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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: LA FORZA DEI SENTIMENTI
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Drammatico, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: lynn12 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/05/2005 10:07:24

questa volta inuyasha dovrà affrontare un nemico molto particolare...
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

LA FORZA DEI SENTIMENTI

Due parole prima di iniziare: questa fan-fiction l’ho scritta dopo aver visto l’episodio dell’anime “Naraku e lo spirito di Onigumo”, dopo che Kagome ha visto Inuyasha e Kikio che si abbracciavano, ed ho preso spunto da quello però ho modificato un po’ la storia. È la mia seconda fic, la prima su Inuyasha, spero vi piaccia!!
Buona lettura!
Lynn12

Quel giorno il cielo nell’epoca Sengoku era denso di nubi scure, cariche di pioggia. Quando Kagome, al suo risveglio, trovò una così grigia giornata sentì peggiorare il suo già cupo umore. Si sentiva ancora più triste e stanca di quando si era coricata, poiché il suo sonno era stato molto agitato. Nella sua mente, infatti, continuava a riaffacciarsi l’immagine dell’abbraccio tra Kikio e Inuyasha.
Era sera e Kagome era appena uscita dal pozzo dopo una visita alla sua famiglia, quando aveva percepito la presenza della miko. Subito si era diretta al Goshinboku e là aveva trovato Kikio e Inuyasha. L’hanyou le aveva chiesto perché fosse venuta e lei gli aveva detto:-Non ricordi che giorno è oggi, Inuyasha? Esattamente 50 anni fa, in questo stesso posto, noi ci siamo incontrati per la prima volta- Detto questo Kikio lo aveva abbracciato e aveva pronunciato quelle maledette parole che ancora risuonavano incessantemente nella mente di Kagome:-Non ho intenzione di rinunciare a te, Inuyasha. Farò tutto ciò che è in mio potere per riaverti, sono disposta a tutto- Inuyasha a quelle parole era rimasto immobile e non aveva detto nulla. Dopo un po’ Kikio se n’era andata. Kagome, vedendo il loro abbraccio e ascoltando quelle parole, aveva sentito il suo cuore spezzarsi in due. Kikio aveva praticamente dichiarato ad Inuyasha il suo amore, lo aveva abbracciato…e lui non si era opposto. Finora Kagome aveva coltivato in fondo al cuore la speranza di essere qualcosa di più che un “radar” per rilevare i frammenti della sfera dei quattro spiriti, la speranza che in lei Inuyasha non vedesse solamente la reincarnazione della miko, ma semplicemente Kagome.
Quella sera però tutte queste speranze erano state infrante. O meglio, queste illusioni…avrebbe dovuto immaginare che Inuyasha provava ancora qualcosa per Kikio, in fondo lei era stata il suo primo amore. “Se non fosse stato per l’inganno di Naraku probabilmente sarebbero ancora insieme…” aveva pensato con tristezza la ragazza. Dopo aver assistito a quella scena, Kagome aveva cercato di fuggire, di andarsene lontano…lontano da Inuyasha, da Kikio, da tutti…Ma il giovane hanyou l’aveva raggiunta e afferrata:-Kagome, fermati! Perché stai fuggendo?- (Indovina! Certo che Inu-chan a volte è proprio tonto! Però è anche tanto bello…Ah…ehm…scusate per la divagazione… NdLynn) le aveva chiesto -Pensavo che tu e Kikio voleste un po’ d’intimità!- aveva risposto sarcastica la ragazza, ma aveva le lacrime agli occhi -Kagome…- Inuyasha soffriva vedendola piangere perché sapeva che se Kagome stava male era solo colpa sua e della sua indecisione. –Inuyasha, tu sei ancora innamorato di Kikio, vero?- Ecco, era proprio questo il punto. Era proprio questa la domanda che sempre più spesso si affacciava nella mente del mezzo demone, da quando aveva capito che Kagome era diventata molto importante per lui. –Io…- Inuyasha non sapeva cosa risponderle. Kagome, fraintendendo la sua indecisione, credette che l’hanyou non avesse il coraggio di dirle la verità. “Ha paura di dire di sì perché teme che me ne andrei prima di aver completato la sfera” pensò con amarezza la ragazza. (Però anche tu Sagome, sempre a pensar male! Ahh…che pazienza ci vuole con questi due! NdLynn) Stava per mettersi a piangere di nuovo perciò, senza aggiungere altro, si volse e si avviò verso il villaggio. Questa volta l’hanyou non la fermò, rimase immobile per qualche istante, poi si recò al Goshinboku, dove era solito trascorrere la notte per poter controllare meglio i dintorni. Ma non riuscì a chiudere occhio, rimase sveglio a chiedersi se quello che sentiva per Kikio era amore oppure senso di colpa per lo stato in cui si trovava, uno spirito che non apparteneva né al mondo dei vivi né a quello dei morti. Per quanto si sforzasse, però, non riusciva a darsi una risposta.


Da quella fatidica notte, i rapporti tra Inuyasha e Kagome si raffreddarono molto. La ragazza si era ormai convinta di non essere nulla per l’hanyou e per questo soffriva terribilmente. Da parte sua, Inuyasha non sapeva cosa fare per lenire il suo dolore, avrebbe voluto stringerla tra le braccia e spiegarle quello che provava, ma la sua insicurezza e il suo orgoglio lo frenavano. Tra i due la tensione era palpabile e di ciò si accorsero naturalmente anche Sango, Miroku e il piccolo Shippo. Desideravano ardentemente aiutare i loro due amici, ma sapevano che solo loro potevano risolvere quella situazione.
Qualche giorno dopo, il gruppo fu attaccato dall’ennesimo demone di Naraku. –Kagome, quanti frammenti della sfera riesci a percepire all’interno del suo corpo?-chiese Inuyasha preparandosi a combattere -Due, uno al centro del torace e un altro in mezzo alla fronte- La freddezza con cui Kagome gli rispose colpì il mezzo demone come una pugnalata al cuore. Dal giorno in cui aveva assistito all’abbraccio tra lui e Kikio, Kagome non gli aveva più rivolto la parola, se non in casi strettamente necessari come in quel momento. Inuyasha avrebbe dato qualsiasi cosa per sentirla ridere di nuovo, perfino per sentirla gridare “a cuccia”. (Cavoli! Allora è proprio messo male! :-9 NdLynn) Naraku, che seguiva il combattimento a distanza, percepì la tensione che c’era tra i due, ma soprattutto poteva sentire chiaramente i sentimenti che animavano il cuore della giovane: dolore, gelosia, rabbia. Naraku sapeva che questo poteva essere un punto a suo vantaggio, poiché già da tempo aveva capito che il mezzo demone teneva in modo particolare a quella donna e che per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa. Il demone sorrise malignamente fissando la giovane umana: aveva trovato il punto debole di Inuyasha. Poi, all’improvviso, sparì.
Nel frattempo l’hanyou era riuscito a sconfiggere facilmente il suo avversario. –Non mi piace, è stato troppo facile-disse Inuyasha -Hai ragione. C’è sotto qualcosa-replicò Miroku –Credi che Naraku stia tramando qualcosa?-chiese Sango –Penso che Naraku abbia mandato questo demone come diversivo-le rispose il monaco –Un diversivo per cosa?-stavolta era stata Kagome a parlare –Ritengo che il nostro nemico stia cercando di scoprire il punto debole di Inuyasha per sfruttarlo a suo vantaggio-Tsè, allora è tutto tempo perso, io non ho punti deboli-disse Inuyasha con fare superbo. Ma ancora non immaginava quello che sarebbe accaduto…


