L`ANGELO DANNATO
- Capitolo 1° -
-C’è un Dio che ti abbandona. C’è un demone che ti salva. Spero che sia un Demone carino. Si dice che un uomo, se, nella sua vita, s’impegna a fondo in ogni cosa, possa ottenere le ali. Le mie ali sono nere come quelle di un pipistrello. Ma finche potrò volare mi andranno bene. In fondo, se avessi le ali... m’intralcerebbero le mani.-
Da Angel’s Sanctuary, parole di Kaori Yuki.
La fine di un Angelo Dannato
Respiro profondamente e guardo in basso.
Vedo il vuoto, fin dove si perde, e forse riesco anche a scorgere le porte dell'inferno.
E l'inferno è il mio obbiettivo.
Il luogo nel quale sono nato era talmente alto che non vedevo ciò che avevo sotto. Ma io volevo vedere.
Fin d'ora non ho visto niente e l'unica cosa che ho ottenuto è stritolare con queste miei mani bianche il cuore di colui che amavo.
Era stato lui a consegnarmelo.
Ed io l'ho ucciso.
Ricordo tutto come se fosse ieri...
Lui mi diceva di smetterla, di lasciarlo andare, ma neanche vedere le sue rare lacrime mi ha fermato. E poi sangue.
Sgorgava dal suo cuore, che stava morendo in mano mia.
Ma io non mi sono fermato, e ho continuato a stritolarlo senza pietà, completamente fuori di me.
Perchè lui era mio.
Troppe persone, tra uomini e donne, lo avevano guardato e amato. Troppe. E lui era solo mio.
Quel corpo bollente e sudato era mio.
Quegli occhi preziosi, preziosi come zaffiri, erano miei.
Ogni suo capello d'argento, ogni singola goccia di sudore e di sangue, ogni lacrima che rigava il suo viso.
Era tutto mio. Mio e di nessun'altro. Nessuno oltre a me doveva guardarlo e bearsi dei suoi lineamente perfetti.
E io, dall'alto del mio paradiso, ero sceso sin sulla terra per lui.
E lui, dal basso del suo inferno, era salito sin sulla terra per me.
E ci siamo incontrati, ed amati.
Ma l'amore adesso non c'è più.
C'è solo un angelo dannato. Cioè io.
E un cuore esangue. Cioè il suo.
L'amore è morto come il cuore che avevo in mano.
E ricordo anche il suo sguardo, mentre moriva.
Mi supplicava, tremando, piangendo.
Ma io ero solo impegnato ad ammirare la sua bellezza.
I suoi occhi lucidi e supplichevoli, e le lacrime che gli delineavano le gote arrossate, arrossate dal freddo che lo stava invadendo e il rosso del sangue.
E strisciava a terra. E supplicava. E piangeva.
-Smettila!!!-
Gridava.
-Ti prego!!!-
Ma non lo sentivo.
-R-Rei...!!!-
Soffocava.
-P-Perc-hè...?!-
Aveva allungato una mano, e stringeva convulsamente l'orlo dei miei pantaloni. E stringeva, stringeva...
Ma poi ha smesso di stringere.
E di piangere, gridare, e sentire dolore.
Il suo cuore, anzi il mio cuore ha smesso di battere.
Il mio demone era divenuto innocente, e io invece, da angelo dannato quale sono, non desideravo altro che la sua carne. Per sempre.
Lui era mio.
Mio e di nessun'altro.
Non volevo che qualcun'altro lo guardasse, e godesse di quella visione maledetta.
Per questo l'ho fatto, mio demone. Per questo ti ho ucciso.
E poco importa se non potremo più stare insieme sulla terra. Perchè adesso riesco a vedere il posto in cui sei.
Lo vedo, da quassù, e non dovrai fare altro che aspettarmi, mio demone innocente.
Sento i miei capelli volare alle mie spalle.
Il vento qui è forte, e sono molto in alto.
Guardo ancora giù e sorrido.
-Guardami Kei... sto venendo da te...-
E mi butto.
Il vento e l'aria mi traffiggono il corpo, penetrandomi la carne con una lentezza inesolabile.
Sorrido.
L'importante è che venga da te.
Perchè tu sei mio.
E sarai mio anche all'inferno.
Continua...
Il prossimo capitolo sarà un pov di Kei, e sarà anche l'ultimo capitolo della storia. Vediamo cosa sai fare Ku-chan V.V (abbiamo scommesso su chi scrive la ficcy più drammatica, voi che dite? ^_-) No commy, no cappy! V.V E sopratutto...niente spoiler!><
=^^=Ciauz=^^=
Chy-chan
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