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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: STRADE CHE SI UNISCONO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: moon89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/04/2005 15:01:04 (ultimo inserimento: 27/09/05)

sanzo e goku...nel lontano giappone...conosciutisi per caso...che succederà? leggete...
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti...questa è la mia terza fic...ho deciso di fare una AU in quanto volevo vedere i miei personaggi preferiti in altri ruoli.
Spero che vi piaccia.


STRADE CHE SI UNISCONO

Capitolo 1

All’estremo nord del Giappone, in un piccolissimo villaggio, un ragazzo dai capelli biondi era seduto su una sedia della sua modesta abitazione e stava riflettendo.
Improvvisamente si udì un rumore di passi provenire dal corridoio che collegava le uniche tre stanze di quella casa.
Il ragazzo udì quel suono e, riconoscendolo, si avviò deciso verso la porta chiusa per accogliere il suo ospite.
Aprì la porta e si ritrovò davanti la figura che aveva immaginato: davanti a lui stava ritto un uomo dai lunghi capelli e dagli occhi perennemente chiusi.
Sulla fronte un segno, simbolo della banda alla quale apparteneva.
- tzè, sei ancora tu…cosa devo fare questa volta? – chiese Sanzo piuttosto seccato.
- vedi di moderare il tono della voce…comunque sono qui per affidarti un incarico – disse
- di che si tratta? forza vieni al dunque Shien non mi piace perdere tempo in inutili chiacchiere e lo sai! – disse
- questa volta il tuo compito sarà molto difficile, Genjo Sanzo, sicario della banda del fiore nero…quello che ti viene ordinato è di recarti al palazzo dell’imperatore e infiltrarti come guardia dell’esercito imperiale…dovrai, con questa copertura, avvicinarti all’erede al trono e, dopo esserti conquistato la sua fiducia, ucciderlo come meglio credi – disse l’uomo in modo molto serio.
- quindi se ho capito bene mi state mandando al massacro giusto? tzè…dovevo immaginarmelo – disse Sanzo con la sua solita aria indifferente.
- più o meno…ricorda che hai un debito con il sommo Homura e per tanto devi eseguire tutti gli ordini…pericolosi o meno che siano…capito? –
- già, me ne rendo perfettamente conto da solo…dovrei essere pronto fra tre giorni – disse
- molto bene, troverai tutto pronto per allora… ah dimenticavo…cerca di non farti ammazzare – disse dopodichè uscì dalla casa e si diresse verso la dimora del suo capo.
Intanto Sanzo stava pensando agli ordini che aveva appena ricevuto.
Da quando era entrato nella banda era molto cambiato e non solo mentalmente ma anche nel modo di combattere e di fare molte cose.
Si passò una mano sulla fronte dove spuntava un punto rosso, simbolo della sua appartenenza alla criminalità giapponese.
Il suo era un semplice punto, visto che era semplicemente un sicario, ma i capi della loro banda si distinguevano per due linee poste al lati di quello stesso punto scarlatto.
Il capo di tutto era Homura, un uomo alquanto spietato che bramava solo al potere e non aveva alcun valore morale.
Eppure lo aveva salvato.
Quel giorno di molti anni fa lo aveva salvato dalla morte, dandogli una seconda possibilità di vita, anche se lui avrebbe di gran lunga preferito morire che ritrovarsi nella situazione di cui ora era prigioniero.
In pochissimo tempo si era guadagnato il rispetto di tutti i componenti di quella banda di criminali grazie alla sua abilità nel maneggiare le armi e al suo carattere duro e distaccato.
Era stato tutto maledettamente facile ed alla fine era arrivato a svolgere compiti di grande importanza e questo era uno di quelli.
Avrebbe dovuto prepararsi al meglio…
Decise di andare a riposarsi in quanto era ormai notte inoltrata e aveva decisamente bisogno di dormire altrimenti non avrebbe combinato nulla di buono il giorno seguente e lo sapeva.
Si tolse i suoi vestiti abituali e si mise quelli che usava per dormire.
Dopodichè si stese sul letto ma, prima di addormentarsi, pensò al ragazzo che avrebbe dovuto eliminare, e per la prima volta nella sua vita si sentì a disagio al pensiero di quel ragazzo innocente.
Dopo questi pensieri si addormentò mentre la luce della luna faceva capolino dalla piccola finestra accanto al letto provocando effetti di luce sul viso del ragazzo.
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Nel frattempo in un castello maestoso nel centro del Giappone un uomo parlava ad un ragazzo il quale, con gli occhi velati di silenziose lacrime, ascoltava.
- figlio…avvicinati… -
- eccomi padre – disse il ragazzo avvicinandosi al letto dove giaceva il padre ormai in fin di vita.
