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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh!
Titolo Fanfic: PASSIONI SEGRETE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: nischino galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/05/2005 18:21:14

insomma! dopo aver letto alcune fic! leggete...joey+mai!
 
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- Capitolo 1° -

Joey camminava lungo i viali di Tokyo, non tornava in quella città da tanto di quel tempo! Ricordava la sua ultima visita ai suoi vecchi amici prima della sua partenza per l’America, tre anni prima. E ora era tornato per rivederli. Gli mancavano tutti, Yugi con il suo umorismo, Tristan, il suo migliore amico,Tea, la ragazza con il sorriso dolcissimo e perfino Seto con i suoi modi bruschi. Ma chi gli mancava più di chiunque altro era Mai. La conosceva da tempo, eppure per lui non era mai stata una semplice amica, peccato che lei per lui non provasse niente. Probabilmente l’aveva sempre considerato un perdente, nonostante negli ultimi tempi si fosse impegnato moltissimo per migliorare e l’aveva fatto per lei. Dopo essere entrato nella Kaiba Corporation era stato trasferito in America come capo del settore. Aveva accettato subito senza pensare alle conseguenze che avrebbe avuto il suo gesto. Non vedere più i suoi amici e Mai. Per un momento la immaginò come sua segretaria, con un aderente vestitino rosso…per lui. “Toglitelo dalle testa Joey” pensò. Mai non era tipo da mettersi con uno come lui. Arrivò sotto un grande palazzo scuro, e suonò il campanello. La porta si aprì e il ragazzo salì le scale fino all’ultimo piano. La porta era aperte, dentro c’era un grande silenzio. Entrò e la luce si accese di scatto, uno striscione apparve sopra alla sua testa “BEN TORNATO JOEY!”. Erano tutti li che applaudivano il suo ritorno a casa, tutti a parte lei.
“Come stai Joey?” gli chiese Tristan mentre Tea gli saltava al collo con il viso rigato dalle lacrime, lui la staccò da se sorridendo, notando però la fede nuziale che portava al dito. Tea vide lo sguardo del ragazzo indugiare e arrossì “Tristan” disse. Yugi si fece avanti per stringere la mano all’amico
“Ci rivediamo e?” chiese “Non te ne andrai più, vero?
“Non preoccuparti, il mio settore è stato trasferito qui in Giappone, per adesso rimango qua!”. Allora fu Serenity a farsi avanti seguita da Seto. Serenity sorrise portando le braccia attorno al collo del fratello, e abbracciandolo “Fratellone” sussurrò. Seto si avvicinò a Joey
“Sei una pappamolle come quando ci siamo lasciati?” chiese
“Credo di non essere così pappamolle se sono uno dei tuoi vice” rispose l’altro ridendo. Ma in quel momento il suo sguardo tornò a cadere sui suoi amici, tutti lì, tranne lei, davvero lui non contava nemmeno come amico per quella ragazza?
“Sentite…come sta Mai?” chiese indugiando. Tristan sorrise
“Hai ancora una cotta per lei, dopo tutti questi anni?” poi gli diede una pacca sulla schiena “Non è potuta venire, doveva lavorare stasera il suo capo non le ha dato il permesso”. Joey sorrise, lui si che le avrebbe dato il permesso se fosse stata la sua segretaria, anzi…

