torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bakuten Shoot Beyblade (Beyblade)
Titolo Fanfic: LE MASCHERE DELLA VITA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: yary galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/03/2005 19:48:17

ogni uomo indossa una maschera, ogni maschera forgia l`essere di una persona. ma cosa si nasconde dietro questa costruzione?
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

Il teatro.
Un ambiente che l'aveva sempre affascinato, fin da quando Borkov gestiva il monastero. La durezza e la fatica degli allenamenti non erano riusciti ad alleviare la sua passione per la lettura e, in particolar modo, per i testi teatrali. Poteva perdere ore e ore in quelle battute, in quelle scene d'azioni così coinvolgenti...Il perché?
Beh, all'inizio credeva fosse solo un inutile tentativo della sua mente di rifugiarsi in un mondo diverso dalla tirannia di Borkov. Poi invece aveva compreso: le maschere.
Ogni attore, quando recitava, indossava la maschera adatta a quel personaggio che doveva interpretare, finendo quindi per assumere comportamenti e caratteristiche diverse a secondo del ruolo che in quel momento rappresentava.
Ricordava di aver letto alcuni scritti e novelle di un autore italiano, Pirandello, se ricordava bene, il quale sosteneva che l'individuo singolo, nella società, non mostra mai la propria essenza. Egli indossa sempre una maschera; incarna un diverso ruolo a seconda delle persone con cui si rapporta. Ma egli non si accorge di tale situazione.
Continua, impeterrito, a credere che quello che mostra sia il suo vero volto, la sua vera personalità, e non centimila riflessi vuoti di uno specchio ingannatore. Anche se alla fine potrà accorgersi di tale inganno, non potrà porvi rimedio, poiché, essendo nato già con un ruolo prefissatogli da altri, non riuscirà a trovare il suo vero sé. Sarà solo un'ombra.
Proprio come Yuriy Ivanof si sentiva.
Gettò uno sguardo annoiato al paesaggio fuori dal finestrino dell'areo che stava portando i quattro componenti della Neo-borg in Giappone, su invito del presidente della BBA, il signor Daitenji. Questi aveva avuto la malaugurata idea di invitarli ad una delle più popolari sagre giapponesi dell'anno, assieme alle altre squadre internazionali che avevano partecipato all'ultimo torneo di beyblade. Inutile dire quanto fosse grato il capitano della squadra russa di una simile opportunità...
Se aveva accettato era solo per dare un po' di svago ai suoi compagni, esausti da tutti i lavori di restaurazione che stavano apportando ormai da mesi al monastero. Ora che erano loro a gestire quel luogo, si sentivano in dovere di renderlo maggiormente accogliente per tutti gli orfani di Mosca che ci abitavano e ai quali loro facevano da tutori. Chissà come stavano in quel momento...
"EHI, BORIS! Quello è il mio tramezzino!"
"Tuo un corno! Dove ci sta scritto che è di tua proprietà? Sul tuo naso? Strano che non si veda, visto quanto è grosso!"
"Ragazzi..." intervenì Sergej, alzando gli occhi esasperato al cielo. Frattanto il più piccolo e il più rissoso membri della Neo-borg si stavano dolcemente dimostrando il proprio affetto reciproco...
"Yuriy" chiamò l'alto biondo rivolgendosi al proprio capitano, seduto al sedile più indietro dell'areo "non potresti dirgli qualcosa?"
Il rosso sbuffò, affatto interessato come sempre ai litigi dei suoi compagni. Contrariamente a Sergej, ormai lui li considerava una normale routine... "Lasciali fare...Se vogliono giocare a fare i bambini, che giochino"
"Chi sarebbero i bambini?!" tuonò Boris, la mano ancora aggrappata alla maglietta del rivale
"Voi due..." mormorò il biondo, in tono incolore "vi comportate peggio dei mocciosi del monastero. E dire che tu Boris non lo sembreresti affatto, a giudicare dalle occhiate languide che hai lanciato a Garland l'ultima volta che l'abbiamo visto..."
