette occuparsi di un cliente che l’aspettava al piano superiore.

Ad Alain era passata la voglia di rimanere in quel locale, ne voleva uscire, non poteva stare lì e vedere quella ragazza che continuava a rovinarsi .Lui l’avrebbe aiutata.Quella ragazza a lui piaceva.

Uscì il vento tra i capelli e sul viso lo fecero sentir meglio.Fuori però i guai non erano finiti.L’uomo che prima aveva chiesto scusa alla ragazza aveva chiamato degli amici e tutti e 5 avevano deciso di vendicarsi di Alain, prendendolo a mazzate.

Dal brillio che passò negli occhi di Alain si capì che la scazzottata gli avrebbe fatto piacere….lo avrebbero rilassato.Così si mise in posizione .Fu uno scontro duro…e mentre combatteva si ricordò di un altro scontro altrettanto duro, però contro una sola persona….il suo comandante che aveva accusato di aver venduto un soldato…così lo aveva sfidato a duello…e lei aveva vinto…risultando poi innocente anche all’accusa di aver venduto La Salle, come aveva poi detto sicuro Andrè Grandier.Quella Oscar, a lui sembrava una donna fredda e comunque una persona da rispettare non di amare….invece un giorno aveva sentito dei singhiozzi e ed aveva visto il suo comandante che piangeva rannicchiata a terra per non farsi sentire.Si era reso conto che quella donna era una dura e che nascondeva le sue sofferenze proprio come lui.Ma quando lo aveva detto ad Andrè che lei piangeva da sola nel suo ufficio, l’amico aveva fatto una corsa per andare da lei…..lui li invidiava sotto sotto.Avrebbe voluto anche lui un amore così disinteressato e pulito, vero ma soprattutto incrollabile, anche se lei non lo ricambiava.I pugni che volarono furono parecchi….ma Alain non li sentiva pensava e pensava .Aveva perso tutto, aveva 35 anni era stanco non voleva altro che amare ed essere amato.Era così difficile?

L’unica volta che aveva amato era stato tempo prima.A lui sembrava una vita.Aveva 24 anni, all’epoca era diverso, molto diverso, allegro pieno di vita e senza tante ombre come ora.Finalmente la scazzottata era finita.Aveva avuto parecchi pugni, ma ne aveva dati tanti anche lui ed aveva vinto….anche se loro erano 5 e lui uno.Erano in Normandia, lui la sorellina e la madre.La ragazza che lo aveva attratto era una bellezza bruna, con gli occhi verdi .Giocava con il cuginetto stava costruendo un castello con la sabbia e la sua dolcezza lo aveva colpito.Era stato per un mese con questa ragazza…poi non l’aveva incontrata mai più.Lei si chiamava Denise.Nel periodo che era stato con lei, aveva conosciuto la sorella una ragazzina bionda e dolce, e la madre.Lei gli raccontava dei suoi sogni, delle cose che avrebbe voluto realizzare, di tutto quello che avrebbe voluto e che avrebbe ottenuto, con le buone o con le cattive.Però sotto sotto era dolce e romantica come poche.

Adesso c’era Simone.Sperava con tutto il cuore di aiutarla.Il suo sogno era di amare e di vivere in Normandia come contadino.In fondo non era un sogno impossibile.C’era che sognava cose molte + grandi di quelle che sognava lui, e molti riuscivano a realizzarli.Perché a lui invece non capitava mai?Era stanco di arrovellarsi con tutti quei problemi aveva deciso di andarsene a casa e di buttarsi nel letto, non voleva pensare voleva solo dormire e sprofondare nell’oblio per qualche ora.





Così tristemente si avviò verso casa. Nel frattempo poco + in là ai 4 re, Simone stava soffrendo atrocemente.L’uomo per possederla e godere del suo corpo l'aveva legata al letto con una spessa corda... Lei c’era abituata ma perché la sua vita doveva essere tanto triste e brutta?Mentre si serviva di lei, le venne in mente il bel viso dell’uomo del locale, e si sentì meglio.Dopo aver finalmente finito di soddisfare i suoi istinti animali, l’uomo le buttò dei soldi sul letto ed andò via.Lei pianse stringendo quei soldi con amarezza e rabbia. Lei adesso non era Silver, ma Simone, una ragazza triste ed abituata alla solitudine.Dopo molte lacrime lo sfinimento la fece addormentare.