La festa finì a mezzanotte, Joey però non era ancora stanco, il ricordo di Mai non lo abbandonava. Passò davanti ad un locale, e dai vetri si intravedevano delle ragazze con delle uniformi molto sexy. Si ricordò in quel momento che quello era il locale dove lui e Tristan si recavano ogni sera prima che lui partisse. Entrò, sedendosi al bancone. Si guardò distrattamente intorno, quanti ricordi. Ad un tratto una cameriera gli chiese “Vuole qualcosa?” lui nemmeno la guardò
“Un bacardi all’arancia” disse distrattamente, la ragazza sussultò
“Joey?” chiese. Lui si voltò verso di lei, e riconobbe i lunghi capelli biondi, gli occhi verdi, il sorriso che l’aveva conquistato
“Mai” disse. Lei non fece come le altre, non gli saltò al collo e questo gli dispiaque, sentire quei capelli sul suo viso sarebbe stato bello, ma la ragazza sorrise
“Come stai?” chiese portandosi le mani al collo e spostandosi i capelli
“Bene” deglutì nel vedere la pelle nuda di lei, fu preso da un desiderio improvviso che lo fece sudare “E tu?” biascicò
“Bene, non preoccuparti”. Si poggiò sul bancone con aria sexy sfoderando le sue armi femminili “E’ tanto che non ci si vede” disse mordendosi le labbra “Ma non sei cambiato nemmeno un po’”
“Questo è quello che credi” rispose orgoglioso lui “Sono capo di un settore della Seto Kaiba”
“Io non alludevo a questo…” ma la voce del barista richiamò Mai, la ragazza si voltò seccata e si diresse verso un tavolo lontano da Joey. Il ragazzo stava ancora sudando, rivederla ancora così sensuale dopo tutto quel tempo. La osservò mentre si allontanava da un tavolino, la maglietta aderente evidenziava le sue curve perfette, la gonna troppo corta lasciava intravedere la biancheria della ragazza e le sue cosce bianche. Joey scosse tremante il capo, che cosa stava pensando! “Smettila” si disse. Mai, presa una bottiglia dal frigo, gli si avvicinò ancora
“Ecco” gli disse porgendogliela. Joey l’afferrò mandando giù la fredda bevanda per raffreddare il corpo che stava andando in agitazione, senza contare che il sangue cominciava ad affluirgli in delle parti diverse da quelle che avrebbe dovuto. Il suo sguardo finì nella scollatura di Mai, ma lei sembrò non accorgersene “Se vuoi ho finito il turno” disse “Ti accompagno a casa così parliamo un po’”. Joey annuì, chiedendosi come avrebbe reagito il suo corpo a una tale vicinanza con Mai. La ragazza ricomparve poco dopo con sopra un giaccone pesante che le copriva il vestitino aderente. “Andiamo” disse a Joey mentre i due si avviavano all’autoveicolo di lei. Joey ci salì esterrefatto
“E’ lo stesso di tre anni fa” e sorrise. Aprì il finestrino, come quando Mai lo accompagnava a casa quando erano ragazzi. Lei mise in moto e cominciarono a sfrecciare verso la periferia della città
“Dov’è che stai?” gli chiese lei
“Numero 9/8 del violone” rispose lui affacciandosi alla finestra per osservare la sua amata Tokyo
“Ti è mancata molto?” chiese lei, lui annuì “Mi è mancato tutto dai questo posto! Yugi, Tea, Tristan, Seto, la mia sorellina Serenity e tu Mai” la ragazza arrossì lievemente sulle gote
“Grazie Joey” disse “Anche tu mi sei mancato, sai?” sussurrò. Lui sorrise beffardo
“Che hai tanto da ridere?” chiese lei acida “Forse non avrei dovuto dirti niente”
“No…è solo che credevo che nemmeno ti ricordassi di chi sono”. Lei frenò di scatto accostando la macchina al marciapiede e lo fissò negli occhi. Lui rimase pietrificato, si perse in quegli immensi occhi verdi e ricominciò a sudare, le mani gli tremavano dietro alla schiena. Lei aprì le labbra per parlare “Ho letto di te” disse “Sei diventato molto importante, ne parlano tutti”. Poi rimise gli occhi sul volante. Il ragazzo sussultò, gli venne in mente una strana domanda e non seppe trattenersi “C’è qualcosa tra te e…Seto?” chiese. Era stato il comportamento di Mai a fargli tornare in mente quel girono, poco prima che partisse. Lei stava seduta in macchina e lui la osservava come sempre. Ad un tratto lei lo aveva guardato e con fare disinvolto aveva affermato “Sono andata a letto con Seto”. Joey stava nella macchina, voleva quella risposta. Lei rimise in moto. Ma non rispose
