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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: I WASN`T HIM
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: silphyl galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/04/2005 18:11:09 (ultimo inserimento: 11/06/05)

e se un giorno ti risvegliasssi con una nuova identita?cosa faresti?yaoi yuri,boris ralph e andrew
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Ragazzi lo so che ho ancora una fiction in sospeso(non vi preoccupate,visto che ormai e'agli sgoccioli)ma e'da un po'che il mio cervellino mi ha fatto venire in mente una storiellina abbastanza carina.I personaggi dovrebbero essere Yuriy(se manca lui io non lavoro )Boris,inaspettatamente Ralph ed Andrew,personaggi che mi sono piaciuti anche se purtroppo nella G Revolution sono comparsi e basta.(non mi ricordo nemmeno se scendevano in campo)
Ovviamente sara'una yaoi(se non c'e'lo Yaoi io non lavoro)(certo,come no!!nd personaggi)Non vi dico le coppie,per non rallegrarvi troppo.Cmq all'inizio le cose saranno piuttosto acerbe,ma con il passare del tempo miglioreranno.
Vi lascio alla lettura che e'meglio e commentate soprattutto.
Capitolo 1:
I coniugi Langford aspettavano angosciati nella sala d'attesa.
Si erano rivolti a piu'ospedali,finche’non avevano detto loro che soltanto a Mosca, era locato l’unico specializzato nella cura della rara leucemia che aveva colpito Trevor.
La notte prima il figlio aveva avuto una grave crisi,e ancora non riuscivano a conoscerne le sue reali condizioni.
Ricordavano ancora il giorno del ricovero,quando avevano parlato al primario con la speranza,che finalmente il loro bambino potesse tornare ad avere una vita normale.
-Mamma vedrai che staro’meglio…tu devi solo sorridere…e poi io pensero’al resto.-
La porta dello studio si apri’all’impovviso,e ne uscirono I medici che si erano alternati nelle cure.Non sapevano perche’,ma appena visto il loro sguardo,capirono che qualcosa non andava:
-Come sta Trevor?La prego,me lo faccia vedere!!!-disse la madre alzandosi di scatto.
Il medico abbasso’gli occhi,e dopo aver scosso la testa sussurro’solo un:
-mi dispiace…-
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La macchina percorreva lentamente il lungo viale,e gli alberi scheletrici non facevano che aumentare la loro disperazione.
Non aveva piu’senso rimanere ancora la’;Trevor era morto,e la loro stessa vita veniva messa in dubbio,e soprattutto la loro unione.
Loro figlio era l’unico legame che li univa …
Passarono davanti ad una costruzione massiccia,che si ergeva lugubre alla periferia della capitale.Dall’enorme campanile,capirono che doveva trattarsi di un edificio religioso. (Che e’tutto tranne che religioso!! XD)(ma chi te lo ha detto?nd Borkov)
Nel cortile dei ragazzini erano intenti a giocare con delle strane trottole che si urtavano a vicenda.
Il portone si spalanco’proprio in quell’istante,e….non era possibile!!!La reazione immediata della donna fu di bloccare l’autista.Il marito la guardo’con fare interrogativo, e lei si lascio’andare ad un pianto sommesso.
-Trevor!!-esclamo’tra un singhiozzo e l’altro,osservando il gruppetto.
Solo allora l’uomo scorse la sagoma di un ragazzo dai capelli di colore vermiglio messi in risalto dall’ambiente innevato.
Non riusci’a trattenere un’espressione di sorpresa,e quando il giovane soffermo’lo sguardo verso di loro,questi furono colpiti dai suoi grandi occhi azzurri,uguali a quelli di Trevor.
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Socchiuse gli occhi trovando di immensa difficolta’anche quel minimo gesto.
Non ricordava nulla,e tanto meno chi fosse.
Non capiva perche’,ma il profumo dell’aria circostante aveva un effetto rassicurante su di lui.
