- Capitolo 1° -
Quante volte, nella vostra vita, avete desiderato fuggire, scappare da situazioni odiose, stressanti o noiose…milioni e milioni di volte…
Ore di scuola, sgridate e ramanzine dei genitori, momenti imbarazzanti…qualsiasi cosa…
E qual è il modo più semplice per andarsene? La mente.
*-*-*-*-*
Anche oggi era finalmente finita…
La campanella dell’1 e 25 suonò puntuale come al solito e kai uscì dalla classe con sguardo assente.
-ehi! Mi aspetti?- gli gridò Takao correndogli dietro
lui non udì le sue parole e si diresse imperterrito verso il suo armadietto, dove ripose qualche libro
-parlo con te, possibile che non mi ascolti mai?- ripeté stavolta più forte
basta…urlava kai dentro di se…possibile che nessuno mi voglia mai lasciare in pace? C’è sempre qualcuno in mezzo alle p***e che spacca…
sbatté la porta dell’armadietto che produsse un tonfo sordo, dopodiché piantò lì Takao e se ne andò.
-ma cosa gli prende?- Takao pareva meravigliato
-ma di che ti stupisci? Lo sai com’è ormai…- Rei gli poggiò una mano sulla spalla, poi entrambi proseguirono dalla parte opposta.
Cosa passava per la testa a kai? Se lo chiedeva anche lui stesso…ma adorava la sua mente…poteva fuggire in ogni momento, tutte le volte che voleva; poteva entrare in un mondo solo ed unicamente suo e richiudersi una pesante porta alle spalle, lasciando tutti quei rompico****ni fuori di lì…perché è questo che è la mente: un via d’uscita, dove nessuno può trovarti o farti cambiare idea o ancora, costringerti a fare qualcosa, sei libero di fare e di essere tutto quel cavolo che ti pare…a volte però, anche se nascondi bene la chiave di quella porta, qualcuno trova quel nascondiglio e ti viene a liberare…
Camminava per strada con le mani in tasca e la testa bassa; non aveva voglia di tornare a casa, sua mamma lo avrebbe sicuramente rintronato di discorsi sul tornare tardi e così via, e non ne aveva per nulla voglia…
Il cielo era scuro, e le nuvole erano gonfie e possenti, che preavvisavano l’arrivo di un temporale non indifferente…Kai affrettò il passo, ma si rese conto che non sapeva dove stava andando e si fermò.
Improvvisamente un tuono squarciò il silenzio di quelle strade e lasciò cadere pesanti gocce d’acqua che bagnarono in poco tempo quello che toccavano
-ci risiamo- bisbigliò
-ma che fai li?- come echeggiante udì una voce alla sua destra
una ragazza stava sotto un portico con le braccia conserte nel tentativo di scaldarsi
-eh?- si girò
-hai deciso di farti una doccia? Vieni qua sotto no?- lo incitò
i suoi occhi grigi lo incantarono per un momento
poi si diresse verso il portico ormai fradicio
-perché restavi lì?- chiese ancora
-…ecco, perché mi andava- rispose rude
-piacere, come ti chiami?- pareva che a lei non importasse il suo comportamento indifferente
spostò lo sguardo prima sulla mano poi su di lei…solitamente si sarebbe girato dall’altra parte e sarebbe dalla realtà come faceva sempre…ma stavolta era diverso, sembrava che quella ragazza si fosse parata davanti alla sua porta e gli impediva di passare…
continua…
qualche commento? è la mia prima fic...ditemi come sn andata! XD
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