- Capitolo 1° -
Non è per nessuno di voi.
E’ solo per la persona che saprà riconoscerla.
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Monotonia.
Sempre.
Sempre e solo monotonia…
La tua vita scorre di fronte ai tuoi occhi giorno per giorno,è sempre uguale e tu non ce la fai più,vero?
Tu,amazzone solitaria,vesti di notte e canti.
Canti,così forte che le corde vocali ti bruciano,vibrano forte,e sembra che si stiano per spezzare da un momento all’altro.
Ma il tuo resta un suono armonioso e perfetto.
Trasuda dolore,trasuda risentimento e rabbia,voglia di rivincita,solitudine e mero disprezzo.
Quante volte la tua voce si è incrinata mentre cantavi,scossa dalle lacrime?
Puoi contarle se vuoi,ma neanche le stelle in cielo sono infinite,bambina.
Vorresti scappare,lo so bene…
Questo mondo ti fa paura,ma non per ciò che lo compone,no…
Non sei così banale.
Ciò che ti fa paura è ciò di cui questo mondo è privo.
Un luogo in cui rifugiarti…lo vorresti.
Lo vuoi.
Lo vuoi davvero,così tanto che il cuore accellera i battiti al solo immaginarlo!
Ma non c’è,in questo mondo un posto per te…
“Ehi,Ade…pensi che fra,che ne so,tre anni saremo così come siamo adesso?”
“Che ti prende ora?E io che ne so,scusa?!”
“Ti va di partire?”
“Come?”
“Andiamocene ti prego…io e te…Lontano,troppo,troppo lontano da qui.
Non mi importa dove,ma ti prego,non lasciare che io rimanga qui un minuto di più…”.
Una lacrima.
Non ne avevo mai viste,mai sul tuo viso.
Sarebbe stata la prima.
Sarebbe stata l’ultima.
“Non posso…ho ancora dei conti da pagare in questo posto.
I ricordi tengono più legati di una catena,alle volte…”.
“Ti chiedo scusa…so bene che non puoi allontanarti da qui…ma ho voluto essere un po’ più egoista del solito oggi…
Senti…canta per me,Ade!”
“No…non mi va di cantare per te...ma con te,allora è un'altra storia.
Ti va?”
Sorridi,e poi inspiri.
Io non posso essere la persona che tu vuoi che io sia.
Mi dispiace sul serio,anche se non mi credi.
E,visto che non riesco più a versare lacrime,questa lettera è solo la mia pubblica ammissione di colpa.
Non ti ho mai chiesto scusa…neanche quando io ero nel torto.
Stavolta non ti chiedo scusa.
Ti chiedo molto di più.
Ti chiedo,ancora una volta…perdonami.
FINE.
Non pensavi che lo avrei mai fatto,vero?
So che bazzichi spesso in questo sito per cui,forse,se leggerai ciò che ho scritto,capirai quanto io mi senta impotente e miserabile nei tuoi confronti.
Tu meriti molto,molto ma molto di più…
Lasciami perdere,non ti porterò mai a nulla.
Non ho mai dimenticato nemmeno una delle parole del nostro discorso di quel giorno,sono rimaste marchiate dentro di me,e lo saranno sempre.
Io quel giorno...ti ho condannata ad essere sola.
Tu meriti molto,molto ma molto di più…
Lasciami perdere,non ti porterò mai a nulla.
Una che è stata soprannominata Ade,a cosa può portarti,bambina?
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