Giro’la testa per vedere dove si trovava e scorse un vaso di gladioli bianchi,sul comodino accanto al letto.
Si alzo’a fatica e dopo un capogiro,dovette appoggiarsi all’armadio intarsiato per non cadere a terra.
Si diresse verso la specchiera,e quello che vide lo riempi’di sgomento.
Quello era davvero lui?
Non si riconobbe nell’immagine che la lastra gli diede.
Passo’la mano tra I cortissimi capelli rossi,e si sentii strano,come se gli mancasse qualcosa.(I cornetti!)
Avrebbe giurato che la loro foggia,era completamente diversa,e che quel pigiama morbidissimo che indossava,non era il suo.
Facendosi coraggio abbasso’la pesante maniglia d’ottone,ritrovandosi in un lungo corridoio,con alle pareti diversi ritratti che sapevano d’antichi.
Quel luogo gli era completamente estraneo e si domando’dove diavolo fosse capitato..
Trovatosi di fronte ad una lunga scalinata che portava ai piani inferiori,la ridiscese con estrema cautela,aggrappandosi di tanto in tanto alla ringhiera.
Dei passi lo fecero voltare,e I suoi occhi si incrociarono con quelli di una donna dagli zigomi alti e dai lunghi capelli rossi,che appena lo vide lo abbraccio’sorridendo:
-Non sai come sono contenta di vedere che ti sei rimesso dalla malattia.-
Si irrigidi’;cosa significavano quelle parole?
Era stato malato?Per questo non ricordava nulla?
E soprattutto…chi era quella donna?
-Do-dove sono?E chi sei tu?-balbetto’confuso.
La donna lo strinse piu’forte,e lui si rese conto che quelle parole dovevano averla ferita.
-Come chi sono?Non mi riconosci,Trevor?Sono tua madre.-
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Dopo l’ennesimo pugno,Boris cadde a terra.
-Glielo ripeto!!-urlo’verso il suo aguzzino-Non ne so nulla di questa storia!!-
L’uomo dai capelli color prugna lo afferro’per il bavero,sbattendolo con estrema violenza contro il muro.Il ragazzo gemette per il dolore,cercando di evitare lo sguardo diabolico di Borkov:
-Non puo’essere scappato senza l’aiuto di qualcuno.E tu,essendo il suo migliore amico, ne devi per forza sapere qualcosa.-sibilo’con estrema cattiveria.
Boris rimase in silenzio,non sapeva che cosa rispondere,in fondo lui stesso era rimasto sorpreso e amareggiato dalla scomparsa di Yuriy.
Non lo avrebbe mai pensato cosi’egoista!Abbandonarli a loro stessi,sapendo benissimo che Borkov se la sarebbe presa con loro.
Era da una settimana che era sotto torchio;non mangiava,non dormiva e la sua resistenza stava venendo meno.
Non riusciva a trovare una maniera per far capire al capo che lui non centrava per niente con la fuga di Yuriy.
Quando vide la frusta nelle mani di Borkov,nei suoi occhi si intravide un barlume di terrore.
Rannicchatosi,per quanto pote’in un angolo della stanza,urlo’con tutto il fiato che aveva:
-Se lo avessi aiutato a fuggire,sarei scappato con lui!!!Non sarei certo rimasto qui,per essere pestato!!!-
Il superiore dopo un attimo di riflessione ripose l’arma sulla scrivania,e con un ghigno disse al Falborg blader:
-Questa volta mi hai convinto,Huznestov!Puoi andare.-(Boris,non poteva venirti prima questa risposta? >_>)(U///U nd Bo)
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Stava guardando fuori dal finestrino della lunga Rolls Royce.
Non stava piu’nella pelle e da quando gli avevano comunicato che Trevor era tornato a casa completamente guarito,il suo primo desiderio era stato quello di andarlo a trovare.
Purtroppo si dovette accodare a mamma e papa’,che gli avevano spiegato che non stava bene precipitarsi in quel modo rozzo dall’amico ancora convalescente.
