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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall Z
Titolo Fanfic: BULMA E VEGETA - TRUE LOVE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: eva-ssj galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/12/2001 13:07:20

questa fan fic parla della nascita dell`amore tra bulma e vegeta...una delle mie coppie preferite di db!spero vi piaccia, è molto romantica! ^__^
 
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SWEET DREAM
- Capitolo 1° -

BULMA E VEGETA - TRUE LOVE
PART ONE
SWEET DREAM

QUESTA FAN FICTION È DEDICATA ALLE MIE CARISSIME AMICHE EVIL CASSANDRA & SEYA.


N.B. Sweet dream è la prima parte della mia fan fiction su Bulma e Vegeta.
E’ ambientata dopo l’arrivo di Mirai Trunks, ma prima della comparsa dei cyborg.


Era già da un po’ di tempo che Vegeta si era stabilito ad abitare alla Capsule Corp., insieme a Bulma e ai suoi genitori. Lui era contento di questa sistemazione: aveva vitto e alloggio gratis, e in più poteva allenarsi nella gravity room. Doveva assolutamente diventare più forte. Doveva battere Kakaroth.
Lui era il principe dei Saiyan! Nessuno poteva essere più forte di lui.
Era questo quello a cui pensava tutto il giorno. Nient’altro. (WOW)
Interrompeva il suo allenamento solo quando si trattava di mangiare, ma anche in queste pause non è che prestasse molta attenzione ai padroni di casa… Con grande dispiacere di Bulma.
Ormai loro si erano rassegnati al fatto che il loro coinquilino non fosse un gran chiacchierone (diciamo che non spiaccicava parola) ma tentavano sempre di aprire un dialogo con lui.
“Certo che quel ragazzo è proprio antipatico, non credete anche voi?” disse Mr. Brief un giorno, dopo che Vegeta era andato ad allenarsi dopo aver pranzato.
Bulma lo guardò.
“Non è vero, si comporta così solo perché non è abituato a vivere con altre persone in questo modo… Lui è sempre in guerra con tutti… E’ stato educato così fin da quando era piccolo.”
“Ehi, tesoro” disse sua madre ridendo “Non è che quel ragazzo ti piace? In fondo è davvero carino…”
“Ma che cavolate stai dicendo! Non potrei mai innamorarmi di uno come lui.” rispose lei, e poi se ne andò.
Si irritava sempre quando facevano queste insinuazioni.
Quel pomeriggio i genitori di Bulma partirono per un viaggio di lavoro.
“Andiamo via per un paio di giorni. Così ti lasciamo campo libero con Vegeta…”
Le disse la madre, avvicinandosi a lei e facendole maliziosamente l’occhiolino.
Bulma arrossì e si arrabbiò e tirando una manciata dei pop-corn che stava mangiando si mise a urlare:
“Insomma! La vuoi piantare! A me non interessa affatto quello lì! Non prova alcun sentimento per nessuno tranne l’odio! E voleva ucciderci! IO LO DETESTO!!! La vuoi capire?!”
L’espressione della sig.ra Brief era cambiata. Il suo viso aveva improvvisamente assunto un’aria sorpresa.
Bulma si voltò lentamente.
Dietro di lei c’era Vegeta, in piedi davanti alla porta della gravity room, che la stava fissando.
Era a torso nudo… com’ era sexy con quello sguardo sempre così imperscrutabile e misterioso…
Mrs. Brief decise di andarsene prima che scoppiasse la tempesta, così disse:
“Ehm… Allora ragazzi io vado, mio marito mi sta aspettando in macchina. Ciao tesoro, ciao Vegeta…”
Poi uscì velocemente.
Si creò un irreale silenzio nella stanza, nonostante si continuasse a sentire il film d’amore che Bulma stava guardando mentre sgranocchiava pop - corn e schifezze varie: uno dei suoi hobby preferiti da quando si era mollata con Yamcha.
Vegeta si mosse.
Mentre passava di fianco a Bulma, con un sorrisino di sfida, la provocò:
“Così è questo che pensi di me, donna?”
Non era rimasto per niente ferito dalle cose che aveva detto su di lui?
“Sì, è questo quello che penso.” rispose sussurrando a testa bassa “Sei solo un uomo crudele ed egoista che fa del male agli altri e basta… Ti odio, non sai nemmeno quanto…Per me tu non esisti, sei solo aria…”
“Già, ma senza aria non si vive… “ rispose lui.
Bulma non disse più niente e, senza guardarlo, corse via e andò nella sua camera.
Vegeta rimase molto stupito di questa sua reazione. Litigavano molto spesso (praticamente ogni volta che si vedevano quindi potete immaginare dato che abitavano nella stessa casa…) ma Bulma si faceva sempre rispettare e non se ne andava se prima non si era sfogata per benino.
Stavolta invece sembrava che soffrisse… E anche se aveva cercato di nasconderlo si vedeva che mentre se ne andava stava piangendo…
E lui non riusciva a capire il perché.
“Forse dovrei andare da lei a vedere se sta bene. “
Ma dopo un attimo tornò sul suo viso la sua tipica espressione da “Sono il principe dei Saiyan non rompetemi i coglioni” e si disse: “ Ma cosa me ne frega di quella stupida terrestre! Non devo farmi influenzare da questi esseri inferiori, non sono come loro. Devo solo pensare ad allenarmi.”
Dopo aver fatto una rapida doccia, si recò in cucina, era ora di cena e aveva una gran fame (come al solito), ma quella sera nessuno gli aveva preparato da mangiare. Di solito era Mrs. Brief ad occuparsi di questo (Bulma non amava cucinare) ma dato che non c’era nessuno, con un’aria di disappunto decise di prepararsi qualcosa per conto suo.
Nel frigo però non c’era molto e comunque un principe come lui non poteva certo mettersi ai fornelli (se penso che io lo faccio tutti i giorni… Sigh…).
Dopo un attimo di indecisione, decise di andare da quella “stupida terrestre” e chiederle di preparare qualcosa. Tanto anche lei avrebbe dovuto mangiare prima o poi, no?


