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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Slam Dunk
Titolo Fanfic: ...TI AMO.
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: desert-island galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/04/2005 21:55:52

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CAPITOLO 5
- Capitolo 1° -

Scarabocchio il foglio bianco su cui si riflettono i raggi del sole, filtrati appena dagli spiragli delle persiane.
Non riesco a credere che te ne sia andato.
Quando ieri sono uscito dalla doccia, in camera mia non c’eri.
Ho attraversato il corridoio, magari mi sbagliavo.
Ma in quell’istante ho sentito la porta d’ingresso chiudersi.

il futon era leggermente stropicciato, e sul cuscino era rimasta impressa la forma della tua testa.
Fuori il temporale squassava i muri. Un lampo accecante ha illuminato a giorno la mia stanza.
Come diavolo hai potuto scappare cosi?!?
Non posso crederci, maledizione!
Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo!
Perché diavolo te ne sei andato, eh?
Mi detesti così tanto?!?
Allora Sendoh, Mitzui, Kogure, Okusu, Takamiya, Noma… allora loro si sbagliano, è così?!? Sbagliano tutti!??
Dannazione!Te ne sei andato anche con i miei pantaloni addosso, brutto bastardo!
Ho preso i tuoi jeans inzuppati e li ho appoggiati alla sedia in malo modo.
E allora ho notato la mia foto con Youhei spostata.
Tu…
Hai guardato la mia foto…
L’ho presa tra le mani e mi sono accorto della presenza di impronte trascinate, sul vetro che copre la mia immagine.
Maledizione, se solo tu fossi rimasto…
Forse… sarei finalmente riuscito a dirti tutto…
Ma tu…

Ora sei qui, vicino a me.
E mi sento travolgere da una tempesta di sentimenti.
Respiro l’aria che tu respiri.
I miei pensieri chiamano il tuo nome.
Grosse gocce di pioggia cadono pigre e verticali.
Ho quasi l’impressione di poterle evitare una ad una.
Sei silenzioso. Come al solito…
Tieni i pugni stretti, le mani tremano. Che cos’ hai…?
La pioggia continua a scintillare sulle tegole dei tetti.
<Lei chi è?>, ti chiedo.
Ma tu non mi rispondi…
<Lo sa?>.
Siamo vicini, sento il tuo respiro.
<No.>.
<E perché non glielo dici?>.
<Non capirebbe.>.
<Perché? È sorda?>, ti chiedo senza comprendere io stesso se ti sto prendendo in giro o temo che “lei” sia sorda davvero.
<Diciamo che è “sorda” di “vista”…>.
Ti ho mai detto che hai una mente contorta anche tu?
<EH? Ah, forse ho capito…>.
Mi guardi. Sei strano, non riesco a capire cosa ti passa per la mente.
<È che lei non ha capito niente, mentre magari altri hanno capito tutto?>.
Sobbalzi in modo impercettibile.
Stringi le labbra e annuisci cautamente col capo.
<Ne sei sicuro?>, chiedo.
Ti vedo in tensione.
Fissi la pioggia di fronte a te ma sei attentissimo alle mie parole.
<Magari lei sa. Ma non te lo vuole dire.>.
Fremi.
Allora decido di fare un po’ l’idiota.
<E… mmmmagaaaari… tu non hai capito che non ti vuole far capire che invece ha capito quello che anche gli altri hanno capito… Capito?>.
Mi fissi sbalordito.
Se non ti conoscessi, si direbbe che, nonostante tutto, tu stia per scoppiare a ridere.
<Diglielo.>.
<Non…non ce la faccio.>,rispondi. Sei abbattuto. Si vede lontano un miglio.
Vorrà dire che continuerò con la mia buffonata…
<Provaci in tutti i modi più idioti che conosci! Così eviti di farci una figuraccia se non ti ricambia! Anche se non credo che lei possa resisterti…Cioè…Ti sbava dietro mezza scuola, magari lei ne fa parte, no?>.
<LEI non è così superficiale…>.
Ah. … Ma siamo sicuri che ti piaccia davvero io?
<Provaci lo stesso…!>, così mi faciliti un po’ il compito…
<Come…>, la tua domanda somiglia di più a invocazione d’aiuto al cielo, mentre ti accasci a terra prendendoti il volto tra le mani.
<Non so…
Copia i tuoi migliori videogame e regalaglieli, oppure mandale dieci sms, ciascuno di una parola, per dirle che ti piace! E sull’ultimo mettici la firma… O ancora regalale un peluche, un libro del suo scrittore preferito, un gattino davanti alla porta…
Invitala al bar, in pizzeria, al cinema…
Accompagnala a casa, scriviglielo sul suo diario…
Che so…diglielo e basta! Oppure vai a sbatterle addosso ogni volta che la incontri!
Sorridile, salutala… scrivi su una maglia “ti amo un casino” e mostragliela quando ti passa vicino!>.
Mi metto quasi a ridere.
Tu hai incrinato un angolo della bocca.
< Mandale una lettera!
Fa’ in modo di ritrovarti solo con lei!
Scrivilo su un manifesto e attaccaglielo sotto il muro di casa sua!
Saltale addosso e dalle un bacio mozzafiato!
Falle il suo dolce preferito…!>, e allora sbotto a ridere, sincero, immaginandoti impegnato a fare un dolce in una cucina completamente disastrata!
Mi chiedi che ho da ridere e te ne spiego il motivo.
Sbuffi, ma sembri divertito.
Ascoltiamo per un po’ la pioggia che scroscia senza sosta e poi spezzo il silenzio.
<Allora…? …Che farai?>, e mi siedo accanto a te, tra un po’ torneremo in classe, la ricreazione è quasi finita.
Per la prima volta ti vedo quasi sorridere, gli occhi chiusi.
Quando rispondi sembri parlare quasi con te stesso.
<Credo che…
che glielo dirò…
prima o poi.
Questa è una promessa…>.

