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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Pokémon
Titolo Fanfic: WILL CINDERELLA SMILE AGAIN?
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: crikke galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/05/2005 12:00:57

misty è una cenerentola indifesa. riuscirà il suo principe ash a salvarla?
 
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CHAPPY UNICO XD
- Capitolo 1° -

Dentro di me una voce vorrebbe gridare.

Dentro di me qualcuno vorrebbe piangere.

Dentro di me qualcosa soffre.



Mi chiamo Misty Williams. Sono una giovane capopalestra di Cerulean City, innamorata di un ragazzo che non si accorgerà mai minimamente di me.

A casa mia tutto è tranquillo.

Ho 3 sorelle maggiori, che da sempre mi trattano come quella “che si massacra di fatica”

La mia favola preferita è Cenerentola, perché anche se maltratta dalle sorelle, costretta ai lavori manuali da sola, poi trova la felicità.

Ma col tempo ho smesso di identificarmi come Cenerentola.

Col tempo ho smesso di credere in una vita felice.

Col tempo ho capito che non ci sono speranze per Cenerentola in questo mondo…



Misty si sedette sul pavimento della palestra, esausta.

Pulire da cima a fondo la sua “casa” tutti i giorni era stancante. E come al solito le sue sorelle erano a fare spese o a divertirsi.

Forse un giorno anche lei sarebbe stata felice.

Ma chi voleva prendere in giro? Non lo sarebbe mai stata.



Intanto in un altro continente…

Vera sfogliava allegra le pagine di un libro.

L’allegra combriccola di pazzi in giro per il mondo era ferma in una albergo, per fare sosta.

-Cosa leggi Vera?- chiese Brock, incuriosito.

-Cenerentola!- esclamò. -Per quanto sia incredibile non l’ho mai letta…-

-Non hai mai letto Cenerentola?- chiese Ash, come se fosse un sacrilegio o roba simile.

-Tu l’hai letta Ash?- chiese Max, stupito. L’allenatore di Pallet arrossì lievemente.

-Diciamo che mi hanno costretto…- mugolò.

-Era la favola preferita di Misty,- raccontò Brock. -e come tale ha torturato Ash per 5 anni finché lui la leggesse…- Vera si mise a ridere.

-Avrei voluto vedervi!-

-Zitta tu!- esclamò Ash, irritato.

Ma infondo il giovane Ketchum non aveva dimenticato.

I suoi sorrisi…

I suoi occhi…

La sua voce…

Qualcosa lo riconduceva sempre a lei.

Non sapeva che nome avesse tale sentimento.

Ma quel giorno, quando si erano dovuti separare…

Quel giorno lei non gli aveva più rivolto il suo splendido sorriso.

Gli aveva sussurrato “Dopotutto non ci sono speranze per Cenerentola”

Allora non aveva capito il senso di quelle parole.

E mai lo avrebbe capito…



Sento il cuore scoppiarmi in petto…

Misty sospirò, asciugandosi delle lacrime.

Voglio gridare

La ragazza si soffiò il naso, continuando a spazzare il pavimento della palestra come aveva fatto fino ad un attimo prima.

Mi manca da impazzire…

Daisy era ritornata da poco dal centro commerciale, e come di logica le aveva chiesto se stava bene, alludendo naturalmente ad un certo tizio sperso per Hoenn. (U_U chissà chi XD N.D. Crikke)

Lei aveva risposto che stava bene, che era felice.

Mentiva.

Da quando era ritornata da Jotho non aveva fatto altro che mentire.

E da quella data erano passati ormai 5 anni.

Non era mai stata felice, mai!

Anche perché in quel giorno lontano Ash Ketchum le aveva provocato una ferita troppo grossa per essere rimarginata.

E lei non ne aveva mai parlato con nessuno.

Non si era sfogata.

Nessuno sapeva cosa provasse.

E qualcuno, in fondo al suo cuore, stava protestando.

Qualcuno suonò alla porta, interrompendo i suoi pensieri.

-Posta!- esclamò quel qualcuno. La ragazza aprì la porta e vide il postino consegnargli un pacco.

-Buongiorno…- mormorò la capopalestra.

-Potrebbe mettere una firma qui?- chiese il postino. La ragazza si affrettò a firmare.

-Ecco. Grazie e arrivederci!- esclamò sorridendo.

-Arrivederci- rispose il postino, andando via. Misty scrutò attentamente il pacco: lo aveva mandato la Lega.