Perché?
Perché si era messa a piangere in quel modo? Lei lo odiava, giusto? Allora perché ci stava così male al pensiero che lui non si fosse per niente offeso a sentire ciò che pensava? Aveva un orgoglio così grande da non permettergli neppure di chiederle perché… Perché aveva detto quelle cose, perché piangeva…
Erano questi i pensieri che attraversavano la mente di Bulma mentre, sdraiata sul letto, stringeva forte a sé il cuscino, desiderando che fosse qualcun’ altro…
“Io lo odio…” si disse . “Ma perché non riesco a capirlo? Perché mi tratta sempre così? Come fa ad attrarmi un uomo con un cuore così pieno di crudeltà? E se lui invece provasse qualcosa per me…?”
Un rumore la distolse da questi suoi sogni.
La porta si era aperta ed era comparso Vegeta, in piedi con la sua solita espressione.
Strinse più forte a sé il cuscino, prima di prenderlo e lanciarlo violentemente contro quell’uomo, quell’uomo che la stava facendo disperare senza sapere perché.
Lui l’afferrò al volo.
“Ma sei scemo? Non si entra così nella stanza degli altri, non hai neanche un briciolo di educazione?” urlò lei ma in realtà non voleva che lui vedesse quelle lacrime.
“La scema sei tu… Io non appartengo alla vostra razza non devo seguire le vostre sciocche abitudini! Dovresti chiedermi scusa per essere sempre così sclerotica!
Bulma si era ripresa ed ora stava in piedi davanti a lui.
“Comunque cosa ci sei venuto a fare qui?”
Un sorrisino comparve sulle labbra di Vegeta.
“Beh, non di certo a vedere come stai, spero che tu non ti sia fatta strane idee…”
A queste parole il suo cuore si infuocò di rabbia. Come poteva essere così crudele?
“Visto che non ci sono i tuoi ed è ora di cena, dovresti essere tu a cucinare, no?”
Non sapeva cosa rispondere. Sarebbero rimasti loro due soli… Non era quasi mai successo. Comunque anche lei cominciava ad avere un certo appetito.
“Allora? Hai perso l’ uso della parola, donna?”
“Certo che no. Ok, farò qualcosa ma lo sai che non sono molto brava.” disse freddamente, mentre si avviava verso la cucina, seguita da Vegeta “Ma non posso certo permettere che il grande principe dei Saiyan si occupi di qualcos’altro oltre ad allenarsi e a malmenare la gente…” disse con sarcasmo.
“Piantala, donna, ci metto un attimo a distruggere te e questo posto!”
Tanto sapeva che non l’avrebbe mai fatto. Dove sarebbe stato, altrimenti? Nessuno l’avrebbe accolto allo stesso modo di come aveva fatto lei, perché non se ne rendeva conto? Nessun altro avrebbe fatto quello che stava facendo lei: non solo gli offriva il cibo e un posto dove stare, ma anche il suo rispetto (anche se non sempre lo dimostrava) e, se solo lui avesse voluto, anche il suo cuore.
Bulma preparò silenziosamente da mangiare, quando fu pronto si sedettero uno di fronte all’altra ma nessuno dei due parlava. C’era una grande tensione nell’aria. I suoi occhi erano ancora rossi per tutte le lacrime che aveva versato.
“Perché… Perché prima stavi piangendo, donna?” chiese timidamente Vegeta.
Non vedeva l’ora di sentire quelle parole, ma di certo non poteva dirgli la verità…
“Ecco… io … Non avevi detto che non ti importava di me? Allora non farmi domande. “ rispose con rabbia.
Non avrebbe dovuto dire questo… Avrebbe dovuto fargli capire ciò che provava… Ma cosa provava veramente per lui?
Vegeta si alzò.
“Dove stai andando?” chiese Bulma.
Lui la guardò.
“Non sono affari tuoi, donna, comunque ora vado a dormire. Penso di aver sopportato abbastanza voi esseri inferiori per oggi.”
Lei si alzò di scatto e lo fermò prendendogli la mano.
“Allora… allora buonanotte… E scusami per quello che ho detto prima… Non lo pensavo veramente…” balbettò a bassa voce senza guardarlo.
Vegeta la guardò e provò una strana sensazione…
“Lo so… lo so.” disse.
Poi le lasciò la mano e se ne andò verso la sua camera.
Lei rimase qualche minuto ferma così, senza fare niente. Poi decise di andare anche lei a dormire, anche se sapeva benissimo che non ce l’avrebbe fatta.


