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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Il Signore degli Anelli (The lord of the rings)
Titolo Fanfic: IL SIGNORE DEGLI ANELLI
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: jrrt galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/03/2005 14:59:16 (ultimo inserimento: 24/07/05)

nuova versione del signore degli anelli!!!!
 
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L`OMBRA DAL PASSATO
- Capitolo 1° -

La Contea. Hobbiville.
Anno 3001 della Terza Era


Nella locanda ‘Il Drago Verde’, tutti gli Hobbit parlavano della festa che si sarebbe svolta da lì a due giorni, ma il pubblico più attento era di certo quello del vecchio Ham Gamgee detto il Gaffiere. Parlava autorevolmente essendo stato per quarant’anni giardiniere di casa Baggins. Ora che stava diventando anche lui vecchio e reumatizzato, suo figlio minore, Sam Gamgee, si occupava del lavoro.
Sia padre che figlio erano in ottimi rapporti con Bilbo e con Frodo. Vivevano anch’essi sulla collina, al numero 3 di via Saccoforino, appena un po’ più giù di Casa Baggins.
Accanto a Casa Gamgee, al numero 4 di via Saccoforino c’era una piccola casa Hobbit in cui viveva la famiglia Tuc, formata da madre, padre, il figlio piccolo Jos e la maggiore, Joey. Loro erano grandi amici dei Gamgee da molti anni. Una cosa stranissima per quella famiglia era il fatto che Joey non sembrava una Hobbit: era slanciata, nonostante la piccola statura, aveva due particolarissimi occhi verdi e, cosa strana in una della sua razza, non era ricciuta, ma liscia e incredibilmente mora…inoltre, era bellissima. Infatti si vociferava che tra i suoi antenati, quelli di cui si era perso ogni ricordo, ci fosse qualche Elfo, altrimenti la giovane non sarebbe stata tanto ‘unica’.

Mentre tutti gli Hobbit parlavano della festa di Bilbo e Frodo, la porta della locanda si aprì ed entrò Joey, che si guardò intorno.
Sam Gamgee era seduto in un angolo accanto al fuoco bevendo un boccale di birra e di fronte a lui stava Ted Sabbioso, figlio del mugnaio di Hobbiville e Frodo sedeva a capotavola; parecchi altri Hobbit erano intorno a loro. Joey sorrise e si avvicinò.
“Ciao Sam!”disse sedendosi accanto a lui. Lui sorrise grato: odiava Ted Sabbioso che puntualmente iniziò a fare l’idiota con Joey, che puntualmente non lo degnava di uno sguardo.
“Come va?”chiese la bella Hobbit a Sam e a Frodo, prendendo il boccale di birra da dove stava bevendo il giardiniere e iniziando a bere.
“Abbastanza bene”rispose lui con un timido sorriso “Bene”disse Frodo. Lei sorrise, ma quando guardò Ted, che si espresse in un sorriso che lui definiva seducente, il suo sorriso svanì.
“Oh, per favore smettila”disse mentre lui sorrideva di nuovo e lei gli rispondeva per le rime.
Sam la guardò e immediatamente arrossì in preda al batticuore che solo lei riusciva a dargli. Pensava che accanto al fuoco fosse ancora più bella. Frodo lo guardò e poi sorrise dandogli una botta sul braccio.
Sam si voltò e guardò Frodo che era scoppiato a ridere. Joey lo guardò con un’aria interrogativa e poi guardò Sam che era completamente rosso e si guardava le mani; involontariamente e inspiegabilmente sorrise.

Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso: il giorno della grande festa.
Tutta la contea si presentò alla festa quella sera. Bilbo faceva gli onori di casa, accogliendo gli invitati man mano che si presentavano. Il programma era molto allettante: ad ogni invitavo veniva regalato qualcosa (come giocattoli di origine nanesca), poi vi erano musica, e cibo in abbondanza, cosa che gli hobbit gradiscono moltissimo, giochi ed intrattenimenti vari, ed infine anche gli spettacolari fuochi d’artificio di Gandalf.
Joey era la Hobbit più bella, ed era seduta ad un tavolo godendosi i divertimenti. Indossava una lunga veste bianca, molto diversa da quelle delle altre Hobbit. Sembrava più un’elfa che una Hobbit.
Frodo ballava e si stava divertendo un mondo e Sam era seduto bevendo birra e lanciando sguardi a Joey ogni volta che lei non guardava.
“Ehi Sam!”esclamò Frodo sedendosi accanto all’amico. Frodo guardò prima Sam poi Joey e poi sorrise maliziosamente “Invita Joey a ballare”disse sorridendo
“Oh...no...credo che mi scolerò un’altra birra!” borbottò Sam cercando un bicchiere, dopo aver dato un rapido sguardo Joey
“No mio caro!” esclamò Frodo ridendo e lo spinse verso Joey che lo guardò sorridendo.
“V...vuoi ballare?”disse arrossendo vistosamente e porgendole la mano. Lei sorrise dolcemente e la prese alzandosi. Sam arrossì se possibile ancora di più. Era una sensazione strana quella! Lo stomaco gli si aggrovigliò, lasciandolo senza fiato...e ne rimase turbato. Nessuna ragazza finora gli aveva mai fatto quell’effetto!
Che fosse uno strano scherzo del destino o la volontà di qualcuno (di nome Merry e Pipino), la musica si addolcì moltissimo.
“Ti stai divertendo?”chiese Joey dolcemente, sorridendo di fronte all’impacciataggine di Sam
“Adesso si...”rispose inaspettatamente lui, recuperando un po’ di fiato. Lei abbassò lo sguardo in imbarazzo. Sentiva la mano calda di Sam sul suo fianco e quel calore le provocava mille brividi e il cuore batteva più forte. Dopo tutti quegli anni che lo conosceva era la prima volta che provava qualcosa del genere.
Intanto Frodo se la rideva alle spalle dei due amici.
Ma all’improvviso la musica cessò e Bilbo catturò l’attenzione di tutti: evidentemente voleva fare il ‘discorso’
“Miei cari Baggins e Boffin” disse salendo su una sedia “Tuc e Brandibuck! Scavari, Bolgeri, Serracinta, Soffiatromba e Tronfipiede!”
“Tronfipiedi!”esclamò un Hobbit con i grossi piedi poggiati su una panca
“Tronfipiede!”esclamò imperterrito Bilbo “Oggi è il mio centoundicesimo compleanno!”
“Tanti auguri!”esclamarono tutti battendo le mani
“Ahimè, centoundici anni di vita sono pochi in mezzo a gente così straordinaria e ammirevole!”continuò. Tutti applaudirono “Conosco la metà di voi solo a metà e nutro per meno della metà di voi metà dell’affetto che meritate!”disse. Silenzio più totale. Molti erano intenti a sbrogliare la frase e molti non capivano se era un complimento o no.
“Io ho da fare”disse infilando la mano in tasca e togliendola “Mi duole annunciare che questa è la fine. Io me ne vado”guardò Frodo che non sorrideva più “Vi saluto dal più profondo del cuore”scese dalla sedia e scomparve nel nulla.
Ci fu un silenzio che durò pochi secondi, dopodichè ogni Baggins, Boffin, Tuc, Brandibuck, Scavari, Bolgeri, Serracinta, Soffiatromba e Tronfipiedi iniziò a parlare contemporaneamente.
Frodo era l’unico tra i presenti a non aver aperto bocca. Era rimasto seduto accanto alla sedia di Bilbo ignorando domande e commenti. Si sentiva profondamente scosso: tutt’a un tratto si era accorto che amava immensamente il vecchio Hobbit. Bevve l’ultimo bicchiere di birra e andò verso Casa Baggins dove Bilbo era già partito.
Non appena entrò mise il piede su uno strano anello d’oro, lo prese e lo guardò, prima di andare verso Gandalf che era seduto davanti al fuoco.
“Se ne è andato?”chiese. Gandalf lo guadò e gli vide l’Anello in mano.
“Si...Casa Baggins è tua ora”disse, facendo infilare a Frodo l’Anello in una busta. Si alzò e si diresse verso la porta d’ingresso.
“Io devo andare”disse prendendo il cappello a punta.
“Ma sei appena arrivato!”esclamò Frodo correndogli dietro
“Ci sono cose che non possono aspettare”disse lo stregone
“Cose?”chiese Frodo seguendolo
“Domande...che richiedono risposte”disse, poi si chinò su Frodo
“Non capisco”disse lo Hobbit
“Neanche io...tienilo segreto...”disse uscendo e prendendo il suo cavallo. Frodo nascose la busta con l’Anello in un baule e tornò alla festa.
“Frodo!”esclamò Joey vedendolo e gli corse incontro “Se ne è andato, nevvero?”chiese mentre anche Sam si avvicinava
“Si...”rispose Frodo, ma subito ricominciò la festa.