Siamo nel bel mezzo di una partita.
Gli allenamenti finora sono stati piuttosto duri.
Cos’è? S’è bevuto quaranta barili di caffèèèè, il Gory, oggi????
Sono in squadra con Miyagi, Kakuta, Rukawa e Sasaoka, mentre nell’altra ci sono Yasuda, Akagi, Ishii, Mitsui e Kuwata.
Oggi Ayako non c’è e Kogure ha preso il suo posto.
<Non intralciare il gioco, ok?>, mi ammonisce Miyagi.
<Che cos’hai detto!?!>, mi altero io da idiota come mio solito.
<Che sei di troppo…>. Ma com’è insopportabile, oggi, Rukawa!
<Sta’ zitta, brutta scrofa! Il tuo poscccto è sul marciapiede!!!>.
Brutta vacca…continua a criticarmi!
Kuwata riesce a smarcarsi da Sasaoka e passa la palla a Ishii che va a canestro.
Ma, grazie al mio immaaanso talento, volo dall’altra parte del campo e riesco a stopparlo con la mia supertecnica difensiva, passando poi la palla a Kakuta.
Peccato che lui stia dormendo e se la faccia soffiare da Mitsui…
<Aprite gli occhi, è così che si gioca!>, grida mentre si piega leggermente e prende di mira il tabellone.
<Sbaglia ‘u tiro,sbaglia ‘u tiro,sbaglia’utirosbaglia’utir…ma porrrrrccc…>.
Stavolta, il mio micidiale sortilegio-porta-sfiga non ha funzionato, visto che riesce ad effettuare un tiro da tre punti.
È Rukawa a entrare in possesso della palla, marcato ancora da Hisashi.
Lo vedo fissare intensamente l’avversario, con aria di gelida sfida.
Mi accorgo che cambia il ritmo del palleggio, una tecnica elementare per ingannare l’avversario.
Difatti,nel momento in cui Mitzui abbassa un istante la guardia, scatta, si smarca, compie un doppio palleggio e tira.
Canestro da tre punti.
Akagi tenta di afferrare la palla mentre cade, ma il suo è un tentativo vano, vista la mia immaaansa genialità…
Parto in contropiede e miro al tabellone.
Il Gorilla mi sovrasta con un salto,ma io scatto di lato e tiro sotto canestro.
Due punti in più per la nostra squadra!
<Non capisci come ho fatto, buzzurro?>, gli chiedo sfottendolo.
<Beh, ti dirò una cosa: non servono spiegaziòòòni quando si ha a che fare con un talèntò naturalè còmè mèèèèèèè…hahhaa-hhahhaaa-hahhahhahhaa…ehehehahahaha!> rido camminando a gambe larghe come un idiota.
<Dai ragazzi, non facciamoli andare a canestro, strapazziamoli come si deve!Hehhehhehehe!>, continuo con lo stesso tono.
<Che imbecille! Si crede un fenomeno…>, sento dire dallo scimmione.
<Hehheeehehhehhehe…. Sta’ attento, spaventapasseri, sono forte anche in difesa!>, continuo.
<Seeeeh, buonanotte…>.
Ma che diavolo rompe, ancora, Rukawa?!