Nei giorni successivi non ci furono altri attacchi, tutto sembrò tornare alla normalità… o quasi. I rapporti tra Inuyasha e Kagome, infatti, erano ancora molto tesi. Più volte l’hanyou aveva tentato un riavvicinamento ma, sia a causa dei suoi modi burberi, sia per la testardaggine della ragazza, non aveva avuto successo. Kagome, dal canto suo, sapeva di comportarsi in modo stupido e infantile, ma non poteva fare altrimenti. La barriera di distacco e di freddezza che aveva posto tra lei e il mezzo demone era un modo per evitare a sé stessa ulteriori sofferenze. Sapeva, infatti, che se avesse fatto pace con Inuyasha, poi avrebbe provato un dolore più grande, quando questo fosse tornato da Kikio. A questo pensiero nel cuore della ragazza si alternavano molti sentimenti: dolore, perché, dopo il ritrovamento di tutti i frammenti della sfera, lei sarebbe dovuta tornare nella sua epoca per sempre…gelosia al pensiero della miko tra le braccia dell’unica persona che avesse mai amato…e infine rabbia…sì, anche rabbia, perché se Kikio non fosse tornata in vita tra lei e Inuyasha forse…Ma era inutile soffermarsi su questi pensieri, il destino aveva voluto così. In ogni modo Kagome non rimpiangeva nulla. Ogni momento passato insieme a Miroku, Sango, Shippo e Kirara era stato importante. E soprattutto, ogni attimo trascorso al fianco di Inuyasha era stato speciale. Mai aveva provato qualcosa del genere: si sentiva felice e appagata solo perché lui le era accanto. Ma purtroppo tutto ciò era destinato a finire presto:“Non appena la sfera sarà completa me ne andrò per sempre” pensò Kagome mentre camminava dietro agli altri “Aiuterò Inuyasha a trovare tutti i frammenti, questo glielo devo per tutte le volte che mi ha protetto, ma poi tornerò nella mia epoca definitivamente. Forse un giorno riuscirò a togliermelo dalla testa…” Ma come poteva dimenticare i suoi stupendi occhi color ambra, le sue tenere orecchie da cane, l’odore della sua pelle…Ogni volta che Inuyasha l’aveva trasportata sulle sue spalle ne era stata inebriata.(Eh, non ha mica brutti gusti la ragazza eh? Buongustaia…NdLynn) No, nonostante tutto non avrebbe mai potuto dimenticarlo.
Era così assorta in questi pensieri che non percepì l’aura maligna che stava arrivando se non quando questa era ormai molto vicina…


Kagome si fermò di colpo, avrebbe riconosciuto quell’aura tra mille…-Naraku sta arrivando!- Anche Inuyasha aveva percepito l’aura dello youkai, insieme a quella di qualcun altro. –E con un altro dei suoi demoni-aggiunse Miroku. Anche Kagome percepiva la seconda aura maligna e poteva anche sentire che era molto più grande di quella del demone che avevano affrontato qualche giorno prima. –Inuyasha fa attenzione. Questo demone è molto più potente dell’altro, porta con sé un numero maggiore di frammenti della sfera!- Il mezzo demone si voltò verso di lei con espressione stupita. Questa volta nella voce di Kagome non c’era traccia di freddezza ma solo sincera preoccupazione. Il cuore dell’hanyou fu pervaso da un intenso calore, gli sembrava trascorsa un’eternità dall’ultima volta che Kagome gli si era rivolta così. Lo sguardo di Inuyasha cercò quello di Kagome, ma la ragazza distolse gli occhi, non voleva che vi leggesse tutto l’amore che provava per lui. Il giovane fu ferito da quel comportamento “Kagome, ma perché fai così?” pensò. Fu distratto dall’arrivo di Naraku, che portava con sé un demone enorme e dall’aspetto terribile e che sembrava anche molto forte. –Naraku, maledetto! Sei veramente convinto che basti quest’energumeno a farmi fuori?-gridò Inuyasha -Non preoccuparti, questo è solo l’inizio. Ho in serbo per te una bella sorpresa-rispose l’altro fissando per un attimo il suo sguardo glaciale su Kagome. Ma alla ragazza bastò quell’attimo per vedere la malignità di quegli occhi. Il suo corpo fu percorso da un brivido di paura chiedendosi quali fossero le reali intenzioni del demone. Aveva una brutta sensazione. –Non ci metteremo molto a sconfiggere questo mostro, siamo tre contro uno-esclamò Miroku in quel momento -Non preoccuparti monaco, ho pensato anche a te e alla tua amica- Ad un suo cenno uno sciame d’api spuntò dalla foresta e insieme a loro c’era uno dei fantocci di Naraku, che attaccò subito Miroku e Sango. A causa della presenza delle api, il monaco non poteva usare il suo vortice e questo rendeva tutto più difficile. –Maledizione, questo fantoccio è molto più forte di quelli affrontati finora!-gridò Sango mentre lanciava il suo Hiraikotsu –Già, non sarà così semplice sconfiggerlo-rispose Miroku. Inuyasha nel frattempo aveva ingaggiato una dura lotta contro il demone gigante. Nonostante la sua mole era molto veloce e non gli lasciava un attimo di respiro. Naraku era molto soddisfatto, tutto procedeva come aveva previsto. Ora era il momento adatto per attuare la seconda parte del suo piano. Il demone si diresse verso Kagome, che era rimasta in disparte. Kirara le si parò davanti per proteggerla, ma il povero animale fu ben presto scagliato lontano. Kagome cercò di indietreggiare, ma tutto il suo corpo era paralizzato, non riusciva a fare neanche un passo. –È inutile che cerchi di fuggire, ti ho fatto un sortilegio e ora non puoi più muoverti-disse Naraku continuando ad avanzare. La ragazza era terrorizzata, cercò di gridare, ma dalla sua bocca uscì solo un bisbiglio:-No, ti prego…Inu…yasha…- Nonostante fosse stato solamente un sussurro, però, il mezzo demone la udì e si voltò verso di lei. –Kagome! Naraku, bastardo! Non osare toccarla!- L’hanyou cercò di dirigersi verso di loro, ma fu bloccato dal mostro di Naraku. Questo intanto era arrivato alla ragazza e con un altro dei suoi sortilegi le fece perdere i sensi. –Naraku, che cosa vuoi fare? Lasciala andare!-la voce di Inuyasha era carica di rabbia. Naraku, prendendo in braccio Kagome, gli rispose:-Ora lei è mia. I suoi poteri mi saranno molto utili e fanno di lei la mia compagna ideale. Tu puoi tenerti la sacerdotessa Kikio se vuoi!- Pronunciate queste parole, il demone sparì portando con sé Kagome.