Richiuse la posta e si mise a scartare il pacco. Dentro c’era una lettera e un peluche a forma di Togepi.

“Ma chi diamine l’ha mandato?” pensò, confusa. Aprì la lettera, scoprendo che era di Ash.

‘Cara Misty,

Sono secoli che non ci sentiamo vero? Per questo ti chiedo scusa.

Ho però una bella notizia: ho mantenuto la mia promessa!

Eh già! Sto per diventare un Pokémon Master! Non è meraviglioso? E come tale sei ufficialmente invitata a vedermi! Così ci potremo parlare!

Nella lettera c’è l’invito speciale.

Per posta ti ho inviato anche un pupazzo a forma di Togepi! Lo so, non potrà servire a ripagare lui però…

Quando l’hai lasciato, a Hoenn, ti ho visto triste. E quell’espressione l’ho vista solo due volte da quando ti conosco.

Sei una ragazza forte, solo due volte ti ho visto piangere!

Lasciamo perdere questo argomento! Come va la vita?

A me tutto bene! Sai che ho trovato la…’

A Misty cadde il foglio dalle mani e si ritrovò con gli occhi sbarrati.

No! Non poteva essere!

‘ho trovato la ragazza…’

Sospirò, prendendo il foglio da terra, e sperando che il seguito fosse migliore.

No, non lo era affatto!

‘Abbiamo anche deciso di sposarci!

Dammi del pazzo! Più ci rifletto più credo di essere cretino…

Sai, anche lei è una capopalestra come te. E con i capelli rossi, e che adora i Pokémon d’acqua!

E’ una persona fantastica! Andrete sicuramente d’accordo!’

“Non ci giurerei…” pensò la ragazza.

‘Spero di vederti presto!

Il tuo caro amico Ash.’

“Il suo caro amico Ash” aveva pugnalato per la seconda volta il suo cuore.

E di nuovo avrebbe voluto gridare.

Avrebbe voluto sfogarsi.

Ma non poteva farlo…



Non ci sono speranze.

Perché Cenerentola vedrà il suo principe sposarsi con un’altra, e resterà nel suo castello come una schiava.

La mia favola termina così.

Perché non tutte le storie hanno un lieto fine.

Ma allora perché?

Perché sento dentro di me un profondo dolore? Perché mi sento soffocare?

Perché continuo a pensare a lui?

Mi pare evidente: lui non mi ama.

Ma qualcosa dentro di me non ci vuole credere: tiene le orecchie tappate.

Rifiuta di accettare la realtà.

Non lo vedrò più, mai più…

Ma il mio cuore non ci vuole credere.

Mi fa male il cuore…



Misty si coprì il volto con una mano, mentre le lacrime scendevano copiose.

In silenzio, stava piangendo.

Lo aveva fatto milioni di volte!

Ma per quanto piangesse, non riusciva a sfogarsi.

Il suo cuore continuava a dolere.



Mi fa male il cuore…

Voglio urlare.

Piangere.

Sfogarmi.

E veder la mia vita finire come una favola:

“E vissero tutti felici e contenti”



Ash sospirò, agitato. Si stava preparando per l’incontro più importante della sua vita. Brock, lì vicino, era il suo consultorio.

-Verrà secondo te? Dopotutto sono secoli che non ci sentiamo…- il giovane aveva il morale a terra.

-L’importante è che tu non le abbia detto che ti sposi!- esclamò sarcastico l’allevatore. -Perché non glielo hai detto, vero?- vide sul volto del suo amico un’espressione simile a un “non esattamente”. Sospirò rassegnato. -Sei un pirla!-

-Lo so…- l’allenatore si mise seduto su una sedia. -E’ che lei è la mia migliore amica! Se non glielo avessi detto ci sarebbe rimasta male!-

-Secondo me c’è rimasta peggio sapendolo…- Brock lo guardò storto.

-Ma in che senso scusa?- Ash non capiva. Il castano si sbatté la testa sul muro.

-Misty è innamorata di te! PIRLA!- gridò a squarciagola.

-Eh?- l’allenatore cambiò radicalmente colore. -EH?!-

-Ecco perché ti avevo vietato di scriverglielo…-

-Nono! Aspetta un secondo!- il moro stava cercando ci calmarsi. -Che significa questa storia?! Perché lo sai tu e io no?-

-Bhe, Misty non te lo avrebbe mai detto. Allora eri troppo immaturo, lei sapeva che le avresti spezzato il cuore!-

-Queste cose te le ha dette Misty?-

-No, ma non ci voleva un genio per capirlo!-

Senza che lei ne parlasse tutti sapevano tutto.