Secondo loro era meglio organizzare una visita ufficiale,in cui compariva la famiglia Mc Gregor al completo.
Aveva inoltre dovuto indossare degli abiti consoni all’occasione,eliminando la sua amata fascia che gli teneva,almeno per quel poco,I capelli in ordine.
Diede una sbirciatina alla madre che si stava ritoccando il trucco, come faceva solitamente prima di incontrare qualcuno.
Fu colto da pensieri dubbiosi.
Si chiese se Trevor fosse cambiato dopo quella terribile esperienza,o se fosse rimasto come se lo ricordava.
In quel periodo di lontananza gli era mancato molto.Era sicuramente uno dei suoi migliori amici,sempre pronto ad ascoltarlo e a dargli ottimi consigli.
Anche se avevano la stessa eta’,Trevor era sempre stato il piu’maturo tra I due.
Una specie di fratello maggiore,proprio come cercava di fare Ralph,anche se I suoi tentativi fallivano miseramente.
Aveva tanta voglia di abbracciarlo e di stringerlo forte a se.
Si ripromise che questa volta non se lo sarebbe lasciato scappare…
Quando il motore si spense,capi’che erano arrivati.
Vide subito il sig.Langford, che li accolse con un caloroso benvenuto.
-Mia moglie e’ancora in camera,sapete come sono le donne,si sta ancora preparando!- disse in tono scherzoso.
~E te pareva~penso’Andrew mostrando un cipiglio piu’accentuato del solito.
Quando entrarono nel maniero si vide intorno cercando invano,Trevor.
Furono fatti accomodare nel salone per gli ospiti e fu li’che lo vide,seduto in disparte su una poltrona vicina al caminetto,con un rossore diffuso sul viso.
Solo la presenza dei genitori gli impedirono di saltarli letteralmente addosso e cosi’gli si avvicino’in modo impacciato e con un rossore diffuso sul viso:
-Ciao.E’da un po’che non ci si vede,vero?-A queste parole noto’subito l’espressione preoccupata sul viso della madre dell’amico.
Che cosa temeva?Che una semplice chiacherata lo avrebbe stancato?
Un brivido ghiacciato li percorse la schiena…non e' che la Sig.ra Langford odorava qualcosa riguardante la loro relazione?
Prego'che non fosse cosi',altrimenti sarebbe stata un impresa avere di nuovo un po' d'intimita'.
Il giovane Langford a quelle parole gli rivolse un timido sorriso,dimostrando di non essersi ancora ristabilito.
Infatti lo aveva trovato notevolmente dimagrito,con le guance incavate che testimoniavano le sofferenze che aveva dovuto superare.
Si sedette sulla poltrona accanto voleva sapere tante cose,ma uno sguardo eloquente della madre gli fece capire che non andava bene alzarsi in fretta e furia con l'amico e volatilizzarsi a parlare chissa'dove.
Quella era una visita ufficiale e purtroppo avrebbe dovuto restare in salotto a sonnecchiare.
-Non sai neppure quanto mi sei mancato.-a quelle parole dette da Andrew quasi in un sussurro,Trevor si giro'a vederlo con un espressione alquanto disgustata e interrogativa.
Andrew si senti'immediatamente spiazzato da quello sguardo carico di odio che gli stava regalando il suo amato in quel momento..
Che cosa aveva detto dopo tutto?
Era stato di merda in quei mesi di forzata lontananza,sapendo che il suo Trevor stava soffrendo e che lui era impotente di fronte alla situazione che si era creata.
Con una morsa allo stomaco si appoggio'comodamente alla poltrona,promettendosi che non avrebbe detto piu'nulla aspettando un cenno da parte sua.
Forse si vergognava di mostrare ai suoi genitori confidenza nei confronti del giovane Mc Gregor.