-Maledizione!-imprecò Inuyasha colpendo violentemente con un pugno il Goshinboku tentando così di placare la propria ira. Ma l’unica cosa che ottenne fu di ferirsi una mano. Tuttavia, nonostante la ferita, non sentiva dolore, era troppo arrabbiato con sé stesso. Naraku aveva portato via Kagome e lui non era stato in grado di impedirlo. Non aveva saputo proteggerla. Nella sua testa continuava a rivivere quella scena incessantemente: Naraku che si avvicinava a Kagome, lo sguardo terrorizzato della ragazza, la sua voce che lo chiamava, Naraku che la portava via… Inuyasha era stato completamente invaso dall’ira, tanto che gli era bastato un solo colpo della sua potentissima Tessaiga per distruggere il demone di Naraku. Poi si era occupato del fantoccio che stava causando non pochi problemi a Sango e Miroku. I suoi amici non avevano mai visto il mezzo demone così infuriato. L’hanyou si sentiva tremendamente in colpa per quello che era successo, si era ripromesso di non far correre mai dei pericoli a Kagome e ora lei era nelle mani di Naraku!! Gli sembrava di sentire ancora le parole che aveva pronunciato prima di sparire: quel bastardo voleva farne la sua donna! Ma se pensava che glielo avrebbe permesso si sbagliava di grosso! “Se solo osa sfiorarla lo faccio a pezzi” si disse Inuyasha. Al pensiero di quello che avrebbe potuto farle, il sangue gli ribolliva nelle vene. L’avrebbe salvata ad ogni costo! Nessuno aveva il diritto di portargliela via! Inuyasha restò interdetto…come mai aveva pensato una cosa del genere? Mai era stato così possessivo verso qualcuno, neanche con Kikio… Improvvisamente la risposta a tutti i dubbi e a tutte le domande che si era posto negli ultimi tempi si presentò chiaramente nella sua mente: lui non voleva Kikio, lui voleva Kagome…lui amava Kagome. (Finalmente! Ce ne hai messo di tempo, eh?! NdLynn) Era innamorato di lei con tutto sé stesso e solo ora che rischiava di perderla se ne rendeva conto. Quello che lo univa a Kikio ormai era solo un senso di responsabilità, il suo cuore non apparteneva più alla miko. Kagome con la sua dolcezza, con la sua vivacità, con il suo stupendo sorriso e con i suoi bellissimi occhi color caffè piano piano gli era entrata nel cuore. Era riuscita ad abbattere il muro che aveva costruito intorno a lui dopo anni di sofferenze. Fin da piccolo si era sempre sentito rifiutato da tutti, poiché non faceva parte né della razza umana, né della razza dei demoni, le uniche persone a cui si era affezionato erano morte: prima sua madre, poi suo padre e, infine, Kikio. Tuttavia grazie a Kagome era uscito dal suo guscio, lei aveva scalfito la sua corazza e, sempre grazie a lei, ora aveva persino degli amici. Era stato uno stupido a non accorgersi prima dei suoi sentimenti…Ma forse, in fondo al cuore, aveva sempre saputo di provare per lei qualcosa di profondo, però le sue stupide paure e il suo stupido orgoglio gli avevano impedito di ammetterlo perfino a sé stesso. E ora rischiava di non poter rivedere mai più il suo bellissimo sorriso…No! Mai! “Non permetterò a Naraku di farne la sua donna! La salverò ad ogni costo!” pensò, ritrovando tutta la sua determinazione. Velocemente si diresse verso la capanna della vecchia Kaede, dove già si trovavano Sango e Miroku, e insieme pensarono ad un modo per salvare Kagome.