- io sto per morire…lo sento, ne sono consapevole…ma devo fare una cosa prima di morire… - detto questo prese la mano del figlio e gli infilò al dito un anello molto prezioso.
- padre…non dovete darmelo…voi non morirete! – disse fra le lacrime.
- non piangere…è giusto così, le generazioni passano, gli uomini muoiono e rinascono, è la vita…sei tu che devi portare avanti il mio lavoro ora…promettimelo –
- ve lo prometto padre, farò tutto il possibile per mantenere la pace e la tranquillità nel Giappone – disse
- bene…mi raccomando…sii un buon imperatore…Son Goku… - e detto questo morì.
Goku, dopo alcuni attimi di immobilità, gridò il nome del padre con tutte le forze che aveva in corpo e si accasciò sulla sedia dove era seduto.
Intanto fuori dalla porta di quella stanza un uomo diede un ordine.
- avvisa che il re, alle 2.45 di questo giorno, è deceduto - disse.
- subito signore – e la guardia sparì ne lungo corridoio che partiva dalla stanza.
Goku aveva incentrato la sua attenzione sull’anello che il padre gli aveva messo al dito.
Era un anello che simboleggiava il potere della loro dinastia e quando un imperatore moriva designava il suo successore tramite quello.
Era un anello dorato con al centro lo stemma della loro casata: un ramo d’ulivo attorcigliato a due spade identiche incrociate sormontate da un’aquila maestosa.
Guardava attentamente quell’oggetto dove sapeva era rinchiuso il suo destino e tutta la sua vita.
Si sentiva completamente svuotato, ora avrebbe dovuto combattere da solo contro la criminalità e le bande giapponesi e non sapeva se ce l’avrebbe fatta.
Decise di uscire dalla stanza in quanto doveva annunciare al popolo che sarebbe stato lui il nuovo imperatore, ma soprattutto, doveva togliere la vista dal cadavere di suo padre.
Lo guardò un ultima volta, gli chiuse gli occhi con la propria mano ed uscì.
Fuori trovò ad aspettarlo un amico fidato, appartenente all’aristocrazia giapponese.
- il re è morto Naraku, mio padre è morto – disse con gli occhi persi nel vuoto.
- mi dispiace molto Goku…immagino che ti abbia nominato il suo erede –
In tutta risposta il ragazzo gli mostrò l’anello che il padre gli aveva infilato al dito e istintivamente l’amico si inginocchiò con rispetto.
- alzati Naraku, ho bisogno di amici in questo momento, non di sudditi -
Il ragazzo si alzò.
- cosa hai intenzione di fare ora? – chiese.
- quello che devo…prendere il posto e le responsabilità che mi spettano –
- allora vai…il popolo ti starà aspettando – disse appoggiandogli affettuosamente una mano sulla spalla.
- grazie per avermi capito – disse Goku e si avviò verso il balcone dal quale avrebbe parlato alla folla.
Arrivato mostrò alle guardie l’anello e questi si inchinarono lasciandolo passare mentre un servitore annunciava la morte dell’imperatore e la successione al trono del principe suo figlio.
Goku uscì sulla balconata e venne accolto da uno scroscio di applausi e da grida d’approvazione.
Si accinse quindi a parlare.
- Leali sudditi, mio padre, l’imperatore, è morto in seguito ad una grave malattia. Mi ha nominato suo successore ed erede – disse mostrando l’anello – e io vi prometto che sarò come è stato mio padre…ovvero un uomo giusto con una grande forza d’animo…ve lo prometto – disse e si allontanò dal balcone fra altri rumori provenienti dalla folla.
Rientrando gli si avvicinò il suo consigliere e amico Cho Hakkai.
- altezza – disse inchinandosi – sono qui per domandarle alcune cose importanti -
- sarebbero? –
- vorrei sapere se continuerete la lotta contro la criminalità intrapresa da vostro padre –
- certo che la proseguirò…sono intenzionato a seguire tutto del modo di governare di mio padre…anche se ciò significa mettere a repentaglio la mia vita – affermò deciso.
- in tal caso sarà bene assoldare un uomo che vi protegga…qualcuno che sia fidato –
- lo sceglierò io personalmente – disse – con il tuo aiuto se sei d’accordo –
- certamente… - rispose l’amico.
Dopo questo breve discorso Goku andò nelle sue stanze a riposarsi esausto della lunga giornata piena di emozioni.
Il suo consigliere ed amico Hakkai era veramente molto preoccupato per la sua sorte.
Doveva trovare qualcuno che proteggesse il suo amico ed ora imperatore e doveva stare attento a scegliere la persona giusta.
Era un compito piuttosto arduo, ma poteva farcela e scegliere chi meglio avrebbe potuto proteggerlo.
In fondo lui si considerava come una specie di zio per Goku e gli voleva molto bene, quindi era normale che fosse preoccupato della sua incolumità.