E in quelle condizioni come faceva lei a sfogarsi?

Era forse per questo che stava male?

Ash sospirò.

Era stato uno stupido, l’aveva fatta soffrire… tanto…

Era stato cieco.

-Andiamo- fece il ragazzo di Pallet al suo compare. -L’incontro sta per cominciare-



Ash Ketchum si avviava a cominciare l’incontro che avrebbe segnato la sua vita.

Scrutò attentamente le tribune, passando lo sguardo più volte.

Non c’era.

Dietro a lui la sua fidanzata, Melania, lo incitava dolcemente.

Ma nonostante gli amici, nonostante tutto, gli mancava qualcosa.

Aveva l’amore.

Aveva gli amici.

Ma mancava lei, la sua migliore amica di sempre, che lo sapeva consolare con la forza di un sorriso.

La sua Cenerentola preferita.

La sua sorella maggiore.

Così l’aveva sempre considerata, non accorgendosi che, in realtà, era una donna.

Poi all’improvviso sentì vibrare il telefonino nella sua tasca. Era arrivato un messaggio:

‘Ciao Ash! M disp ma nn posso venire a vederti xkè ho molto da far alla palestra. C sentiamo, la tua cara amica Misty.’

In poche righe la sua amica era stata chiara e concisa.

Avrebbe vinto, sicuramente!



Aveva mentito.

In realtà con aveva nulla da fare alla palestra.

Voleva stare sola, col suo dolore.

Era andata come temeva: le aveva spezzato il cuore…



Anche se piango, non riesco a sfogarmi…

Vorrei trovare qualcuno che mi sappia ascoltare a cui confidare tutto.

Ma nessuno mi sembra adatto…

E per questo, mi sento sola.

Sono sola…



Misty sospirò trovandosi davanti ad una chiesetta di campagna.

Erano passate 2 settimane dal torneo che Ash aveva vinto.

Lui era diventato un “principe”.

Il principe dei Pokémon –così lo avevo soprannominato–

Era arrivato il momento per Cenerentola di andare al ballo.

Entrò.

Non sarebbe stata lei a cambiare le cose: ne era certa. Ma voleva salutarlo, per un’ultima volta, prima di tornare alla sua vita normale e non vederlo più.

Era pronta a dimenticarlo.

Ma prima, avrebbe dovuto sfogarsi…



Non in tutte le fiabe c’è un lieto fine.

E nella mia no di certo.

Ma sono pronta ad accettarlo…



Avanzò lentamente, sentendo rimbombare i suoi stessi passi in quella chiesa vuota.

Ash era in fondo ad aspettarla, confuso.



Mi fa male il cuore…



-Volevi parlarmi?- chiese l’allenatore.

-Volevo dirti che…- la ragazza sospirò.

Prepararsi i discorsi nella mente non serviva a nulla.

Perché le parole non venivano fuori lo stesso.

-Sii felice- gli sorrise. -Ma non cercarmi… almeno per un po’…-

-Perché?- chiese il ragazzo. -Perché sei innamorata di me?- Misty strabuzzò gli occhi.

Lui sapeva?

-Come fai a…- alla capopalestra si fermò il fiato in gola.

-Me l’ha detto Brock.-

Era tutto chiaro… non c’era certo arrivato da solo!

-Quindi è vero?- Ash la osservò triste. -Ti ho spezzato il cuore-

-Ero venuta qui per sfogarmi- la ragazza abbassò lo sguardo. -ma come al solito… io…-strinse i denti e scappò via.

-Misty!- esclamò lui, preoccupato.



Mi fa male… mi fa tanto male il cuore…



-Ti odio!-



Mi sento svenire.



-Misty!-



Voglio piangere… voglio gridare…

Perché finalmente sono riuscita a guardare in faccia la realtà:

Sono una povera illusa…

Pensavo di poter sfogarmi con lui!

Invece è come gli altri!

Pretendono di sapere tutto, quando non sanno un bel niente…



Correva, veloce, piangendo, con il cuore spezzato, sotto una pioggia scrosciante.

Correva, senza meta.

Stava ancora chiudendo il suo cuore, obbligandolo a morire.

Sì, il suo cuore stava morendo, senza trovare nessuno a cui aprirsi.