Nel frattempo la ragazza al suo risveglio si ritrovò in una grande camera da letto, in quello che probabilmente doveva essere il palazzo di Naraku. Tentò di muoversi, ma era ancora paralizzata. In quelle condizioni non sarebbe mai riuscita a fuggire. In quel momento la porta della stanza si aprì e il padrone di casa entrò. –Bene, vedo che la mia ospite si è finalmente svegliata-disse il demone -Naraku, che cosa vuoi da me? Perché sono qui?-chiese con rabbia Kagome –Te lo spiego subito, mia cara. Grazie a te riuscirò ad ottenere i frammenti della sfera di cui tu e i tuoi amici siete ancora in possesso e poi tu mi aiuterai a trovare quelli che mancano-Se pensi che sarà così facile strapparli ad Inuyasha, ti sbagli di grosso. Inoltre io non ti aiuterò mai a completare la sfera- Kagome cercava di fare la dura, ma dentro di sé tremava dalla paura –Il tuo mezzo demone non può nulla contro i miei poteri. E per quanto riguarda il resto dei frammenti, sono sicuro che avrò la tua collaborazione…-replicò Naraku con uno strano sguardo che alla ragazza non piacque per niente –E se anche riuscissi a comporre interamente la sfera, che cosa mi succederà dopo?-chiese lei con voce tremante –Non temere, non ti ucciderò-rispose lo youkai -Inizialmente era questa la mia intenzione, ma poi ho capito che tu puoi essermi molto utile visti i tuoi poteri, perciò ho deciso che diverrai la mia donna- Kagome non poteva credere a quello che aveva appena sentito –Che cosa? Stai scherzando?! Io non diventerò mai la tua donna! E poi perché io e non Kikio? Non era da lei che eri attratto?-Ormai i tuoi poteri sono superiori a quelli di Kikio, quindi mi sarai molto più utile di lei. Inoltre un corpo in carne e ossa è molto meglio che un corpo fatto di terra e cenere- Dicendo questo lo sguardo di Naraku la percorse da capo a piedi. Kagome fu pervasa da brividi di paura. “Inuyasha, vieni a salvarmi, ti prego!” pensò, terrorizzata da quello che l’aspettava. -È inutile che speri che il tuo amico venga a salvarti-continuò Naraku quasi leggendole nel pensiero -Inuyasha ha le ore contate e sarai proprio tu ad ucciderlo!- La ragazza lo fissò stupefatta -Io non farò mai una cosa del genere!-Sì invece, poiché tra qualche istante sarai sotto il mio potere e farai tutto ciò che ti dirò. Tra qualche giorno ci sarà la nostra cerimonia nuziale e poi tu, come dono di nozze, ucciderai il mezzo demone- Detto questo, le posò una mano sullo stomaco e l’altra sulla fronte, preparandosi per uno dei suoi sortilegi –No! Non toccarmi! Io non farò mai del male ad Inuyasha!!-gridò Kagome –Tra poco non ti ricorderai nulla della tua vita, per te esisterò solo io- Kagome tentava disperatamente di sottrarsi all’oblio che stava invadendo la sua mente. Non voleva dimenticare i suoi amici: la vecchia Kaede, Sango, Miroku, Kirara, Shippo…e poi lui…Inuyasha…No! Non poteva dimenticarsi di lui! Improvvisamente rivide la scena dell’abbraccio di Kikio e Inuyasha e fu pervasa dal dolore e dalla rabbia. Naraku stava facendo leva sulle sue sofferenze per farla cadere sotto il suo controllo. (Brutto cattivo! Lasciala stare!... Ehm…Perdonate i miei momenti di pazzia…NdLynn) Kagome cercava di contrastarlo, riandando con la mente ai bei momenti passati con l’hanyou, ma a questa lo youkai contrapponeva immagini di Kikio e Inuyasha insieme. –È inutile che cerchi di ribellarti, sono troppo forte per te. Lascia che la rabbia si impadronisca del tuo cuore- La ragazza lottò ancora per qualche istante, ma poi i poteri di Naraku ebbero la meglio e lei perse i sensi. “Bene, bene” pensò lo youkai “Quando si sveglierà sarà completamente mia” Sogghignando uscì dalla stanza.
Nello stesso istante in cui Kagome aveva perso i sensi, lontano da quel luogo, il cuore di Inuyasha fu percorso da una fitta di dolore. –Kagome!-gridò spaventato volgendo lo sguardo verso la foresta.


Tre giorni dopo, Kagome si ridestò dal suo profondo sonno. Era completamente cambiata, da una ragazza allegra e piena di vita si era trasformata in una specie di fantasma e i suoi occhi avevano perso tutta la loro luce. Oramai era sotto il pieno controllo di Naraku. Il demone era molto soddisfatto. In quei tre giorni la ragazza aveva avuto molte crisi, la sua anima aveva cercato di rigettare il potere malefico che vi aveva iniettato, ma ora le crisi erano passate e Kagome era diventata una marionetta nelle sue mani.
Durante tutto quel periodo, Inuyasha e i suoi amici avevano cercato Kagome ovunque. Non si erano quasi mai fermati, se non per riposare qualche ora e per questo Sango e Miroku avevano dovuto litigare più di una volta con l’hanyou, poiché questo non avrebbe voluto smettere di cercare la ragazza neanche per un solo istante. Fortunatamente erano riusciti a fargli capire che se non avesse risparmiato un po’ d’energie non avrebbe potuto sconfiggere Naraku e salvare Kagome. Durante quella estenuante ricerca, il mezzo demone non aveva aperto bocca, si era chiuso in sé stesso, nel suo dolore e nella sua preoccupazione. I suoi pensieri erano interamente rivolti a Kagome, saperla nelle mani di quel bastardo di Naraku lo faceva impazzire. Probabilmente se non avesse avuto i suoi amici sarebbe crollato. Questo pensiero aveva stupito molto Inuyasha. Mai prima di allora avrebbe ammesso di avere bisogno di qualcuno…nemmeno con sé stesso. Ma dall’arrivo di Kagome erano cambiate molte cose, lui era cambiato e ora si rendeva conto che non avrebbe mai potuto vivere senza di lei. “Se lo avessi capito subito, tutto questo non sarebbe successo e lei sarebbe ancora qui accanto a me!” pensò l’hanyou con rabbia. Non vedeva l’ora di trovarla per dirle quello che provava per lei, non avrebbe sprecato altro tempo inutile.
Finalmente, la mattina del sesto giorno, Inuyasha e il resto del gruppo trovarono una barriera creata da Naraku. –Sono sicuro che aldilà di questa barriera si trova il palazzo di Naraku-disse Miroku –Bene, muoviamoci allora!-replicò Inuyasha estraendo la sua Tessaiga e distruggendo la barriera -Andiamo a liberare Kagome!- Quando giunsero di fronte al palazzo videro un gran numero di demoni che ne uscivano. Ma non sembravano intenzionati ad attaccarli, sembravano piuttosto degli invitati ad una festa. –Ma che diavolo sta succedendo qui?!-esclamò sorpreso Inuyasha –Sembra quasi che al palazzo stiano festeggiando qualcosa-rispose Sango. I loro discorsi furono interrotti da una voce proveniente dall’edificio -Bene, vedo che sono arrivati degli ospiti indesiderati- Subito dopo Naraku apparve davanti a loro –Naraku, maledetto, dov’è Kagome?-gridò Inuyasha –Non temere, fra poco la vedrai. Non credevo ci avreste messo solo sei giorni a trovare questo palazzo…Fortunatamente non siete arrivati un’ora fa, altrimenti avreste interrotto le mie nozze-replicò Naraku con un sorriso strano –Nozze? Ma che cosa stai dicendo?-chiese l’hanyou –E con chi ti saresti sposato, di grazia? Non credo esista una donna al mondo che vorrebbe diventare tua moglie-replicò Miroku –E invece la mia cerimonia di nozze è appena terminata…E voi dovreste conoscere bene la mia sposa…- Inuyasha fu attraversato da un brivido a quelle parole. No…Non poteva essere…Non poteva trattarsi di… -Vedo dalla tua espressione Inuyasha che hai capito di chi sto parlando…Kagome è appena diventata la mia sposa-