Parecchie notti dopo, Frodo e Sam stavano uscendo dal Drago Verde, seguiti da Joey che però fu bloccata da un Ted Sabbioso ubriaco fradicio
“Oh, Joey, tu sei così bella che la Luna non è niente in confronto...”e via dicendo. Sam lo guardò storto e poi si voltò “Oh, attento a con chi fai lo sdolcinato”mormorò in un sussurro ben udibile.
Frodo sorrise “Stai tranquillo, Sam. Joey sa riconoscere un’idiota quando ne incontra uno”
“Davvero?”chiese lui sorridendo imbarazzato e proseguirono
“Razza di idiota!”esclamò Joey raggiungendoli, riferendosi a Ted. Frodo ammiccò a Sam che sorrise.
“Buonanotte Padron Frodo”disse Sam a Frodo che rientrava a casa sua. Lui e Joey proseguirono per un tratto di strada e si separarono al cancello di Casa Tuc.
“Buonanotte Sam”disse lei salutandolo dal giardino. Lui sorrise “Buonanotte”ed entrò a casa
“Papà e mamma saranno già a letto, è sicuro. Ma mio fratello no…” pensò. Si mosse cauta nel buio dell’ingresso, restia ad accendere anche solo una candela, e aspettò.
Improvvisamente, udì un fruscio alla sua destra, in direzione della sala da pranzo: - Chi è là?? - gridò.
Suo fratello Jos, un vispo ragazzino sui dieci anni, balzò davanti a lei, facendole freneticamente segno di parlare piano.
“Joey! Meno male sei tu! Ti ho spaventata?” chiese Jos
“Oh, no… assolutamente…” ribattè sarcastica la ragazza “Mi spieghi cosa ci facevi a luci spente?”
Il bambino si guardò attorno preoccupato, come se qualche fantomatica spia o che altro fosse in ascolto nelle tenebre; poi fissò la sorella “Devi andare da Frodo. Devi avvertirlo! C’è gente che lo cerca… gente infida…” mormorò.
Joey si fece attenta “Infida? Che gente è? E come fai a sapere che stanno cercando lui?”
“Ho visto tre cavalieri vestiti di nero, appena fuori da Hobbiville! Hanno chiesto informazioni sulla Contea e sui Baggins…Joey, devi avvertirlo!” implorò nuovamente Jos.
“Ma perchè lo stanno cercando?” chiese l’altra, con una sgradevole sensazione addosso.
Il fratello scosse la testa “Non lo so. Però sono certo che quelli non hanno buone intenzioni. Io li ho visti, Joey, ed erano… malvagi, freddi, oscuri. Non devono trovare Frodo”
“No. Hai ragione, devo avvisarlo!” e la giovane corse nuovamente alla porta.
Prima di uscire, si voltò verso l’impaurito Jos e si raccomandò di non aprire a chicchessia, mentre lei era via. Il bambino promise, ostentando un coraggio che in quel momento certo non aveva. Così Joey, abbastanza rassicurata, corse veloce nella notte, diretta a Colle Baggins. Mille pensieri confusi le attraversavano la mente: chi erano quei cavalieri? Quale misterioso motivo poteva mai averli guidati nella Contea, nella loro pacifica terra di cui pochi conoscevano l’esistenza? E poi, chi le diceva che il suo sventatissimo fratellino non avesse visto fischi per fiaschi? Già immaginò la figuraccia che avrebbe fatto con Frodo se fosse saltato fuori che non c’era motivo di preoccuparsi…
Giunta al piccolo cancello di Casa Baggins, lo oltrepassò, salendo d’impeto le scale fino alla porta: dall’esterno sembrava tutto normale. Aveva già la mano sul legno della porta rotonda, pronta a bussare, quando sentì voci concitate provenire dalla casa. Rapidamente, la giovane Hobbit si appiattì contro la porta, i sensi all’erta. Chi poteva essere con Frodo, a quell’ora della notte?
Per un attimo, Joey temette che quei cavalieri fossero arrivati prima di lei, ma ogni suo dubbio svanì come nebbia non appena riconobbe la voce del visitatore: Gandalf!
“Ma certo, è lui!Che sciocca a preoccuparmi…” pensò la ragazza. Eppure… eppure c’era qualcosa che la tratteneva dal bussare… ed era quel qualcosa chiamato curiosità! “D’accordo, non sta bene, ma DEVO sentire cosa stanno dicendo!” e senza indugiare oltre, attaccò un orecchio al legno della porta.
Non seppe mai quanto tempo passò china ad ascoltare, perché ciò che udì fu tanto sconvolgente da farle dimenticare il resto. Seppe invece del ritorno di Sauron, l’Oscuro Signore, nel paese di Mordor, nomi che le avevano sempre rammentato come leggende; seppe della volontà di costui di conquistare la Terra di Mezzo, di distruggere, di uccidere e di dominare; seppe dell’Anello del Potere, il malefico talismano forgiato dall’Oscuro Signore per controllare e vincere tutti i popoli liberi della Terra di Mezzo… Anello che era rimasto lì, nella Contea, nelle mani di Bilbo, lo zio di Frodo, per ben sessant’anni, attendendo il risveglio del suo Padrone. E capì, sconvolta, che Frodo adesso aveva un compito da svolgere, un compito a cui non poteva sfuggire: andarsene dalla Contea, per allontanare da lì l’Anello prima che la furia degli emissari di Sauron si scatenasse sulla pacifica regione. Non aveva scelta… Frodo non aveva scelta.
“Jos aveva ragione… Ecco perché i cavalieri in nero lo stanno cercando: per prendere l’Anello!”
Fu in quel momento che Joey prese la sua decisione: aiutare l’amico, in un modo o nell’altro. Ma si rendeva perfettamente conto che c’era solo una cosa che poteva fare… e cos’altro se non partire con lui?