E chiuso non poteva essere felice…



Ash sospirò, vedendo Melania al suo fianco.

Dopo aver visto Misty si stava pian piano rendendo conto che stava facendo la più grande cazzata della sua vita. (°° complimenti Ash, intelligente come al solito N.D. crikke ironica)

E davanti ai suoi occhi stava finalmente capendo perché stava preferendo la bella capopalestra di cerulean City alla sua fidanzata attuale.

Era una cosa che lo spaventava.

Non avrebbe voluto crederci perché avrebbe fatto soffrire quella dolce ragazza al suo fianco.

Perché quella era una ragazza piuttosto ingenua.

Era gentile, dolce.

Bella, intelligente.

Sensibile, calma per natura.

Aveva tutte le qualità che lui aveva sempre cercato in una donna.

Ma si era innamorato di una donna irascibile, forte, un maschiaccio, che per 5 anni gliene aveva fatte passare di tutti i colori!

Ma che alla fine aveva visto piangere.

C’avrebbe giurato: la povera Misty piangeva sempre in silenzio senza sfogarsi con nessuno.

Senza che qualcuno, sorridendole, le dicesse “Ora è tutto finito”

Una Cenerentola con il cuore incatenato.

-Ash Ketchum. Prometti di amare e onorare la qui presente Melania finché morte non vi separi?-

Ash si destò dal suo sogno.

Era troppo tardi per le sue riflessioni! Si stava sposando!

Il ragazzo cominciò a balbettare.

-I-io… lo… lo…- deglutì.

Che diamine stava facendo? Lui non voleva affatto sposarsi!

-Melania, scusami…- mormorò, correndo via.

-Ash!- esclamò Brock. Il ragazzo varcò la soglia della chiesa, e la sposa sollevò sollevata.

-Per fortuna c’ha pensato lui!- esclamò, sorridendo felice. Tutti la guardarono confusi…



Correndo era caduta per terra e si era slogata una caviglia.

La povera Misty se ne stava immobile, sotto la pioggia, piangendo.

Si era persa.

Singhiozzava.

Singhiozzava con le mani sugli occhi, cercando di trattenersi.

Non riusciva a smettere di soffrire.



Cenerentola non sorriderà mai più…



La ragazza cercò di calmarsi e si guardò la caviglia: accorgendosi di aver perso una scarpa per la strada.



Mi fa male il cuore…



Il suo principe non le avrebbe riportato la scarpetta.

E la sua favola sarebbe finita così, senza un lieto fine.

Senza un sorriso.

Con le lacrime di una fanciulla con il cuore spezzato.

Sola.



Ash si guardò attorno.

Era sotto la pioggia, alla ricerca di Misty.

D’un tratto si mise un mano sul cuore sentendo molto dolore.

Quasi non riusciva a respirare!

Il dolore cessò.

“Ma cosa…” si chiese. “Perché all’improvviso mi stava facendo male il cuore?”

Non capiva.

Proseguì alla ricerca di Misty.

Guardando in basso notò una cosa: una scarpetta.

Secondo la favola lui doveva trovare la fanciulla che avrebbe calzato quella scarpa giusto?

Sorrise,

Sapeva dove trovarla.



Ash sorrise, vedendo Misty accovacciata per terra.

Le andò dietro e le mise una mano sulla spalla.

La capopalestra si voltò.

-Ash?- chiese, incredula, e con gli occhi lucidi. Vide il ragazzo chinarsi davanti a lei, e prenderle la caviglia.

-E’ sua questa scarpetta?- chiese, con fare da attore. La rossa cominciò a ridere.

-Oh Ash!- esclamò. Il ragazzo si accorse della storta che aveva preso.

-Ce la fai da alzarti?- chiese, preoccupato.

-Sì… tu non hai un matrimonio? Sei zuppo come un pulcino…- lo sguardo della capopalestra si fece nuovamente triste. Ash le prese le mani.

-Dimmi cosa ti tormenta!- esclamò.

A che cosa sarebbe servito?

-No- disse secca lei. -non ci penso nemmeno…-

-Ma perché?- chiese lui, tonto.

A che sarebbe servito parlare dopo tutto quel dolore?

Aveva forse la possibilità di sfogarsi?

Certo che no, e lui glielo aveva dimostrato!

Ascoltare le parole di un estraneo che crede di sapere tutto.

Ascoltare parole non dette da lei.

Trarre delle conclusioni.

Certo, tali conclusioni erano giuste.