Inuyasha era rimasto pietrificato. Kagome la sposa di Naraku? Quello doveva essere un incubo…Fu la voce di Miroku a riscuoterlo:-La divina Kagome non avrebbe mai accettato una tale unione di sua spontanea volontà!- “Miroku ha ragione, Naraku deve averle fatto un sortilegio!” pensò il mezzo demone –Che cosa le hai fatto bastardo?-gridò poi rivolto allo youkai –Ora potrai vederlo tu stesso-disse quello indicando l’entrata del palazzo. In quel momento, infatti, Kagome ne era uscita e si stava dirigendo verso Naraku. Tuttavia Inuyasha capì subito che quella non era la Kagome che conosceva: il suo sguardo non era più dolce e gentile, ma carico di odio e di risentimento. Ma…verso chi era rivolto quell’odio? Verso di lui? Il mezzo demone non poteva crederci, la sua Kagome non era in grado di provare un tale sentimento. –Kagome…-mormorò. Nel vederla in quello stato gli si spezzava il cuore. La ragazza si fermò al fianco di Naraku. Nonostante tutto, Inuyasha non potè fare a meno di pensare che fosse bellissima. Indossava un kimono bianco, che faceva risaltare il nero dei suoi morbidi capelli. –Naraku, lasciala andare immediatamente o giuro che ti farò a pezzi!-gridò l’hanyou con rabbia –Mi dispiace, ma Kagome è un elemento essenziale nel mio piano per conquistare la sfera dei quattro spiriti. Inoltre lei mi serve per ucciderti, Inuyasha-Kagome non potrebbe mai fare del male ad Inuyasha!-replicò Sango -Non la Kagome che voi conoscete, ma io ho fatto leva sulla parte del suo cuore dove sono custoditi la rabbia e la gelosia e ora il suo animo è intriso di odio-Rabbia, gelosia, odio? Ma che stai dicendo?! Kagome non è capace di provare sentimenti di tal genere!-disse il mezzo demone –E invece sei stato proprio tu a farli nascere in lei, a causa dei tuoi rapporti con Kikio-Cosa? Io e Kikio?- Poi Inuyasha si ricordò dell’incontro avvenuto tra lui e la miko qualche giorno prima e a cui Kagome aveva assistito. Era per quello che ultimamente era stata fredda con lui. –Ma perché hai scelto la divina Kagome e non la sacerdotessa Kikio? Non era da lei che eri attratto?-chiese Miroku a quel punto –I poteri di questa ragazza sono molto più forti di quelli di Kikio-Che cosa? Ma è impossibile! Kikio è molto più potente di Kagome!-esclamò Sango –Non ve ne siete accorti vero? I poteri di Kagome sono strettamente legati all’intensità dei suoi sentimenti, più questo sono forti e più lei diventa potente. È per questo motivo che io ho risvegliato la sua parte malvagia, in questo modo anche i suoi poteri si sono rafforzati e ingranditi-Ora basta!! Sono stufo di tutte queste chiacchiere!-proruppe all’improvviso Inuyasha –Ti ucciderò per quello che hai fatto a Kagome!- Così dicendo estrasse la sua Tessaiga. Ma prima che avesse il tempo di colpire, Kagome si mise davanti a Naraku per proteggerlo –Non preoccuparti mio signore, mi occuperò io di Inuyasha. Te l’avevo promesso come dono di nozze, non è vero?-disse la ragazza. –Molto bene, mia cara, divertiti- Poi il demone le porse un arco e delle frecce. Kagome prese la mira e lanciò. La freccia sfiorò Inuyasha, ferendolo di striscio al viso. L’hanyou lasciò cadere la spada, non poteva credere che Kagome volesse davvero ucciderlo. –Kagome ma cosa ti è successo? Ti prego, torna in te!- La voce del mezzo demone era piena d’angoscia –Invece di dire certe stupidaggini dovresti implorarmi di risparmiarti la vita!-Kagome, guardami! Sono io, Inuyasha! Cerca di ricordare tutte le cose che abbiamo fatto insieme!-Smettila! L’unica cosa che so è che devo ucciderti- Prese un’altra freccia. Inuyasha iniziò a dirigersi verso di lei con decisione, era intenzionato a farla ritornare in sé, anche a costo della propria vita.