“Voglio saperlo Mai” disse il ragazzo fremente di rabbia mista a paura. Lei sorrise
“Non sono mai stata con Seto” disse mentre lui stupito allargò la bocca per parlare
“Ma allora perché…” lei sorrise ancora
“Volevo vedere se provavi qualcosa per me” spiegò mettendosi a ridere “Volevo sapere se un po’ d’interesse di suscitavo, tutte le volte che cercavo di fare colpo su di te cercando di essere sensuale ai tuoi occhi e invece tu non mi hai mai notata” fece scivolare i capelli all’indietro “Sei sempre andato dietro a Tea. E poi mi hai detto che saresti partito per l’America e ho tentato l’ultima spiaggia ma a quanto pare non ti sono mai interessata”. Frenò la macchina davanti alla villa 9/8, poi si voltò verso Joey che non aveva detto una parola. Lei lo amava, l’aveva amato e lui non era stato capace di rendersene conto “Maledetto me stesso” pensò mentre il suo sguardo si incontrò con quello di Mai. La ragazza dischiuse le labbra carnose
“E adesso? Provi ancora qualcosa per me?” chiese Joey
“Vuoi proprio condannarmi, vero? Si, provo ancora qualcosa per te. Rivederti questa sera mi ha fatto provare tutte le sensazioni che provavo quando ti vedevo. Io non ho mai smesso di…Al diavolo, tutti questi discorsi sono inutili Joey…” la ragazza si voltò verso di lui, cercando di mantenere il suo solito sorriso, ma non ci riuscì. “Sei arrivato” disse. Ma lui non si mosse. Mai Valentine gli aveva appena rivelato ciò che provava, cosa che lui non era mai riuscito a fare. La ragazza si slacciò il giaccone, scoprendo le spalle. Joey deglutì, davvero lei non aveva mai capito che lui era cotto di lei
“Vieni su da me?” le chiese speranzoso. Lei sorrise
“Non devi farlo solo perché ti faccio pena!” esclamò
“Vieni su da me?” ribadì deciso Joey. La ragazza annuì e i due scesero dall’auto
“Altro che casette! Questo è un palazzo Joey!” esclamò lei una volta entrati nell’edificio
“Sono contento che ti piaccia”. Mentre lei contemplava l’edificio Joey sospirò. Era davvero bellissima. Troppo bella e sensuale. “Vieni con me” le disse e cominciò a salire le scale fino ad entrare in una stanza con le pareti tappezzate di quadri. Un lungo divano era appoggiato al muro sinistro della stanza. Mai rimase ancora più stupita da quella stanza “Avevi ragione, non sei più il ragazzino irresponsabile di una volta” disse lei. Joey non resistette più. Sentire il dolce profumo d’arancia provenire dai capelli biondi di lei lo faceva stare male. Le si avvicinò da dietro, affondando in viso nei capelli biondi mentre a mani scivolavano dalla schiena alla pancia della ragazza “Joey” sussurrò lei voltandosi, trovandosi faccia a faccia con lui. Joey le sorrise, anche se un po’ le mani gli tremavano al pensiero di poterla avere. Le morse le labbra fino a farle sanguinare mentre una lacrima di dolore le scivolava lungo il volto. Lui l’asciugò con un dito che poi lei leccò sentendo in bocca ‘amaro sapore delle sue lacrime. Lui le posò le labbra su quelle carnose di lei esplorandole la bocca con la lingua, sentendo in bocca il sapore del sangue. Mentre la mano del ragazzo apriva la cerniera del vestito di Mai lei gli sbottonava i jeans. Lui si staccò amaramente dal quel bacio lasciandola con le labbra socchiuse. Le tolse il vestito che scivolò a terra troppo piano lasciandola in biancheria davanti a lui. Lui rabbrividì, tanto l’aveva desiderata e ora l’aveva, davanti a lui. La ragazza gli si avvicinò e gli tolse i jeans e la maglietta “Sei sexy Joey” gli disse baciandogli il torace.

Joey aprì gli occhi tra le coperte del suo letto. Sentì qualcuno stringergli la vita, si voltò. Mai era distesa accanto a lui, la svegliò con un bacio sulla fronte. Lei aprì gli occhi. Joey, vedendola lì mentre si copriva con le coperte, ripensò a quanto accaduto quella sera, non era stato un bellissimo sogno, Mai era accanto a lui, e ormai era sua. L’aveva avuta. Rabbrividì. Poggiò le labbra su quelle di lei e le sussurrò “Vuoi essere la mia segretaria?”. Lei lo osservò per qualche secondo immersa nel piumino, mentre vedeva che lui cercava di sbirciare il suo seno
“E che cosa mi dai in cambio Joey?” chiese maliziosa, sapeva già la risposta.

FINE!!!!

 
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