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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: AND NOTHING ELSE MATTERS BUT YOU
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: 11forever galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/04/2005 19:07:46

l`ho scritta x un concorso e me l`hanno accorciata ma dev`essere ancora decente... commentate!!!!!!!!!! (n.d. 11 ^-^)
 
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CAPITOLO UNICO(CREDO)
- Capitolo 1° -

And nothing else matters
Nient’altro importa



<< Oh, sweet child o’ mine>> strillava la voce di Axel Rose nel walkman. Pensava a lei, solo a lei e non riusciva neppure a pronunciare con la mente il suo angelico nome, da quanto era teso.
<< Where do we go now?>> sembrava proprio che quella canzone fosse fatta per loro due. Neanche lui sapeva dove sarebbe andato, fatto stava che, in quel tenebroso 14 febbraio, passeggiava senza meta fra le strade ingarbugliate di Los Angeles.
La conosceva solo da pochi mesi, eppure sapeva che era quella giusta. Aveva avuto molte ragazze che gli piacevano, ma per nessuna aveva mai provato un sentimento tanto intenso quanto per lei.
Una presa allo stomaco l’avvolgeva, come un fantasma, ogni volta che la vedeva a scuola o in giro per la città, e non si sapeva spiegare il perché. Bastava uno dei suoi rari sorrisi o che solo si fissassero per un istante, per addolcire il suo animo; la guardava di nascosto in ogni momento, chiedendosi se nel suo cuore ci fosse già qualcun altro, voltandosi di scatto appena si girava.
Prese il cellulare, riguardò il messaggio che non osava mandarle, si scompigliò i capelli corvini e rimise in tasca il suo Nokia: forse era meglio dirglielo, come gli suggerivano i suoi amici. Non che gli mancasse il coraggio per farlo, soltanto non credeva fosse il modo giusto.
E se poi lo avesse respinto… cosa avrebbe fatto?
Era tutta la sua vita e, se non gli avesse più rivolto la parola, sarebbe diventato un altro. Come ad un mutilato, gli sarebbe mancata una parte di se stesso, quella per lui più importante.
Alta, snella, un piacere per la vista, simpatica o più semplicemente fantastica.
Respirò il suo odore e, anche se di sicuro gli era distante chilometri, riusciva lo stesso a sentirla, come se fosse presente, ma… non era possibile! Che cos’era quel calpestio?
Sembravano i suoi tacchi: era lei e lo salutava con la mano, mentre gli correva incontro.
No, non poteva essere! Non dopo essersi scervellato per due ore su cosa dirle e cosa fare!
Eppure continuava nella sua sfrenata corsa, ormai distante solo una ventina di metri.
Si girò, pensando che magari corresse incontro a qualcuno dietro di lui, ma la strada era deserta, se tralasciava una coppia di fidanzati che si stava baciando.
Ormai, era tanto vicina da poter vedere i capelli neri, che le rimbalzavano allegramente sul petto quasi piatto, e gli occhi ambrati, sprizzanti tanta felicità, da farla sembrare una bambina che aveva appena ricevuto un dono per Natale. La bocca, piccola e sensuale, gli regalava uno dei suoi rari sorrisi smaglianti che esibiva solo per lui. Stava per saltargli al collo: no, non poteva essere vero!
Troncò un assolo di chitarra dei Guns’n Roses, per riporre il walkman nelle ampie tasche posteriori dei suoi “Fred Perry”e iniziò a respirare il suo intenso profumo di Hugo che immediatamente lo pervase, scacciando le preoccupazioni e riportandolo finalmente al presente.
Le corse incontro. Lei gli planò dolcemente fra le braccia e lui la strinse in un abbraccio liberatorio. Doveva godersi quell’attimo che, ne era sicuro, non sarebbe durato a lungo. Mollò un po’ la presa e… la baciò.

 
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