Quando Kagome alzò lo sguardo dopo aver posizionato la freccia, si ritrovò Inuyasha così vicino che non riuscì nemmeno a tendere l’arco. Gli occhi dell’hanyou erano incollati a quelli di lei, la ragazza vi vide riflessa un’infinita tristezza ma anche una grande dolcezza e poi qualcos’altro che non riusciva bene a decifrare…sembrava…no, si stava sicuramente sbagliando…però quello…sembrava amore…Senza neanche rendersene conto iniziò a piangere…a causa di quello sguardo una serie di immagini si affacciò nella sua mente: vedeva sè stessa, seduta intorno al fuoco insieme a quel monaco che era con il mezzo demone, con l’altra ragazza e con un cucciolo di volpe, li sentiva chiamarla per nome, li sentiva ridere…E infine vide lui, il mezzo demone, mentre l’abbracciava. Ma che cosa le stava accadendo? Da dove provenivano quelle immagini? Inuyasha si accorse delle lacrime che rigavano il volto di Kagome. –Ti prego, Kagome, non piangere. Quando piangi, il mio cuore sanguina-disse l’hanyou con espressione seria -So che da quando sei arrivata in quest’epoca hai versato molte lacrime per causa mia. Ti chiedo perdono, ti prometto che d’ora in avanti farò in modo che non accada mai più. Ma ti prego, torna in te! Voglio che torni ad essere la Kagome che conosco…e che amo- (Ohh…che dolce… anch’io vorrei una dichiarazione così!! NdLynn) -Cosa…che cosa hai detto?-la voce di Kagome era quasi un sussurro -No…tu…sei un nemico…-Kagome, uccidilo! Ora!- le ordinò Naraku in quel momento. La ragazza sussultò, poi tese il suo arco e prese la mira. Inuyasha rimase impassibile. –D’accordo, se la mia morte potrà far sì che tu ritorni in te, allora non mi opporrò. Farei qualsiasi cosa per te Kagome, perché non posso vivere senza di te. Perciò colpiscimi pure, forza! Che aspetti?!- Kagome iniziò a tremare, non sapeva per quale motivo ma non riusciva a scagliare la freccia, non riusciva ad ucciderlo. Dopo un po’ abbassò l’arco e lo lasciò cadere. –Io…non posso…non ci riesco…-disse. Inuyasha la raggiunse, la strinse tra le braccia e posò le sue labbra su quelle della ragazza. In quel bacio cercò di esprimere tutto quello che provava per lei. All’inizio Kagome tentò di ribellarsi, ma lui non la lasciò andare e alla fine anche lei rispose al bacio. –Inuyasha…sei venuto a salvarmi…-sussurrò Kagome quando ebbe fine. Era ritornata in sé finalmente –Non permetterò mai a nessuno di portarti via da me-le rispose lui. Improvvisamente però Kagome si sentì trascinare via e si ritrovò prigioniera di Naraku. –Kagome!-gridò Inuyasha riprendendo la sua spada –Che scena commovente…- disse sarcastico Naraku -Non so come tu sia riuscito a liberarla dal mio potere Inuyasha, ma non ho intenzione di rinunciare a lei e al suo potere spirituale- Kagome cercava di divincolarsi, ma la stretta del demone era troppo forte. –Ora Inuyasha, se non vuoi che la donna che ami debba subire atroci sofferenze, ti conviene consegnarmi Tessaiga e lasciarti uccidere docilmente-


Dopo qualche attimo d’indecisione, Inuyasha lanciò la sua spada, che atterrò a pochi centimetri da Naraku. –No! Inuyasha!- Kagome voleva disperatamente fare qualcosa, ma non sapeva cosa. Naraku intanto aveva preso l’arco e le frecce impregnate della forza spirituale della ragazza e ne scagliò una che colpì l’hanyou ad una gamba e subito dopo un’altra che gli ferì un braccio. –Morirai lentamente e dolorosamente Inuyasha-esclamò crudelmente Naraku -Se ti avesse ucciso Kagome sarebbe stato molto più divertente, ma visti gli ultimi sviluppi credo che dovrò modificare il mio piano e ucciderti di persona- Miroku e Sango cercarono di aiutare l’amico, ma ben presto dovettero riconoscere che Naraku era troppo forte per loro. Mentre assisteva a questa scena, un’idea si affacciò nella mente di Kagome, era un piano pericoloso, ma lei non aveva altra scelta. Sperava solo di riuscirci…Decisa a fare qualsiasi cosa per salvare Inuyasha, chiuse gli occhi e si concentrò. Dopo qualche secondo, una luce rossa si sprigionò dal suo corpo e formò un flusso che raggiunse Inuyasha. –Ma…cosa…- Il mezzo demone non riusciva a capire che cosa stesse facendo Kagome. –Stupida ragazzina!-gridò Naraku con rabbia -Stai donando la tua forza spirituale a quel mezzo demone per aiutarlo!-Che cosa?-disse Miroku, che insieme a Sango si trovava a terra dopo gli attacchi di Naraku -Divina Kagome, in questo modo stai rischiando la tua vita!- -Lo so, ma questa è l’unica soluzione. Non posso permettere che Inuyasha venga ucciso!-rispose Kagome sentendo che le forze cominciavano ad abbandonarla -Inoltre è il solo modo per riuscire a sconfiggere Naraku, io non potrei farcela perché la mia mente è troppo provata dallo sforzo fatto per liberarmi dal suo controllo-Kagome fermati immediatamente!- Inuyasha non poteva lasciarle fare una pazzia del genere. -Troppo tardi…ormai ti ho donato tutta la mia forza…ti prego…sconfiggi Naraku…- La ragazza parlava a fatica, il suo corpo era ormai privo d’energie -Ho fiducia in te… aishiteru Inuyasha…ti…amo…-detto questo cadde a terra priva di sensi. –Kagome!-L’hanyou corse da lei e la prese tra le braccia -Kagome, ti prego, svegliati! Apri gli occhi!- Anche Sango e Miroku, dopo essere riusciti ad alzarsi, erano accorsi per vedere come stava l’amica –Non preoccuparti Inuyasha, Kagome respira ancora-disse Sango –Kagome…sei una stupida…perché rischiare la vita per uno come me? Perché?!-gridò Inuyasha disperato. Poi si accorse che qualcosa dentro di lui era cambiato, tutto il suo corpo era pervaso da uno strano calore e da una grande forza. Non sentiva nemmeno più il dolore per le ferite infertegli poco prima dal suo nemico. Sentiva che grazie ai poteri di Kagome sarebbe riuscito a sconfiggere Naraku. –Non illuderti Inuyasha, neanche ora riuscirai ad uccidermi-disse questo -Vorrà dire che per avere quei poteri dovrò prendermeli da te. Peccato però, mi sarei divertito con quella donna…- Inuyasha si alzò in silenzio, il suo corpo tremava dalla rabbia. –Ti farò a pezzi Naraku!-gridò infine -Di te non rimarrà neanche una briciola!-