Un violento rossore innondò le guance del giovane ragazzo, sotto le risate del piccolo Ivan e di Sergej. Infine ricominciarono le urla e gli schiamazzi. Yuriy non vi badò più. Sapeva che quello era il loro modo per manifestarsi affetto. Affetto...Parola che Borkov sicuramente non avrebbe voluto mai udire dalla bocca di uno dei suoi -soldati perfetti-. Il suo corpo rammentava ancora i crudeli esperimenti e gli estenuanti allenamenti a cui sottoponeva tutti loro...Ma ormai quel tempo era finito. Ora era iniziata una nuova era, quella della Neo-borg, e i suoi amici ne sembravano una chiara testimonianza.
Il freddo dei loro cuori era stato sciolto e ora potevano mostrare con fierezza il proprio carattere: Ivan aveva ripreso a comportarsi da ragazzino quattordicenne quale era, con conseguenti capricci e spicchi d'infantilismo, rendendolo il loro piccolo fratellino bisognoso d'affetto; il lato apprensivo e bonario di Sergey era riemerso, tanto che si comportava come una vera e propria mamma chioccia con loro e con tutti i piccoli orfanelli del monastero; Boris aveva abbandonato la sua vena omicida e pericolosa, di cui loro purtroppo erano stati a conoscenza, ed era diventato un ragazzo socievole e cordiale, con frequenti attacchi lunatici, s'intende... Infine Yuriy.
Capitano dei Neo-borg; abilissimo blader; ragazzo testardo, fiero, il cui animo era ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio.
Non che lui fosse rimasto il perfetto soldato di Borkov. No, quello no...
Solo, non sapeva ancora chi fosse. E soprattutto, non riusciva a comprendere i propri sentimenti. Alcune volte si sentiva pienamente coinvolto in ciò che faceva, in altre si comportava come un'automa, a cui non importava nulla. Indossava una vasta serie di maschere, insomma. Ma quale di esse rappresenteva il suo vero volto?
Si, perché contrariamente a Pirandello, lui era convinto che l'uomo potesse abbattere la barriera di stereotipi e inganni che la società e l'individuo stesso gli avevano costruito addosso e liberare il suo vero io. Solo, non sapeva come fare. E se quello che avrebbe trovato gli sarebbe piaciuto.
Tormentato da questi pensieri, non si accorse di una mano che lo stava gentilmente scuotendo per una spalla: "Ivan..."
"Ehi, Yu, siamo arrivati. Adesso dobbiamo vestirci"
Oh, no! Se l'era dimenticato!

Già, perché oltre averli invitati, il presidente Daitenji li aveva pregati di vestirsi secondo gli abiti tradizionali giapponesi, per dare un maggiore contributo all'importanza delle tradizioni.
Non che il russo dagli occhi azzurri fosse contrario alle tradizioni, sia chiaro. Per lui rappresentevano la beltà e particolarità di una cultura e gli piaceva poter conoscere anche quelle molto diverse dalle sue. Solo...
"Ehi, Yuriy! Sai che sembri proprio una donna?"
Ecco, quello!
Un'occhiata raggelante fu lanciata sul russo dai capelli violetti da parte del capitano della squadra. Sospirò...Colpa sua se aveva un fisico snello e asciutto e se quell'abito lo metteva maggiormente in evidenza?!
Abbassò desolato la testa, mentre i suoi tre amici continuava a chiaccherare tra di loro
"Mi piace quest'abito." esclamò Ivan, saltellando allegro tra le numerose e illuminate bancarelle della città "come hai detto che si chiama?"
"Yukata..." spiegò Boris, con un tono annoiato. Dopodiché alzò un sopracciglio, mentre tutta la sua faccia si colorò di un rosso acceso.