Le sue riflessioni furono bruscamente interrotte ancora una volta. Alla sua sinistra, nel giardino, vi era stato un movimento… qualcuno era nascosto nei cespugli sotto alla finestra di cucina. Sulle prime, Joey pensò di attaccare l’intruso, ma Gandalf fu più veloce (come al solito): con il lungo bastone, colpì l’essere accovacciato, strappandogli un gridolino soffocato e sollevandolo a mezz’aria… E tutti rimasero a bocca aperta quando scoprirono che la spia altri non era che… Sam!
L’anziano stregone lo tirò dentro “Per tutti i diavoli, Sam Gamgee!!Stavi origliando??” sbottò infuriato. “Accidenti… Se Gandalf becca anche me mi riserva lo stesso trattamento!” pensò Joey divertita. Il giovanotto stava tentando di spiegarsi “Nossignore, io… ecco… io stavo solo tagliando l’erba sotto la finestra, non so se mi spiego!”
“Un po’ tardi per potare le aiuole…” ringhiò Gandalf implacabile. Frodo se la rideva sotto i baffi.
Sam si divincolò ancora più spaventato “Io… ho sentito solo qualche parola…”
“Cosa hai sentito?Parla!” e l’altro balbettò “N… niente d’importante! Ho sentito qualcosa a proposito di un anello… e di un oscuro signore… e forse qualcosa sulla fine del mondo, ma…” Sam s’interruppe e guardò lo stregone con aria supplichevole “… ma vi prego, vossignoria! Non trasformatemi in una strana… creatura…” Ora erano in tre a divertirsi di gusto: Frodo, Gandalf e Joey. Il vecchio allentò la presa e sorrise con aria furba “No? Forse no… ho un’idea migliore!”
Sam lo fissò, mezzo dubbioso e mezzo speranzoso. Anche l’altra ficcanaso trattenne il fiato, in attesa del responso di Gandalf.
“Partirai anche tu! Seguirai Frodo in quest’impresa, visto che ormai sai tutto”
Sam si rivolse al diretto interessato, incredulo “Padron Frodo! Ma che storia è questa??Io non c’entro…”
“No, in effetti non c’entri, però te la sei cercata, Sam” replicò Frodo
A quel punto Joey non ce la fece più: bussò con forza alla porta, lasciando tutti di stucco. Gandalf si mosse cauto verso l’ingresso, il bastone pronto a colpire, e girò la maniglia…
SBAM!!!! Joey aprì la porta con tale violenza che il povero stregone finì spiaccicato contro il muro, con bastone e tutto. Frodo si voltò stupito verso di lei “Joey! Che cosa ci fai qui? È successo qualcosa?”
La ragazza lo guardò dritto negli occhi e poi guardò Sam, arrossendo “Ho sentito tutto!”esclamò
Gandalf, rimessosi in piedi, rimase a fissarla come un allocco “Come?? Hai sentito ogni cosa che abbiamo detto? Vuoi dire che stavi origliando anche tu? Ma questa è una congiura!” gridò esasperato.
Frodo non ci capiva più nulla “Jo, scusa, ma anche se hai sentito… non capisco… che vorresti fare?” Joey si calmò. Poi, voltandosi verso i suoi tre stupiti interlocutori, respirò profondamente “Desidero venire con voi. Ho capito quale minaccia incombe sull’intera Terra di Mezzo e ho capito che non posso restarmene con le mani in mano. So che non c’entro nulla e che non ho alcun legame con l’Anello, ma aspettare passivamente l’esito buono o cattivo della missione… no, questo non posso permetterlo! Non riuscirei mai a rimanere qui come se nulla fosse accaduto! Sento che sarò in grado di fare qualcosa per far riuscire la missione… Il Male non deve vincere! E noi non abbiamo alcun diritto di perdere la nostra libertà! Io… voglio… aiutarvi…” La sua voce si smorzò e la giovane arrossì violentemente, rendendosi conto di aver detto un mucchio di stupidaggini. Come poteva essere stata tanto presuntuosa? Che cosa avrebbe mai potuto fare lei? Quante arie si era data… Frodo, Gandalf e Sam, però, erano rimasti i silenzio. Joey rialzò la testa timidamente e vide che i primi due la stavano guardando commossi e visibilmente colpiti dalle sue parole; il terzo, invece, sorrideva. La conosceva troppo bene, sapeva che non avrebbero potuto fare niente per farle cambiare idea
“Pensaci bene, Joey…” disse lo stregone “Il viaggio sarà arduo, pieno di pericoli; coloro che sono al servizio dell’Oscuro Signore faranno di tutto per fermarvi, e non esiteranno ad uccidervi. Forse non ti rendi pienamente conto della…”
“E invece sì che me ne rendo conto! So quanti pericoli ci aspettano, e credo lo sappia anche Frodo, ma lui ha deciso di partire. E lo stesso vale per me!”
“Joey, ascolta, io sono legato a questo maledetto Anello: sono io ad averlo fra le mani e sono io l’unico che può portarlo via, a sentire Gandalf… Ma tu non sei obbligata” ribattè Frodo.
Ma lei scosse la testa “Ormai penso che tutti siamo legati ad esso…no, Frodo, ho preso la mia decisione. Forse me ne pentirò, ma adesso so che la sola cosa che voglio è partire con Sam...e te”aggiunse arrossendo
E lo disse con tanta risolutezza, con tanto disperato coraggio che Gandalf e Frodo accettarono il suo aiuto, fondamentalmente contenti che ci fosse anche Joey: era decisa, intelligente, spavalda. I Cavalieri Neri non sarebbero bastati a fermarla. Sam sorrise mestamente “Sei tremenda! Quando ti metti qualcosa in testa è impossibile farti cambiare idea”
Lo stregone accennò a sua volta ad un sorriso ”Ora va’ a prepararti, Joey, e torna immediatamente qui. Dovete partire entro l’alba”
La ragazza annuì e corse via. Poi Gandalf si rivolse a Sam, che se n’era rimasto in disparte senza sapere che pesci prendere “Lo stesso vale per te, Samvise! E vedi di non impiegarci troppo tempo!”
“Si… sissignore!” e scappò a casa sua.

