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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: E.R. Medici in prima linea (E.R.)
Titolo Fanfic: QUALCOSA È CAMBIATO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: earwen galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/04/2005 15:10:18

soltanto quando jean decide di lasciare il pronto soccorso luka si rende conto che ormai è parte di lui. proseguimento di ``qualcosa è cambiato``.
 
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- Capitolo 1° -

«Ho sentito che lasci il Pronto Soccorso.»
Luka glielo dice così, come se fossero amici di lunga data. Ma loro non sono amici di lunga data. Non sono nemmeno amici.
Jean butta il camice sul sedile posteriore della sua auto, poi si volta verso di lui e rimane a guardarlo perplessa, una mano ancora poggiata sullo sportello aperto. I lunghi capelli color cioccolato le cadono sulla camicia bianca, i jeans scoloriti lasciano intravedere appena la punta delle scarpe.
Da quando l’ha conosciuta non è invecchiata di un giorno. Jean era un giovane medico quando lui è entrato al Policlinico e continua ad esserlo anche adesso. L’espressione del suo viso continua ad essere dura, i suoi vestiti sempre attenti alla moda. Quella ragazza probabilmente è l’unica ad avere una vita vera al di fuori dell’ospedale.
«Non si può fare nulla all’oscuro di qualcuno, qui dentro», risponde freddamente lei. «Sì, lascio il Pronto Soccorso. Ma non il Policlinico, stai tranquillo. Il laboratorio di microbiologia è qualche piano più in alto.»
Luka si avvicina ancora, tanto da avvertire il profumo della sua crema.
«Perché?» insiste.
«Sono satura di emozioni», sorride sarcastica Jean. «Tutte le pressioni delle emergenze, le storie umane dei pazienti, i parenti, i decessi… nei primi tempi mi scuotevano profondamente, e adesso mi annoiano profondamente. Me ne starò tranquilla in laboratorio. Riceverò campioni, analizzerò campioni, darò risultati di campioni. E nel frattempo potrò pensare a cose alle quali fare il medico di Pronto Soccorso mi ha impedito di pensare durante le ore di lavoro. Ho bisogno di una lunga vacanza dal caos del piano terra. Una vacanza lunga tutta la vita.»
«Non l’avrei mai pensato.»
«Perché non mi conosci. Non mi conosce nessuno, in realtà.» La ragazza sposta lo sguardo in fondo al garage, ancora illuminato dai neon mentre il sole dell’alba inizia a rischiarare le strade. «Quando era ancora agli inizi in realtà c’è stato qualcuno che si è preso la briga di “informarsi” su ciò che pensavo su questo posto. Il dottor Doug Ross, dovresti conoscerlo. È il padre delle figlie di Carol.»
Pronuncia quella frase con una cattiveria voluta. Tiene particolarmente a ricordargli la lista di infermiere che le ha preferito.
«Io ti vedevo molto inserita», replica Luka. «Non ho mai pensato che una come te…» Si interrompe. Non sa nemmeno lui cosa vuole dire. Non sa nemmeno perché abbia smesso di visitare i suoi pazienti per andare a parlarle. «Quando sono arrivato sei stata tu a dirmi tutto quello che c’era da sapere. Mi hai presentato la maggior parte dello staff, mi hai detto come muovermi, come andavano le cose. Eri così sicura da mettere soggezione.»
«E lo sono ancora. Chi ha mai parlato di insicurezza? Ora mi sono solo profondamente annoiata.» Jean scuote la testa e posa una mano sul fianco. «Pensavo che prima o poi mi sarebbe passata, questa voglia di qualcosa di grande. Poi ho capito che non era voglia di qualcosa di grande, ma voglia di calma. E cosa c’è di più calmo di uno laboratorio di microbiologia? Quanto a te, dottor Luka Kovac, dopo un paio di giorni non avevi più bisogno di me. Hai conosciuto Carol, ed hai iniziato la tua vita sociale in questo ospedale.»
Sì. E poi c’è stata Abby, e un numero non ben precisato di donne sconosciute, e adesso quella cosina lì… Samantha, forse.
«Ma che ci fai qui, Luka? Da quando in qua tutto questo interesse nei miei confronti?»
E’ seria, adesso. Non cinica, non crudele. Semplicemente, profondamente seria.
E lui non sa che risponderle. È innamorato di Samantha, probabilmente. Eppure sapere che Jean non sarà più tra i corridoi del piano terra lo turba profondamente.
È davvero bella, e lo era anche quando l’ha conosciuta. Ma le ha preferito Carol e le sue bambine, perché Carol e le sue bambine gli ricordavano la casa e la famiglia che aveva perduto in Croazia e Jean esprimeva appieno l’impeto della gioventù dal quale lui aveva così tanto bisogno di allontanarsi. Le aveva preferito Abby forse per lo stesso motivo. E tutte quelle venute dopo Abby l’avevano allontanato da quel ricordo che lo stava lacerando, mentre Jean diventava matura, più simile ad un’adulta, più simile a sua moglie. Pensava che l’Africa avrebbe risolto i suoi problemi, che finalmente gli avrebbe concesso la serenità perduta, ma non è stato così. Ora è a Chicago, e il suo tormento continua. Ora più che mai ha bisogno della sicurezza di una famiglia, della dolcezza di una persona come Samantha, e allo stesso tempo lo spirito indomabile di Jean lo attrae.
Che fine ha fatto il padre di famiglia che era durante quella dannata guerra?
Luka le cinge la vita tra le braccia ed inizia a baciarla sulle labbra, lentamente, senza fretta né impeto, in quell’angolo del garage deserto.
Jean lo abbraccia con forza, avvicina il busto al suo, gli accarezza i bei capelli neri. Vorrebbe chiedergli se ci sarà una seconda volta, vorrebbe che lui le rispondesse di sì. Ma non glielo chiederà, né avrà risposta.
Da quando è entrata al policlinico non ha visto un solo medico mettere su una famiglia felice, o mantenere una famiglia felice, o semplicemente stare con qualcuno senza tradirlo dopo la prima settimana. Come in una grande Babilonia i suoi colleghi si amavano, si odiavano, si amavano di nuovo, e lo fanno tutt’ora. E se questo agli inizi l’ha sconvolta, se ha stravolto l’idea patinata che si era fatta del mondo in cui viveva, adesso tutto le sembra all’ordine del giorno. Adesso fa parte del giro anche lei. Sa che dopo quel bacio Luka tornerà dalla sua mielosa infermiera, ma non le importa. Sa che probabilmente Samantha sarà l’ultima nella lunga lista di Luka, e non le importa nemmeno questo. In fondo il poco interesse che lui ha sempre provato nei suoi confronti l’ha sempre costretta a non desiderare altro che un bacio da quelle labbra perfette, e adesso il desiderio si sta esaudendo. I sani valori dell’amore e della famiglia li ha rispediti nella vecchia Inghilterra, a Chicago non le servono più. Se Luka la cercherà ancora, lei ci sarà sempre.
Perché qualcosa è cambiato.
Anche in lei.


 
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