"GARLAAAAND!" gridò, saettando con lo sguardo l'alto ragazzo con la coda apparso dietro di lui. Anche l'ex componente della BEGA era appena arrivato alla fiera e aveva ben pensato di salutare il suo neo-ragazzo con un'ispezione ai suoi bassifondi...
"Ciao, piccolo! Finalmente sei arrivato!" lo salutò allegramente il ragazzo, ignorando i cupi ringhi che il russo lanciava al suo indirizzo
Non mostrò alcun sentimento simile alla paura nemmeno quando Boris gli si avvicinò tanto da sfiorargli il naso, gli occhi che lampeggiavano pericolosamente. In quel momento sembrava davvero un mostro!
"Quante volte ti devo dire che non mi devi toccare in pubblico?!" ringhiò, sotto il misterioso sguardo del fidanzato. Questi, dopo aver battuto un attimo le palpebre, gli regalò un luminosissimo sorriso "Stai cercando di dirmi che in privato posso farti tutto quello che voglio? Ehi, scherzavo!" esclamò, abbassandosi giusto in tempo per evitare al suo volto il contatto con un sandalo...
"Mamma mia, quanto sei permaloso..." sbuffò Garland, a debita distanza dal soggetto in questione "non mi hai fatto neppure salutare i tuoi compagni. Ciao Ivan, ehilà Sergej, ciao Yu...UAUH! Yuriy!"
Ecco, gli mancava giusto giusto il contributo di Garland...
Prima di mettersi insieme al caro Boris, l'ex blader della BEGA aveva rivelato al rosso che provava qualcosa per lui, mandandolo completamente allo sbaraglio. A quel tempo il suo amico dai capelli violetti non era ancora innamorato di Garland, ma in ogni caso Yuriy, seppur non comprendesse bene i suoi sentimenti, sapeva che quell'attrazione non era reciproca. Così, dando maggior prova del suo lato bastardo, aveva detto esplicitamente al blader dalla lunga coda che del suo amore non sapeva che farsene.
A quel punto era intervenuto Boris che, sorprendendo tutti, aveva consolato il ragazzo dal cuore infranto, finendo per innamorarsene, ovviamente ricambiato, con somma gioia e sollievo del blader dagli occhi azzurri. Anche se questo non impediva a Garland di fissarlo come un maniaco!
"Cavoli, Yuriy! Sei uno schianto!" esclamò il blader, facendo passare gli occhi su tutta la figura del rosso, che sembrava esser stato colato all'interno di quello yukata. Il blu dell'abito sembrava risaltare maggiormente il suo seducente corpo e in più i suoi capelli, raccolti in una corta e bassa coda, lo rendevano ancor più sensuale.
Diamine... Odiava essere al centro dell'attenzione!
Sospirò, reprimendo il suo primo istinto che sarebbe stato quello di mollare all'altro un pugno, così che la smettesse di mangiarlo con gli occhi, ben sapendo che era solo questione di qualche secondo...
"Ehi, fredifrago!"
...hm, sette secondi. O Boris si stava rammollendo o si stava finalmente rendendo conto che quello sciocco di Garland si divertiva da morire a farlo ingelosire...
Non badò più di tanto alle loro scaramucce, preferendo rivolgere la propria attenzione al gruppo degli European Dreams appena comparsi assieme ad alcuni componenti dei White Tigers, degli All Stars e dei Blade Breakers.
"Salve, ragazzi! Come va?!" Takao...Quella voce altisonante e allegra non poteva essere che sua...
Strinse cordialmente la mano a lui e a tutti gli altri bladers, dando di sfuggita qualche occhiata intorno. Non c'era...chissà, magari non sarebbe neanche venuto...Arrossì di colpo quando si rese conto di quello che stava pensando e, soprattutto, del fatto che si sentisse DAVVERO dispiaciuto per quella mancanza.
"Yuriy? Tutto bene? Sei tutto rosso..."