Per fortuna come si suol dire il mattino dopo Alain si sentiva meglio, oddio non pensava ai suoi problemi, visto che il comandante stava facendo addestramento.

Ogni tanto guardando i biondi capelli della donna gli venivano in mente quelli della ragazza nel locale, lunghi più o meno uguale, ma così diversi.I suoi occhi si addolcirono di colpo.

Gerard La Salle se ne accorse e pur avendo timore di quel ragazzone alto e bruno gli disse….cos’è quello sguardo felice?Sei innamorato?

Lui lo guardò e non rispose.Di norma faceva semplicemente uno sbuffo e una risata…ma adesso nulla.Rimase serio e non rispose.



Finalmente venne l’ora del rancio.Alain si defilò.Questa cosa stupì parecchie persone perché l’uomo era sempre rimasto in caserma, visto che a casa non l’aspettava nessuno.Tutti si stupirono tranne Andrè che forse aveva intuito dalla gioia nei suoi occhi malinconici cosa avrebbe fatto.



Corse corse corse…arrivò ai 4 Re, non ebbe il tempo di entrare nel locale che vie uscire da lì una Simone un po’ triste, doveva andare a fare la spesa per la cena della sera.Così passeggiarono assieme.Lei non era abituata al trattamento che gli uomini riservavano alle donne “per bene”.Lei era avvezza ai pizzicotti, alle bruciature, alle frustate.Era davvero contenta perché Alain semplicemente le camminava vicino al suo passo, e le aveva dato la mano, guardandola con dolcezza.



Simone era contenta.Ma per la strada purtroppo c’era chi la conosceva come Silver e questo creava non pochi problemi.Comunque Alain decise di portarla a fare un pic nic.Visto che non aveva molto tempo a disposizione.Aveva comprato lui tutto prima di andarla a prendere.Un cesto con vino, pane, e tante delizie.Chi lo avrebbe visto non ci avrebbe creduto, ma lui era la dolcezza in persona.Finalmente si sentiva una donna normale come tante altre.





I capelli si alzavano e circondavano il viso della ragazza ed Alain era abbagliato da quella dolcezza da quella bellezza.Le labbra tumide, il viso roseo, la sua statura….si sentiva protettivo molto protettivo, anche se sapeva che lei era una donna vissuta.





Si sedettero in un giardino e mangiarono il tutto piano piano.Il desiderio dell’uomo era quello di imboccarla con tenerezza.Sentiva tanto il bisogno di coccolarla, ne aveva bisogno.Forse aveva trovato la donna giusta, dopo Denise, dopo Diane, Simone.



Purtroppo come sempre quando una cosa ti piace il tempo vola, lui dovette riaccompagnarla, perché doveva tornare in caserma.Lei doveva tornare al lavoro.

Fine Prima Parte



Erano passati alcuni giorni e purtroppo Alain era stato di turno alla caserma e non aveva avuto tempo da dedicare a quella dolce ragazza del locale.Mentre lui la pensava intensamente pregustando il momento in cui avrebbe avuto la sua giornata libera, Simone era distesa sul letto e pensava.Aveva avuto ancora delle visioni.Era affacciata alla finestra della sua stanza e pensava a tutto quello che le era successo con Alain durante quella passeggiata.Erano anni che non le succedeva e se e quando le capitava era perché tra lei e quella persona c’era amore o amicizia che la legava.Mentre camminava mano nella mano con Alain, aveva visto una ragazza vestita di bianco distesa su di un letto ed una donna anziana che piangeva a dirotto.In più aveva visto una donna bionda vestita da colonnello della caserma militare e la sua grande sofferenza.L’unica volta che le era capitato fu tanti anni prima quando per sfamarsi rubava.Aveva si e no 10 anni circa.Aveva fatto amicizia con un ragazzino di nome Jan che aveva la sua età.Per lei era stato il suo migliore amico per i successivi 2 anni.Poi un giorno mentre si tenevano per mano, aveva visto lo stesso ragazzino un po’ + grande morto di stenti in una strada miserabile.Non aveva avuto il coraggio di dirglielo, ma due anni dopo mentre rubava nuovamente fu ucciso.La sua visione si era avverata.Dio mio pensò lei perché di nuovo?Non le bastava tutta la sofferenza che doveva subire ogni giorno?