Dio se erano giuste!

Ma in quel modo nessuno l’avrebbe ascoltata, perché tutti avevano la propria teoria a cui non avrebbero rinunciato.

-Perché non capiresti.- la rossa sospirò cercando di rimettersi in piedi, senza risultato.

Si era presa una bella storta.

Ma anche se faceva male non gridava.

-Forse è vero. Forse non capirei- alle parole dell’amico la ragazza lo guardò strabuzzando gli occhi, sorpresa. Com’era possibile? -Non sono stato in grado di capire i tuoi sentimenti ferendoti. Quindi, forse, è meglio che me ne sia zitto.-

Eh?

La rossa rimase di stucco. Normalmente le persone normali avrebbero detto “Ma certo! Dai parla!”

Lui no.

Lui non lo aveva fatto.

Ma aveva ammesso che non sarebbe stato in grado di capire.

L’aveva sempre considerato un bambino. Ma forse la vera bambina era lei.

Viziata, incapace di vedere la realtà.

Credendo disperatamente nel lieto fine della sua favola.

Non rendendosi conto, invece, che la vita non è una favola.

Da quando lui era diventato tanto maturo?

Probabilmente con uno dei suoi sorrisi spensierati le avrebbe detto “Ti aiuto a tornare a casa” con un tono di voce che indicava “non è successo niente”

-Ti aiuto a tornare a casa!-

“Adesso mi porgerà la mano”

ash porse la mano all’amica.

“come se veramente nulla fosse successo”

Lei afferrò la sua mano.

“Infine continuerà a guardarmi con quel sorriso ingenuo. Degno di un bimbo…”

E lui sorrideva, sorrideva ancora. Invece lei, non sorrideva affatto.

Si dice che le favole abbiano sempre un lieto fine.

Ma quella di Misty sembrava ancora infelice.



-Buonanotte piccola mia.- una giovane madre rimboccò le coperte alla sua figlioletta di 3-4 anni.

-Mamma mamma!- la piccola prese e strattonò la manica della maglietta della donna. -Come finisce quella favola di Cenerentola?-

-Quale Cenerentola?- chiese la madre. La piccola dai capelli scuri sorrise.

-Quella della Cenerentola bella come la mamma!- la donna rimase stupita, poi sorrise.

-Dov’eravamo rimaste?-

-A quando Cenerentola scappa e sta per tornare a casa con il principe, ma con una caviglia storta!-

-Ah già… bhe… Cenerentola chiede spiegazioni! Esclama: perché fai come se nulla fosse successo? Dapprima sembra che al principe non importi nulla di dare una risposta ma poi mormora…-

-Perché se tu fossi veramente innamorata di me sarebbe troppo bello per essere vero.- la donna si voltò verso la porta e vide il marito guardarla con dolcezza. -La so a memoria questa favola!-

-Papà!- esclamò la bimba sorridendo. -Perché non la finisci tu?-

-Eh?- l’uomo rimase di sasso. -Sono negato per le favole!-

-Su Ash…- la donna dai capelli rossi lo guardò implorante. -Poi non si addormenterà più!-

-E va bene…- l’uomo si avvicinò alla figlia.

-Il principe si voltò a guardare la sua Cenerentola che sorrideva felice. E lì si baciarono!-

-E poi? E poi?- alla bimba si illuminarono gli occhi.

-E poi fine. Lieto fine per una Cenerentola sfortunata!- esclamò lui. La figlia ci rimase male.

-Sì, ei negato per raccontare le favole!-

-Ora dormi!- esclamò la madre, mentre vedeva la piccola annuire. I genitori lasciarono la stanza.

-Vedi Misty? Lo dice anche lei che sono negato!- Ash sospirò.

-Stupido.- disse secca lei.

-Eh?- piagnucolò l’uomo. Misty rise.

-Sei adorabile però! Uno stupido adorabile!-

-Sei ingiusta lo sai?-

-Sì!- la ragazza sorrise. -E mi diverto!-

-Io per niente!-

-Ok…- Misty prese il maritino sottobraccio. -Andiamo a dormire anche noi?-

-Dormire?-

-Sì, dormire!-

-Cosa non si fa per amore!- e, alzando gli occhi al cielo il giovane si fece trascinare “a dormire”

In fondo si era sbagliata. Un lieto fine per una Cenerentola c’era eccome…

Come si dice in questi casi?

Ah, già…

“E vissero tutti felici e contenti”

Fine
 
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