Perfetto. Ora ci mancava che Rei si accorgesse del suo stato da comleto ebete. Calma, Yuriy, respira, respira...Va tutto bene.
"EHI, YURIY! Finalmente ci si rivede! Ti sfido a beyblade!"
...un corno, niente andava bene in quel momento! Portò lo sguardo in direzione di quella voce, non facendo assolutamente nulla per mascherare l'espressione annoiata che aveva assunto il suo viso "Ciao, Daichi..."
"Ai convenoli penseremo dopo! In guardia orAAAH! Takao! Mi hai fatto male!"
"Così impari a rompere! Ti decidi a capire che siamo ad una F-E-S-T-A?! Piantala di assillare gli altri e cerca di divertirti!"

Beh, almeno adesso aveva un problema in meno da pensare...rifletté, allontanandosi da quel gruppo diventato troppo rumoroso per i suoi gusti. Lui era un lupo particolarmente solitario, quindi detestava la confusione...O anche quella era soltanto una maschera?
"Prego, signori! Venite a pescare il vostro pesciolino! Portatevi a casa un bel pesciolino!"
Yuriy aveva sempre prediletto la solitudine... Non che non si trovasse bene con i suoi compagni, ma necessitava di momenti di quiete in cui riordinare i propri pensieri. Tra l'altro dannatamente confusi...
"Ehi, lei! Bella signorina! Non vorrebbe provare a tentare la sorte?"
...Si fermò. No, non poteva essere...Le sue pozze azzurre si voltarono, soffermandosi su un enorme uomo barbuto seduto dietro una bancarella, che lo osservava con un grande sorriso impresso sulle labbra.
No, che qualcuno gli dicesse che aveva sentito male...
"Su, bella rossa! Non abbia paura! E' facile, sa?"
No, quel tipo si stava proprio rivolgendo a lui! Un'alone rosso circondò la sua figura, mentre si avvicinava a gran passi verso quella bancarella "Guardi che io NON sono una ragazza!" ringhiò, gli occhi scintillanti di rabbia.
L'uomo rimase per un attimo interdetto, facendo scorrere lo sguardo su tutta la figura del russo. Infine scoppiò in un allegra risata "Oh, scusami, ragazzo! Ti avevo scambiato per una donna!"
Ma guarda come se la rideva quello! Se gli avesse fatto ingoiare tutti i suoi pesci, sarebbe stato sempre così allegro?
Frattanto la risata dell'ambulante si affievolì, fino ad esaurirsi del tutto "Senti..." riprese, stavolta con tono serio "mi dispiace se ti ho offeso, ma che ne diresti di provare ugualmente?"
Il ragazzo sgranò gli occhi, non sapendo cosa rispondere.
"Non è difficile, tranquillo: devi solo riuscire a trasportare un pesce dentro una ciotolina con questa piccola racchetta" spiegò, porgendogliene una al tempo stesso "paghi solo la racchetta. E se riesci, ti puoi tenere il pesce."
Rigirò la racchetta tra le mani, con aria pensierosa...Ma si! Un po' di svago gli avrebbe fatto bene e poi sembrava divertente...
Pagò, mettendosi in ginocchio per avere una migliore posizione...Aspettò l'arrivo di un pesce e...SPLASH!
"Mi dispiace, hai perso..." dichiarò l'uomo barbuto, mentre il russo fissava come scioccato la sua racchetta con un grosso buco dentro
"Che diavolo!" sbottò, alzandosi di scatto in piedi e fissando minaccioso il venditore "queste racchette non valgono niente!"
"Ah no?" chiese giocosamente l'altro, indicandogli con un dito la figura di un bambino che riusciva con enorme facilità nella stessa impresa in cui lui aveva fallito.
Doveva avere una vera e propria faccia da idiota mentre guardava l'operato del moccioso, a sentire gli sghignazzi divertiti dell'uomo.