Lo sapeva di essersi ripromesso di non dire piu'una parola,fino a quando Trevor non ne avrebbe avuto voglia,ma dopo due ore di agonizzanti discorsi di quattro rimbambiti, e soprattutto del mutismo forzato da parte del suo presunto ragazzo,ne aveva le palle piene.
Deciso ad abbattere il muro che li divideva,gli propose di abbandonare I quattro mammalucchi in salotto,che avevano iniziato una interessantissima discussione su non se lo ricordava neanche lui,e andarsene in camera sua a giocare a scacchi: (Andy caro,bella scusa gli scacchi )(oh no,anche qui!<__<)
-E’ancora troppo debole per affrontare un gioco cosi’impegnativo.-s’intromise sempre la signora Langford,che evidentemente aveva teso le orecchie per sentire la loro conversazione.
La cosa gli diede notevole fastidio,e sbotto’in un:
-Non mi sembra che sia cosi’faticoso dover alzare I pezzi degli scacchi,che secondo il mio parere non dovrebbero pesare piu’di 10gr l’uno.-
Immediatamente venne ripreso dalla madre,che dopo avergli lanciato un’occhiata di disapprovazione aggiunse:
-Andrew!!Ti sembra il modo di rivolgerti ad una signora?Ecco il risultato del tuo girovagare con quel tuo amico tedesco,che non ricordo mai come si chiama!-
-Ralph,mamma,Ralph.-disse il figlio con tono annoiato.
-Per non parlare degli altri due!Quel francese con quel disgustoso color verdastro di capelli,e quel suo accento cosi’mielato!Ma il peggiore di tutti,e’sicuramente quel romano,che nonostante sostenga di essere nobile si comporta come uno scaricatore di porto!Ma in fondo cosa c’e’da aspettarsi da degli italiani?-
-Mamma ti prego,risparmiami I tuoi soliti commenti sui miei amici,lo sai che non lo sopporto.-
Notando la tensione che si stava accumulando,la signora Langford si assento’per qualche minuto,ritornando poi con 3 voluminosi album di foto che non avevano niente da invidiare ad una enciclopedia.
Come ultima chance per parlare a quattr'occhi con Trevor e soprattutto per capire da lui il motivo di quel comportamento freddo nei suoi confronti,penso'di chiedere dove fosse il bagno.
Anche se sapeva benissimo dove questo fosse locato e in cuor suo sapeva che era una richiesta piuttosto imbarazzante,fu felice nel notare che la Sig.ra Langford chiese al figlio di accompagnarlo.
Appena fuori dalla porta,lo prese per un braccio portandolo nella sala vicino dove chiuse accuratamente la porta:
-Guarda che questo non e'il bagno!-disse secco Trevor che si appresto'ad avvicinarsi alla porta,stancatosi evidentemente dell'intera situazione.
Andrew si avvicino'con lo sguardo da predatore verso il ragazzo e prendendolo alla sprovvista gli blocco'I polsi con una mano e face premere le sue labbra contro le sue in un bacio alquanto incandescente.
Trevor cerco'di divincolarsi,ma visto che questo non demordeva, fu costretto a dare un calcio ai gioielli di famiglia del Salamander blader che gemette di dolore.
-Sei impazzito?!?Come ti e'saltato in mente,lurido bastardo?!?-urlo'il Langford pulendosi la bocca con il dorso della mano,operazione che fece piu'di una volta.
-Perche'ti comporti cosi'?-la voce di Andrew usci'con un sibilo di nervosismo.-Lo sai almeno quanto sono stato in pena per te?E ora tu mi tratti come una merda!!Che cosa e'successo?Tua madre ha forse scoperto che venivi a letto con me,invece che con una bella fanciulla?!?-
A quelle parole Trevor spalanco'gli occhi.
Non ricordava nulla di tutto cio'.
Se quello che Andrew aveva detto era vero,voleva dire che lui era gay.
Degluti' a vuoto continuando a fisssre sbalordito il ragazzo che si stava riprendendo dalla poderosa ginocchiata.