Decise quindi quel giorno stesso di andare alla ricerca di quell’uomo che da qualche parte aspettava solo di essere ingaggiato da lui.
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Tre giorni dopo Sanzo era pronto per recarsi al palazzo reale dove avrebbe svolto la missione.
Si trattava di attraversare mezzo Giappone e quindi aveva avuto bisogno di prepararsi per il lungo viaggio.
Mentre stava per incamminarsi, però, scorse la figura di un ragazzo che conosceva fin troppo.
- ehi Sanzo! ho saputo della tua improvvisa voglia di attraversare mezzo Giappone – disse il ragazzo
- taci Gojyo non sono dell’umore adatto per litigare oggi! tzè! –
- non è una novità…il tuo umore non è mai buono… -
- allora come mai devo fare fuori questo ragazzino? che c’entra con la banda? –
- quel ragazzino di cui parli è ormai l’imperatore…comunque lo devi fare fuori perché sicuramente si metterà contro la banda e questo non ci porterà che guai… -
- capisco… -
- bè allora buona fortuna…o dimenticavo…ti conviene coprirti la fronte, non è un bel segno da portare in giro quello che hai sulla fronte –
Sanzo prese una fascia nera e se la mise fra i capelli in modo da nascondere quel dannato puntino scarlatto…Gojyo non lo aveva, in quanto lui non faceva pienamente parte della banda…si potrebbe dire che era solo una persona esterna che aiutava l’organizzazione per i suoi interessi personali ovvero donne e denaro.
Un esempio da seguire, non c’è che dire.
Dopo questa operazione Sanzo si avviò per il sentiero che lo avrebbe condotto sulla strada principale e da lì alla città imperiale.
Prevedeva molti giorni di viaggio a piedi.
Aveva portato con se solo lo stretto necessario e per lo più erano armi.
Doveva quindi far si che il principe lo ingaggiasse perché oltretutto non avrebbe avuto abbastanza denaro per tornare indietro.
Perso in questi pensieri arrivò in prossimità di un villaggio dove avrebbe passato la notte.
Prese una stanza singola e si stese sul letto stanco della giornata.
Mentre rifletteva la sua attenzione venne attirata da qualcosa che aveva in tasca.
Tirò fuori un vecchio rosario di perle rosse che era appartenuto a suo padre il quale lo aveva poi donato a lui.
Già suo padre…aveva anche ereditato parte del suo nome come era usanza nella famiglia…
Nella sua mente erano ancora nitide le immagini della sua morte…quel giorno di tanti anni fa…era ancora un bambino e alcuni banditi avevano attaccato la sua famiglia…e suo padre per proteggerlo aveva rischiato la sua vita, perdendola…si sentiva veramente uno stupido.
Rimise il prezioso oggetto, unico ricordo del padre, in tasca e si addormentò.
La mattina dopo partì di nuovo verso la sua meta.
Dopo giorni di viaggio, una sera, vide in lontananza le mura della città che si innalzavano davanti a lui.
Era arrivato.
Ora avrebbe dovuto solamente escogitare qualcosa per avvicinarsi al palazzo ed entrare.
Non appena, con falso nome e provenienza, fu entrato nella maestosa cittadina rimase decisamente stupito da quello che vide.
Un corteo di soldati precedeva e seguiva un gruppo di persone dall’aria molto importante e in mezzo ad esse spiccava per importanza e modo di vestire un ragazzo dai capelli castani e dagli occhi di un colore indescrivibilmente bello.
- fate largo al principe! Spostatevi…lasciate passare – dicevano le guardie che lo precedevano.
Quindi doveva essere lui il principe, l’erede al trono, colui che avrebbe dovuto uccidere.
Senza una spiegazione Sanzo si ritrovò a pensare che sarebbe stato molto difficile ucciderlo e di questo si meravigliava…ma soprattutto si chiedeva se fosse giusto ucciderlo e questo non era decisamente da lui.
Nel frattempo il ragazzo con il suo seguito era arrivato fin davanti a lui e si accingeva a superarlo.
Goku voltò lo sguardo verso la direzione di Sanzo e, per un lunghissimo istante, i loro occhi si incontrarono e rimasero a fissarsi.
Questo provocò in loro strane sensazioni di disagio e rispetto mai provate prima finché…
- altezza che succede? perché vi siete fermato? dobbiamo andare… -
- si…scusa hai ragione, andiamo – disse e con passo svelto si allontanò da quel luogo e da quello sguardo indagatore che lo aveva messo a disagio.

Bene, sono giunta alla fine del primo capitolo.
Forse i personaggi sono leggermente OOC e forse Sanzo e Goku sarebbero stati meglio con i ruoli invertiti, ma volevo per una volta mettere Goku in una situazione privilegiata rispetto a Sanzo...ditemi che ne pensate! Mi raccomando commentate!! ciao e al prossimo capitolo.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
giolo - Voto: 25/09/08 14:34
Una parola,....BELLISSIMA
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