IL DOLORE CHE HO DENTRO
- Capitolo 1° -
Erano passati sette lunghi giorni dal momento che la sua vita, aveva subito una brutta, dolorosa svolta.Si sentiva una macchina rotta in un mondo perfettamente funzionante.Era strano pensare a come tutto continuasse, senza di lui.Un vuoto incolmabile alloggiava nel suo cuore, un vuoto che solo "lui" avrebbe potuto colmare. riccordava l' ultima volta che lo vide. Il suo corpo accasciato sul pavimento.Senza vita.Freddo.Lei lo aveva abbracciato fortemente, sperando di infondere un po di calore in quel corpo che mille e mille volte aveva ammirato, picchiato, sfiorato.Corpo. Così lo chiamava.Solo ora che era morto si rendeva conto di quello che provava.Solo ora che era morto.Il suo funerale era stato processato quattro giorni fa.Lei, in quel mentre, era a ricovero in ospedale, dopo il tentato suicidio.Era grata alla sua famiglia per non averla voluta alla cerimonia.Perchè se ci fosse andata, avrebbe compresso che lui morto davvero.Morto senza sapere che lei lo amava.Strinse i pugni, da farsi male, mentre dai suoi occhi serrati per la rabbia e il dolore, sgorgavano tante lacrime silenziose.Un nodo gli serrò la gola, mentre pensava a quante occasioni aveva avuto per confessargli la verità, dirgli, urlargli che lei lo amava sopra ogni cosa.Ogni volta impedita dal suo stramaledetto orgoglio.UN lamento di dolore uscì dalle sue labbra. pensava di avere finito le lacrime, mentre adesso erano tornate a solcare capiosamente il suo volto. Si voltò, nascondendo la faccia nel cuscino umido. Perche dovave morire??Perchè proprio a lui!!....... questo non era giusto! Ricordò il suo profumo. Maschile.Pulito...... Si concentrò su di lui.non voleva che nessun particolare del suo viso, del suo comportamento sbiadisse nei suoi ricordi offuscati dal dolore.Allungò una mano, per toccare il freddo legno della sua scrivania e afferrò una cornicia. Alzò lo sguardo su di essa e si concentrò su una figura in particolare . La sua figura. Poggiò il dito sul freddo vetro per tracciare i suoi lineamenti, scoprendo quanto male potesse farle il fatto di saperlo due metri sotto terra. da solo. Morto.... morto.. lui morto. Due parole cha nessuno aveva mai collegato insieme.La fiamma del suo cuore si era spenta. Appassita. piano piano velocemente. Da sola nel cuore della notte.Più pensava al dolore che stava provando, più la voglia di farla finita la invadeva.Un dolore allo stomaco le fece arcuare la schiena. Era il dolore della consapevolezza che non lo avrebbe più visto e, che prima o poi, i ricordi spariranno.Lei aveva bisogno di riccordare.Ricccordare che tutto era vero.Che lui era vero non solo un frutto appassito buttato via, cancellato....Morto nei suoi ricordi.Si domandava se fosse stata ancora in grado di sorridere.Se avrebbe mai imparato a convivere con il suo dolore, con il ricordo di lui.Strinse la foto al petto.Quasi volesse imprimere la sua immagine nel suo cuore.......
Piano piano i suoi occhi cominciarono a chiudersi, offuscandogli la vista..... " ti amo...... vorrei avertelo detto. pensavo di trascorrere la mia vita con te.... lo davo per scontato... ti amo.... vorrei che tu lo sapessi...." e cadde nell' oblio.Sognandolo. Sognando il suo ranma. Immaginando di correre con lui per sempre. immaginandolo come lo avrebbe voluto ricordare per sempre........... ma quello... era solo un sogno.
|
|
