PROLOGO
- Capitolo 1° -
In origine era il Caos. Poi esso generò la terra.
I Greci la chiamano Gea.
La dea Madre.
La stessa Gea generò il cielo.
Chiamato Urano.
Da loro nacque la stirpe dei Titani e dei Titanidi…da loro ebbe inizio tutto.
Però qualcosa sembrava essere andato storto…Urano divenne un dittatore e la povera Gea,fu costretta a chiedere aiuto ai suoi figli…
Chiese aiuto a Oceano,ma egli si rifiutò
Anche la sua sposa,Teti non l’aiuto.
Mnemoisine era troppo fragile per impresa simile
Temi non trovò motivo per farlo
E così tutti gli altri.
La madre era disperata,non vedeva soluzione e via di scampo a quel mondo tirannico.
Ma Crono accettò e fu così che uccise il padre.
Dal sangue di Urano nacquero le tre Erinni,le dee della vendetta
Così Crono regnò con la sorella Rea,che divenne sua sposa e diede alla luce molti figli…tutti uccisi da Crono.
Infatti egli non si fidava più dei figli in quanto egli stesso uccise il padre.
Rea,completamente disperata nel veder i propri figli in pasto al marito andò a partorire il giovane Zeus sull’isola di Creta.
Qui,il piccolo venne allevato da due ninfe: Io e Adrastea e da una Qapra chiamata Amaltea. Le Ninfe lo nutrirono con latte e miele e Amaltea lo proteggeva dal freddo cretese.
Quando Zeus fu abbastanza grande uccise Amaltea per procurarsi un vestito abbastanza pesante,e per rimediare all’uccisione della balia creò la costellazione del Capricorno.
Congiuntosi alla cugina Meti,Zeus presto divenne il coppiere di Crono e alla prima occasione gli diede da bere una speciale bevanda che gli fece vomitare prima il sasso ingerito che Rea gli aveva dato al posto di Zeus,poi tutti gli altri fratelli: Poseidone,Demetra,Era,Ade,Estia.
Presto Zeus lo uccise…ma c’erano ancora i Titani da sconfiggere…non fu impresa facile,ma quando vi riuscirono i tre fratelli si divisero le zone della terra.
Poseidone divenne il governatore assoluto dei Mari.
Ade divenne il dio dei morti e custode dell’oltretomba
Zeus divenne il sovrano del cielo che sovrasta il mondo.
Terra e Olimpo erano territorio neutro dove valeva la parola di tutti e tre.
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