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Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Tekken
Titolo Fanfic: WHY?
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: hwoary galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/04/2005 21:58:57 (ultimo inserimento: 04/05/05)

non so ancora come si svolgerà la storia, avevo voglia di scrivere e ho cominciato...
 
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NUMBER ONE
- Capitolo 1° -

Alexia si svegliò in una camera d’albergo, al buio. Era sola, la stanza era perfettamente in ordine. Non c’era nessuno.
Le girava la testa. Sembrava un ubriaca, ma non aveva bevuto. Stordita, si passò una mano sulla testa e poi si guardò intorno. C’era un altro letto matrimoniale accanto a lei sul quale erano poggiati dei vestiti. Quei vestiti li conosceva benissimo, erano quelli che indossava Hwoarang durante quel 4° tournament. Si accorse di essere in mutande con una canottiera. Beh dei vestiti le avrebbero fatto comodo. Non sapeva dove si trovava, né cosa era successo. Ma era meglio per lei non dare nell’occhio e svignarsela il più presto possibile. Si tolse le coperte di dosso e decise di mettere i vestiti di Hwoarang. Le andavano larghi, ma le andavano. Si avvicinò alla porta. Girò la maniglia, era aperta. Cacciò solo la testa fuori per vedere se c’era qualcuno che camminava per il corridoio. Non c’era anima viva, per fortuna! Piano piano uscì fuori e velocemente si affrettò a raggiungere l’uscita di sicurezza. Spinse la porta. Ce l’aveva fatta! La sua prima evasione da un hotel!

“Ehi, stupido coreano!”

Alexia tra sé e sé esclamo un secco “D’OH!”
L’avevano scambiata per Hwoarang??
In effetti aveva i capelli infilati nel collo della maglia e poi dei vestiti con scritto su HWOARANG da tutte le parti non passano di certo inosservato… E quella luce spenta avrebbe potuto confondere chiunque.
Alexia si bloccò. Non sapeva cosa fare, dove andare, chi fosse la persona che l’aveva sorpresa.
Poi trovò il coraggio di girarsi e si trovò faccia a faccia con uno stupido d’eccezione: Steve Fox.

“che ci fai tu qui?!” esclamarono entrambi.

Steve sorrideva come un imbecille: era in mutande.
Alexia aveva una gran voglia di prenderlo a calci.
“E’ la nuova moda camminare in mutande per i corridoi di un albergo?” lo prese in giro alexia.
“E’ una nuova moda anche camminare con i vestiti di Hwoarang?” rispose Steve.
“Beh cambiamdo argomento, io ho un vuoto totale nella memoria che va dalla mia iscrizione al tournament fino ad adesso.” Disse Alexia.
“anche per me è lo stesso, saremo cavie da esperimento??”
“non è un ipotesi da escludere.”
Poi all’improvviso il rumore di passi sordi li fece zittire.
“acciderbolina!” esclamò Steve. (….-__-‘ ndalexia)
Alexia spinse Steve giù per la scala principale, che portava nella hall, poi cominciò a scendere anche lei. Steve era rotolato giù (sempre in mutande) ed era steso a terra nella lussuosa hall. C’era gente vestita elegantemente, l’arredamento era quello di un palazzo principesco e i modi garbati delle persone presenti dava a quel salone un aspetto da castello di Cenerentola.
Fatto sta che Steve era in mutande spiaccicato sul pavimento che bestemmiava in tutte le lingue per le botte che aveva preso. Alexia era in piedi davanti a lui senza parole. Li stavano guardando tutti sbalorditi e un po’ inorriditi dalla cosa.
Alexia impallidì, Steve solo allora si accorse di trovarsi in una spiacevole situazione.
“ecco, stiamo provando una scena dello spettacolo dell’animazione serale dell’albergo, sarà pronta domani e sarà accessibile a tutti i clienti, salvo imprevisti di ogni genere….” Inventò alexia
E lì ecco che un imbecille dall’aria di granduca decise di farsi avanti per una domanda:
“nello spettacolo saranno presenti le oltraggiose bestemmie di quel ragazzo?”
“ehm, stiamo rivedendo il copione per omettere qualcosina….!”
E il signore ancora: “a che ora è lo spettacolo?”
“Non abbiamo tempo di illustrarvi il programma, troverete tutto…ehm…su una lavagna che installeremo più tardi qui nella hall, scusate per il disturbo e buon proseguimento di serata!”
Sorrideva, Steve si lamentava ancora, così Alex gli diede un calcio per spingerlo a sorridere.
“ahia!”
“sorridi imbecille” diceva a denti stretti Alexia.
Finalmente la gente tornò a fare quello che stava facendo, distogliendo l’attenzione dai due.
“Ci sono omoni vestiti di nero dappertutto lì fuori. Cosa vorranno da noi?” notò Alex.
“siamo…stati rapiti?” pensò Steve.
“Si, ma per cosa? Forse vogliono tenerci lontani dal tournament.”
“Ok, ma io sono solo un umile pugile britannico, sei tu quella che Kazuya teme!” (Alexia possiede il gene dell’angelo….)
“Non so cosa pensare… ma, forse c’è qualche altro partecipante al tournament in questo Grand Hotel.”
“Sarà, ma io me la darei a gambe finchè sono in tempo!”
“Codardo!”
“Animale!”
“Insulso essere!”
“Ladra di vestiti!”
“Pugile da quattro soldi!”
“Cosa hai detto?! Vieni qui che….!”
A interrompere la gara di insulti fu il rumore di spari e il panico della gente che scappava in tutte le direzioni.
“Ooops!”
“Siamo noi che vogliono, vero?! Siamo noi!!!”
“Zitto Steve! Dobbiamo trovare il modo di scappare!”
Ma prima che Alexia finisse la frase….
“Voi non andrete da nessunissima parte!”
Kazuya Mishima in carne ed ossa, di fronte a loro con le braccia incrociate e la faccia da “Ti spiezzo in due”.
“Steve, ho rivalutato l’idea che avevi prima!”
“E cioè?”
“DIAMOCELA A GAMBE!”
Alexia e Steve cominciarono a correre verso l’uscita principale, ma anche lì due dell’esercito di omoni vestiti di nero bloccavano la strada.
“Ok, dobbiamo entrare in azione, Steve.”
“Con molto piacere!”
Steve aprì la lotta con un bel pugno destro mirato al viso a uno dei due, mentre Alexia prendeva a calci l’altro. Kazuya guardava attentamente le mosse dei due giovani, quasi come se li stesse studiando. Messi K.O. i due energumeni, Alexia e Steve avevano via libera. Prima di allontanarsi, i due si girarono per leggere il nome dell’albergo.
“Grand Hotel Garden Palace, annota Steve”
“dove lo annoto che sono in mutande!!”
“cretino, è un modo di dire, ricordatelo!”
I due ragazzi ricominciarono a correre verso il centro della città, una città di cui non conoscevano neanche il nome.




 
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