"Bisogna essere molto veloci...e un po' pratici. Lei non mi sembra giapponese, no? Quindi è del tutto normale che non ci riesca"
Eh, no! Yuriy Ivanof non poteva perdere in quel modo! Per di più non dopo che ci era riuscito un bimbetto di sei anni!
Afferrò di scatto il proprio portafogli, facendo rilucere le proprie iridi di una luce carica di determinazione "Me ne dia un'altra!"

"Me ne dia un'altra!"
"Ancora? E' già le decima che compri!"
Se in quel momento Yuriy avesse avuto con se il suo bey, quell'uomo avrebbe appreso quanto sono pericolosi i lupi quando si arrabbiano...Dannazione! Non riusciva a prenderne nemmeno uno! La racchetta finiva sempre per bucarsi ogni volta che la metteva nell'acqua!
Era conscio che si trattava di una questione stupida, ma...VOLEVA ASSOLUTAMENTE PRENDERE UNO DI QUEI DANNATISSIMI PESCI!
Certo la rabbia che gli scuoteva le mani non l'aiutava un granché...Ma improvvisamente tutta l'ira svanì quando una mano si posò sulla sua, bloccandolo prima che ritentasse nel gioco. Rimase senza fiato, letteralmente. Anche perché non si aspettava proprio di vedere il suo viso a così pochi centimetri da...
"Kei..." sbiascicò, rispecchiandosi in quelle iridi color del fuoco che lo osservavano silenziosamente. Infine, al russo parve di scorgere una scintilla d'ilarità in quel manto color porpora
"Stai fallendo clamorosamente, eh?"
Ecco, finito il contatto magico! Ora quello si permetteva pure di prenderlo in giro! Volse il capo con stizza, preparandosi a immergere il braccio, se non fosse stato fermato dalla mano del giapponese ancora sulla sua.
"Mi vuoi mollare la mano?!" dichiarò rabbioso, cercando di liberarsi. Per tutta risposta, Kei appoggiò l'altra mano libera sulla sua spalla sinistra attirandoselo maggiormente vicino "Se fai così finisci per rompere la racchetta di nuovo..." decretò con tono acido.
"Ah, si? E come dovrei fare secondo te, sentiamo!" esclamò, sperando che la sua voce non fosse traviata dal nervosismo che aveva preso ad agitargli l'animo. Che diavolo gli stava succedendo?!
Frattanto l'altro ragazzo seguitava a parlare...
"Devi stare calmo e utilizzare pochissima forza. Forza, ti guido io..."
E qui rientrava in scena il suo orgoglio...Incrociò nuovamente lo sguardo con quelle iridi infuocate, squadrandolo in malo modo "Perché dovrei accettare il tuo aiuto, scusa?!"
Kei inarcò un sopracciglio, ricambiando l'occhiata con una altrettanto gelida "Vuoi avere un pesce si o no? E allora muoviamoci, gli altri saranno in pensiero. E' da un pezzo che ti stanno cercando, sai?"
Avrebbe voluto chiedergli qualche altra cosa, ma il suo profumo che gli enebriava le narici lo mandava totalmente in confusione...Ma che stava dicendo?! Oh, mamma, ma perché non era restato in Russia?!
Era talmente fuorviato da quei pensieri che si accorse di aver mosso la mano sotto la guida di Kei solo quando questi gli mostrò un pesciolino nella ciotolina. Non sapeva che dire...Rimasero in silenzio finché il venditore non ebbe relegato il povero pesciolino in un sacchetto, dopodiché il nipponico gli afferrò di scatto il polso e incominciò a incamminarsi "Vieni, dobbiamo cercare gli altri. Takao ha detto che tra poco ci sarà un spettacolo interessante..."
Senza emettere un suono, Yuriy si lasciò trascinare, reggendo con l'altra mano il sacchettino del pesce. Gli gettò un'occhiata, rendendosi conto di quanto fosse limitato in quello spaziettino minuscolo, senza libertà, rassegnato a finire in uno spazio altrettanto ristretto e senza amici...