Quando Joey giunse a destinazione, suo fratello era ancora accovacciato nel buio del salotto, e tratteneva il respiro “Allora? Glielo hai detto?”
Joey non gli rispose. Si precipitò nella sua camera, seguita dallo sbalordito Jos “Che cosa stai facendo, sorella?”
“Non ho il tempo di spiegarti, Jos, devo fare in fretta!” rispose lei, afferrando una sacca da viaggio e alcuni indumenti. Lì per lì iniziò a riempirla con i suoi consueti abiti, ma si rese conto che non poteva viaggiare in gonna. Così, ne prese solo due, e optò invece per un completo da uomo. Rovistando fra vecchi indumenti del padre, trovò una camicia, una giubba di velluto verde, un paio di pantaloni che le stavano a pennello, un mantello grigio e un paio di stivali di morbida pelle (era la sola Hobbit che portava scarpe). Quando ebbe finito di vestirsi e di preparare la sacca, si rese conto che le mancava ancora qualcosa… un’arma. Ma dove poteva trovarla, in casa?
“Jos, ascoltami! Sai se da qualche parte ci sono armi? Anche antiche, inusate, basta che ci siano!”
“Armi? Joey, ma che vuoi fare?…comunque…sì, papà me le ha mostrate una volta, dovrebbero essere nel baule del ripostiglio” la informò il fratellino.
Poco dopo, la giovane si assicurò alla vita una cintura dall’aspetto vissuto, dalla quale pendeva una spada corta e affilata, che sembrava quasi nuova e che venne immediatamente coperta dal mantello.
Joey tornò a passi decisi alla porta, il fratello alle calcagna “Joey!! Non te ne andare! Almeno spiegami!” la implorò Jos con le lacrime agli occhi. Lei sospirò, chiudendo gli occhi, e gli sorrise:
“Te l’ho detto, adesso non posso. Mi dispiace, fratello mio, ma devo partire. Io, Sam e Frodo ce ne dobbiamo andare finché siamo in tempo”
“C’entrano quei cavalieri neri, non è così?”
“Sì… Ma non posso dirti altro. Abbi cura di te, Jos, e di mamma e papà”
Fece per uscire, ma il bambino la bloccò di nuovo “Cosa devo dire a loro?”
“Quello che vuoi. Non riesco a suggerirti niente…”
“Joey… tu…tornerai vero? Tornerete tutti?” mormorò Jos con la voce rotta dal pianto.
La giovane si chinò per abbracciarlo, sul punto di piangere a sua volta:
“Non posso saperlo. Ma ti prometto che farò di tutto per tornare qui sana e salva! Addio, Jos”
“Ad… ciao, Joey” e la ragazza si allontanò nella notte, girandosi verso la soglia illuminata per salutare il fratello un’ultima volta.