Non poteva essere,e dopotutto lui non provava assolutamente nulla nei confronti di quel ragazzo.
Si porto'una mano alla fronte uscendo di corsa dalla stanza.

La giornata finalmente era passata.
Mai come quel giorno si era tanto incazzato a stare in compagnia di Trevor.
Comprendeva che doveva essere ancora convalescente,ma il suo modo di fare lo aveva spiazzato non poco.
Sembrava un’altra persona.
Freddo,taciturno e a volte persino ostile.(ma va!!A chi assomiglia? ^^)
Non era certo il comportamento che si era aspettato;credeva che gli avrebbe raccontato quel poco che aveva potuto vedere della Russia e soprattutto che gli avrebbe dato un caloroso benvenuto come era solito fare.
Invece niente,zero assoluto.
Da prima si era limitato a salutarlo e a dargli qualche fugace occhiata tanto per vedere che cosa stesse covando e poi lo aveva rifiutato di sasso una volta rimasti da soli, facendo finta che loro due si conoscessero a mala pena
Quando il padre si congedo’,emise un sospiro di sollievo,e sulla strada del ritorno si maledi’mentalmente per aver fatto quella stupida richiesta di voler andare a visitare Trevor.
Fra se ringrazio’I genitori per averlo voluto accompagnare.
Chissa’cosa sarebbe successo se fosse andato da solo?
Un fiasco totale,ecco come si poteva definire quella stupenda giornata primaverile.
*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
Era stato convocato con una certa urgenza dal capo.
~Forse hanno avuto notizie di Yuriy.~penso’prima di bussare alla gigantesca porta,di legno massiccio,doverosamente restaurata.
Entrato all’interno,ci trovo’Borkov,che come al suo solito girava nervosamente per l’enorme stanzone,povero di qualsiasi arredamento,tranne che una scrivania con sopra il computer portatile.
-Finalmente!Adesso siamo al completo.-disse rivolgendosi a Boris e agli altri ragazzi convocati.
-Vi ho fatto venire qua,per un unico,importante motivo.Yuriy.Non abbiamo sue notizie da quasi un mese e temiamo che gli possa essere accaduto qualcosa.-Boris ghigno’a queste parole,ogni giorno di piu’scopriva quanto fosse falso quell’uomo,e penso’che di certo la sua preoccupazione derivava dal fatto che senza Yuriy,Wolborg non interagiva con nessun altro.
Questo faceva capire a Boris che all’amico doveva essere successo qualcosa;non avrebbe mai abbandonato il suo bey senza esserne stato costretto e tutti loro lo sapevano bene.
-E ora scoltatemi con estrema attenzione.Credo che tutti voi conosciate l’importanza di Ivanov nel progetto”TWB”(ovvero The World for Borg.E te pareva ^^)e quindi,per la sua riuscita dobbiamo assolutamente ritrovarlo.Anche se doveste fare l’impossibile,lo voglio qui!!!-esclamo’Borkov,sbattendo infine il pugno sulla scrivania.
Boris inizio’immediatamente a leggere I vari incartamenti datigli da un aiutante del capo,e anche se non gli erano di un minimo aiuto,penso’che fare almeno un tentativo non avrebbe di certo fatto male a nessuno.


Se non lo avete capito questa famiglia Langford ha rapito Yuriy facendogli il lavaggio del cervello e soprattutto lo fanno passare per loro figlio Trevor,che noi sappiamo e'morto,visto che I due si assomigliano molto.(nome piu'inteligente,no? -.-)
Logicamente Borkov non ha preso molto bene "la fuga" di Yuriy e pensa che il povero Boris lo abbia aiutato a fuggire.
E alla fine scopriamo che questo Trevor era il ragazzo di Andrew che rimane di merda nel vedere come questo e'cambiato.
Spero che il cap sia stato di vostro gradimento.
Ciao

 
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