Stanca si distese sul letto.Purtroppo lei non poteva riposarsi.Quella sera avrebbe dovuto cantare al locale, sperava che quel ragazzone sarebbe andato lì da lei.Ma non ci credeva poi tanto.Le sue gioie erano state davvero poche, considerando che aveva solo 29 anni.Iniziò a prepararsi.Doveva trasformarsi da Simone a Silver nuovamente.

Nel frattempo anche Alain pensava a lei, quella sera sarebbe stato libero e quindi sarebbe andato a vederla.Aveva deciso di portare con sé Andrè, che in quel periodo era piuttosto triste, sapeva che lui e il comandante non andavano d’accordo ma adesso l’aria era irrespirabile tra i due.Andrè accettò.Oscar quella sera era stanca.Sembrava che le carte sulla sua scrivania aumentavano invece di diminuire ed in più da quando non poteva parlare + con Andrè si sentiva triste.Il suo amico di sempre aveva trovato altri amici e quindi la sera usciva con loro, ma lei?Cosa le rimaneva?Stanca come poche volte lo era stata si avviò a a prendere il suo cavallo Cesar per andarsene.

Mentre si avviavano verso i 4 Re, Andrè aveva visto Oscar che si avviava con aria triste verso casa, lui soffriva terribilmente ma sapeva che al momento non avrebbe potuto fare nulla, contro il muro che si era creato tra loro.Così con un’angoscia senza fine aveva seguito Alain.L’unica nota positiva forse era che finalmente Alain aveva conosciuto qualcuno e che l’avrebbe incontrata questa sera.

Entrarono nel locale.Entrambi furono avvolti a una voce melodiosa e sensuale.Alain alzò il viso, su una pedana c’era lei Simone che cantava.Ma non finiva là.Era quasi del tutto priva di abiti, certo il corpetto era scollatissimo e la gonna era semitrasparente.I suoi capelli castani così morbidi e folti erano legati a chignon con qualche ciocca che sfuggiva e che le sfiorava la fronte.Era truccata …non era lei era Silver.Una tristezza apparve sul viso del giovane.Aveva deciso.Prese il fazzoletto che aveva sempre al collo, quello rosso esattamente, lo avvolse attorno alla mano cercò di avvicinarsi nella folla che si accaniva per sentire meglio e glielo lanciò.Lei lo aveva visto da lontano.Certo un uomo con la sua struttura fisica ed altezza non indifferente non passava inosservato.Appena afferrò quel fazzoletto….tutto si oscurò.Lei iniziò a sudare e a vedere appannato.Maledizione…pensò un’altra visione e proprio adesso.Le forze le mancavano.Si trovava in una stanza dove due bimbi si abbracciavano forte….la bambina piangeva e si stringeva al bambino + grande e gridava Alain Alain.Il ragazzino la stringeva forte e i suoi occhi erano diventati più duri.La sua fanciullezza era finita.Il padre era fuggito lasciando tutto nelle sue mani.Poi qualche anno dopo…la ragazzina voleva comprare un regalo al fratellino che compiva 13 anni…non aveva soldi, così aveva strappato un po’ del suo vestito rosso e aveva cucito un fazzoletto da collo…..la vista tornò normale, quel fazzoletto quello che teneva saldamente stretto in mano.Alain aveva sofferto molto proprio come lei.Lo vedeva che cercava di avvicinarsi e prenderla per farla scendere.Ma lei si era alzata ed aveva ripreso a cantare.In quel momento aveva visto l’altro uomo con lui, aveva un ciuffo avanti ad un occhio e dei dolcissimi occhi verdi.Si quell’uomo l’aveva già visto in una sua visione, Era il migliore amico di Alain aveva un segreto che non voleva rivelare a nessuno soprattutto alla donna vestita da colonnello.



Continua….











 
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