Sto marcando Mitsui, ma lui riesce a liberarsi e ad avvicinarsi alla sua amata area dei tre punti.
A rimediare è Kaede, che riesce a sottrargli la palla realizzando un altro canestro.
<Gnnnnn… zoccolo! Dovevi lasciarlo a me, perché 6 intervenuto,Rukawa!??!!> gli biascico sbraitando.
<Perché ormai non potevi più raggiungerlo, ti aveva scartato!>.
Toh! Si è degnato di rispondermi!
<L ’ho lasciato passare aposcchta!>, continuo con lo stesso tono.
<Hn?>.
<…Così potevo rubargli la palla da diètro, la mia era una tattica-aaaah, sono un genio incomprèscio!>, mormoro fintamente deluso.
Mi accorgo che Miyagi è tornato in possesso della palla e si dirige verso il canestro.
<Hei, amico! Passami la palla!> gli grido.
Ma lui che fa?
Sì, esatto! La passa a LUI!!!
Argh! Non è posciììibile! Ha preferito lui a mèèèè…!!! Bhuaaaahhahhaaa! Sigh! Sob! Ma perché? Perchhhhhhhèèèèè???
Questa me la paga…
<Ehi, pigmeo! Perchè diavolo non l’hai passata a me invece che a Rukawa!?!!>.
<Perché io sono più bravo…>, è il soggetto in questione a rispondermi.
<Gnnnnnnnngrrrrrrrrr! Ti cambio i connotati!!!!!!!> gli urlo pronto a balzargli addosso.
<Sta’ attento, c’è il signor Anzai che ti guarda!>, mi avvisa Ryota avvolgendomi con un braccio.
Rimedio subito!
Salto tra i due e cingo loro le spalle con le braccia.
<Ahhahhahhahha! Era uno scherzo! Siamo ottimi amici, ci vogliamo tanto bèènee…! Ehehehhehehehehe!>.
Miyagi si dilegua e Rukawa si pulisce la spalla su cui mi sono appoggiato.
Io faccio altrettanto e mi sfrego le mani.
<Chessccchifo Chessccchifo Chessccchifo Chessccchifo!!!>.
<Non lo sopporto…>, sento dire da Rukawa.
Brutto babbeo!
Bah! Devo piantarla di distrarmi e riprendere giocare!
La palla è in mano mia. Ora.
Ho di fronte Hisashi.
DEVO riuscire a smarcarmi…
Afferro la palla e gliela pianto davanti alla faccia.
Poi la sposto a scatti da un lato e poi dall’altro.
Mi guarda un po’ sorpreso.
Ora basterà scattare e il gioco sarà fatto!
<Vischto? Sei più lento di una lumaca… rassegnati, non hai speranze con me…>, non riesco a trattenermi dal dire, <Il vero genio è 98% talento, 1% tecnica e 1%…argh!>.
Ishii mi ha fregato la palla!!! Mi sono distratto troppo a lungo! Non è posciiiiibile!!!
Un coro di “imbecille!” e “sei proprio un fesso” si leva in palestra.
Iiiiiiiiihhhh!!!!!!
Quel babbeo ha rovinato la mia grandiosa performance!!!
Adesso gliela faccio vedere io!!!!
Farò vedere a tutti di che pasta è fatto il supermegagenio del basket!!!


