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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: DOVE SEI?
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/03/2005 18:44:44

songfic. ovviamente la canzone è di gigi d`alessio, i pers nn mi appartengono eccezion fatta per ai
 
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DOVE SEI?
- Capitolo 1° -

DOVE SEI?
Capitolo unico

"Ehi stupida scimmia, smettila di ingozzarti!!"
Gojyo si teneva la testa su una mano, mentre vedeva Goku mangiare la sua quarta porzione di ramen. Era davvero un pozzo senza fondo. Hakkai e Sanzo se ne erano andati alla ricerca di un posto per la notte, e avevano lasciato lui a badare su Goku, come se ne avesse bisogno. <quel maledetto bonzo corrotto me la pagherà> pensava stanco, mentre l'altro ordinava altro da mangiare. "Ma non ti vergogni stupida scimmia?"
Goku l'aveva guardato con lo sguardo di chi si domanda cosa ci sia di sbagliato nel mangiare. Dopotutto spendeva molte energie in quel viaggio e doveva pur recuperarle!
"Fatti gli affari tuoi pervertito di un Kappa!"
Sull'espressione di Gojyo si dipinse un'insofferenza che non si preoccupava affatto di nascondere. Oramai tanto ci era abituato.
"Vi posso servire altro?" Una cameriera si era avvicinata al loro tavolo, risvegliando la persona di Gokyo. Finalmente veniva ripagato per aver passato l'ultima mezz'ora fermo a guardare un altro uomo mangiare. Ora invece una bellissima ragazza aspettava che Goku finisse di dire tutte le altre vivande che voleva. Probabilmente avrebbe svuotato la loro cucina. "E per lei, signore?"
Gojyo inclinò la testa di un lato, sorridendo in modo molto malizioso, ma carismatico "che ne diresti di te?"
La ragazza arrossì, sorridendo, per poi allontanarsi di colpo. Goku guardò l'amico con aria canzonatoria. "possibile che appena vedi una bella ragazza non puoi evitare d fare il maniaco?"
"ti spiegherò queste cose quando sarai più grande, stupida scimmia!" lo prese in giro l'altro.
"Non posso credere che nella tua vita non ci sia stata una donna che non hai trattato come un oggetto!"
Colpito.
E affondato.
Gojyo sorrise amaramente, guardando altrove. C'erano state due donne ad aver avuto un senso nella sua intera esistenza.
Sua madre.
E Ai, la sua adorata Ai.
"ho indovinato!!" disse Goku con la bocca piena
Gojyo gli diede un pugno in testa "Maleducato, chiudi quella bocca, non voglio vedere i tuoi succhi gastrici in azione" poi lo guardò con quell'aria stupida e si alzò. "Mi sono stufato di vederti mangiare, me ne vado a fare un giro, ci penserò il bonzo corrotto!"
E detto questo uscì dal ristorante, lasciando Goku interdetto.
"Ma che ho detto?" si chiese, per poi lasciar perdere. Dopotutto la sua priorità era un'altra.
Mangiare.
Fuori l'aria era calda, ma non afosa. Gojyo lasciò che fossero i suoi piedi a guidarlo, non la sua mente.
La sua mente in quel momento era distante anni, chilometri.
In quel momento era con Ai.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

*Senza lei
il tempo sembra strisciare
passando più lento del solito
Senza lei
che amare un'altra mi sembra davvero
qualcosa di stupido
Che vita inutile!*