La mattina dopo, un gruppetto di quattro figure ammantate si allontanò da Hobbiville: Gandalf era in testa e conduceva il proprio cavallo, seguito da Frodo. Joey e Sam camminavano dietro.
Il Sole era già piuttosto alto quando si separarono. In una radura ombreggiata, lo stregone diede ai tre amici alcune raccomandazioni, e disse loro che lo avrebbero ritrovato a Brea, alla Locanda del Puledro Impennato. Poi balzò in sella e prese la sua strada.
Rimasti soli, i tre Hobbit si guardarono “Beh, credo che dovremo metterci in marcia!” disse Frodo
“Già…” approvò Sam.
“Non c’è altro da fare, giusto? Quindi andiamo!” esclamò Joey
Sam la guardò sorridendo e socchiudendo gli occhi “Sono felice che tu sia con noi, Joey”
La ragazza divenne rossa e chinò il bel volto, sorridendo timidamente: Sam…il suo più caro amico d’infanzia…amico? Per la prima volta, Joey si rese conto che lui non era soltanto questo.

La Missione era cominciata. Cosa li aspettava non lo sapevano. Come sarebbe finita non lo immaginavano. Quale fosse precisamente il loro compito finale non lo capivano.
Ma erano insieme e questo contava più di mille certezze.

 
Continua nel capitolo:


 
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