Che pomeriggio, ragàs…!
Posso proprio dire che oggi mi sono dato all’imbecillità più completa!
Mi sono divertito un casino, mi ci voleva una valvola di sfogo!!
Mi sono fermato venti minuti in più per allenarmi nei tiri a canestro.
Ero già piuttosto stanco prima, ma oggi ho voglia di bruciare anche le ultime energie che mi sono rimaste.
Ancora un tiro.
Questo è l’ultimo.
Palleggio due volte, un ritmo veloce.
Afferro la palla con entrambe le mani e la fisso.
Va’ dentro, bella mia, centralo in pieno.
Mi piego sulle gambe mentre sollevo il pallone verso la fronte.
Salto e tiro, seguendo in silenzio la parabola che compie avvicinandosi al tabellone.
Esulto stringendo la mano a pugno, quando sento la palla frusciare nella retina.
Lascio che rimbalzi sul parquet due, tre volte.
Poi la prendo e la lancio nella cesta insieme alle altre.

Si è addormentato sulla panchina negli spogliatoi…
Ha un espressione corrucciata, la bocca socchiusa.
Credo che all’inizio fosse seduto, dev’essere scivolato di lato nel sonno, le mani abbandonate oltre il bordo della panca.
Frugo nella sacca alla ricerca del docciaschiuma.
Impreco mentalmente quando m’accorgo di averlo dimenticato di nuovo.
Afferro l’asciugamano piccolo e mi dirigo verso il lavabo.
Lo espongo al getto d’acqua, lo strizzo e me lo passo sul viso, il torace, le braccia e il dorso, dopo essermi spogliato.
Avevo pensato di fare la doccia a casa, ma ora ho di nuovo cambiato idea.
Sono troppo stanco per aspettare ancora!
Una bella lavata mi rimetterà subito in sesto!
Sciacquo l’asciugamano, lo spremo e lo appoggio al bordo del lavandino.
Prima di infilarmi sotto la doccia mi volto di nuovo a guardare Kaede.
Sorrido, certo di trovarlo nella stessa posizione quando avrò finito.

Resto sotto il getto caldo anche quando ho terminato di lavare via il sudore di un pomeriggio intero di allenamenti.
Adoro sentir l’acqua scorrere sulla pelle…
Mi giro, reclino la testa e lascio che l’acqua mi appiattisca i capelli sul cuoio capelluto.


POV RU
Mi sveglio per il rumore della doccia.
Sento l’acqua martellare sulle piastrelle del muro.
Non mi muovo ma mi guardo intorno e mi accorgo che l’unica sacca rimasta è quella di Hana.
Oltre il rumore della doccia, non sento altro.
Devono essersene andati tutti.
Quando sento l’acqua smettere di scorrere, socchiudo gli occhi.
Pochi istanti e vedo Hana uscire dalla doccia in una nuvola di vapore, come quattro giorni fa…
Poi chiudo gli occhi,
e il resto posso solo immaginarmelo.


POV HANA
Chiudo l’acqua e cerco di eliminarne il più possibile dalla mia pelle con le mani.
Allungo un braccio fuori dalla tenda e afferro l’asciugamano.
Mi asciugo il volto e tampono i capelli.
Lo strizzo, me lo avvolgo intorno alla vita, scosto la tenda ed esco.
Toh! Le mie supposizioni erano esatte!
Mi volto verso lo specchio e continuo a guardare la SUA immagine riflessa mentre mi passo le dita tra i capelli.
Mi vesto in silenzio e poi torno a rivolgere le mie attenzioni a Rukawa.