Quanto tempo era passato ormai? Più di cinque anni. Cinque lunghissimi anni erano trascorsi, e di acqua ne era passata sotto i ponti. I capelli erano di nuovo tornati lunghi e nel frattempo aveva intrapreso quel viaggio verso ovest.
Cinque anni.
Erano durati un eternità. Ricordava che i primi tempi anche lasciar passare un solo misero e insignificante giorno era quasi impensabile. Poi aveva gettato sale sulle sue ferite, e dopo un dolore lacinante aveva ricominciato a vivere, in qualche strano modo. Ma il tempo per lui era ormai un concetto altamente soggettivo. C'erano giorni in cui le ore si inseguivano veloci, e giorni in cui invece erano statiche. Quei giorni, quando il suo pensiero si riaffacciava nella sua mente.
Ai.
Ricordava il giorno che l'aveva vista per la prima volta. Con i capelli neri corti, due enormi occhi celesti pieni di una dolcezza che lui credeva inesistente. Ricordava come cercava di eludere la sua corte, ricordava che all'inizio non gli stava simpatico e che gli diceva sempre di andare da qualcun'altra, che a lei non interessava. Ma per qualche progetto divino lui aveva insistito con lei, voleva solo lei, e alla fine anche sei si accorse che il suo era un sentimento sincero. Gojyo sapeva di avere la fama di latin lover, ma il fatto era che fino a quel momento non aveva mai incontrato nessuna per cui valesse la pena di rimboccarsi davvero le maniche. E poi aveva incontrato Ai.
Diede un calcio ad un sassolino per terra, alzando lo sguardo verso il cielo.
Non si era accorto quanto ancora le mancasse.
Pensava di averlo superato, ma sapeva che quello era un dolore che non poteva essere superato,almeno non del tutto. Mai.
E così poi era ritornato alla sua vita di sempre. Al gioco d'azzardo e al sesso senza amore. Dopotutto dopo aver incontrato Ai sentiva che non avrebbe mai potuto amare nessun altra. Sentiva che innamorarsi di qualcuna sarebbe stato stupido, dato che nel suo cuore, sempre che ce ne avesse uno, non ci sarebbe stato altro spazio se non per Ai.
La sua vita allora si era riempita di tante altre giovani amanti e aveva cercato nella lussuria il modo per continuare ad andare avanti. La sua vita, almeno fino a quel viaggio verso ovest, non aveva avuto più un senso.


*Senza lei, bevo fumando mangiando
bocconi di piccole lacrime
Son diventato pensandoci bene
anche un povero diavolo
E se mi guardo allo specchio
mi sembro più vecchio in un attimo
Chissà se impazzirò.
Si può pure andar giu dal balcone
dare un calcio più forte al portone
Ma non senti lo stesso dolore?
Quel sapore di morte nel cuore se tu non ci sei?*


E di colpo era tornato quello di sempre.
Uno che giocava d'azzardo, e vinceva barando.
Uno che fumava come un turco, abbreviando giorno dopo giorno la sua vita.
C'era stato anche un tempo in cui le lacrime che non versava dalla morte di sua madre avevano ricominciato a scendere sulle sue guance sfregiate. Il giorno in cui aveva visto le spalle di Ai allontanarsi sempre di più perdendosi all'orizzonte. Gli aveva detto che l'aveva amato con tutta se stessa, ma che di colpo si era accorta che quell'amore si era tramutato in qualcosa di più puro, qualcosa più simile all'amicizia. Gli aveva detto la frase che aveva sancito la fine di tutto. "sei come un fratello per me!"
Gojyo si era sentito il mondo cadergli addosso. Non aveva mai amato nessuno come amava Ai e di certo avrebbe continuato a pensarla così.
In effetti credeva che la storia con Ai gli avesse fatto solamente male, ma era troppo semplice dire così. Cmq in un qualche senso è per causa sua che adesso trattava le donne come oggetti, ma anche in quel caso non era così facile. Aveva vissuto sempre lontano dall'amore, che già una volta l'aveva ferito. L'amore di una madre, l'amore mancato di una madre,poteva marchiare per sempre un'esistenza. E si era accorto che anche senza amore godeva lo stesso. Poi Ai era entrata nella sua vita come un raggio di sole e di colpo aveva concentrato su di lei tutte le sue attenzione, come mai aveva fatto prima. L'unica cosa di cui Ai era la sola responsabile, in effetti, era il dolore che provava in quel momento. < quella donna mi ha fatto diventare un povero diavolo!" pensò sorridendo. Non che la sua vita di quel momento gli dispiacesse, anzi. Il divertimento era sempre assicurato, ma con Ai aveva provato la sensazione di essere sulla luna.
Raggiunse un lago poco distante dal ristorante in cui aveva lasciato solo Goku, e guardò per qualche istante il suo riflesso. Si accese una sigaretta, e poi si mise le mani tra i capelli, portandoseli indietro.
Ecco Sha Gojyo. Le cicatrici erano ormai solo due segni di un passato e le prime rughe cominciavano ad affacciarsi. "Sto invecchiando" pensò ancora amaramente (ma no piciolo, sei bellissimo lo stesso *_* ndErika ).
MAledetta stupida scimmia! Adesso che gli aveva fatto rivenire in mente tutto, non riusciva a fare a meno di pensare a lei. Ai. Ai. Ai. Sempre e solo Ai. Ricordava tutti i baci appassionati che si erano dati,il primo bacio, la prima volta che lui, aprendosi, aveva detto "ti AMo" e lei con le lacrime agli occhi l'aveva abbracciato, sussurandogli le stesse due preziosissime parole.
Ma ricordava allo stesso modo il giorno in cui tutto era finito e lui, troppo affranto, aveva mascherato il suo dolore con la rabbia, ed era andato sotto casa sua a prendere a calci il portone di casa sua chiedendo una spiegazione.
Ai non aveva risposto.
Qualche giorno dopo seppe che se ne era andata cn un altro via dal suo villaggio e da allora non l aveva mai più vista.
Solo allora si rese conto di quanto gli mancava, di come il suo cuore non chiedesse altro che un nuovo bacio, una nuova possibilità.