Il combattimento ebbe inizio. Inuyasha e Naraku sembravano essere alla pari: ogni volta che uno dei due sferrava un attacco, l’altro lo evitava o lo contrastava. Naraku era molto sorpreso, sapeva che la forza che Kagome nascondeva era grande, ma non avrebbe mai immaginato che il mezzo demone sarebbe riuscito a controllarla così abilmente. Inuyasha dal canto suo, dopo essere riuscito ad impadronirsi di nuovo della sua Tessaiga, stava aspettando il momento migliore per porre fine una volta per tutte al combattimento, poiché Kagome era sempre più debole ogni minuto che passava. All’improvviso sentì una voce che lo chiamava…la sua voce…la voce di Kagome! Si voltò verso di lei, ma il suo corpo giaceva ancora privo di sensi vicino a Sango e Miroku. –Inuyasha mi senti?-Kagome? Sei tu?-Sì, sono io-Ma…come…-Sono dentro di te. Insieme ai miei poteri ti ho donato anche una piccola parte della mia anima, per questo ora possiamo parlare attraverso le nostre menti- Inuyasha era stupefatto –E perché mi stai parlando?-Perché se continui così non riuscirai a sconfiggere Naraku-Ma cosa dici?! Ora ho i tuoi poteri!-Sì ma non sono sufficienti. Per vincere questa lotta devi risvegliare la tua parte demoniaca-Cosa? Ma sei impazzita?! Se lo facessi, poi potrei non riuscire a controllarmi!-Non ti preoccupare, i miei poteri impediranno che ciò accada. Ti fidi di me?-Certo che mi fido…-Allora fallo!-D’accordo…-acconsentì infine l’hanyou. Sì, lo avrebbe fatto per salvare i suoi amici, ma soprattutto per salvare Kagome, colei che amava con tutto sé stesso. Inuyasha si concentrò, afferrò Tessaiga con entrambe le mani e cercò di risvegliare la sua metà demoniaca. Per farlo ripensò a tutto il dolore che Naraku aveva causato ai suoi amici: il foro nella mano di Miroku, Kohaku, il fratellino di Sango, l’inganno ordito ai danni suoi e di Kikio…Infine pensò a Kagome, al suo rapimento e a Naraku che aveva tentato di avere i suoi poteri e di farne la sua donna. A questo pensiero neanche i poteri della sua spada riuscirono a placare il suo sangue di demone. L’hanyou lasciò che l’ira si diffondesse per tutto il suo corpo e ben presto in lui iniziò a cambiare qualcosa. Naraku non si aspettava una trasformazione di tal genere, in lui percepiva una grande forza, molto differente da quella che aveva avvertito prima: ora Inuyasha era uno youkai a tutti gli effetti.


Quando la trasformazione ebbe termine, Inuyasha aprì gli occhi, che ora erano diventati rossi, dello stesso colore del sangue. Al loro interno si poteva scorgere una luce crudele e spietata. Sango e Miroku però poterono percepire che Inuyasha era diverso dall’ultima volta che si era trasformato in quel modo. Il mezzo demone, infatti, non era del tutto succube della sua parte demoniaca, la forza spirituale di Kagome gli aveva permesso di mantenere il controllo sulla propria anima. –Ma guarda un po’…-disse ad un certo punto Naraku -Vedo che il mezzo demone ha tirato fuori gli artigli. Bene, ora sarà ancora più divertente- Inuyasha non rispose, ma concentrò tutta la sua energia su Tessaiga e si preparò a sferrare il colpo decisivo. –Preparati a morire, Naraku!-gridò poi prima di lanciarsi verso di lui. Lo youkai gli rispose lanciando un flusso di energia nella sua direzione. Ma era tutto inutile, i poteri di Kagome uniti a quelli demoniaci di Inuyasha erano troppo forti anche per lui. Inuyasha schivò il flusso di energia e lo colpì con la sua spada. Da essa si sprigionò un’immensa forza che investì Naraku e lo spazzò via. Finalmente era tutto finito, Naraku era morto. Dopo qualche istante, Inuyasha ritornò al suo aspetto normale. Tirò un sospiro di sollievo, fino all’ultimo aveva temuto che non avrebbe funzionato. Se non ci fosse stata Kagome… Kagome! Doveva portarla subito dall’anziana Kaede! Si precipitò verso di lei, il suo respiro era debolissimo. –Presto, dobbiamo andare alla capanna della vecchia Kaede, solo lei può aiutarla!-disse Inuyasha rivolto a Sango e Miroku mentre prendeva in braccio Kagome. I due, ancora frastornati dagli ultimi avvenimenti, riuscirono solamente ad annuire. Non appena arrivarono al villaggio, trovarono il piccolo Shippo ad attenderli. Quando vide la sua amica svenuta tra le braccia di Inuyasha, chiese disperato cosa le fosse capitato. –Non ora Shippo, non è il momento per le domande!-gli rispose l’hanyou entrando nella capanna di Kaede. L’anziana, dopo aver ascoltato quello che era successo alla ragazza, si diede subito da fare per aiutarla. Inuyasha e gli altri attesero fuori. Sul viso del mezzo demone si poteva scorgere tutta la sua preoccupazione. Dopo circa un’ora Kaede uscì. –Allora come sta?-chiese ansioso Inuyasha –Io ho fatto tutto il possibile…-rispose Kaede -Ora sta a Kagome lottare per la propria vita-


Durante i giorni successivi, Inuyasha non lasciò mai il capezzale di Kagome, nemmeno per un istante. Sango e Miroku più di una volta tentarono di convincerlo ad andare a riposare, ma lui fu irremovibile e così alla fine rinunciarono. Anche perché ora avevano altro a cui pensare: Kohaku, non più sotto l’influsso di Naraku, era tornato da Sango; il foro del vento nella mano di Miroku era finalmente scomparso…e i due inoltre si erano decisi a dichiararsi il loro amore. Insomma, erano felici ma nello stesso tempo anche molto preoccupati per Kagome. In quelle interminabili ore, l’animo di Inuyasha era pieno di paura e di angoscia. “Ti prego Kagome, non morire!” pensava “Non puoi lasciarmi! Io non posso vivere senza di te!” Nella sua mente riviveva ogni istante passato con lei e si malediceva per non aver capito prima quanto l’amava. “Ma non appena aprirà di nuovo gli occhi, le rivelerò tutto quello che provo, non sprecherò un solo istante di più!” si ripromise.
Dopo quattro giorni, Kagome finalmente si ridestò. La prima cosa che vide fu Inuyasha che dormiva accanto a lei. A quella scena, la ragazza si sentì sommergere da un’infinita dolcezza…era veramente un amore quando dormiva! Alzò una mano e gli accarezzò il viso. A quel contatto Inuyasha aprì gli occhi. –Kagome! Ti sei svegliata!- L’hanyou tirò un sospiro di sollievo, Kagome era salva. –Stai bene?-le chiese –Sì, non preoccuparti. Mi sento ancora molto debole però e non ricordo nulla di quello che è successo-Davvero non ricordi nulla?- Allora non si ricordava nemmeno del loro bacio e del fatto che lui le aveva detto di amarla! (Povero Inu-chan, con tutta la fatica che aveva fatto per dirglielo! NdLynn) “Non importa”pensò Inuyasha “Glielo ripeterò altre mille volte se sarà necessario” –Tu come stai?-la voce della ragazza lo riscosse da questi pensieri –Io sto bene. Sono riuscito a sconfiggere Naraku e tutto grazie a te-Ero sicura che ce l’avresti fatta-Ora è meglio se ti riposi, però, così ti riprenderai in fretta-Va bene…- Kagome sentiva che c’era qualcosa di strano in Inuyasha, ma non riusciva a capire cosa. Decise di lasciar stare per il momento e dopo un po’ si addormentò. Quando si svegliò nuovamente, Inuyasha se n’era andato e al suo posto c’era Sango. Dopo essersi accertata delle condizioni dell’amica, la sterminatrice iniziò a raccontarle tutto quello che era successo da quando aveva perso i sensi fino al suo risveglio. (Omettendo la dichiarazione di Inuyasha ovviamente…NdLynn) Kagome ascoltò con interesse, ma ad un certo punto si accorse che la sua amica si comportava in modo strano. Era come se continuasse a parlare solo per distrarla. –Dov’è Inuyasha?-chiese ad un certo punto Kagome –Beh, ecco…lui…non c’è…aveva una cosa da fare…-rispose titubante Sango –Una cosa da fare?-ripetè l’altra. Improvvisamente Kagome ebbe come un presentimento –È con Kikio…vero?-domandò all’amica. Quest’ultima distolse lo sguardo e non ebbe la forza di negare.