Non è addormentato…ma sembra esserlo, tanto è immobile…
Ha ancora il respiro piuttosto lento, ma è diverso da prima.
È impercettibilmente più rapido e meno regolare.
Resto a guardarlo ancora per un po’, poi gli soffio dolce sul viso.
Mi scosto mentre lo vedo fingere un innocente risveglio.
<Io vado! Le chiavi della palestra le ho io, perciò vedi di sbrigarti ad uscire dal letargo, perché non ho la nessunissima intenzione di aspettare l’anno prossimo per chiudere!>, gli dico sparendo nel corridoio.
Quando spalanco la porta, rabbrividisco.
La pioggia autunnale continua a venire giù da un cielo basso e grigio, né violenta né leggera: piove e basta.
E continua a piovere . Da impazzire.
Sbuffo e lascio cadere la sacca facendola scivolare dalla spalla.
Mi abbasso, mi riallaccio una scarpa e comincio cercare l’ombrello nella borsa.
<Merda!>, esclamo fuori di me.
Ho dimenticato anche quello…
<Hn?>
Rukawa è già dietro di me.
È bellissimo…
Ha l’aria insonnolita e il viso angelico…
Sembra un bambino..!
<Stavolta non ho l’ombrello…non è che tu…>, ma la mia speranza di arrivare a casa all’asciutto è ormai vana:
Kaede mi mostra una massa di metallo e stoffa grigia alquanto informe che in passato avrebbe dovuto essere una sottospecie di ombrello.
<Come diavolo hai fatto a ridurlo così?!>, sono piuttosto esterrefatto, manco fosse passato un tornado!
<Hn…ottima arma…>, sei sempre molto loquace,eh?
Sbuffo divertito, intento a immaginarmi la scena: Rukawa che sgancia ombrellate a destra e a manca! Da non credere!!!
<Cribbio, oggi piove anche più di ieri…>, se ieri mi sono bagnato fino al midollo, figuriamoci adesso…
Un movimento attira la mia attenzione: è Rukawa che ha preso la sua bicicletta scassata e che mi si para davanti.
Monta in sella e con un cenno del capo mi invita a fare altrettanto.
<Eh?>, credo di non aver capito bene…
<Da me. … Quattro minuti, se vado veloce.>.
Che linguaggio criptico che hai…
<Ma sei sicuro che ci regge entrambi?>, domando titubante.
Per una frazione di secondo sembra quasi divertito dalla mia domanda, poi assume nuovamente la sua solita espressione gelida.
<Datti una mossa. Non aspetto fino a domani.>.
<Ah…ehm,beh…se proprio insisti…>.

Sono seduto alla bell’e meglio sul portapacchi, la pioggia che inzuppa sia me che Kaede.
Mi sono attaccato a lui, non riuscivo ad afferrare saldamente il portapacchi per via della sacca a tracolla, che è grande si e no quanto un bisonte.
Sembra di viaggiare su una strada sterrata, considerato che la ruota anteriore è piuttosto ovale…
<Che pirata della strada! In giro con bici scassate e per di più senza fanali! Bah…!>, brontolo tanto per dire qualcosa.
Come risposta ottengo una sottospecie di sbuffo.
Beh, almeno c’è il parafango, altrimenti non vorrei pensare alle condizioni della mia schiena…
Nonostante tutti questi disagi… sono felice…
Rukawa non si è ancora lamentato del fatto che le mie mani stringono i suoi fianchi…
Sento i suoi muscoli guizzare sotto i tessuti e avvampo accaldato.
A rinfrescarmi ci pensa la pioggia torrenziale che, violenta, ci colpisce senza tregua…


 
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