*Dove sei?
Maledettissimo pezzo di stella
cadendo hai colpito il mio cuore
lo sai?
Dove sei?
Senza di te nella vita magari
le altre bastavano per sopravvivere
Dove sei?
Se fossi stata un miraggio
la bolla d'amore scoppiava in un attimo
E poi, senza te, mi regalavo nei letti
al momento di chi mi desidera.
Potevo vivere così?*

Ma dov'era?
Gojyo non l'aveva saputo e non aveva mai fatto niente per cercare di scoprirlo. All'inizio aveva dato fede al vecchio detto.
$LONTANO DAGLI OCCHI LONTANO DAL CUORE$
E aveva pensato che se nn avesse più fatto niente per vederla, per parlarci ancora, allora poi il sentimento si sarebbe estinto da sè, lasciando solo l alone di qualche ricordo di passaggio. E invece non era servito a niente, perchè, a distanza di cinque anni, se ne stava tutto solo ancora a pensare a lei. Il problema era che con Ai aveva davvero messo il cuore in ogni gesto che aveva fatto, e non poteva cancellare le orme che la ragazza aveva lasciato camminando nella sua anima. E adesso non sapeva dov'era, ma la voleva accanto a sè. Si, perchè sapeva bene che, anche se si fosse trattato solo di una stupida ossessione, non voleva nessun altra che lei. Sapeva che sarebbe venuto il giorno il cui le altre non sarebbero più bastate per andare avantii. Il giorno in cui le sue carni sarebbero invecchiate e la sua bellezza sarebbe sfiorita (nn succederà mai >_< sei troppo bello! ndErika) sarebbe rimasto solo il suo cuore, e il suo cuore sarebbe rimasto per sempre di proprietà di Ai.
La sua vita in quel momento era all'insegna delle belle donne, e dal momento in cui Ai aveva smesso di far parte della sua vita, almeno materialmente, aveva deciso di rifarsi. Si regalava nei letti di chi lo desiderava, di modo che, in quel modo potesse sentirsi desiderato. Le donne lo volevano e, sebbene fosse un brutto pensiero, almeno sarebbero state loro a soffrire, e non più lui. Da allora aveva deciso di vivere in quel modo.
In un certo senso aveva adottato per filosofia di vita l'insegnamento del bonzo corrotto, la legge del -nn avere nulla-
<come dice?> pensò grattandosi la testa < nn avere legami..vivi solo per te stesso>
Ma la verità era che la vita non poteva essere così semplice, e di fatti non lo era.