"Yuriy?"
Kei si era fermato e ora la guardava leggermente perplesso "Che cos'hai? Perché hai quella faccia?"
Il russo tentennò, mordicchiandosi nervoso le labbra.
"Senti Kei..." cominciò, sotto lo sguardo attento dell'altro "mi dovresti fare un favore..."

"Là! Fatto!"
Sorrise soddisfatto, ammirando l'allegro nuotare del suo animaletto assieme agli altri pesciolini della grossa fontana di quel parco. Almeno adesso non sarebbe stato solo...
"Certo che sei proprio un bel tipo, tu"
Concentrò la sua attenzione sul ragazzo nipponico che, staccandosi dal muro al quale era rimasto appoggiato nell'osservare l'operato del rosso, si avvicinò a lui "Prima spendi un sacco di soldi per riuscire a catturalo, poi, quando lo hai, lo liberi in una fontana! Mi dici che senso ha?"
Il russo alzò semplicemente le spalle, sedendosi sull'erba morbida "Non mi andava di tenerlo rinchiuso in qualche boccia di vetro. Sarebbe stato come metterlo in una prigione. E io ne so qualcosa..."
I suoi occhi si concentrarono sull'erba davanti a sé, pentendosi di quel che le sue labbra avevano appena pronunciato. Che diavolo gli era saltato in mente di aprirsi a quel modo con Kei?! Come se a lui gliene importasse qualcosa. Il silenzio che aveva accompagnato la sua dichiarazione era una dimostrazione lampante...Contrariamente alle sue aspettative, però, il ragazzo dalle guance tatuate si sedette improvvisamente in parte a lui, alzando lo sguardo per ammirare il cielo limpido sopra di loro.
Trascorsero qualche attimo in silenzio, ma non un silenzio imbarazzante. Un loro silenzio, che non necessitava di parole.
Ad un tratto avvertirono degli scoppi e Yuriy notò, alzando anch'egli lo sguardo, una serie di luci colorate che erano apparse inaspettatamente in cielo
"Sono iniziati i fuochi." spiegò Kei, sdraiandosi del tutto a terra "Takao è stato di parola."
Il rosso non si mosse, preferendo restare seduto ad osservare quei meravigliosi giochi di luce che stavano danzando sopra la sua testa. Era davvero uno spettaccolo...bellissimo.
"Ti piace?"
La domanda giunse inattesa, ma non poté fare a meno di annuire silenziosamente.
"Lo vedo..." continuò l'altro, una nota scherzosa nella voce "stai sorridendo come un bambino"
Di scatto il blader dai glaciali occhi azzurri si mise una mano sulla bocca, accentuando l'ilarità dell'altro. "Sta tranquillo..." dichiarò quest'ultimo, stavolta con un tono assolutamente serio "sei molto più carino quando sorridi"
C-cosa?! Sentì il suo corpo irrigidirsi di colpo. Kei Hiwatari gli aveva appena detto che era carino?! Oh mamma! O//O. Allora quei fuochi erano per annunciare l'arrivo dell'appocalisse...Y__Y
Il nipponico mosse una mano, andando ad afferrare un lembo dello yukata del compagno e tirandolo piano, come un invito a stendersi accanto a lui. Silenziosamente Yuriy ubbidì, specchiandosi in quelle calde pozze che sembravano cercare di leggergli dentro. Dio...perché avertiva una strana morsa alle gambe?
"Cos'è che ti turba, Yuriy?"
Eh? Non capiva cosa intendesse...
"Sergej mi ha detto che da un po' sei molto pensieroso...più del solito." spiegò l'altro, suscitando nel russo l'istinto omicida verso qualcuno...
Ma porca...! Possibile che i suoi compagni non riuscissero mai a tenere la bocca chiusa?!