Vegeta era sdraiato sul suo letto ma era ancora vestito.
Fissava il soffitto. Non che fosse molto interessante, ma sapeva che non sarebbe riuscito a dormire, e questo lo irritava molto. Pensava a cose a cui uno come lui non avrebbe mai dovuto pensare. Quella donna stava piangendo per lui? Ma perché?
Non aveva detto di odiarlo? Allora perché soffriva così? Si odiava quando non sapeva darsi delle risposte.
Continuava a ripensare a quello che era successo…
Ripensava a quando era entrato nella camera di Bulma. Indossava solo una minigonna nera e una canottiera trasparente… Com’era bella…
Si sarebbe voluto perdere nel blu sconfinato dei suoi occhi, in quel lago profondo di tristezza da cui traboccavano le lacrime che poi attraversavano il suo dolce viso e le sue rosse labbra…
Si sarebbe ucciso per questi pensieri.
Un guerriero come lui non poteva pensare a queste sciocchezze!
E poi quella ragazza gli era sempre stata antipatica, anzi, peggio ancora, totalmente indifferente. O forse voleva solo convincersi di questo?
“Ma io sono un principe, no? Il principe dei Saiyan… Allora devo prendermi tutto ciò che voglio… E io adesso voglio quella ragazza…”
Un sorriso di soddisfazione comparve sul suo viso.
Si alzò e si incamminò deciso verso la sua stanza.
La porta era aperta così guardò dentro.
Bulma era distesa nel letto e stava da poco dormendo. Dato che faceva molto caldo indossava solo un paio di mutandine e un reggiseno neri.
La luce della luna che entrava dalla finestra illuminava il suo candido viso e i suoi capelli azzurri sparsi per il cuscino.
Le sue guance erano bagnate di lacrime, come se avesse pianto fino a pochi istanti prima.
Quando Vegeta la vide rimase colpito.
L’aveva sempre vista come una ragazza molto forte e permalosa, invece in quel momento sembrava veramente innocente e indifesa.
Sarebbe rimasto ore a guardarla.
Ora non provava più solo l’attrazione di pochi minuti prima… Era qualcosa di più profondo, che veniva da dentro… Un qualcosa che non aveva mai sentito per nessun’ altro. Non capiva… Non si era mai sentito così strano prima d’ora.
Si sentiva come se avesse un fuoco che stava divampando nel suo cuore.
Per la prima volta nella sua vita non sapeva cosa fare.
Si avvicinò al letto, si sdraiò vicino a Bulma e l’abbracciò.
Aveva quasi paura di romperla, sembrava così fragile.
Poi lei si svegliò, e riconobbe subito le forti braccia che la stavano stringendo.
“Ve… Vegeta…? Sei tu? Ma… cosa….”
Lui le fece segno di non parlare e le diede un lungo bacio sulle labbra.
E si sentì immensamente felice quando sentì che lei lo ricambiava.
Le accarezzò dolcemente i lunghi capelli azzurri.
Poi iniziò lentamente a baciarle il collo e le spalle, tirandole giù gli spallini del reggiseno. Le sue mani scivolarono lentamente ad accarezzare i suoi seni, mentre lei cominciò a sbottonargli la camicia, con foga sempre crescente. Ormai erano entrambi nudi. Vegeta osservava tutta la bellezza e la delicatezza di quella donna che mai era riuscito a vedere.
Bulma si stringeva al suo corpo muscoloso.
Non dissero niente. Lei non credeva che stesse accadendo veramente.
Con lentezza estenuante e con delicatezza Vegeta le tolse le mutandine, le accarezzò le gambe e la torturò con i baci che le dava sui seni e sul ventre.
“Ora tocca a me” disse sussurrando maliziosamente lei.
Cominciò a torturarlo e a riempirlo di baci come aveva fatto lui con lei, lo toccava e lo accarezzava fino a farlo gemere.
Ad un tratto non ce la fecero più; Vegeta penetrò lentamente nel suo corpo, attento a non farle provare troppo dolore.
Alla fine, sopraffatti dal piacere che avevano provato, ricaddero sul letto sudati e ansanti.
Bulma quasi non si accorse quando Vegeta si avvicinò alla sua spalla e, facendo attenzione a non farle male, la morse (quando un Saiyan morde sulla spalla una donna significa che l’ ha scelta come compagna per la vita. ndEva)
Dopo qualche minuto i loro sguardi si incontrarono. I loro corpi nudi erano ancora abbracciati teneramente, illuminati solo dalla luce della luna.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
vale94 - Voto: 09/06/08 13:16
ciauu ho letto le tue fanclic, sono stupendeeeeeeee soprettutto la 1 e la 2 XDXDXDXDXDXDXDXD
da vale wwwwww dragonballz
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