*Senza te
ho cominciato a vedere l'amore
qualcosa di cinico
L'indifferenza è il vestito che metto
ogni sera, di solito
Ho quasi voglia di spegnere l'ultima fiamma
dell'anima.
Ma poi si arrabbia Dio.
La mia febbre continua a salire
quanto male che sento nel cuore
ma ho paura: non voglio morire
sono solo un vigliacco d'amore
che vive di te.
Dove sei?*

E così da quando se ne era andata lasciandolo solo aveva smesso di pensare e soprattutto di credere all'amore. Aveva cominciato a pensare di aver ragione quando diceva che si poteva andare avanti anche senza amore. L'amore era qualcosa di cinico. Non era la bella oasi di pace di cui parlavano tutti, ma era solo un modo per non essere soli, per disperdere i propri problemi nel corpo di qualcun altro che non voleva fare altro che perdersi anch'essa.
E allora la sera usciva vestito d indifferenza, con la sola voglia di riempire le sue notti, quando altrimenti il pensare e il ricordare sarebbe stato troppo difficile. Sorrise ricordando quando, anche se per un nano secondo, aveva pensato di togliersi la vita. Dopotutto che senso aveva stare al mondo per uno come lui? Ma poi aveva ragionato come faceva sempre, e si era detto che non era nè un vigliacco nè un ingrato. Morire sarebbe stato facile per uno come lui, senza legami con il solo dolore come compagnia. Ma non voleva scappare. E non voleva sciupare la vita che suo fratello gli aveva regalato prendendola a sua madre. E quindi aveva continuato a vivere, arrancando di tanto in tanto, perchè nonostante dicesse di odiarla, non faceva che pensare a lei, ad Ai. Aveva continuato a vivere di lei per tutti quegli anni, e di colpo si rendeva conto che non avrebbe potuto allontanarla dai suoi pensieri, neanche se avesse voluto.
<chissà dov'è> pensò tornando sui suoi passi verso la locanda. <chissà se sta bene..>
Ma era anche cosciente che si trattava di un fantasma, e nella sua vita ne aveva già tanti, senza doverne aggiungere un'altro.
se un giorno l'avesse incontrata di nuovo, allora si, si sarebbe preoccupato di dirle come si sentiva, di dirle che l'amava ancora. Ma in quel momento la cosa più importante era sopravvivere, e soprattutto arrivare vivo alla fine di quel viaggio verso ovest, proprio per aver la possibilità di rivedere quegli occhi celesti.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Era torato così al ristorante dal quale i suoi pensieri erano partiti. Dall'nterno arrivavano strani rumori.
"ZITTO O TI AMMAZZO!"
Gojyo sorrise. <vedo che il bonzo corrotto è arrivato>
Entrò anche lui e vide lo spettacolo che gli si parava davanti. Goku che cercava di dare spiegazioni, mentre una vena pulsava in maniera pericolosissima sulla fronte di Sanzo. E Hakkai, rassegnato, cercava di invitarli a calmarsi. Poi la cameriera che aveva visto all'inizio gli si era avvicinata "signore, non può dire ai suoi amici di calmarsi, stanno disturbando gli altri."
Lui sorrise da vero marpione come già aveva fatto prima ( *_* ndErika) "se lo faccio, cosa mi dai in cambio?"
Fu un momento. Un proiettile gli sfiorò la guancia. "Razza di bonzo corrotto!" disse avvicinandosi "sai che potevi colpirmi?"
Ma sanzo non lo ascoltava, stava guardando la sua pistola "ho solo sbagliato mira.."
"è_é ma sei impazzito??" disse ancora Gojyo
"Ti avevo detto di stare con Goku..evitargli di mangiare tutto ciò che c'era nel locale!"
"Ma sanzo.." s'intromise goku "io morivo di fame =3"
"e poi" disse Gojyo alterato "anche volendo non avrei potuto fermarlo, sai com'è quando mangia!"
"°_^ su questo non ha tutti i torti.."
"sarà meglio andare -_-'"
E infatti tutti se ne andarono ancora in maniera disordinata,mentre Gojyo si era fermato a parlare con la cameriera solita.
"ci vediamo stasera?" chiese,ma un colpo d harisen lo fece desistere. "Sei proprio una scocciatura razza di bonzo corrotto!"
E insieme si avviarono verso la locanda che avevano trovato.
Gojyo camminava con le mani incrociate dietro la testa, godendosi i raggi del sole. Si, avrebbe vissuto come voleva, tra le braccia di molte donne, e se ma l'avesse vista, solo allora, si sarebbe preoccupato di chiarire quello che provava.
Solo allora.


FINE


 
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