Seppur con molta fatica, Kagome riuscì ad alzarsi in piedi e si diresse verso l’uscita della capanna. –Kagome, aspetta! Che cosa vuoi fare?-le chiese Sango –Voglio andare da Inuyasha. Devo parlargli!-Ma non puoi andare nelle tue condizioni!-replicò la sterminatrice di demoni cercando di trattenerla –Lasciami! Devo vederlo! Devo andare da lui!-gridò Kagome liberandosi della sua stretta. Vedendo il dolore e la determinazione negli occhi dell’amica, Sango la lasciò andare. Avrebbe voluto spiegarle come stavano in realtà le cose, ma questo era compito di Inuyasha. Kagome si diresse verso la foresta, e più precisamente verso il Goshinboku, dove percepiva la presenza di Kikio. Le sembrava di rivivere la stessa scena di quella sera, quella in cui aveva assistito all’abbraccio dei due. Al pensiero che tutto ciò potesse ripetersi, il suo cuore parve spezzarsi in due, ma la ragazza continuò a camminare. Doveva sapere quello che stava succedendo. Quando arrivò al Goshinboku vide Kikio e Inuyasha, l’uno di fronte all’altro. La miko si accorse subito della presenza della sua reincarnazione e così il mezzo demone. –Kagome! Che cosa ci fai qui?-le chiese l’hanyou. La ragazza non rispose, negli occhi di entrambi poteva scorgere una grande serenità. “No, non è possibile” pensò “Inuyasha…ha scelto…Kikio”. All’improvviso le forze sembrarono abbandonarla, le gambe non la sorressero più e Kagome si lasciò cadere in ginocchio. –Kagome!-gridò Inuyasha preoccupato correndo da lei. Kikio, vedendo che ormai l’hanyou non le prestava più attenzione, scomparve. Lui aveva fatto la sua scelta. Quando Inuyasha raggiunse Kagome, le si inginocchiò davanti e la prese per le spalle. -Stai bene?-le chiese -Ma perché sei venuta qui? Dovresti essere a letto a riposare…- La ragazza si liberò con violenza della sua presa -Lasciami! Non mi toccare!-gridò. L’hanyou restò interdetto, non capiva il perché di quel comportamento. -Ma…Kagome… che cosa ti prende?-Inuyasha…tu…hai scelto Kikio…vero?-gli occhi della ragazza erano pieni di lacrime –Ma che cosa stai dicendo?-Lo so, è inutile che continui a negarlo. È tutto come quella sera, quando vi ho visti che vi abbracciavate!-Ma Kagome…-cercò di replicare lui, ma lei lo interruppe –No! Non voglio ascoltarti! Non voglio sentirti dire che la ami!- Inuyasha la prese di nuovo per le spalle e iniziò a scuoterla –Kagome, smettila! Ascoltami!-No! Ho detto che non voglio sentire!-Kagome, io ti amo!-gridò alla fine Inuyasha, esasperato. La ragazza ammutolì, poi alzò timorosamente gli occhi verso di lui –Che cosa hai detto?-chiese stupita –Ho detto che ti amo-la voce del mezzo demone ora si era addolcita –Ma tu…ti sei incontrato qui…con Kikio-Sì è vero, ma l’ho fatto solo per dirle che avevo preso una decisione. Le ho detto che avevo capito di amarti e che ormai per me esisti solo tu-E lei come ha reagito?-All’ inizio non bene, ma poi sono riuscito a farla ragionare. In fondo anche lei si rende conto di non appartenere più a questo mondo-Ma…io…credevo…-Lo so cosa credevi ma ti sbagliavi. Non puoi neanche immaginare come mi sono sentito quando Naraku ti ha portato via e ti ha soggiogato con i suoi poteri. Ho rischiato di perderti e tutto per colpa del mio stupido orgoglio! Non volevo ammettere quello che provavo per te neanche con me stesso. Inoltre non potevo credere che qualcuno potesse innamorarsi di un mezzo demone come me…Ma tu hai rischiato la tua vita, donandomi i tuoi poteri per permettermi di sconfiggere Naraku. Nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me- Kagome non poteva credere alle proprie orecchie…Quanto aveva sperato di sentirgli dire quelle parole! –Oh Inuyasha…-Io ti amo Kagome. Stavolta ho temuto veramente di non riuscire a salvarti e non voglio che accada mai più. D’ora in poi ti proteggerò in ogni istante della mia vita-Anch’io ti amo Inuyasha, tantissimo- Kagome non si era mai sentita così felice in vita sua. Inuyasha non disse altro, ma la prese tra le braccia e la baciò. Finalmente tra loro tutto era chiarito, ora niente li avrebbe più divisi perché avevano il loro amore che li univa indissolubilmente, per sempre.

THE END




 
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