"Sergej è molto cambiato." dichiarò improvvisamente l'altro.
"Cosa?"
"Si preoccupa molto per te e per gli altri. E' diventato un ottimo fratello maggiore"
Dopo un attimo di smarrimento, le labbra di Yuriy si incresparono in un sorriso "Già..."
"Anche Ivan e Boris sembrano diversi. Il piccoletto sembra proprio un moccioso, cosa che mi stupisce, considerando quanto era freddo in passato. E Boris...oh, beh, è semplificativo il suo fidanzamento con Garland"
Il rosso rise divertito, constatando che, per una persona estranea, il loro cambiamento doveva essere stato un vero shock...
"E tu, Yuriy?"
La risata si spense. Fissò Kei dritto negli occhi, cercando di dissimulare una qualche aria sorpresa. Ma, dopo aver indagato a fondo in quelle pozze serie, capì che sarebbe stato uno sforzo inutile...
"Non lo so..." decretò, incrociando le braccia dietro la testa. L'altro non proferì parola, intuendo che presto il russo avrebbe ripreso a raccontare
"Mi è difficile capire i miei veri sentimenti, le mie vere emozioni...Forse perché ne sono sempre stato estraniato...". Raccolse un ciuffo d'erba, prendendo a giocherrelarci con le dita
"Non riesco a comprendere chi sono veramente." spiegò, sorridendo tristemente "mi sembra di indossare tante maschere e tra queste, non so capire quale sia il mio vero volto...O forse, ho solo paura di scoprire che l'essere mostruoso creato da Borkov sia la mia vera natura..."
Si bloccò. Alzò lo sguardo, perdendosi in quegli occhi rossi fissi sui suoi, in quelle mani appoggiate ai lati della sua testa. Rimasero a fissarsi, senza dire nulla. Infine la voce del nipponico risuonò. Calda, dolce, come mai il blader dai capelli rossi l'aveva sentita fino ad allora...
"Ognugno di noi indossa delle maschere, Yuriy. Guarda me: maschera dell'eccelso blader, maschera del tipo freddo e solitario... Ma non sono state costruite dagli altri. Sono mie rappresentazioni. Per dimostrare quello che provo, quello che valgo...
Quello che sono.
Non ho mai accettato i ruoli che gli altri mi hanno affibiato. Io ho scelto di essere me stesso, e questa mia decisione la pagai inizialmente con la solitudine. Un carattere freddo come il mio, e il tuo, non è tanto ben accetto dalla società. Adesso la situazione è un po' cambiata...Sono un membro dei Blade Breakers...Ma non perché io abbia rinnegato le mie decisioni..."
Un sorriso, un piccolo sorriso increspò le sue labbra.
"Ma perché gli altri mi hanno accettato così come io ho scelto d'essere. Anche tu sei così, Yuriy...
L'immagine di -soldato perfetto- è sparita, non sei più sotto il dominio di Borkov. Di questo non ti devi preoccupare. Ti sei lasciato alle spalle il ruolo costruito che ti era stato affibiato da altri e ora sei te stesso:
Eccelente blader; ragazzo vendicativo, si lo sei, non fare quella faccia...; persona poco incline ad esternare i propri sentimenti; giovane testardo, orgoglioso, coraggioso; bellissimo ragazzo; fedele amico; grande capitano...
E..." mormorò, sfiorando con le proprie ciocche la fronte del rosso "...l'unica persona che io abbia mai amato..."
Così era quello Yuriy Ivanof. Se stesso. Vero.
Una persona non deve lasciar forgiare il proprio riflesso ad altri. Ella è unica, inimitabile. E come tale deve comportarsi.
Proprio come il capitano della Neo-borg, anche se inconsapevolmente, aveva sempre fatto.
Essere se stesso...
Si, quello sarebbe stato sempre quello l'obiettivo di Yuriy. E sigillò quella promessa con un bacio.
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: